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Traces of Two Pasts, la recensione del romanzo di Final Fantasy 7 Remake

Abbiamo letto il romanzo di Kazushige Nojima che racconta le vite di Tifa e Aerith prima di Final Fantasy 7 Remake e Rebirth: un tassello fondamentale o un libro trascurabile?

RECENSIONE di Christian Colli   —   11/07/2024
Aerith e Tifa in Final Fantasy VII Rebirth
Final Fantasy VII Rebirth
Final Fantasy VII Rebirth
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Non è insolito che sui videogiochi di una certa importanza si scrivano veri e propri romanzi, ma è più comune che questi racconti lascino a desiderare: spesso sono figli del marketing, scritti per promuovere un'uscita o cavalcare l'onda di un successo più o meno annunciato. Per questo motivo, sono comunemente scritti a posteriori da autori slegati dall'opera originale. È rarissimo che a scrivere uno di questi romanzi sia lo sceneggiatore del gioco che lo ha ispirato. E forse è proprio per questo che Traces of Two Pasts, il romanzo ispirato a Final Fantasy VII Remake, edito in Italia da J-Pop, è un'operazione abbastanza riuscita.

Lo ha scritto Kazushige Nojima, lo stesso autore - insieme a Yoshinori Kitase - della sceneggiatura originale che ha firmato anche Remake e Final Fantasy VII Rebirth. È un vantaggio non indifferente, perché Kitase ha avuto il tempo di lavorare su questa storia per più di venticinque anni e ha già scritto altri due racconti incentrati su questo universo, On the Way to a Smile e The Kids Are Alright: A Turks Side Story. La nostra recensione di Traces of Two Pasts risponderà alla prima domanda che vi starà passando per la testa: era proprio necessario?

Episodio Tifa

E la risposta è un pelo più complicata di sì o no. Il romanzo si divide in due parti con un'appendice: la prima parte, Episode-1, è dedicata a Tifa. La storia si svolge dopo il finale di Final Fantasy VII Remake e durante il viaggio iniziale di Final Fantasy VII Rebirth, nei tempi morti in cui Tifa ha il tempo di abbandonarsi ai ricordi e raccontare agli altri il suo passato: un contesto che non è altro che la cornice per una serie di lunghi flashback che colmano alcuni vuoti nella narrativa di Final Fantasy VII. Sappiamo che Tifa lavorava al 7th Heaven di Midgar, ma come ci è arrivata? Come ha conosciuto Barret e Marlene? Quando ha imparato le arti marziali? Sono domande che in qualche caso hanno già trovato risposta nel longevo franchise, ma Traces of Two Pasts arricchisce i retroscena di dettagli con una prosa scorrevole e pulita.

Traces of Two Pasts è incentrato sulle storie di Tifa e Aerith
Traces of Two Pasts è incentrato sulle storie di Tifa e Aerith

La prima cosa di cui ci si rende conto, leggendo il romanzo di Nojima, è che non è un videogioco. E non è una cosa scontata come può sembrare. Siamo così abituati a conoscere i JRPG - in particolare i Final Fantasy - come una narrativa a dialoghi che il passaggio alla prosa può sembrare un pelo disorientante. Nojima descrive scenari e personaggi per i quali prima bastava guardare lo schermo; lo fa senza scendere troppo nei particolari, in modo da non rallentare troppo il ritmo del racconto, che risulta così frizzante e gradevole grazie anche ai continui slittamenti temporali.

Cosa più importante, Traces of Two Pasts offre una prospettiva diversa dal solito, calandoci nella mente di Tifa, nei suoi ricordi (autentici) di Nibelheim e Midgar. Da questo punto di vista, la prima parte del libro è molto efficace nel contestualizzare uno scenario - quello dei Bassifondi di Midgar - che abbiamo sempre dato per scontato, ma che Nojima ha deciso di raccontarci meglio attraverso gli occhi di Tifa, descrivendo in dettaglio le sue esperienze e la sua crescita interiore come in un tipico racconto di genere young adult.

Episodio Aerith

La seconda parte del romanzo mantiene la stessa struttura, ma anziché svolgersi durante le prime ore di Final Fantasy VII Rebirth e il viaggio a piedi per le pianure, ha luogo sulla nave per Costa del Sol. In questo caso è Aerith a raccontare il suo passato a Tifa, un'inversione di ruoli che ha una duplice funzione: definisce meglio l'infanzia di Aerith e, al contempo, instaura un parallelismo con la vita di Tifa che consolida il rapporto di amicizia tra le due, un rapporto che i videogiochi danno quasi per scontato. Il romanzo di Nojima dà finalmente alle due ragazze uno spazio per respirare e confrontarsi, arricchendo l'affresco di Final Fantasy VII a posteriori, ma il capitolo dedicato a Aerith ci è sembrato la parte più debole e meno ispirata del racconto. Il problema è che sappiamo già tantissimo di Aerith e dei tragici momenti che ha vissuto, e lo scenario di Midgar è già stato abbondantemente descritto nella prima parte del libro, apparendo qui ridondante.

In questo senso, Episode-2: Aerith è costituito da una serie di flashback trasversali che, attraverso gli occhi di Aerith, ci raccontano meglio alcuni personaggi secondari come sua madre Ifalna, Elmyra e suo marito Clay, i ragazzi dell'orfanotrofio e così via. Per questo motivo Nojima non si dilunga più di tanto, infatti il capitolo incentrato su Aerith è più breve rispetto a quello su Tifa, ma ha una "coda" - come la chiama il sommario stesso - che cambia improvvisamente prospettiva, calandoci in prima persona nella mente di un misterioso narratore nell'epilogo intitolato "Paesaggi e investigazioni". Si tratta, in realtà, di un racconto già pubblicato nel tomo Final Fantasy VII Remake World Preview col titolo Picturing the Past che, ancora una volta, delinea meglio alcuni personaggi secondari nello scenario di Midgar.

Traces of Two Pasts, da questo punto di vista, è un romanzo irrilevante ai fini dell'esperienza videoludica perché non serve leggerlo per capire meglio la storia di Final Fantasy VII (vecchio o nuovo che sia) ma aggiunge colore a certi personaggi, Tifa in particolare, che giocando appaiono più nitidi e trasparenti, nonché più empatici nel complesso. Essendo scritto dallo stesso autore, non tradisce incongruenze né errori di continuità, e anzi la traduzione fa del suo meglio per rispettare la localizzazione italiana dei videogiochi, salvo inciampare in qualche inevitabile refuso di poca importanza.

Conclusioni

Multiplayer.it

7.0

Traces of Two Pasts è un romanzo che possiamo caldamente consigliare ai fan che vogliono sviscerare l'universo di Final Fantasy VII a 360° ma che, alla fin della fiera, appare del tutto trascurabile se vi interessa soltanto giocare, accontentandovi delle informazioni incluse nei titoli principali della serie videoludica. La prosa scorrevole ma senza acuti, grazie a una buona traduzione in italiano, mantiene alto l'interesse nonostante il ritmo cali gradualmente soprattutto nella seconda parte dedicata a Aerith. Si tratta, comunque, di un'opera coerente e ragionata, a differenza della stragrande maggioranza dei romanzi ispirati ai videogiochi di successo.

PRO

  • Il capitolo incentrato su Tifa è molto interessante
  • Traduzione italiana scorrevole e rispettosa dei videogiochi localizzati

CONTRO

  • Il capitolo incentrato su Aerith è abbastanza noioso
  • In generale non serve leggerlo per capire meglio Remake e Rebirth