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Mai più soli

Diamo un'occhiata più approfondita al primo MMORPG basato sull'acclamata serie fantasy di Bethesda

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   13/11/2012

Che un The Elder Scrolls "online" fosse nell'aria lo sapevamo da anni, ma quando alcuni mesi hanno cominciato a girare i primi video e le prime foto si è verificata una vera e propria esplosione di disappunto. Già non è facile trasformare un franchise tanto seguito in qualcosa di completamente diverso, ma quando ne cambi anche la struttura decennale è logico che i fan, e sono tanti, ti daranno la caccia con torce e forconi. Sopratutto se quello che mostri ricorda davvero poco The Elder Scrolls.

Mai più soli

Per gli amanti della saga questo The Elder Scrolls Online è stato praticamente un sacrilegio, una profanazione di una serie che è entrata nell'immaginario collettivo in un certo modo e che è difficile pensare in qualunque altra forma. Ma è anche giusto dare ai ragazzi di ZeniMax Online il beneficio del dubbio: così eccoci qua, a distanza di qualche mese, con una nuova infornata di video, foto e dichiarazioni ufficiali. Curiosi?

TES o non TES...

Purtroppo quanto visto anche in questa occasione non lascia dubbi: lo stile adottato da The Elder Scrolls Online è nettamente diverso da quello crudo e realistico dei suoi più recenti predecessori, Skyrim e Oblivion: ZeniMax Online ha optato per un character design più stilizzato ed esagerato, un po' fumettoso se vogliamo, non troppo distante da quello di titoli come Warhammer Online o World of Warcraft. Questa scelta probabilmente è legata alla necessità di ridurre tutti quei dettagli e particolari che caratterizzano un aspetto più realistico.

Mai più soli

I modelli poligonali dei personaggi e delle creature, così come le loro armi e armature, non sembrano sfoggiare chissà quale livello di dettaglio, ma fanno il loro mestiere ed è facile riconoscere il tipo di fabbricazione a colpo d'occhio, un po' come nella serie principale. L'alleggerimento grafico, chiamiamolo così, è ciò che permetterà a ZeniMax Online di gestire centinaia di personaggi contemporaneamente nella stessa area, evitando un carico eccessivo sulle macchine dei giocatori. A questo contribuisce anche un nuovo tipo di tecnologia alla quale si appoggia il gioco, che gli sviluppatori chiamano "mega server": in sostanza non ci saranno molteplici server, o "shard", in cui dividere la popolazione, ma un unico mondo persistente nel quale giocheranno contemporaneamente tutti gli utenti. Fantascienza, penseranno i giocatori di MMORPG più esperti. Vedremo. Nel frattempo ZeniMax ha parlato anche di un sistema "intelligente" che permetterà al gioco di capire da solo dove collocare un giocatore, in modo che possa subito giocare con gli amici o i compagni di gilda.

Mai più soli

Questo concetto a dire il vero non è molto chiaro e ci riesce difficile immaginarne un'applicazione pratica; se si intendeva, invece, un sistema di "trasporto" per raggiungere qualcuno lontano, senza dover attraversare mezzo mondo, è un altro paio di maniche. D'altra parte, una cosa è sicura: The Elder Scrolls Online proporrà un'ambientazione vastissima che include tutte regioni e le province visitate in tutti i precedenti capitoli della saga, comprese Skyrim e Morrowind nella loro interezza. Cyrodill sarà la regione centrale, nonché un'enorme area per il PvP; il gioco è infatti ambientato mille anni prima di Skyrim, in un periodo in cui non c'è un imperatore seduto sul trono. In questo contesto, le tre fazioni del gioco dovranno darsi battaglia in campo aperto per conquistare il potere e regnare finché qualcun altro non sarà abbastanza forte da prenderselo a sua volta. Quali saranno le applicazioni pratiche di questo sistema PvP all'interno del gioco vero e proprio, resta ancora un mistero.

... questo è il problema!

Onestamente, finora non c'è nessuna caratteristica che ci faccia gridare al miracolo. Tanto di cappello agli sviluppatori per l'enfasi riposta nel rivelare queste feature come qualcosa di rivoluzionario, ma in realtà bisogna ammettere che The Elder Scrolls Online non sembra proporre nulla che non si sia già visto o sentito prima nell'ambito degli MMORPG. Lascia sempre amareggiati, tra l'altro, la visuale in terza persona, che segna definitivamente il netto distacco tra questo episodio e i precedenti.

Mai più soli

In realtà, è giusto sottolineare che questo progetto è completamente separato dai classici The Elder Scrolls, tant'è che ci sta lavorando un altro sviluppatore e non la solita Bethesda Softworks. È più facile immaginarlo come un MMORPG standard ambientato nell'universo di The Elder Scrolls, piuttosto che come un nuovo capitolo a tutti gli effetti. Ciò nonostante, non mancano altri riferimenti più o meno importanti al franchise, aldilà della stessa mitologia. Ad esempio, ogni razza nel gioco (sono nove: Nord, Dunmer, Argoniani, Bretoni, Redguard, Orchi, Altmer, Bosmer e Khajiit) può intraprendere a piacimento qualunque professione o classe, è infatti il giocatore che decide come sviluppare interamente il proprio personaggio. Si può creare un guerriero corazzato che usa la magia, un mago che combatte con una spada a due mani, un guaritore che si muove furtivamente come un ladro...

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Sembra, insomma, non esserci un vero limite alle possibilità offerte da un sistema che, però, resta ancora avvolto nel totale mistero. A quanto pare, ZeniMax Online sembra aver deciso di allontanarsi dal vetusto concetto di "sacra triade" ruolistica, appoggiandosi a un sistema di combattimento molto più votato all'azione, un po' come ha fatto Guild Wars 2. Ecco quindi che ogni personaggio può effettuare delle schivate, consumando il tradizionale indicatore verde della "stamina", utile anche per colpire i nemici con una bella scudata in faccia, interrompendo le loro azioni e stordendoli per qualche prezioso secondo. Il problema è che, nei video proposti, il sistema di combattimento non sembra altrettanto fluido e dinamico come quello proposto da titoli come il già citato Guild Wars 2 o TERA, ma più vicino all'impostazione classica di World of Warcraft, al quale peraltro sembra palesemente ispirarsi anche dal punto di vista contenutistico.

Originalità cercasi

Per stessa ammissione degli sviluppatori, infatti, il vero divertimento inizia al massimo livello, quando il giocatore può dedicarsi al miglioramento del proprio personaggio attraverso svariate possibilità, dal PvP al PvE istanziato. I dungeon in modalità normale ed eroica (viva la fantasia...) impegneranno gruppi di giocatori in ambienti e scontri scriptati che, apparentemente, ricompenseranno tutti allo stesso modo, con tanto di bonus per chi gioca meglio, qualunque cosa questo significhi. Immancabili i raid, naturalmente, e tutta una serie di contenuti "endgame" da affrontare da soli o in compagnia. ZeniMax Online intende comunque mettere in risalto non soltanto l'aspetto sociale, ma anche quello solitario, con tutta una serie di missioni ed eventi pensati proprio per quel tipo di giocatore.

Mai più soli

Per quanto riguarda le canoniche quest, l'approccio della compagnia non sembra troppo diverso da quello adottato da ArenaNet: il giocatore non avrà soltanto un obiettivo ben preciso da raggiungere e le storie si svilupperanno attorno a lui, che lo voglia o no. Esplorando una zona, la mini-mappa ci indicherà automaticamente l'evento più vicino in corso, e potremo raggiungere l'area in questione e prendere parte alla vicenda senza neanche il bisogno di unirci al gruppo dei giocatori già impegnati a completarla... proprio come in Guild Wars 2 o Rift, insomma. A quanto pare è previsto anche una sorta di sistema "phasing" come in World of Warcraft, in modo che gli abitanti di un villaggio che magari abbiamo precedentemente salvato dalla minaccia dei licantropi ci ringrazino ogni volta che passiamo da quelle parti. In questo senso, The Elder Scrolls Online promette anche una sorta di questing più dinamico per farsi perdonare l'assenza della libertà di scelta e di azione che contraddistingue la serie. Per esempio, in rotta verso una certa missione, potremo decidere di deviare per partecipare a un altro evento sul percorso, scoprendo poi una soluzione alternativa o un qualche trucchetto che ci permetterà di risolvere la main quest che abbiamo lasciato in sospeso. Insomma, ZeniMax Online sembra voler mettere tanta carne al fuoco, ma nulla di tutto questo sembra davvero farina del suo sacco: a conti fatti, da quanto visto The Elder Scrolls Online sembra un MMORPG forse un po' troppo derivativo. Felici comunque di essere smentiti, del resto è The Elder Scrolls e vale la pena tenerlo d'occhio.

CERTEZZE

  • Ambientazione e lore fedeli al franchise
  • Progressione libera... ma bilanciata!
  • Sistema di combattimento più dinamico

DUBBI

  • Sembra sempre più distante da TES...
  • ... e più simile a un MMORPG qualsiasi
  • Nulla di davvero innovativo all'orizzonte