In un'edizione dell'E3 dove moltissimi dei titoli presenti in fiera erano stati in qualche modo già rivelati nei giorni precedenti all'evento, Agents of Mayhem non ha fatto eccezione: il nuovo progetto del team autore della serie di Saint's Row ha debuttato la settimana scorsa con un trailer in computer grafica che dava un vago accenno della trama del gioco e che a dirla tutta non sembra aver scaldato in modo particolare gli animi della comunità videoludica. Ora che abbiamo avuto l'occasione di provare il gioco in un incontro a porte chiuse, vediamo se ci sono i presupposti per risvegliare l'interesse dei fan.
Agents of Mayhem offre spunti interessanti e la consueta ironia, ma l'esecuzione è da rivedere
Spaccare tutto a fin di bene
La brevissima introduzione fatta da Volition prima di lasciarci provare Agents of Mayhem è stata più che sufficiente a toglierci qualche curiosità relativa al setting del titolo, che è ambientato nello stesso universo di Saints Row pur non essendone direttamente collegato. In una futuribile Seoul, l'utente è messo al comando di un manipolo di eroi appartenenti appunto al gruppo Mayhem, una forza speciale costituita per combattere un esercito di cattivi chiamato Legion, dotata della licenza di uccidere e distruggere a piacimento.
Una bella comodità per uno sparatutto in terza persona open world come questo, dato che consente di fare della città il proprio campo di battaglia senza preoccuparsi delle conseguenze sulle cose e sui civili. La demo che abbiamo provato iniziava con la schermata di selezione dei tre membri del team che sarebbero scesi in missione: in questa occasione si poteva scegliere tra solo quattro personaggi, ma ci è stato garantito che nel prodotto finale ce ne saranno molti di più e tutti dotati di equipaggiamento personalizzato e punti di forza e debolezza ben distinti. È evidente che Volition punti più sulla frequenza e spettacolarità degli scontri piuttosto che sul loro coefficiente tecnico, dato che le meccaniche ludiche alla base di Agents of Mayhem sono abbastanza semplici: si può sparare con l'arma in dotazione, eseguire un attacco in mischia oppure liberare un colpo o un'abilità speciali, tutte azioni che contribuiscono a caricare un apposito indicatore che una volta pieno dà accesso a una mossa devastante. È inoltre possibile passare in tempo reale da un personaggio all'altro per poter sfruttare le capacità dei singoli in base alle proprie necessità, ma tutto rientra comunque nei canoni di elementi assolutamente non rivoluzionari per il genere. A dirla tutta, nei circa 15 minuti che abbiamo impiegato per portare a termine la demo, poche cose di Agents of Mayhem ci hanno davvero convinto al 100%: il sistema di controllo ci è apparso scivoloso e poco preciso, il feeling delle armi fin troppo leggero e l'andamento degli scontri privo di grande mordente, segnali non propriamente confortanti per uno sparatutto in terza persona. C'è ovviamente tutto il tempo per correggere il tiro (l'uscita del gioco è prevista per un generico 2017) e soprattutto un'esperienza così breve difficilmente può far intuire i valori del prodotto nella sua interezza, ma di sicuro dopo questo test non attenderemo Agents of Mayhem col fiato sospeso. Anche sul fronte tecnico non sembrano esserci i presupposti per un titolo destinato a sconvolgere, con una grafica vivace e colorata nel pieno stile Saints Row ma al momento priva di quella cura per i dettagli che sarebbe lecito aspettarsi da un titolo moderno.
CERTEZZE
- La solita vena dissacrante e ironica di Volition
- Tanta roba che esplode su schermo
- Può essere un mix interessante...
DUBBI
- ...ma vanno sistemati parecchi aspetti
- Sistema di controllo e gunplay non convincono
- Tecnicamente non è nulla di che