Non c'è ancora una data d'uscita precisa, ma è chiaro che Beamdog, dopo mesi di duro lavoro e silenzio semi-assoluto, sta per mettere in moto la macchina organizzativa e pubblicitaria che precede l'immissione sul mercato. Lo streaming di un'ora piena avvenuto qualche giorno fa, solo il primo di una serie che ci accompagnerà nei prossimi mesi, è stata l'occasione per avere le prime, nuove informazioni: in realtà sull'impalcatura vera di Siege of Dragonspear non è stato rivelato nulla in più rispetto a quanto detto in occasione dell'annuncio, ma il lead designer Phillip Daigle e la scrittrice Amber Scott si sono divertiti a ingolosire il pubblico con tanti piccoli dettagli, che vi andiamo prontamente a riportare.
Tante nuove informazioni su Siege of Dragonspear, l'espansione di Baldur's Gate: Enhanced Edition!
Un'esperienza più fluida
Prima di cominciare, però, è d'uopo riferire una notizia di pochi giorni fa: David Gaider, il lead writer di Dragon Age noto anche per il suo lavoro su Baldur's Gate II e Star Wars: Knights of The Old Republic, è passato da Bioware proprio a Beamdog. Probabilmente la cosa non avrà un grossissimo impatto su Siege of Dragonspear, in quanto a dicembre Trent Oster, cofondatore di entrambe le case, aveva detto che i contenuti dell'espansione erano pressoché completi, ma un elemento come Gaider non potrà che avere un impatto positivo sulle cose ancora da sistemare (immaginiamo ce ne siano tante, vista l'assenza di una data di rilascio) in attesa che assuma un ruolo creativo principale nei prossimi titoli.
Come sappiamo, Siege of Dragonspear si svolge tra la fine di Tales of The Sword Coast e l'inizio di Baldur's Gate II e la trama, sebbene nulla di nuovo sia stato ancora rivelato, ruota attorno all'omonimo Castello in rovina costruito su uno dei portali che danno accesso ai Nove Inferi: l'area mostrata durante lo streaming è quella circostante il Castello, e in particolare un dungeon che ospita il fiume sotterraneo che scorre sotto Dragonspear. Abbiamo quindi modo di notare, viste le caratteristiche della zona, due piccoli miglioramenti grafici in un impianto che per il resto non subisce modifiche clamorose, vale a dire una realizzazione dell'acqua molto convincente coi suoi movimenti e increspature, nonché con i bei riflessi sulla superficie della caverna, e la possibilità di personalizzare con colori ed effetti vari la nebbia che i nemici (e si suppone anche elementi del proprio party) possono utilizzare per avere la meglio nei combattimenti. Dei nuovi personaggi giocabili annunciati, l'unico presente nel party utilizzato per la dimostrazione è Glint Gardnersonson, il clerico/ladro gnomo del quale abbiamo modo di saggiare le prime abilità, anche se non in maniera approfondita visto che Daigle ci mostra lo Story Mode, il livello di difficoltà dedicato ai neofiti e a chi vuole concentrarsi più sulla trama e sul role play in sé e per sé, e quindi il suo approccio a esplorazione e combattimenti è piuttosto semplice e privo di sottigliezze.
Daigle ci ha però assicurato che, se già nel Core Mode i nemici utilizzeranno tutti i mezzi a loro disposizione, compresi gli incantesimi e gli oggetti più potenti, salendo ancora con la difficoltà ci si troverà impegnati in tenzoni contro avversari più numerosi del normale. Nell'ottica di fluidificare l'esperienza e renderla più appetibile per chi non è abituato ai giochi di ruolo d'antan, notiamo anche come adesso sia possibile vedere con un solo colpo d'occhio nell'inventario le modifiche che l'oggetto o l'arma selezionati avranno sulle nostre statistiche, così come il membro del party al quale sono più adatti: ciò ovviamente non li rende automaticamente preferibili solo perché aggiungono un paio di punti e per una corretta gestione dell'inventario sarà comunque consigliabile andarsi a studiare bene l'oggetto. Tenuto conto che l'equipaggiamento raccolto in Baldur's Gate: Enhanced Edition sarà importabile in Siege of Dragonspear (e poi da questo in Baldur's Gate II), decine sono le nuove armi e oggetti creati per l'occasione, ognuno col proprio disegno e la propria solita, completissima descrizione; tra questi, anche nuovi strumenti bardici. Numerose saranno poi le altre modifiche, ancora non mostrate, all'interfaccia utente, per esempio tutti i vari testi saranno più leggibili alle alte risoluzioni.
Ballare come uno Sciamano
Modifiche significative sono state apportate all'intelligenza artificiale: in particolare sarà possibile assegnare un preciso stile di combattimento a ogni membro del party tramite un sistema pratico da modificare al volo, ma in ogni caso l'intervento diretto del giocatore avrà la precedenza su tutto il resto. Tra le grosse novità introdotte da Siege of Dragonspear, importante è quella della classe degli Sciamani, rappresentata dalla goblin M'Khiin Grubdoubler che però non abbiamo visto in azione. Gli Sciamani hanno, come gli Stregoni, meno incantesimi rispetto ai Maghi, ma potranno evocare degli spiriti effettuando le proprie peculiari danze. M'Khiin è anche l'unico personaggio, assieme a Glint, ad avere nel gioco delle grosse quest personali che contribuiscono a chiarirne la storia e la personalità: in questo senso, così come per altri aspetti, tante sono le idee che Beamdog ha deciso di non inserire in quella che, pur prevedendo 25-30 ore di avventura, rimane un'espansione, e di tenersi per i prodotti futuri.
Non saranno comunque le sidequest a mancare, e anzi gli sviluppatori hanno cercato di riempire tutte le aree con incontri ed eventi. Alcuni sono legate ai Druidi, classe secondo Daigle ingiustamente sottovalutata nei giochi mossi dall'Infinity Engine, e ovviamente si potranno approcciare tutti in maniera differente: ci sono anche delle quest e delle battaglie a tempo, ma saranno poche e chiaramente riconoscibili. In particolare ancora più ampio sembra lo spettro delle possibilità offerte dai dialoghi a scelta multipla, ora molto più reattivi alla classe e alla razza del personaggio, e in generale si mantiene quell'atmosfera tipica di Baldur's Gate che non ha mai disprezzato notevoli picchi d'umorismo. La quest di Julann, erede al trono del Thrice Castle, ci viene segnalata in questo senso: per l'occasione, assieme alle vecchie frasi già esistenti ne sono state introdotte di nuove, circa settemila battute, molte delle quali interamente doppiate. Numerosi sono stati gli aneddoti che i due elementi di Beamdog hanno raccontato a proposito del processo di doppiaggio e gli attestati di stima per gli attori coinvolti, questo perché per la prima volta parte del lavoro è stato effettuato direttamente a Los Angeles, capitale del cinema mondiale alla quale anche i grossi studi videoludici si rivolgono per i propri prodotti. E a proposito di aneddoti, un paio di bug scoperti durante il test sono stati lasciati per via delle conseguenze esilaranti che avevano, e sono diventati delle vere e proprie feature. Questo è quanto per il momento, oltre a tutto quello che ci si può di base aspettare per un'espansione, come la presenza di nuovi mostri, il ritorno di draghi e Fey e un misterioso accenno a un perizoma indossabile... Come vedete, pur con tante informazioni in più, i dubbi che avevamo ai tempi dell'annuncio non sono stati particolarmente chiariti, e questo perché erano dubbi che riguardavano la natura stessa di Siege of Dragonspear come espansione di un universo che sembrava aver detto ormai tutto quello che c'era da dire. In ogni caso vedere il gioco in azione per un'ora ha notevolmente aumentato la nostra voglia di metterci le mani sopra, per tornare nella Costa della Spada come Bhaal comanda così come per mettere alla prova le novità, che magari potranno essere un grande punto di partenza una volta che Beamdog inizierà, se mai lo farà, a produrre con continuità contenuti originali per i Forgotten Realms. Nei prossimi mesi ci aspettano tante nuove informazioni, tenetevi pronti per seguirle assieme a noi.
CERTEZZE
- È già chiaro che chi ama Baldur's Gate si sentirà a casa
- Lodevole lo sforzo di fluidificare senza snaturare
- L'impegno produttivo sembra di grosso livello
DUBBI
- Poco di veramente nuovo è stato mostrato
- Dovremo aspettare di mettere veramente alla prova la storia