La lentezza con cui il team di Naoki Yoshida sta sviluppando i vari aggiornamenti importanti del rinnovato Final Fantasy XIV ha fatto storcere il naso a non pochi fan, soprattutto tra quelli che riescono a finire tutti i nuovi contenuti in poche settimane e si ritrovano quindi a ripeterli ad nauseam in attesa di nuove sfide e ricompense. Come nel caso dell'aggiornamento 2.1, però, anche questa volta c'è stata una scusante: se la scorsa patch aveva ritardato proprio perché era la prima a seguire il rilancio del gioco, con tutti i contrattempi del caso, quella nuova arriva a pochi giorni dall'uscita della versione PlayStation 4 di A Realm Reborn, il che fa pensare che Yoshi-P e soci abbiano avuto le loro belle gatte da pelare per assicurarsi che i nuovi giocatori - nonché quelli che passeranno dalla versione PlayStation 3 e quella PlayStation 4 - siano accolti su Eorzea nel miglior modo possibile. C'è comunque da dire che anche questo nuovo aggiornamento, intitolato Through the Maelstrom, straripa veramente di contenuti... cosa che, tutto sommato, giustifica i tre mesi passati dal precedente.
Leviathan, Gilgamesh, decine di quest e un mare di oggetti tra le tante novità della patch 2.2
Ricomincio da capo
Prima o poi doveva succedere anche in Final Fantasy XIV e, infatti, a sei mesi dal lancio - o dal rilancio, fate vobis - l'itemization in endgame si rinnova con l'aggiunta di almeno un paio di tier completamente inediti per i quali si dovrà cominciare (o ricominciare) a collezionare punti settimanalmente. La via scelta da Yoshida e i suoi compari è stata quella dell'eliminazione dei Tomestone of Philosophy e dell'aggiunta di una nuova valuta chiamata Tomestone of Soldiery.
Il cambio di marcia ha comportato l'integrazione degli oggetti item level 70 nelle loot table dei dungeon normali di massimo livello, mentre tutti quelli livello 90 ottenibili con i Tomestone of Mythology diventano ora l'equipaggiamento endgame "base", soppiantato in qualità dalle nuove armi e armature di livello 100 e 110. Dato che per alcuni lettori quello che abbiamo scritto potrebbe sembrare arabo, mettiamola così: Square Enix ha alzato l'asticella qualitativa del miglior equipaggiamento possibile con nuovi oggetti, mentre il precedente "miglior equipaggiamento" è ora più facile da accumulare grazie alla rimozione del limite di punti settimanale. La soluzione va a braccetto con alcune importanti feature di questa patch, non ultima l'aggiunta di quattro nuovi turni per il raid The Binding Coil of Bahamut, dove appunto si troveranno gran parte dei nuovi oggetti endgame, mentre i cinque turni precedenti sono stati aggiunti alla lista dei contenuti accessibili tramite Duty Finder con una serie di limitazioni che verranno via via rimosse col passare delle settimane per garantire una semplificazione graduale della sfida, già di per sé facilitata da alcuni depotenziamenti ai vari boss e dall'introduzione del sistema Echo che rende il gruppo più potente ad ogni sconfitta.
In altre parole, i giocatori in endgame già vestiti di tutto punto potranno concentrarsi direttamente sulle nuove sfide, mentre quelli meno avvantaggiati potranno colmare più facilmente le loro lacune in termini di equipaggiamento, magari anche con i nuovi oggetti che sarà possibile fabbricare. Si ricomincia a "farmare", insomma, ma la cosa non dovrebbe stupire nessuno visto che è la prassi di praticamente qualunque aggiornamento nel campo dei MMO a progressione verticale; se è vero che, concettualmente, queste modifiche possano far apparire futili gli sforzi profusi nei mesi precedenti, è altrettanto vero che sono state congegnate per allineare le varie fasce di giocatori creando al contempo un nuovo e graduale divario. Il problema, semmai, restano i giocatori e gli assurdi standard imposti per partecipare alle varie attività nella bacheca Party Finder: riuscirà la varietà di nuovi oggetti ad abbattere il vero e proprio muro eretto dagli insopportabili elitisti?
There's something in the water!
L'aggiunta di nuovi oggetti, armi e armature si collega direttamente alle nuove sfide introdotte dalla patch 2.2, tra le quali spicca senza alcun ombra di dubbio l'attesissima battaglia con Leviathan, storico "personaggio" del franchise che qui appare nelle vesti del Primal venerato dalla razza dei Sahagin. Lo scontro viene proposto in due modalità: normale, come parte della storia di Final Fantasy XIV e obiettivo di una delle nuove quest che la proseguiranno, ed Extreme, per tutti coloro che non hanno pianto già abbastanza lacrime di sangue con Titan e Ifrit. Square Enix ne ha approfittato per aggiungere una modalità Extreme anche per il Good King Moogle Mog, benché ininfluente a livello di trama. La storia principale del gioco prosegue infatti lungo i due filoni stabiliti già dalle patch precedenti: quello del mistero di Bahamut, legato ai nuovi turni del raid omonimo e quindi aperto soprattutto ai giocatori più tenaci, e quello dei cattivoni mascherati che minacciano la fragile pace del pianeta, proseguito a suon di quest. Square Enix non si smentisce, comunque, e ha infarcito la patch di storyline e quest parallele che, collegandosi anche soltanto lievemente tra loro, provvedono a comporre un mosaico piuttosto coeso della narrativa di Final Fantasy XIV.
Torna quindi l'ispettore Hildibrand con una serie di missioni che introdurranno un'altra figura storica del brand Square Enix, mentre due nuovi hub proporranno le missioni giornaliere legate alle tribù dei Sahagin e dei Coboldi con reputazioni e ricompense relative. Dispiace un po' l'assenza di nuovi boss per la Crystal Tower, il cui ritorno è comunque previsto per la patch 2.3, anche se tutte le restrizioni in termini di bottini sono state sollevate per consentire ai giocatori di equipaggiare i propri Job ancora più velocemente. Chiudono il cerchio dei nuovi content ben tre dungeon: due sono le modalità Hard di Halatali e di Brayflox's Longstop, mentre il terzo è totalmente inedito e si intitola The Lost City of Amdapor, apparentemente il più difficile dungeon per quattro giocatori del mucchio. Che si voglia soltanto proseguire nella storia o sviscerare al massimo i propri personaggi con nuovi e vecchi oggetti, la patch 2.2 sembra proprio agevolare tutti i giocatori e strizzare un occhio alla feature portante del gioco, ovvero il Job System, facilitando l'acquisizione e la crescita di più equipaggiamenti contemporaneamente.
Riparte il conto alla rovescia
La patch 2.3 si è soffermata molto poco sui vari Job e sul loro bilanciamento sia in PvE sia in PvP, concentrandosi più che altro sulla quantità e qualità dei nuovi content in modo da offrire ai giocatori parecchio da fare fin da subito e per i mesi a venire. Yoshida non ha comunque dimenticato tutte le feature periferiche che continuano a rendere il suo A Realm Reborn uno dei MMORPG più completi sul mercato. Tra di esse, spicca il nuovo sistema Glamour che permette di cambiare l'aspetto dell'equipaggiamento in modo da essere sempre alla moda anche se in realtà si va in giro come una specie di Arlecchino. Già presente in molti MMO in cui è utilizzabile con una manciata di click, il sistema Glamour di Final Fantasy XIV ci ha fatto storcere un po' il naso perché fastidiosamente complicato: a nostro avviso lo si dovrebbe snellire parecchio perché al momento pare quasi un sistema di crafting. E a proposito di crafting, abbiamo già citato i nuovi schemi di qualità Master, ma abbiamo apprezzato anche la novità delle missioni Venture per i Retainer, che sostanzialmente rappresentano un minigioco passivo in cui si può spedire il nostro Retainer all'avventura per un lasso di tempo variabile: la scelta del Job del Retainer, la difficoltà della missione e il tipo di materiali richiesto necessitano di un pizzico di ragionamento che rende la feature piuttosto interessante e non dissimile da quanto già visto in Star Wars: The Old Republic e Neverwinter.
Il team di Yoshida ha poi continuato ad espandere il complesso sistema di Housing, purtroppo ancora inaccessibile - visti i prezzi - alla stragrande maggioranza delle gilde e dei giocatori; nelle patch notes leggiamo di un minigioco di giardinaggio e di una tonnellata di nuovi pezzi di arredamento, ma finché non sarà concesso ad ogni giocatore di metter su casa a cifre ragionevoli la feature, per quanto ottima, continuerà a sembrarci uno dei principali passi falsi di questo rilancio. Senza neppure contare le nuove acconciature, i miglioramenti generali alla qualità della vita e i nuovi modi di guadagnare punti esperienza per chi vuole aumentare di livello più Job contemporaneamente, la patch 2.2 di Final Fantasy XIV ha ripagato decisamente le attese. I giocatori che cominceranno la loro avventura con l'imminente versione PlayStation 4 potranno godere, insomma, di un'esperienza in forma smagliante. La sua natura di MMO a progressione verticale, però, comporta una ciclica ripetitività per la quale Yoshida, a nostro avviso, non può più permettersi tempi così dilatati tra un aggiornamento e l'altro, soprattutto se intende gonfiare l'endgame una patch sì e l'altra no.
Patch notes per Through the Maelstrom, l'aggiornamento 2.2 di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn