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Zombie Army Trilogy per Nintendo Switch, la recensione

A quattro anni esatti dall'uscita sulle altre piattaforme, Zombie Army Trilogy fa il proprio debutto anche su Nintendo Switch: ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   31/03/2020

La recensione di Zombie Army Trilogy catapulta anche i possessori di Nintendo Switch nella seconda guerra mondiale alternativa in cui Adolf Hitler, messo ormai alle strette nelle ultime fasi del conflitto, ricorre alle conoscenze dell'occulto acquisite dal Reich per riportare in vita i soldati nazisti morti e creare dunque un inarrestabile esercito di zombie per ribaltare la situazione.

L'unico che può fermare i diabolici piani del Fuhrer è il cecchino americano Karl Fairburne, protagonista della serie madre Sniper Elite. Ricevuto il difficile incarico, l'uomo si reca nella Berlino devastata dalle bombe per capire cosa sia l'arma micidiale che Hitler teneva in serbo per ultima, ritrovandosi di fronte un'orda apparentemente infinita di non-morti affamati di carne viva. Come eliminarli una volta per tutte? Sparandogli in testa, naturalmente.

Struttura e gameplay

Zombie Army Trilogy è una raccolta che include i primi tre capitoli della serie targata Rebellion, laddove il recente (e convincente!) Zombie Army 4: Dead War probabilmente non arriverà mai sulla console Nintendo.

Dalla schermata di avvio è possibile accedere fin da subito a ognuno di questi titoli e ai cinque capitoli che ne compongono la campagna, in maniera forse un po' troppo svincolata rispetto a una normale, sudata progressione. Ad ogni modo, l'esperienza può essere affrontata in solitaria oppure in multiplayer cooperativo per un massimo di quattro partecipanti, sia in wireless locale che online: inutile dire che giocando con gli amici ci si diverte molto di più ed è possibile impostare delle interessanti strategie di contrasto all'avanzata degli zombie.

Zombie Army Trilogy 7

Ciò vale in particolare per il secondo e il terzo gioco della serie, che a differenza degli esordi utilizzano una struttura a compartimenti stagni per organizzare le ondate in luogo di una mappa completamente aperta, in cui le situazioni appaiono un po' troppo casuali. Aumentano inoltre le tipologie dei nemici, grazie in particolare all'introduzione di soldati alternativi e feroci miniboss che movimentano la situazione. La presenza della modalità Orda, infine, rappresenta un extra interessante per chi ama la sfida, grazie al suo approccio endless. La durata totale del pacchetto? Quindici ore, come minimo.

Il gameplay parte dalle solide basi di Sniper Elite, la serie madre, ma viene completamente privato degli elementi stealth e adattato a un'azione fortemente ripetitiva, in cui ci si trova appunto a sparare ai morti viventi man mano che si avvicinano alla nostra posizione.

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In ogni stage ci sono momenti in cui bisogna attivare un interruttore per dar vita a un vero e proprio assalto da parte dei nemici, sulla falsariga del classico Left 4 Dead, ed è in tale frangente che torna utile un minimo di strategia nella disposizione di bombe, esplosivi e trappole che possano rallentare il cammino degli zombie e consentirci di sfoltirne un po' le fila senza consumare troppe munizioni.

Il gunplay privilegia i tiri di precisione e le kill cam a raggi X enfatizzano in maniera cruenta i colpi più spettacolari, evidenziando i danni che il proiettile infligge ai corpi già martoriati e in decomposizione dei nostri avversari, ma gli scontri dalla breve distanza appaiono sostanzialmente meno rifiniti e piacevoli.

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La versione Nintendo Switch

L'originale Sniper Elite: Nazi Zombie Army è uscito nel 2013 e sente decisamente il peso degli anni, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello delle meccaniche che gli sviluppatori hanno successivamente rifinito, tanto che già nel secondo e nel terzo capitolo si vedono alcuni importanti miglioramenti.

A differenza delle versioni PS4 e Xbox One, purtroppo la trilogia gira su Nintendo Switch a soli 30 frame al secondo, e questa minore fluidità impatta negativamente sui controlli e sull'esperienza generale, anche perché sembra che gli autori non abbiano prestato particolare attenzione al frame pacing e si siano limitati a inserire un blocco per chiare esigenze prestazionali. Il risultato? Una fastidiosa sensazione di scattosità.

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Tale mancanza, in combinazione con una grafica abbastanza datata (specie nei modelli poligonali) e con un sistema di controllo che soffre di un po' di latenza e zone morte, va purtroppo a minare la godibilità di un gameplay che ha senz'altro i suoi momenti, specie quando si riesce a difendere efficacemente la posizione tramite un pizzico di strategia.

Nei boss fight la scarsa precisione invece si paga cara, ed è probabilmente per questo che si è cercato di metterci una pezza attivando anche la rilevazione di movimento tramite giroscopio: con le impostazioni di default questa feature consente di aggiustare la mira quel tanto che basta per ovviare alle mancanze degli stick analogici, ma ovviamente avremmo preferito non ce ne fosse bisogno. Niente da dire invece sul sonoro, che grazie a un mix di synth anni '80 e lamenti inquietanti riesce a creare un'atmosfera perfetta per questo genere di esperienza.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (2)
3.5
Il tuo voto

Zombie Army Trilogy è una raccolta senz'altro interessante per chi vuole sparare a un (bel) po' di zombie nell'ambito di un'esperienza ripetitiva ma con alcuni momenti notevoli, caratterizzata da atmosfere davvero inquietanti e dunque da una tensione che resta sempre alta mentre affrontiamo nuove e più numerose ondate di morti viventi, da soli o preferibilmente in compagnia di tre amici. Il pacchetto è discretamente corposo, includendo tre differenti giochi, ma tecnicamente sente tutto il peso dei suoi anni e su Nintendo Switch la situazione non viene resa più semplice dal lock a 30 frame al secondo, che anzi incide anche sulla precisione dei controlli.

PRO

  • Grande atmosfera horror
  • Tre campagne impegnative e l'orda
  • Molto godibile in cooperativa...

CONTRO

  • ...ma in single player si rivela spesso ostico
  • Azione molto ripetitiva
  • Tecnicamente datato, i 30 fps pesano