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Il diavolo è nei dettagli

Prima prova per il sempre attesissimo calcistico targato EA. Basteranno le novità a tenere alto l'interesse degli appassionati?

PROVATO di Mattia Comba   —   09/06/2014

Puntuale come un orologio, anche quest'anno, a ridosso dell'E3, Electronic Arts ci ha invitati a Milano per il reveal del nuovo FIFA.

Il diavolo è nei dettagli

A guidarci nei meandri delle nuove feature sviluppate dai ragazzi di EA Canada, abbiamo trovato Sebastian Enrique e Nick Channon, producer del gioco con il quale abbiamo avuto l'opportunità di scambiare due chiacchiere concentrandoci su un paio di spunti interessanti emersi durante la loro presentazione e la nostra prova. La build, ancora acerba, ci ha permesso di saggiare solamente parte delle introduzioni di FIFA 15, ma quanto rivelatoci dai due sviluppatori è bastato a farci capire l'indirizzo impresso al titolo dopo il salto generazionale della passata stagione e l'ottimo riscontro in termini di pubblico e critica. Se con FIFA 14 le meraviglie della next gen avevano finalmente fatto capolino nella serie, con il nuovo FIFA 15 i cambiamenti saranno ragionevolmente meno evidenti a una prima occhiata, ma promettono un'esperienza di gioco ancora più dettagliata che punta al realismo senza mezzi termini. L'anno scorso l'Ignite Engine ha superato egregiamente il suo primo test, ora è il momento di concentrarsi sui dettagli.

Per FIFA è arrivato il momento di concentrarsi sull'atmosfera e sull'esperienza di gioco

Migliorare senza stravolgere

La prima grande novità, paradossalmente, non riguarda nessuna feature del gioco. FIFA 15, infatti, oltre che nella versione PlayStation 4 e Xbox One uscirà anche su PC in una veste del tutto e per tutto simile a quella per console current gen. Appurati i 1080p e i 60 fps per tutti, l'arrivo del titolo sulla piattaforma potenzialmente più performante presente sul mercato farà la felicità dei calciofili pcisti che l'anno scorso sono rimasti con l'amaro in bocca, ma che quest'anno potranno dare fondo alla loro voglia di pallone forti anche della completa compatibilità promessa da Microsoft con il pad Xbox One. Se è vero infatti che le nuove console sono dei PC un po' attempati ottimizzati a dovere, Channon ci ha spiegato che la vera sfida è stata proprio rendere il motore di gioco performante sulle tantissime configurazioni scelte dai giocatori.

Il diavolo è nei dettagli

È stato quindi necessario un anno di sviluppo addizionale, ma tutte le modalità e le feature introdotte in questo nuovo capitolo faranno bella mostra di sé su tutte e tre le piattaforme da gioco. Ma facciamo un passo indietro: in FIFA 14 la parola d'ordine di Electronic Arts era "fisicità" riferita a tutti gli aspetti del calcio, dagli atleti ai contrasti al comportamento della sfera. Il risultato, pad alla mano, è stato ottimo: la palla rimane meno attaccata al giocatore, non è possibile fare i fenomeni a centrocampo ma anzi bisogna difendere la sfera e farla girare opportunamente con l'aiuto dei compagni, con l'obiettivo di creare spazi per arrivare in area e costruirsi succose occasioni da gol. Il True Player Motion e il Pure Shot sono stati i due pilastri che hanno reso possibile tutto questo, gettando la basi per quelli che saranno i capitoli successivi del franchise e per le nuove feature che troveremo in FIFA 15. Come detto, infatti, il lavoro degli sviluppatori non si è indirizzato verso miglioramenti clamorosi o stravolgimenti di sorta, quanto piuttosto verso affinamenti e aggiustamenti riguardanti soprattutto il coinvolgimento del giocatore, intervenendo sul comparto grafico e sull'atmosfera che è lecito aspettarsi all'interno di uno stadio di calcio strapieno in ogni ordine di posto. La base di partenza era solidissima, ma solamente lavorando di fino sui dettagli è stato possibile fare un ulteriore salto di qualità.

L'atmosfera delle grandi occasioni

Se sul controllo dei singoli giocatori e sul vasto campionario di movenze e animazioni palla al piede l'ultimo FIFA si è rivelato più che soddisfacente, è sull'atmosfera in campo e sull'interazione tra compagni di squadra che la serie ha da sempre mostrato delle carenze. Troppo spesso infatti, i calciatori non coinvolti nell'azione di gioco se ne stanno in disparte, inerti, in una staticità che stona con tutto l'ampio ventaglio di possibilità che il complesso sistema di gioco sviluppato in questi anni da EA Sport mette a disposizione.

Il diavolo è nei dettagli

Con FIFA 15, gli sviluppatori hanno lavorato in tal senso, aggiungendo maggiore intensità e una componente emozionale alle azioni sul campo, con i giocatori controllati dall'intelligenza artificiale che reagiscono alle giocate avversarie e alle azioni dei compagni di squadra in un modo del tutto diverso rispetto al passato, forti di un vasto campionario di nuove animazioni. Per esempio, se un giocatore subisce sistematicamente dei falli che ne interrompono l'azione, inizialmente questo si rialzerà tranquillo, magari lanciando un'occhiataccia all'arbitro, mentre successivamente reagirà stizzito o arrabbiato in base al temperamento della controparte reale. Lo stesso vale durante la costruzione delle azioni: ignorare troppe volte un giocatore smarcato o intento a fare un taglio o un inserimento causerà inizialmente disappunto e successivamente plateali gesti di rimprovero per il mancato passaggio. Il risultato è che al di là del giocatore controllato col pad, la squadra nella sua totalità risulta più unita e partecipe all'azione, lamentandosi quando necessario ma anche applaudendo e supportando i compagni se un tiro non è andato a buon fine o un suggerimento fuori misura non ha portato al gol. Certo, il tutto non influirà direttamente sul gameplay, ma migliora nettamente il coinvolgimento della partita e l'atmosfera del match, come ci ha spiegato lo stesso Channon: "Abbiamo puntato molto sulle emozioni e sull'intensità di gioco. Per me il calcio è lo sport più emotivo che c'è: le persone si appassionano moltissimo alla loro squadra del cuore, seguono le partite, l'atmosfera allo stadio è sempre incredibile e tutto ciò volevamo trasferirlo sul campo da gioco, così come i giocatori che interagiscono e reagiscono in maniera differente alle situazioni che si presentano durante la partita". Anche l'atmosfera sugli spalti promette un notevole salto di qualità: coreografie che coinvolgono l'intero stadio si alternano a sciarpate, cori e incitamenti che cambiano in base alle abitudini del tifo nei campionati e negli stadi in cui si gioca, senza dimenticare i diversi contesti delle competizioni nazionali e internazionali.

Sul terreno di gioco

Oltre all'accoppiata emotività-intensità, anche l'IA ha goduto di un interessante step evolutivo. L'introduzione delle Team Tactics nelle routine dei giocatori controllati dalla CPU promette una maggiore resa in termini di realismo come ha rimarcato il producer: "Le Team Tactics sono un cambiamento molto importante nella serie. Con le console di precedente generazione avevamo delle limitazioni in termini di intelligenza artificiale che si comportava analizzando la situazione frame by frame.

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Ora il nuovo hardware ci ha permesso di dare alle squadre obiettivi di corto, medio e lungo termine, e di creare un'IA in grado di reagire alla partita in maniera più umana: se sono sotto di un gol, sarò più propenso a creare occasioni in attacco, prendendo più rischi e rimanendo scoperto in difesa. Oppure se sono in vantaggio, gli ultimi minuti della partita sarò più incline a chiudermi dietro la linea di centrocampo e affidarmi al possesso palla". Anche sul fronte dell'uno contro uno le dinamiche sembrano essere cambiate: dai video dimostrativi abbiamo visto come i difensori tendano ad arretrare verso la porta rallentando l'attaccante e aspettando l'arrivo di un compagno di reparto, piuttosto che affondare un tackle che potrebbe non andare a buon fine. Tutte queste migliorie nel sistema di gioco, sono poi impreziosite da una serie di aggiunte e accorgimento grafici che rendono FIFA 15 ancor più dettagliato e bello da vedere rispetto al predecessore. Innanzitutto sono state riviste le proporzioni dei modelli poligonali intervenendo sulla forma delle spalle e dandogli un look in generale più atletico, tipico di un calciatore professionista che per lavoro si allena tutti i giorni. Ciò si riflette positivamente sulla qualità delle animazioni e dei contatti, ora più realistici e gradevoli da vedere. Nuovo anche il sistema di illuminazione, basato su fonti di luce che senza bisogno di filtri secondari è in grado di riprodurre su schermo ombre e sfumature tipiche di una partita giocata in una giornata soleggiata. Piccole modifiche molto apprezzate anche quelle riguardanti il terreno di gioco che non muta con l'incedere della partita in maniera prerenderizzata, ma catturando ogni passo, tiro, contatto e scivolata dei ventidue in campo e modificandosi di conseguenza.

Feel the game

A livello ludico, non possiamo rimarcare eclatanti novità rispetto alla scorsa edizione. Prima di tutto perchè abbiamo avuto a disposizione una build completa solamente al 50 - 60% che non ci ha dato modo di valutare pienamente le Team Tactics e l'alchimia di squadra, e secondariamente per un gameplay che nei suoi punti di massima espressione è rimasto pressoché invariato. In FIFA 15 i tiri sono quelli ottimi del capitolo precedente, così come ritroviamo intatta la necessità di far girare palla per imbastire un'azione che possa effettivamente impensierire la difesa avversaria con tagli e pericolosi inserimenti dalle retrovie.

Il diavolo è nei dettagli

In generale i giocatori sono parsi più agili e reattivi ai comandi, destreggiandosi con dribbling più stretti e precisi rimanendo però sempre vulnerabili ai contrasti avversari. Usare il corpo a protezione della palla è di fondamentale importanza per non perderne il possesso in un battibaleno, soprattutto alla luce di una fisica migliorata che ne rende ancora più incerto il controllo: basta infatti un lieve contatto con un altro giocatore, un rimbalzo sporcato dal manto erboso ormai consumato o un contatto fortuito, per modificare rotazione e traiettoria della sfera rendendo il controllo nettamente più difficoltoso. Abbiamo inoltre notato nuove animazioni nei contrasti che siano uno conto uno (con vistose trattenute della maglia), oppure in scivolata. Nei calci d'angolo è stata aggiunta la possibilità di selezionare con la levetta analogica il compagno al quale indirizzare la palla, nonché una serie di nuovi tiri con cui spazzare con sicurezza l'area spedendo la palla in fallo latrale il più lontano possibile dalla nostra porta. E la versione old-gen? Come da tradizione EA ha intenzione di supportare le vecchie console ancora per alcuni anni a venire, ma nel caso specifico non si limiterà ad un aggiornamento delle rose e del mercato estivo, introducendo alcune di queste nuove feature anche su PS3 e Xbox 360. Non ci resta dunque che aspettare i dettagli sulle modalità e una prova più approfondita in occasione dell'E3 iniziata da poche ore e poi durante la GamesCom, ma sembra già lecito chiedersi quanto queste novità marginali possano effettivamente mantenere alta l'attenzione su un titolo a cadenza annuale.

CERTEZZE

  • Una solidissima base di partenza
  • Atmosfera in campo e sugli spalti ancor più coinvolgente

DUBBI

  • Basteranno miglioramenti marginali a giustificare l'acquisto annuale?
  • Team Tactics e intelligenza artificiale da verificare