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La forza di essere diversi

Final Fantasy XII: The Zodiac Age intende dare una seconda, preziosa opportunità a tutti gli amanti dei JRPG e noi lo abbiamo provato al Tokyo Games Show 2016

PROVATO di Umberto Moioli   —   16/09/2016

L'aspetto più interessante dell'operazione Final Fantasy XII: The Zodiac Age è antecedente all'opera di rifacimento stessa: come espresso nella nostra anteprima e poi, più di recente, anche nel provato avvenuto in occasione dell'E3 2016, il dodicesimo capitolo della serie è stato acclamato dalla critica ma poco - o comunque meno - considerato dai fan storici della saga. Troppo diverso rispetto a chi l'ha preceduto, già distante dalla formula tradizionale, ma anche differente da chi l'ha seguito, dalla nuova impostazione più rivolta all'azione e "moderna". In ogni caso si tratta di un prodotto imperdibile, uscito quando PlayStation 2 era oramai agli sgoccioli e molti utenti erano protratti, menti e portafogli, verso una nuova generazione di prodotti ed esperienze. Al Tokyo Games Show 2016 siamo tornati a provarlo in prima persona ed è stata anche l'occasione per fare il punto della situazione su quanto di nuovo è stato introdotto in questa versione rivista e corretta.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age ci riporta in uno dei capitoli più belli e meno citati della serie

Un mondo aperto

Partiamo dalle considerazioni più semplici: Final Fantasy XII: The Zodiac Age riprende un prodotto che all'epoca stupì per le vaste ambientazioni, panorami che oggi, a risoluzione maggiore e con un leggero make up, sono ancora piacevoli da guardare ma tradiscono un conteggio poligonale non certo stratosferico.

La forza di essere diversi
La forza di essere diversi

Meglio personaggi e nemici, che tutto sommato, anche grazie alla solita direzione artistica ispirata, riescono a portarci all'interno di un universo vasto e sfaccettato. Il gameplay resta un interessante ibrido tra quello che erano stati i capitoli della serie fino a quel punto, e quello che sarebbero diventati da allora in poi. Il sistema di professioni, il Job System, è stato rivisto per fare in modo che i personaggi alla fine del loro percorso di crescita non sia tutti uguali tra di loro. Un problema che nell'originale si faceva sentire parecchio e appiattiva un po' le fasi finali dell'esperienza. In generale il bilanciamento beneficerà di alcune modifiche atte a rendere più semplice l'esperienza nel suo insieme, un modo per aprire questa edizione rimasterizzata ad un pubblico più vasto e rendere al contempo il gioco meno frustrante di quanto fosse un tempo per chi magari mollò il colpo prima di vedere i titoli di coda. Sempre nell'ottica di diminuire il senso di frustrazione che di tanto in tanto poteva presentarsi, Square ha inserito (anzi ha ampliato a tutte le versione, visto che al tempo già era stata inserita nella International Zodiac Job System) una modalità di spostamento rapido e un sistema di salvataggio intermedio tra le diverse mappe, così da semplificare la navigazione. Infine ci sarà il Trial Mode, una scena che attraverso cento scenari diversi darà modo di mettersi alla prova nelle abilità di combattimento e nella propria capacità di creare un party quanto meglio organizzato possibile, anche in termini di scelta di abilità ed equipaggiamento. Sono in definitiva tutte piccole aggiunte, che però potrebbero fare la differenza. Noi lo abbiamo trovato ancora sufficientemente unico e interessante da meritare di essere preso in considerazione da chi al tempo se lo perse o non gli diede la giusta importanza. Peccato solo non esce prima del quindicesimo episodio ma solo all'inizio dell'anno prossimo, perché sarebbe stato un antipasto con i fiocchi. Speriamo quindi sia un ottimo dessert di una cena deliziosa.

CERTEZZE

  • Ancora unico nel suo genere
  • Molti potrebbero non averlo provato (o apprezzato abbastanza) al tempo
  • Alcune piccole ma interessanti aggiunte al gameplay...

DUBBI

  • ...mentre tecnicamente il salto in avanti è limitato
  • Potrebbe venire un po' oscurato dalle altre imminenti uscite marchiate Final Fantasy