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Strategia stellare

Paradox svela al mondo il suo nuovo Grand Strategy: questa volta si conquista lo spazio!

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   08/08/2015

Se Europa Universalis, Crusader Kings, Hearts of Iron e Victoria vi dicono qualcosa, sappiate che il nuovo titolo firmato Paradox Interactive, Stellaris, è molto più vicino ai grand strategy che già conoscete rispetto a quanto vi verrebbe da pensare osservando gli screenshot in questa pagina. Abbandonate la Terra e le ambientazioni storiche, al produttore svedese non resta che tentare una strada tutta nuova fatta di razze aliene, una mappa di dimensioni enormi e sempre diversa ma soprattutto una quantità inedita di contenuti creati processualmente. Una sfida non da poco quando il tuo punto forte è da sempre un motore capace di prendere fatti e personaggi realmente esistenti, e rielaborarli all'interno di storie emergenti, veri e propri sandbox strategici e narrativi. Alla GamesCom 2015 abbiamo avuto la possibilità di vedere Stellaris in azione per la prima volta, seppur in una versione ancora distante da quella che raggiungerà gli scaffali il prossimo anno, ma già sufficientemente ricca da farci un'idea di quello che possiamo aspettarci.

Stellaris porta i grand strategy di Paradox Interactive nello spazio

Un pianeta chiamato casa

Iniziando una partita a Stellaris non verrà chiesto di scegliere la nazione e l'anno da cui si vuole incominciare, come accade di solito. La prima scelta riguarda la galassia che ospiterà le nostre imprese: quali dimensioni, quanti imperi alieni e quale livello di difficoltà. Tutti valori che possono essere scelti singolarmente, affidandosi a parametri prestabiliti oppure al caso.

Strategia stellare
Strategia stellare

Il momento della creazione della fazione che si andrà a controllare è altrettanto cruciale: tratti quali le dinamiche di gruppo piuttosto che l'esaltazione dell'individuo, pacifismo o militarismo e nazionalismo oppure apertura a gente diversa, determineranno le opzioni strategiche, tecnologiche e diplomatiche delle decine di ore di gioco successive. Il punto di partenza sarà sempre e comunque il pianeta natale da cui iniziare a espandere il proprio impero. Ciascuno ha una schermata che visualizza quali territori possono essere utilizzati per estrarre risorse e produrre cibo, oppure su quali costruire gli edifici o ancora quelli dove magari è necessario intervenire eliminando una minaccia prima di poterli sfruttare. Questa fase ricorda un po' l'amministrazione delle città di Civilization, ma Paradox ha inserito diversi aspetti e molti menù che rendono l'esperienza potenzialmente più profonda. La propria popolazione ha, ad esempio, delle caratteristiche ben precise che, a seconda della gestione del giocatore, possono modificarsi ed evolversi sfociando in rivolte o al contrario in una maggiore produttività. Lo sviluppo delle tecnologie procede su due binari: quello standard della propria razza e poi quello che ci portano in dote i nostri scienziati, spediti a esplorare le vastità spaziali in cerca di nuovi corpi celesti, civiltà aliene e relitti. A seconda di quanto trovato e una volta andata a buon fine l'analisi del reperto, avremo di volta in volta tre possibili opzioni tecnologiche da ricercare. In questo modo gli sviluppatori vogliono ricreare nell'ambito strategico qualcosa di simile alla raccolta del loot di un action RPG. Un'idea interessante che andrà vagliata alla prova dei fatti. Mano a mano che ci espanderemo potremo mettere a capo dei pianeti e dei sistemi solari conquistati personaggi che cresceranno, si evolveranno, invecchieranno e infine moriranno lasciando una loro eredità in termini di relazioni e nuovi personaggi. Un sistema di rapporti interpersonali che potrebbe ricordare quello di Crusader Kings. Dal resto dai grand strategy che già conosciamo, Stellaris prende anche il motore, la struttura in tempo reale con la pausa richiamabile in ogni istante ma soprattutto il sistema di combattimento. Ogni qual volta una nostra unità si scontra con quelle avversarie, non avremo modo di agire direttamente ma potremo osservare lo scorrere dello scontro attraverso l'apposita finestra riepilogativa.

Esito incerto

La perplessità più grande che al momento ci ha suscitato Stellaris riguarda la mappa: date le dimensioni imponenti, la galassia nostro terreno di conquista potrà essere zumata fino a visualizzare a grandi linee come viene divisa tra le razze conosciute. Avvicinandosi, però, non arriva a mostrare il contenuto di ogni singolo sistema solare, operazione che richiede di cliccare sull'icona che indica lo stesso. Se immaginiamo di dover ripetere l'azione svariate volte nel momento in cui saremo attivi su più fronti, la soluzione non ci sembra ideale né particolarmente pratica.

Strategia stellare

Vero è che siamo ad una fase dello sviluppo embrionale e un aspetto simile si fa sempre in tempo a cambiarlo, però su questo fronte c'è di sicuro da lavorare. Sfiziosa invece l'idea di dare modo di creare delle Federazioni con altri imperi, un sistema per condividere gli stessi obiettivi, i progressi fatti e le risorse accumulate. Suggestiva anche la possibilità che la partita finisca con risultati del tutto inaspettati, come l'invasione di una civiltà super avanzata proveniente da una galassia differente e approdata nella nostra attraverso un buco nero, oppure lo sviluppo di un'intelligenza artificiale in grado, pian pianino, di conquistare ogni singolo pianeta. Numerosi aspetti, dalla diplomazia alla gestione dell'esercito, dovranno comunque essere approfonditi durante i prossimi incontri con il gioco e attraverso gli immancabili videodiari ufficiali. Certo la sfida è imponente perché se Stellaris è vero che ha tanto in comunque con il resto della produzione Paradox, il suo successo verrà determinato da una serie di variabili inedite e difficili da interpretare. Comunque si tratta di una ventata d'aria fresca ben accetta e con almeno un altro anno di sviluppo davanti, quindi siamo fiduciosi nel lavoro dei ragazzi di Stoccolma.

CERTEZZE

  • Motore e struttura ludica ben rodati
  • Diverse meccaniche potenzialmente interessanti
  • Un grand strategy Paradox con un'ambientazione diversa dal solito...

DUBBI

  • ...con tutti i rischi del caso
  • La mappa sembra migliorabile