L'ampissima base installata di Nintendo Switch non può che fare gola, specie quando si tratta di zombie, e così i ragazzi di Rebellion hanno pensato bene di portare l'ultimo capitolo della loro serie sparatutto spin-off anche sulla console ibrida della casa giapponese, con qualche inevitabile sacrificio tecnico ma introducendo al contempo il supporto per i comandi via giroscopio.
L'esercito di non-morti evocato dal redivivo Adolf Hitler nei primi tre episodi del franchise ha ormai conquistato l'intera Europa e sono pochi i territori che ancora resistono in questa inquietante, oscura interpretazione alternativa della seconda guerra mondiale. Al comando di un soldato scelto, riusciremo a fare la differenza nello scontro finale per il destino del pianeta? Ve lo raccontiamo nella recensione di Zombie Army 4: Dead War per Nintendo Switch.
Gameplay
Come abbiamo scritto nella recensione di Zombie Army 4: Dead War per PS4 Pro, lato gameplay quest'ultimo capitolo introduce alcune interessanti novità, nella fattispecie diversi personaggi giocabili dotati di abilità peculiari al posto del solo Karl Fairburne, un sistema di potenziamento per le tre armi che fanno parte del nostro equipaggiamento (fucile di precisione, mitragliatrice o fucile a pompa e pistola) e infine degli attacchi speciali legati alle bocche da fuoco.
L'esperienza è anche stavolta focalizzata sui combattimenti, con ondate virtualmente infinite di soldati zombie pronti ad azzannarci e noi che dovremo eliminarli effettuando tiri di precisione dalla distanza oppure combattendo in maniera ravvicinata con shotgun e pistola, nonché mine e granate. L'abbondante repertorio a nostra disposizione, che include anche manovre ravvicinate, mantiene un certo grado di varietà e riesce in qualche modo a smussare gli spigoli di un'azione inevitabilmente ripetitiva.
All'interno degli scenari di una campagna che potremo affrontare da soli o in cooperativa online, ambientata quasi interamente in Italia e caratterizzata da un durata pari a circa dodici ore procedendo a testa bassa, ci verrà chiesto di passare da uno scontro all'altro, inclusi alcuni interessanti boss fight, ma anche di individuare oggetti e attivare interruttori, cosa che tuttavia farà partire l'ennesima ondata. Potremo inoltre cimentarci con una simpatica modalità Orda e con una selezione di eventi speciali.
La versione Nintendo Switch aggiunge all'impianto originale la possibilità di sfruttare il giroscopio per i controlli a rilevazione di movimento, ma non in maniera esclusiva: l'opzione si attiva solo mentre stiamo mirando, consentendoci di regolare con grande precisione il tiro. Precisione, bisogna dirlo, che gli stick analogici non garantiscono, complice qualche problema con le hitbox e un frame rate tutt'altro che consistente.
Grafica e sonoro
Con l'avvento delle console next-gen e il consolidamento dei 60 fps è diventato sempre più complicato scendere a patti con giochi che non solo puntano ai 30 fotogrammi, ma lo fanno senza la necessaria consistenza e un frame pacing incapace di comunicare una concreta fluidità. È appunto il caso di Zombie Army 4: Dead War su Nintendo Switch, che opta per un frame rate sbloccato anziché per un lock gestito bene, ma fa una evidente fatica a gestire la grafica.
Le numerose incertezze non vengono purtroppo mitigate dalle rinunce operate sul fronte della definizione, che diventano evidenti in alcuni frangenti, ad esempio durante le kill cam a raggi X. Dopodiché ci sono anche i limiti dell'originale, che sul fronte delle animazioni (vedi la corsa del personaggio, terribile) e della capacità di valorizzare gli scenari lascia a desiderare. Poco da dire invece sul sonoro, che pur senza un doppiaggio in italiano riesce a creare un'atmosfera sempre inquietante.
Conclusioni
Zombie Army 4: Dead War porta anche su Nintendo Switch le interessanti novità di un capitolo che prova ad aumentare la varietà del gameplay, laddove possibile, introducendo personaggi differenti, potenziamenti, abilità speciali e scenari più ampi, sebbene spesso incapaci di valorizzare le pur affascinanti ambientazioni scelte per la campagna. I controlli via accelerometro sono un extra gradito, ma tecnicamente il gioco fa un po' troppa fatica nonostante le evidenti rinunce sul piano della definizione, e ciò si ripercuote sulla piacevolezza del gunplay. Rimangono tuttavia gli ottimi numeri di una campagna discretamente duratura e divertente da giocare in cooperativa, nonché il bonus rappresentato dalla modalità orda e dagli eventi speciali.
PRO
- Gameplay in parte rinnovato
- Molto divertente in cooperativa
- Il giroscopio aggiunge precisione
CONTRO
- Tecnicamente fa fatica e il gunplay ne risente
- Diversi elementi risultano datati
- Gli scenari andavano valorizzati