Il 26 ottobre Microsoft ha alzato i veli sulla sua nuova creatura: non si tratta però di un "semplice" Sistema Operativo destinato a rimpiazzare Seven nel mercato consumer, ma di una vera e propria famiglia con cui il colosso di Redmond lancia l'offensiva alla conquista del mercato mobile, in cui sino ad oggi ha arrancato. Una rischiosissima mossa che può portare a diversi malcontenti soprattutto tra gli utenti PC, ma dietro ad un'interfaccia sin troppo votata al multitouch ci sono delle validissime soluzioni tecniche.
Se ne sentiva davvero il bisogno?
Con Windows 8 Microsoft torna a mettere le mani sul proprio sistema operativo principale per la terza volta in poco più di cinque anni e mezzo: il debutto di Vista è infatti datato 30 gennaio 2007, circa trenta mesi prima di quello di Seven, avvenuto il 22 luglio 2009. Un cambio di strategia non indifferente rispetto alla politica di inizio millennio: l'adorato XP (equipaggia ancora oltre il 40% dei sistemi utilizzati) ha dominato il panorama sin dal rilascio, datato 27 ottobre 2001.
La rapida ascesa di iOS e Android e, più in generale, il crescente successo dei dispositivi mobile touchscreen, ha persuaso la società guidata da Steve Ballmer a rinnovare profondamente il proprio prodotto di maggior fama (de facto monopolizza il mercato desktop & laptop) e ad affidarsi ad esso per recuperare il terreno perso in questi mesi, cercando così di ribaltare una situazione che la vede, forse per la prima volta, in posizione di inseguimento rispetto agli agguerriti concorrenti di Google e Apple. Del resto Microsoft non è nuova a questa strategia: le cronache ci riportano agli albori della guerra dei browser, quando, per affossare l'avanzata di Netscape Navigator integrò Internet Explorer in Windows 95, ottenendo, seppur a caro prezzo (fu condannata per abuso di posizione dominante dall'antitrust americana) la scomparsa dell'agguerrito competitor. Nel 2010 aveva provato ad entrare nel ring dei telefoni cellulari con i fallimentari KIN One e Two, ritirati dal mercato dopo pochi giorni dalla loro commercializzazione; successivamente gli sforzi si erano concentrati sulle versioni di Windows per device mobile, senza però ottenere una soddisfacente penetrazione in questo segmento sempre più fondamentale.
Questo spiega il motivo per cui Windows 8 rientri in un piano di più ampio respiro con cui il colosso nordamericano punta ad integrare diverse esperienze di computing, comprendendo quindi, oltre ai tradizionali sistemi Intel based, anche dispositivi mobile. Per la prima volta Windows (nella versione RT) supporta nativamente l'architettura ARM su cui poggiano la maggior parte delle CPU utilizzate in ambito smartphone e tablet: questo dovrebbe permettere a Microsoft, grazie ad una rinvigorita partnership con Nokia e ad un progetto che la vede coinvolta in prima persona nel mercato dell'hardware (contestualmente a Eight è stato presentato anche il tablet Surface, che dovrebbe essere il primo prodotto di una famiglia destinata ad ampliarsi nel corso del 2013), di aumentare un market share ad oggi decisamente residuale.
Le versioni e i prezzi
Con questa analisi andremo però ad analizzare la nuova reincarnazione del sistema operativo per eccellenza per desktop e notebook. Microsoft ha rivisto le proprie politiche di marketing, proponendo due sole edizioni di Windows 8 per la clientela retail: quella base e la PRO, entrambe disponibili a 32 e 64 bit. La seconda si distingue per il supporto alle tecnologie di crittografia BitLocker, a quella di virtualizzazione Hyper-V, al boot di dischi virtuali e alla gestione del desktop remoto. Le versioni stand-alone sono vendute al prezzo di 90 euro per la base e 130 per l'edizione PRO; sconsigliamo comunque tale scelta perché i possessori di Windows XP, Vista e Seven hanno la possibilità di aggiornare il proprio sistema operativo spendendo una cifra significativamente inferiore: difatti è possibile ottenere l'upgrade alla versione PRO al prezzo di 29,99€ semplicemente scaricando il Windows Upgrade Assistant che eseguirà una serie di verifiche hardware e software per verificare la compatibilità del proprio computer con il nuovo SO. Tra le cose che il tool non controlla c'è il seriale di Windows, pertanto anche chi è in possesso di versioni di valutazione di 7 o Vista potrà acquistare l'aggiornamento senza doversi per forza dirigere sulla versione completa.
I nostalgici dei supporti ottici possono ancora entrare in possesso del minimalista package del nuovo sistema operativo pagando un'aggiunta di 30€. L'azienda sostiene che questi prezzi sono validi per un periodo limitato e che in futuro verranno aumentati, anche se non sono ancora chiari i termini di scadenza della promozione. Per chi proviene dal venerando XP non ci sarà altra possibilità se non quella di conservare i propri dati personali (ma tutte le applicazioni andranno perse); gli utenti di Vista potranno invece decidere se mantenere anche le impostazioni personalizzate; se sul sistema gira Seven si potranno conservare anche i software di terze parti. Il processo di installazione creerà un'immagine del vecchio SO, denominata Windows.old, che potrà essere recuperata in caso di ripensamenti; è data comunque la possibilità di scaricare la ISO di 8 per poter in tal modo eseguire la sempre consigliata installazione pulita, eliminando così ogni singolo residuo del precedente sistema operativo. Delle tre preview (Developer, Consumer e Release), solo l'ultima potrà essere aggiornata alla versione finale, mantenendo però unicamente i propri dati personali, mentre per le altre due sarà necessario procedere ad un'installazione da zero. I requisiti minimi indicati prevedono una CPU con clock di almeno 1 GHz, 1 GByte di RAM (2 per la versione a 64 bit), 16 Gbyte di spazio libero su disco fisso (20 per la 64 bit); una scheda video compatibile con lo standard DirectX 9 e un monitor in grado di visualizzare una risoluzione di 1366x768 pixel.
Supersconti per tutti!
Per favorire la migrazione di massa verso Otto, Microsoft ha deciso di applicare uno sconto del 50% per tutti coloro che, dal 2 giugno 2012 al 31 gennaio 2013, hanno acquistato o acquisteranno un PC con Seven preinstallato. Basta collegarsi al sito Windows Upgrade Offer per poter ottenere un codice promozionale da utilizzare poi in fase di acquisto di Windows, il cui prezzo verrà così decurtato di 15€. Fino al 27 ottobre questa possibilità era però destinata a chiunque: durante la fase di registrazione infatti era sufficiente fornire il proprio indirizzo e-mail ed affermare di aver effettuato la spesa nel periodo sopra indicato; solo successivamente Microsoft è corsa ai ripari introducendo nella procedura anche la richiesta del seriale del sistema operativo utilizzato, per verificarne la data di attivazione. Resta da appurare se ai più furbi tale controllo verrà richiesto nei prossimi mesi, anche se crediamo si tratti di una possibilità remota.
Primo contatto
La fase di installazione riprende quella di Vista e Seven: sono questi gli ultimi minuti che legano l'utente al passato, poiché al primo avvio il nuovo Windows riserverà parecchie sorprese a cui non tutti saranno pronti ad abituarsi. Anzitutto è richiesto di associare la propria copia del Sistema Operativo ad un account Microsoft: è possibile recuperare quello utilizzato per Messenger o crearne uno ad hoc. Volendo si potrebbe anche decidere di adottare la procedura non in linea, ma così facendo si perderebbero diverse funzioni implementate in Windows 8. Ciò che maggiormente colpisce una volta avviato il nuovo software della casa di Redmond è la cosiddetta interfaccia Metro (ribattezzata in User Interface per i noti problemi di copyright), che prevede la scomparsa della barra delle applicazioni e di conseguenza del pulsante Start che ha svezzato intere generazioni di utenti.
Chi pensa di poterla riattivare per tornare alle vecchie abitudini sarà presto deluso: la software house di Washington ha difatti eliminato questa opzione, presente nelle prime release, pertanto tutti dovranno confrontarsi con la nuova schermata di avvio, caratterizzata da una serie di quadrati colorati. (Nota della redazione: sono disponibili diverse utility di terze parti che permettono di tornare alla classica visualizzazione di Windows, pulsante Start compreso, ma chiaramente le intenzioni di Microsoft spingono l'utenza alla migrazione verso la nuova interfaccia utente). Si tratta delle Live Tiles, ossia l'evoluzione del concetto di icona: questi mattoncini infatti non sono statici disegni ma al loro interno contengono informazioni aggiornate in tempo reale tramite notifiche push. In questo modo l'applicazione Mail (ossia l'evoluzione di Outlook Express) visualizzerà gli ultimi messaggi ricevuti; il Meteo indicherà temperature e previsioni per le località selezionate e via discorrendo. Tali widget possono essere organizzati in gruppi, ridimensionati, disattivati o disinstallati del tutto a seconda delle preferenze dell'utente - cliccandovi sopra col pulsante destro si apre un menù contestuale che permette di modificarne le impostazioni; è anche possibile visualizzarli tutti contemporaneamente in una singola schermata riducendo lo zoom con il tasto CTRL + scroll wheel. Sempre il click destro del mouse, ma questa volta in una zona libera dello schermo, da accesso ad un menù che permette di visionare l'intera raccolta di programmi e App installate. In questo modo si potranno richiamare gli immancabili accessori di Windows, come la Calcolatrice e Paint e più in generale tutti i classici applicativi che è sempre stato possibile raggiungere partendo dal tasto Start; sarà possibile da qui creare dei collegamenti alla schermata Start per renderli accessibili più rapidamente.
Spostando il mouse in un angolo destro del monitor (basso o alto non fa differenza), oppure muovendolo in senso verticale lungo il lato si apre la cosiddetta Charm Bar, che potrebbe essere paragonata al vecchio menù di avvio. Qui si trovano cinque icone: Search, Share, Start, Devices e Settings. La funzione di Ricerca è universale: permette di cercare file o contenuti non solo in locale ma anche sul web o sullo store di Microsoft; quella di Condivisione, molto ben realizzata, permette di inviare ciò che viene visualizzato in quel dato momento nella schermata principale utilizzando ad esempio un client di posta elettronica o postando un link su Facebook. Il pulsante Start rimanda semplicemente alla schermata principale, mentre selezionando l'icona dei Dispositivi si possono gestire i device collegati al PC, come proiettori, schermi secondari o stampanti. La voce Impostazioni infine è quella più articolata: nella parte superiore è possibile variare le preferenze dell'applicazione attiva, nella parte inferiore invece si trovano le voci che permettono di modificare i parametri dell'hardware utilizzato, come la luminosità, la rete a cui si è collegati, il volume degli altoparlanti ecc. Tuttavia questo pulsante non permette un livello di gestione così approfondito come quello offerto dal classico Pannello di Controllo, a conferma che c'è ancora del lavoro da fare per poter pensare di mandare definitivamente in pensione il vecchio desktop. I programmi in utilizzo non sono immediatamente visibili agli occhi dell'utente, come invece accadeva nelle precedenti versioni di Windows, quando venivano ridotti nella barra delle applicazioni o nella system tray. Per poterli visualizzare è necessario spostare il mouse dall'alto verso il basso sul lato sinistro dello schermo: se non accade nulla significa che c'è solo un'applicazione attiva. Se invece sono due o più compare lo Switcher, ossia un elenco dei processi avviati. Da notare che questa barra ha una funzione più cronologica che di gestione: difatti vengono proposte soltanto le applicazioni in uso più recenti, mentre quelle avviate per prime semplicemente vengono congelate per evitare un eccessivo consumo della memoria.
Il click del pulsante destro sulle finestrelle dello Switcher permette di ancorare le App sul lato destro o sinistro del monitor, mantenendo però in primo piano il programma principale. Anche l'utilizzo delle finestre è stato profondamente rivisto da Microsoft. Ogni applicazione infatti viene lanciata a schermo intero (questo soprattutto per ottimizzare la visualizzazione su schermi ridotti come quelli di smartphone e tablet) e per poterla chiudere è necessario "spingerla" dall'alto verso il basso proprio come avviene nei dispositivi mobile. Se invece si desidera che rimanga attiva allora è possibile trascinarla sul lato sinistro, dove verrà posizionata nello Switcher. Alcune App potrebbero disporre di comandi che non sono raggiungibili dalla schermata Impostazioni della Charm Bar: per potervi accedere è necessario far comparire, sempre tramite una gesture del mouse, il menù dell'applicazione che si trova nella parte inferiore del monitor. Nella parte superiore ci può essere un'altra barra, anche questa come tutte le altre a scomparsa (al fine di sfruttare al meglio la superficie del pannello) che serve per la navigazione all'interno dell'App.
Internet Explorer 10, SkyDrive e Skype
A breve il nuovo browser della casa di Redmond sarà disponibile anche per Seven, ma per il momento è esclusiva di Eight, su cui ne vengono proposte due versioni: la Metro-style, quella accessibile direttamente dalla schermata Start, non supporta plug-in di terze parti se non, in modo limitato, il Flash Player di Adobe, con cui Microsoft ha collaborato per evitare un eccessivo consumo di risorse. Similmente a quanto accade con Google Chrome gli aggiornamenti di browser e plug-in saranno automatici ed invisibili agli occhi dell'utente. La versione desktop invece non presenta grandi differenze con il predecessore IE9, ma beneficia degli aggiornamenti allo standard HTML 5 e alle funzionalità Do Not Track (per una maggiore riservatezza) e Flip Ahead, in base alla quale viene precaricata la pagina successiva per velocizzare la navigazione.
Curiosamente Explorer è disponibile per Windows 8 nella sola versione a 32 bit, anche se è installata la versione a 64 bit del sistema operativo. La presenza di due browser è un'ulteriore testimonianza che c'è ancora del lavoro da fare per rendere più fluido ed omogeneo l'utilizzo di Windows 8, le cui radici col passato sono ancora ben visibili.
Il servizio proprietario di cloud storage è uno dei più utilizzati e naturalmente trova una perfetta integrazione in Otto (anche se la disponibilità è stata estesa anche a Vista e Seven), non solo con la propria App "Metro-Style", ma soprattutto, come si vedrà in seguito, nell'Esplora Risorse del desktop. È possibile archiviare gratuitamente fino a 7 Gbyte di dati personali, con un limite di 2Gbyte per file; con l'ultima versione del client è stata introdotta la possibilità di selezionare quali cartelle sincronizzare con la postazione locale.
Con il nuovo sistema operativo, infine, Microsoft ha deciso di chiudere il servizio di messaggistica Messenger ponendo fine alla guerra intestina con Skype, il noto software di comunicazioni acquisito qualche tempo addietro per l'esorbitante cifra di 8 miliardi e mezzo di dollari americani. La versione 6 del client installa una Live Tile sulla schermata start e si integra perfettamente con Otto, sia dal punto di vista stilistico che per le funzionalità push; cosa più importante permette di recuperare tutti i contatti di Messenger sfruttando l'account Microsoft.
Windows Store
Sul terreno del marketplace si gioca la vera partita di Microsoft per la penetrazione nel mercato mobile. iTunes e Google Play dispongono di un catalogo praticamente infinito di applicazioni gratuite e a pagamento che permettono ai propri utenti di personalizzare l'utilizzo di smartphone e tablet, oltre naturalmente a garantire importanti profitti per i due distributori. Per questo motivo l'azienda di Redmond sta spingendo i propri partner a popolare a passo di carica gli scaffali virtuali che al momento non possono competere con quelli di Google e Apple: per gennaio la divisione marketing ha previsto di raggiungere il traguardo delle 100.000 istanze, ossia 100 volte quante ne erano presenti all'inizio di settembre. I software per i Windows Phone potranno essere utilizzate anche sui PC, a patto che gli sviluppatori ne abbiano realizzato il porting. Nel negozio virtuale di Microsoft si trovano sia App (studiate quindi per sfruttare la nuova User Interface e trarre i massimi benefici dal SO) sia le tradizionali applicazioni da lanciare da desktop.
Una cosa che salta subito all'occhio è la mancanza di una barra di ricerca: è possibile sfogliare il catalogo, suddiviso per categorie, ma per poter puntare con rapidità ad un determinato software bisogna avvalersi della funzione Search nella Charm Bar: in questo modo ne viene visualizzata la corrispondenza che permette di accedere alla relativa pagina dello Store. Questa logica, che si applica anche ai servizi Xbox che vedremo a breve, all'inizio risulta poco intuitiva, ma nelle intenzioni di Microsoft dovrebbe rendere fluida la ricerca di contenuti abbattendo la barriera tra locale e globale. Gli update delle App non passano per Windows Update: il "vecchio" (ma ancora fondamentale) sistema si occupa solo della manutenzione di Windows e di software tradizionali; le istanze scaricate da Windows Store invece vengono aggiornate automaticamente all'avvio del client.
L’affaire Windows Media Center
Da notare che Windows Media Center è ora disponibile come funzionalità aggiuntiva esclusivamente per la versione PRO: Microsoft ha motivato questa scelta affermando che sono sempre meno gli utenti interessati a software in grado di riprodurre segnali televisivi e DVD video, considerata la penetrazione della banda larga che favorisce lo streaming di contenuti multimediali; in realtà c'è di mezzo anche una questione di licenze che avrebbe fatto lievitare il costo del sistema operativo, mantenuto volutamente basso (almeno rispetto ai precedenti standard). Tuttavia per chi acquista o aggiorna il proprio sistema alla versione PRO è prevista una promozione, scadente il 31 gennaio 2013, che permette di attivare la suite multimediale gratuitamente; dopo tale data sarà possibile acquistarla al prezzo di 9,99€ dal Marketplace di Microsoft. Da segnalare infine che nemmeno questa versione di Media Center è in grado di riprodurre i Blu-ray, per la cui visualizzazione sarà necessario far ricorso ad applicativi di terzi, come il noto PowerDVD di Cyberlink, anch'esso naturalmente scaricabile a pagamento dall'Appstore di Windows.
New Xbox e Smartglass Experience
Con il termine Xbox Microsoft ha smesso di indicare la sola console, ma lo ha esteso a un'ampia serie di contenuti multimediali complementari al suo Store. Xbox Musica, oltre a dare accesso ad un ampio catalogo di brani (si parla di 30 milioni di canzoni, fruibili gratuitamente in streaming, con innesti pubblicitari, oppure scaricabili a pagamento), contiene anche il player predefinito per gli mp3. Per la verità il client molto invasivo e decisamente meno gestibile di Windows Media Player, che continua a rimanere presente tra i programmi per desktop e che può essere impostato come lettore predefinito.
Seguono la stessa logica Xbox Video e Giochi; da quest'ultima è inoltre possibile modificare il proprio profilo Live. Merita infine una menzione la Smartglass Experience: tramite apposite App (di recente è uscita quella per Forza Horizon) sarà possibile estendere e potenziare l'esperienza dei titoli per la console avvalendosi delle funzionalità di Windows 8. Nel summenzionato caso di Horizon, per esempio, lo schermo dello smartphone o del PC fisso possono visualizzare il navigatore GPS delle auto di Forza. Il parco titoli è attualmente molto limitato, ma è ragionevole attendersi una massiccia implementazione soprattutto con la prossima "Xbox 720". Smartglass peraltro non è un'esclusiva di Eight; esiste il corrispettivo client per Android e iTunes. Per un adeguato approfondimento su questa funzione rimandiamo all'articolo pubblicato qualche giorno fa.
Quelle descritte nei paragrafi precedenti sono le novità dell'offerta di Windows 8 legata a Metro ed alle innovazioni che porta con sé. In realtà molto altro si nasconde sotto il cofano e con la seconda parte di questo speciale, in pubblicazione nei prossimi giorni, vi racconteremo quello che manca all'appello e tireremo le somme su quanto fatto da Microsoft per il suo nuovo sistema operativo.