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Dal Terrore all'Orrore

La nostra prima prova con Until Dawn e il resoconto della presentazione a porte chiuse

PROVATO di Antonio Fucito   —   14/08/2014

Until Dawn l'abbiamo visto due anni or sono proprio alla GamesCom, era un titolo timido che sfruttava in maniera interessante il Move per regalare un horror un po' stereotipato ma di atmosfera, magari in grado di dare nuova linfa alla periferica di Sony. Linfa che si è sempre più affievolita, e con l'arrivo di PlayStation 4 si è deciso saggiamente di modificare il progetto ovviamente in termini tecnici, ma anche di gameplay e di "scopo", per farlo diventare un titolo di punta per il prossimo anno. I Supermassive Games sono un team nato sei anni fa che ha fatto diversi progetti per conto di Sony, hanno disegnato alcuni kit di livelli per LittleBigPlanet 2 e quello per Vita, ad esempio, e adesso si stanno cimentando in un horror che vuole essere realistico e credibile, nel quale è possibile prendere decisioni e decidere il destino di tutti i protagonisti.

Dal Terrore all'Orrore

Gli otto amici che si trovano in una baita per un tranquillo weekend, che si trasforma ben presto in un incubo, possono morire o sopravvivere, dipenderà dalla scelta e dall'abilità dei giocatori per un titolo che ha una caratteristica molto interessante e quasi utopistica in campo videoludico: l'effetto farfalla, ovvero le azioni del presente che incidono su quelle future, comprese le piccole variazioni che sul lungo possono cambiare pesantemente la storia. Sulla carta le premesse di Until Dawn sono fantastiche: i programmatori hanno parlato di migliaia (si, avete capito bene) di combinazioni differenti che danno luogo a piccole sotto trame e accadimenti, centinaia di situazioni differenti tra loro e una miriade di finali multipli. Pensate ad una farfalla con quattro ali, ognuna composta da centinaia di venature vero le quattro direzioni principali. Ogni venatura è una modifica del percorso che porta al finale del gioco, e può essere "imbeccata" anche semplicemente raccogliendo o meno un oggetto od una prova. L'ambientazione del gioco ricorda film come La Casa o Quella casa nel bosco; i Supermassive Games vogliono regalare ai giocatori, per modo di dire, tutte le fasi che caratterizzano la paura: il terrore, quando non si sa ancora esattamente cosa sta succedendo; la sua culminazione, l'orrore, quando il pericolo è ben conosciuto e devi costantemente fuggire; il disgusto, di apprendere quanto sia fragile la carne umana dinnanzi alla morte violenta.

La nostra prima prova con Until Dawn, e il resoconto della presentazione a porte chiuse sul gioco

i Until Dawn abbiamo provato anche la demo: il gioco è un'avventura cinematica in terza persona, i movimenti dei personaggi e l'impatto iniziale possono ricordare Heavy Rain e Beyond, ma non c'è costante interazione con l'ambiente e gli oggetti sono ridotti e focalizzati alla progressione dell'avventura e alle diramazioni della storia. Il controllo è completo sul personaggio, mentre con il sensore di movimento del DualShock 4 si muovono la testa e la torcia per esplorare l'ambiente circostante ed individuare i punti di interazione. Bisogna premere alcuni tasti per aprire porte o raccogliere oggetti, mentre col touch pad si sfogliano ad esempio le pagine di diari o altri documenti ritrovati.

Dal Terrore all'Orrore

La sensazione è pero quella che ci sia anche del dinamismo, seppure le scelte e gli accadimenti improvvisi la faranno da padrone in quella che come detto sarà un'avventura horror dai connotati principalmente esplorativi. Il controllo dei personaggi è sempre indirizzato dal gioco, e ovviamente cambierà in funzione della loro morte o meno, la demo è cominciata con un breve riassunto di quanto successo in precedenza, ovvero il rapimento di Sam da parte dello psicopatico. A questo punto il controllo si è spostato su Ashley e Chris, chiusi all'interno di un edificio non meglio definito alla ricerca proprio di Sam. Tra apparizioni di quelli che sembrano essere fantasmi, giocattoli inquietanti da esplorare e la tensione sempre alta, anche grazie all'accompagnamento musicale, il senso di angoscia e pericolo è stato sempre alto. Ad un certo punto, nei panni di Ashley, siamo stati messi dinnanzi ad una decisione, ovvero quella di seguire Chris o esplorare un qualcosa visto in lontananza. Si è optato per la seconda scelta, e solo dopo qualche minuto c'è stato il ricongiungimento con Chris, con tanto di spavento perché apparso dietro una porta con in braccio un manichino mozzato. Cosa che non sarebbe successa se invece l'avessimo seguito. La demo è proseguita fino al ritrovamento di Sam senza conoscenza; alle spalle è apparso lo psicopatico che ha messo subito fuori uso Chris, mentre Ashley l'ha colpito con una forbice (che poteva anche non essere a disposizione) fino ad essere colpita con un pugno in faccia.

Dal Terrore all'Orrore

I due si sono risvegliati legati ad una sedia, con un macchinario di tortura sulla testa: nel tempo limitato a disposizione si controlla Chris e si deve decidere con una pistola presente sul tavolo chi uccidere tra se stesso ed Ashley, per salvare almeno uno dei due. Ma in realtà, ci è stato detto, potevano evitare completamente questa scena e salvarli entrambi, se fossero state fatte diverse scelte in precedenza. Nella demo abbiamo incontrato parecchi stereotipi del genere horror ma non per questo ci siamo spaventati più volte, con lo psicopatico che ci ha ricordato l'enigmista per il suo essere così sadico in ogni frangente in cui è presente. Dal punto di vista tecnico Until Dawn utilizza una versione aggiornata del motore grafico di Killzone: Shadow Fall, ed effettivamente l'impatto è ottimo in termini di definizione e illuminazione. I personaggi sono realizzati con un buon numero di poligoni ma a questo punto dello sviluppo il frame rate è ancora ballerino e la animazioni possono essere migliorate, soprattutto nelle transizioni e nelle interazioni, in un contesto dove ormai Uncharted e quelli venuti dopo hanno fatto scuola. Decisamente meglio le animazioni facciali, il sync con il labiale è perfetto e i personaggi sono in grado di esprimere perfettamente le loro emozioni, con un'ottima varietà che abbiamo scorto durante i frequenti dialoghi che avvengono nella demo. Alla fine è stata un'esperienza interessante, accresciuta anche dalle informazioni che abbiamo ricavato nella presentazione a porte chiuse; Until Dawn sembra avere parecchio potenziale e mira davvero in alto in termini di scelte del giocatore e di atmosfera. Se gli sviluppatori saranno coerenti e bravi nel bilanciare tutto e risolvere le piccole problematiche tecniche, ci troveremo dinnanzi ad uno dei titoli più interessanti da tenere d'occhio il prossimo anno su PlayStation 4.

CERTEZZE

  • Atmosfera davvero inquietante
  • Visivamente piacevole
  • L'idea delle migliaia di combinazioni differenti per la storia è fantastica

DUBBI

  • Qualche problema nella transizione delle animazioni
  • Siamo come San Tommaso: finché non vedremo nel dettaglio come le scelte incideranno nella storia, non crederemo