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F*ck the Society

Un ultimo, approfondito incontro con Watch Dogs 2 prima di passare alla recensione finale. Ecco quello che abbiamo giocato e scoperto in un'estensiva prova di tre ore

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   24/10/2016

A partire dall'E3 di Los Angeles di quest'anno, Ubisoft ci ha dato numerose possibilità di entrare in contatto con il sequel di Watch Dogs.

F*ck the Society

Cambiando completamente strategia rispetto a quanto fatto in occasione del primo, vendutissimo ma dibattuto titolo, questa volta la società francese ha voluto subito mettere le cose in chiaro mostrando fin dal primo istante una versione giocabile del titolo e soprattutto avvicinando moltissimo la fase di annuncio a quella di distribuzione sul mercato del prodotto finale. E così nell'arco di appena cinque mesi ci siamo ritrovati a contatto con Watch Dogs 2 per ben quattro volte: alla fiera americana già citata, durante la GamesCom di Colonia, e in occasione di due press tour interamente dedicati al gioco. Il primo appena un mese fa e il secondo oggetto dell'articolo che state leggendo. È evidente insomma che Ubisoft abbia voluto mostrare i punti di forza del sequel senza filtri e mettendolo da subito in mano ai giornalisti per consentirgli di scoprire di persona le novità rispetto al precedessore, i punti di forza e inevitabilmente le debolezze di un successore che deve scrollarsi di dosso tutti i pregiudizi che sono maturati nelle teste dei giocatori dopo il drammatico caso del downgrade del primo capitolo. Con un nuovo viaggio a Parigi e un incontro durato una mattinata intera all'interno di una splendida location addobbata per l'occasione, siamo così tornati a giocare Watch Dogs 2 per circa tre ore affrontando le prime sezioni di gioco, prologo e tutorial compresi e catapultandoci poi per l'ultima ora in una fase molto avanzata del gioco (dopo circa venti ore), per testare i potenziamenti massimo e il prosieguo dello svolgimento della trama. Non sarà facile evidenziare elementi inediti rispetto a quanto abbiamo già scritto in passato evitando accuratamente gli spoiler, ma faremo del nostro meglio.

Watch Dogs 2 ha un ottimo taglio artistico, è ricco di contenuti e tecnicamente appare rifinito

Frisco e dintorni

Pad alla mano e superato il lungo prologo che funge da tutorial e da antefatto all'ingresso di Marcus Holloway, il protagonista, nelle fila dei DedSec, ci siamo ritrovati subito alle prese con l'open world di Watch Dogs 2. Come già saprete da tempo, il sequel è interamente ambientato a San Francisco, ma non c'è solo la splendida cittadina a nostra disposizione ma l'intera Bay Area. Questo vuol dire che potremo scorazzare anche per le vie di Oakland, di Marin e della Silicon Valley tutte ricreate tenendo conto delle peculiarità architettoniche e sociali delle zone.

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L'area di gioco ci è apparsa subito davvero vasta (ufficialmente è almeno il doppio della Chicago del primo capitolo), è interamente accessibile fin dall'inizio e soprattutto manifesta ancora una volta la precisa intenzione di Ubisoft di ricreare con una fedeltà quasi maniacale, tutti i punti di interesse di questa parte della California. L'iniziale impatto ci ha davvero stupiti e tutta la prima missione, che vi obbligherà ad attraversare alcune delle zone più note di Frisco, è riuscita a immergerci con grande furbizia nel clima della città. Attraversare il Golden Gate Bridge a bordo di una moto mentre il sole splende creando riflessi sul mare e la downtown si staglia davanti ai nostri occhi, dobbiamo ammetterlo, ci ha piacevolmente emozionati. Tutta questa prima parte della demo ci ha permesso di prendere confidenza con il sistema di controllo, la gestione e la personalizzazione di Marcus e con la struttura delle missioni. Da questo punto di vista Watch Dogs 2 è abbastanza classico e offre esattamente quello che ci si può aspettare da un free roaming open world di questa generazione, con alcune interessanti variazioni sul tema. Innanzitutto c'è una sorta di hub personale e centrale dove poter interagire con i ragazzi del DedSec, avviare gran parte delle missioni principali e soprattutto personalizzare sia da un punto di vista estetico che funzionale Marcus. In questo quartier generale potremo infatti interagire con i membri del team di hacker che accompagneranno il nostro protagonista per tutta l'avventura, cambiarci di abito acquistando un po' di vestiario o accedendo a tutto quello che abbiamo comprato e sbloccato in giro per la città e potremo anche costruirci armi e gadget sfruttando una stampante 3D. L'escamotage è piuttosto furbo e ci permette di sperimentare un sistema di crescita di Marcus che si sviluppa sia attraverso il guadagno di soldi essenziali per poter sbloccare i progetti delle armi più potenti e le eventuali decalcomanie per abbellirle ma anche per accedere ai due droni che caratterizzano questo sequel (il Jumper a terra e il Quadcopter in aria), sia attraverso un sistema più tradizionale di talenti.

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Questi ultimi sono suddivisi in sette categorie e possono essere sbloccati investendo i punti ricerca che si guadagnano salendo di livello. Watch Dogs 2 non offre un sistema classico di esperienza ma focalizza l'evoluzione del personaggio e della sua storia nei DedSec attraverso i follower. L'espediente narrativo è tanto semplice quanto efficace: in quanto hacker il nostro obiettivo è smascherare la raccolta e lo smercio di informazioni e dati personali operato dalla società d'informatica Blume, la proprietaria del ctOS che qui ritorna a essere protagonista nonostante l'esito del primo capitolo della serie. Per far questo dovremo convincere più gente possibile a installare l'app dei DedSec così da aumentare la potenza di calcolo del nostro mainframe e poter accedere ai terminali protetti della multinazionale. Tutte le missioni avranno quindi lo scopo di dimostrare al mondo intero cosa c'è dietro ai fatti di cronaca e chi sta controllando davvero la mole d'informazioni che quotidianamente viaggia attraverso i sistemi di comunicazione così da aumentare la fama del nostro gruppo di hacking e guadagnare un numero sempre maggiore di follower. Raggiunti certi traguardi di persone che ci seguono, sbloccheremo nuovi punti di ricerca e potremo quindi avere accesso a talenti e missioni sempre più avanzati. Soltanto un ramo è completamente dedicato alla gestione delle armi, mentre un altro serve ad aumentare l'energia del nostro smartphone così da avere accesso a più hacking contemporaneamente prima di dover attendere la sua ricaricare. Le altre cinque categorie sono invece focalizzate sulla gestione e il disturbo delle persone, sull'aumento di potenza dei gadget, sulle interazioni con il ctOS e quindi con l'ambiente. Tutto questo a sottolineare che Watch Dogs 2, molto più del suo predecessore, focalizza il suo gameplay sull'hacking e un'interazione ai massimi livelli con l'ambiente di gioco e gli individui che lo popolano aprendo la strada a un gameplay molto vario e soprattutto versatile.

Smanettoni poco inclini alla guerra

Nelle tre missioni principali che abbiamo potuto provare, tutte composte da numerose fasi intermedie, abbiamo potuto apprezzare quello che ci è apparso essere un preciso obiettivo di Ubisoft: portare su schermo un design degli ambienti e degli scenari che stimolino un approccio stealth. Anche se è presente un sistema di coperture e sparatorie che aderisce allo stile classico visto in decine di action adventure in terza persona, possiamo confermare che il gameplay sembra spingere il più possibile verso un approccio ragionato.

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Invischiarsi in scontri a fuoco è infatti molto rischioso, visto che con tre colpi ben assestati Marcus ci lascia le penne e non c'è neanche un sistema di recupero dell'energia o di attenuazione della sua diminuzione visto che in Watch Dogs 2 la vita si rigenera automaticamente quando non si viene colpiti per alcuni secondi. L'intelligenza artificiale è infatti molto aggressiva anche se non sembra brillare per doti intellettive: quando non è cosciente della nostra presenza segue le classiche ronde e si guarda molto intorno, ma una volta "svegliata" tende a procedere su due binari. O rimane sotto copertura sparando verso l'ultima posizione in cui ci ha visto con uno stile che ricorda moltissimo la gestione dell'ultima posizione conosciuta di Assassin's Creed Syndicate e di Splinter Cell: Blacklist, oppure cerca in tutti i modi di accerchiarci così da poterci colpire alle spalle o tenerci sotto il fuoco incrociato facendo diminuire drasticamente le nostre possibilità di fuga. Questa difficoltà "imposta" dallo sviluppatore ci ha costretti durante la nostra lunga prova ad armarci d'ingegno e da questo punto di vista il gioco sa regalare enormi soddisfazioni. Il level design degli interni che dovevamo violare oppure delle aree all'aperto dove si svolgevano alcune missioni, rendono davvero molto stimolante anche soltanto la semplice esplorazione. Sfruttando le doti di hacking di Marcus possiamo infatti navigare attraverso le telecamere presenti in un'area per analizzare e identificare i nemici e scovare ogni singolo terminale con cui possiamo interagire per creare trappole o sbloccare meccanismi e accessi secondari. Lo stesso si può fare anche nel momento in cui decidiamo di tirare fuori uno dei nostri droni: con quello a terra potremo esplorare zone al chiuso riducendo al massimo la possibilità di essere identificati e soprattutto effettuando operazioni di hacking fisico mentre con il quadcopter potremo analizzare dalla distanza un'area per studiare le pattuglie ed evidenziarle nella nostra visuale dell'hacker, senza il rischio di essere intercettati. Quest'ultima, in particolare, ricorda pienamente quanto visto nel recente Mafia III o negli ultimi Hitman e permette di osservare l'area circostante senza tenere conto delle pareti e degli ostacoli mettendo in evidenza i nemici scovati in precedenza e tutti gli oggetti con cui possiamo interagire.

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Sfruttando quindi a dovere tutte queste possibilità ci è stato possibile ad esempio svolgere intere missioni rimanendo sempre al di fuori delle zone sorvegliate ma muovendoci abilmente per i sistemi chiusi di sorveglianza e sfruttando i nostri gadget. Watch Dogs 2 sa quindi essere piuttosto originale come esperienza di gioco ed eleva al massimo delle possibilità quel concetto di hacking e di interazione a distanza che con il precedente capitolo era solo malamente accennato. In termini concreti di funzionamento, il titolo permette al giocatore di compiere sempre un hacking "rapido" con la pressione del dorsale sinistro. Mantenendo premuto il pulsante avremo accesso alle quattro opzioni di hacking possibili con quell'oggetto o persona che possono poi essere concretamente attivate usando i pulsanti frontali del pad. Le possibilità sono tantissime e vanno dalle varie trappole o suoni di richiamo che permettono di distrarre o far spostare i nemici, a esplosioni di varia natura fino a interazioni più complesse come quelle che alterano il traffico attraverso semafori e dissuasori mobili, fanno muovere le vetture o addirittura fanno sì che una persona venga considerata un criminale dalla polizia o venga reputata appartenente a una gang. A rendere ancora più interessante il tutto è la possibilità di effettuare questi hacking anche mentre si è alla guida di vetture, moto e barche comprese, e soprattutto di concatenare tra loro queste azioni di disturbo, a patto di avere abbastanza energia nello smartphone. È evidente quanto Ubisoft abbia dovuto lavorare sulla simulazione di San Francisco e dei suoi abitanti per far sì che il passaggio e le attività di Marcus abbiano conseguenze sempre credibili e soprattutto siano in grado di alterare lo stato del mondo di gioco senza creare spaventosi bug.

Un miglioramento costante

Watch Dogs 2, dobbiamo riconoscerlo, si è presentato nella versione PlayStation 4 che abbiamo provato decisamente meglio di quanto avevamo visto in occasione delle due fiere di settore e del precedente press tour. Il titolo gira abbastanza fluido, come possono certificare i video che abbiamo registrato durante l'evento e che trovate sia nella Videoanteprima che nella Sala Giochi che arricchiscono questo pezzo. Visivamente il gioco è infatti molto interessante complice un taglio artistico eccellente che dimostra l'attenzione del team di sviluppo.

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Dalle cutscene, all'uso dello smartphone con relative app fino ad ogni più piccolo dettaglio degli scenari trasudano la precisa volontà del team di sviluppo di ricreare il mondo in cui ci muoviamo ma anche nel rappresentare quello scenario hacking e underground su cui è basato tutto il canovaccio narrativo di Watch Dogs 2. Le sequenze d'intermezzo in particolare, i graffiti, il vestiario, tutte le piccole animazioni che ricordano la scena pirata degli anni 90 e un certo immaginario salito alla ribalta con la serie TV Mr. Robot, contribuiscono a dare uno spessore e un'identità al gioco che, siamo convinti, lo farà amare da chi è particolarmente attratto da queste tematiche. Anche i modelli dei personaggi principali sono davvero ben realizzati e hanno una loro identità ben definita. In particolare il protagonista gode di movenze catturate con grande precisione e dobbiamo riconoscere che il suo parkour, attivabile tenendo premuto il grilletto destro con una modalità che ricorda per facilità d'uso e interazione con gli elementi dello scenario quanto visto con gli ultimi due Assassin's Creed, è molto reattivo, coreografico e ottimamente animato. L'orizzonte visivo è buono ma purtroppo non mancano vistosi fenomeni di pop-in e pop-up; spesso l'aliasing sulla distanza è però eccessivo e ci sono anche fenomeni di tearing anche se dobbiamo riconoscere una certa pulizia degli elementi, dei modelli e degli ambienti di gioco. Purtroppo non possiamo dire lo stesso del comparto multigiocatore. Il titolo offre infatti, rispetto al suo predecessore, un'esperienza multiplayer completamente integrata nel single player con gli altri giocatori che possono girovagare nel nostro mondo senza soluzione di continuità.

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Nel momento in cui decidiamo però di affrontare le missioni cooperative oppure infilarci nelle due modalità dedicate, bounty hunter e hacking invasion, il gioco sembra soffrire moltissimo con vistosi cali di frame rate e numerosi bug che prendono il sopravvento minando la stabilità dell'intelligenza artificiale. La speranza è che queste ultime settimane di ottimizzazione e pulizia del codice riescano a risolvere questi problemi che ancora affliggono il titolo. L'altro elemento che proprio non ci ha convinto è il sistema di guida e più in generale la fisica che gestisce il peso e la risposta ai comandi dei veicoli. Una volta saliti a bordo di una macchina o di una moto, ci si accorge subito di un feeling davvero troppo leggero e scivoloso con i mezzi che rispondono in modo nervoso e repentino alle nostre sollecitazioni e rimbalzano letteralmente contro ogni ostacolo come se nulla potesse scalfirli. A parte questo sembra davvero che Watch Dogs 2 abbia tutte le carte in regola per superare il suo predecessore grazie a un gameplay e a una struttura narrativa decisamente più rifiniti. Dovremo però necessariamente attendere la versione finale per poter emettere il nostro giudizio e soprattutto per poter verificare che tutti gli elementi di gioco si incastrino alla perfezione senza risultare schiacciati dalle componenti che richiedono ancora un po' di pulizia e soprattutto da quella sensazione di sbilanciamento che abbiamo percepito nelle fasi più avanzate di gioco dove un Marcus davvero troppo potente potrebbe rendere il titolo molto facile da affrontare all'avvicinarsi dell'epilogo. Appuntamento al 15 novembre per l'arrivo sul mercato delle versioni PlayStation 4 e Xbox One, mentre per la conversione PC dovremo attendere le consuete due settimane aggiuntive di Ubisoft.

CERTEZZE

  • Artisticamente è eccellente e davvero molto ispirato
  • San Francisco e la Bay Area appaiono vaste e dense di elementi con cui interagire
  • La componente stealth è brillante grazie alle numerose possibilità offerte al giocatore

DUBBI

  • La fisica dei veicoli è leggera e la loro risposta ai comandi troppo nervosa
  • All'avanzare del gioco Marcus diventa molto potente con possibili ricadute sul bilanciamento
  • Ci sono problemi tecnici e grafici con la componente multiplayer