Una grande manifestazione come l'E3 di Los Angeles non può definirsi tale se non c'è almeno una traccia di Metal Gear Solid al suo interno; e di Hideo Kojima, iconico sviluppatore giapponese legato a doppia mandata con questa saga. Metal Gear Solid V: The Phantom Pain era presente grazie ad una presentazione a porte chiuse nella quale ci è stato riproposto l'ultimo trailer e poi una lunga sessione di gameplay giocata in tempo reale su PlayStation 4, alla risoluzione 1080p e sessanta fotogrammi per secondo.
La demo, creata appositamente per l'E3, comincia con uno Snake (Venom?) chiaramente segnato da precedenti battaglie, forse quelle di Ground Zeroes: codino, protuberanza sulla tempia destra, braccio meccanico e volto segnato. In sua compagnia c'è Ocelot, che lo incita a cominciare la missione e recuperare la sua fama, quella di comandante dei Diamond Dogs e di Big Boss. Snake è a cavallo in un'ambientazione desertica molto bella da vedere, con un'ottima definizione, profondità visiva e dettaglio delle texture. La prima sgroppata gli ha permesso di raggiungere un piccolo accampamento di nemici, che il protagonista principale ha approcciato nascondendosi di lato al cavallo prima di avere la meglio con la classica pistola tranquillante.
A questo punto con il tasto triangolo ha utilizzato un piccolo pallone aerostatico per lanciare i nemici in aria, un po' come accadeva in Peace Walker col recupero Fulton, e mandarli alla Mother Base, la base operativa, assieme subito dopo ad una pecora (!) e ad una jeep (!!) sempre alla stesa maniera. Dopo un'altra galoppata Snake ha raggiunto la base principale della missione, e con lo zoom ha scandagliato l'aria per individuare ed evidenziare sulla mappa gli avversari presenti, prima di entrare nel vivo dell'azione. Sempre collegata a questa fantomatica base operativa è possibile attivare il GPS per chiamare il supporto aereo, quello di provviste oppure utilizzare lo staff a disposizione per particolari compiti come quello di scout più approfondito, che nel caso specifico è stato utilizzato per individuare ulteriori nemici al costo di punti GMP, che supponiamo essere una sorta di valuta presente all'interno del gioco.
30 minuti a porte chiuse con Metal Gear Solid V: The Phantom Pain ed ecco le nostre impressioni!
Mother Base
A questo punto è cominciata la sezione di infiltrazione, con le classiche movenze di Snake, il ritorno della possibilità di "bussare" vicino ai muri per attirare i nemici e nuove mosse disponibili per il combattimento corpo a corpo. E ancora, la possibilità di rotolare quando accovacciati, sparare mentre si striscia all'indietro e tutto un campionario di mosse meglio raccordate per eliminare gli avversari nella maniera più veloce possibile.
Sempre mediante il collegamento con la base operativa è possibile potenziare oggetti che fanno parte dell'arsenale di Snake, come l'iconica scatola di cartone che è stata utilizzata dal protagonista principale per continuare ad infiltrarsi, magari spuntare d'improvviso per stordire un nemico o scappare lateralmente quando in punto di essere scoperto. La demo è continuata fino alla liberazione di un ostaggio e al recupero di alcune informazioni, prima di una corsa verso l'elicottero che ha portato Snake alla base operativa. Finalmente siamo pronti a spiegarvi cosa è: punto centrale dal quale far partire tutte le missioni di The Phantom Pain, potrà essere personalizzata ed espansa man mano che si gioca, sia con nuove strutture che sezioni come il poligono di tiro che ci è stato mostrato durante la demo, l'artiglieria antiaerea e i droni scout. Una vera e propria componente da gioco di ruolo innestata all'interno della storia, Hideo Kojima ci ha tenuto a sottolineare come ogni giocatore avrà modo di creare una base operativa univoca, e poterla esplorare nella sua interezza. Ma c'è di più, anche se non c'è stato nessun accenno alla modalità online, abbiamo appreso che sarà possibile infiltrarsi nelle basi di altri giocatori e poter subire a propria volta attacchi dai quali bisogna difendersi. A noi il concetto di base operativa non dispiace affatto, soprattutto se la gestione dei vari aspetti sarà ben bilanciata e integrata con un filo narrativo di cui ancora oggi non si sa nulla.
Per il resto abbiamo scorto dinamiche di gameplay che ci sono sembrate più fluide rispetto al passato: è oramai chiaro di come Kojima abbia abbandonato diverse velleità di creare un gioco stealth simulativo e realistico, ma piuttosto un free roaming di infiltrazione dove ci sono diverse concessioni a favore del divertimento e non fa nulla se quando lanciati in area dal pallone aerostatico i nemici urlano e quelli lontani poche decine di metri non si accorgono di nulla. Dal punto di vista tecnico il Fox Engine ha permesso agli sviluppatori di donare un impatto al gioco molto gradevole, grazie all'ottimo utilizzo di luci, effetti particellari e dettagli di interni ed esterni. Durante la demo ci è stato mostrato a più riprese il meteo dinamico, tra alba, notte, pioggia e anche una tempesta di sabbia che ha ridotto la visibilità fino a pochi metri. Detto questo è sempre difficile dare un giudizio concreto quando vediamo un Metal Gear Solid durante la fase di sviluppo, da sempre il risultato finale è stato assicurato da una commistione importante tra parti narrative, sequenze di intermezzo, gameplay e forte caratterizzazione dei personaggi. Da quello che abbiamo visto il comparto tecnico è di fattura elevata, la base operativa può aprire spazio a diverse soluzioni interessanti e il gameplay sembra godere di alcune novità che ne aumentato il dinamismo. Ma per un giudizio corposo e strutturato ci vorranno ancora parecchi mesi.
CERTEZZE
- Comparto tecnico ottimo
- Interessante l'idea della base operativa
- Gameplay più dinamico
DUBBI
- La struttura di gioco completa e la storia sono ancora molto fumose