Il processo di evoluzione conseguito da parte di Housemarque come sviluppatore è stato lento ma costante nel corso del tempo, grazie ad una serie di titoli sempre più belli da vedere, più interessanti come meccaniche e in grado di sfruttare perfettamente le tecnologie a disposizione. Tra i tanti abbiamo apprezzato Dead Nation, sparatutto con visuale dall'alto a tema non morti ben realizzato e divertente da giocare assieme ad altre persone. Poi è stato il turno di Resogun, che ha fatto parlare di sé per l'utilizzo di una miriade di voxel su schermo e una fluidità ancorata ai sessanta fotogrammi al secondo.
Durante la conferenza PlayStation di questo Paris Games Week, infine lo sviluppatore finlandese ha annunciato un nuovo progetto che corrisponde al nome di Matterfall. Facciamo un piccolo passo indietro, però, poiché il secondo progetto di Housemarque per PlayStation 4 si chiama Alienation: le sue fondamenta ricordano quelle di Dead Nation, ma la realizzazione sembra essere più profonda e dettagliata, al di là della diversa ambientazione e dei cattivoni di turno, rappresentati da creature aliene a loro volta dotate di torrette e tecnologia avanzata. Sullo showfloor della manifestazione parigina era presente una demo del gioco piuttosto avanzata, che ci ha permesso di approfondirne ulteriormente le dinamiche. La schermata iniziale richiede la scelta di una delle tre classi disponibili, che differiscono nelle caratteristiche e nell'equipaggiamento a disposizione. Si parte dal Bio Specialist, che oltre allo scatto col tasto L1 - caratteristica di tutti i personaggi ma differente nella durata e nell'esecuzione - dispone di tre abilità, quella di curare, rianimare i nemici uccisi per combattere al proprio fianco, oppure evocare piccoli robot da lanciare contro gli avversari. La seconda classe si chiama Exoskeleton, combattente corazzato che può creare ad esempio uno scudo difensivo o un'onda di energia estremamente letale. La terza è quella denominata Saboteur, che può rendersi invisibile oppure sfoderare una spada laser ad ampio raggio.
Il Paris Games Week è stata l'occasione per provare nuovamente Alienation su PlayStation 4
Alieno non avrai il mio scalpo
Le tre abilità disponibili per ciascuna classe vanno attivate rispettivamente con la pressione del Touchpad, del quadrato o del cerchio; dispongono di un tempo di ricarica e vanno utilizzate quindi al momento giusto e nelle situazioni più concitate, per ottenere il massimo del risultato. L'equipaggiamento prevede un'arma primaria, secondaria e pesante, che si gestiscono col tasto triangolo; ogni oggetto dispone di un sistema di potenziamenti di stampo RPG, che si evolve grazie alla raccolta di sfere le quali devono essere innestate al loro interno per aumentare caratteristiche quali il rateo di fuoco, la potenza, il caricatore, la corsa, resistenza e attacco corpo a corpo.
Non mancano nemmeno i punti esperienza acquisiti dai personaggi, per una struttura decisamente più intrigante rispetto a quella di Dead Nation, che dovrebbe garantire maggiore varietà e longevità sul lungo termine. Le missioni disponibili sono dislocate su una mappa mondiale e sembrano essere quelle classiche di difesa, eliminazione dei nemici o sabotaggio di punti critici. Le tre che abbiamo provato avevano un'ambientazione differente, a partire da quella classica urbana, con la possibilità di far esplodere le macchine ed altri oggetti, fino ad una foresta del Sud America e un'ambientazione ghiacciata della Groenlandia. Una volta che si comincia a giocare bisogna indubbiamente prendere confidenza con le numerose abilità a disposizione, anche perché Housemarque ha sfruttato il DualShock 4 praticamente nella sua interezza, compresa la possibilità di ripristinare i proiettili dell'arma, più velocemente, mediante pressione di R3 al momento giusto, durante la fase di ricarica. La cosa funziona e si aggiunge a quella varietà che abbiamo riscontrato nel gameplay e nella gestione del proprio personaggio, mentre si affrontano avversari che si fiondano da soli o in massa contro i protagonisti, esplodono all'occorrenza e rappresentano una sfida sempre interessante, sublimata dagli avversari più coriacei e i boss che popolano la mappa di gioco. Anche dal punto di vista grafico Alienation ci è sembrato un passo in avanti sostanzioso rispetto alle precedenti produzioni di questo sviluppatore, a partire dal dettaglio e dalla mole poligonale che caratterizza gli oggetti, in aggiunta alla fluidità della scena e la morbidezza dell'immagine. Le animazioni e gli effetti particellari donano al titolo un look pulito e stiloso, senza rinunciare però a restituire quel senso di pienezza e distruzione dell'ambiente circostante. Tutte le tre ambientazioni provate prevedevano un linguaggio visivo ben delineato, e i giochi di luce propri delle esplosioni e delle armi sono belli da vedere. Abbiamo affrontato anche alcune sezioni in cooperativa, che sarà presente anche online; il pacchetto complessivo sembra insomma sostanzioso ed estremamente interessante. Alienation, se non lo si fosse ancora capito, ci è piaciuto non poco da estimatori di Dead Nation: adesso non ci resta che mettere le mani sulla versione completa per esprimere un giudizio definitivo.
CERTEZZE
- Sistema RPG interessante e più profondo rispetto a Dead Nation
- I contenuti sembrano vari e diversificati
- L'impatto grafico è davvero buono
DUBBI
- Da verificare longevità e bilanciamento nel corso delle missioni