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I temi del 2016 - Le generazioni di mezzo

Una riflessione sulle generazioni di mezzo, nuovo fenomeno del mercato console

SPECIALE di Giorgio Melani   —   18/12/2016

C'era un tempo in cui al lancio di una console si poteva stare certi che quell'hardware ci avrebbe accompagnato almeno per un po' di anni, che avrebbe offerto dei giochi unici e disponibili solo su quella particolare macchina, almeno in quella forma, e che al termine del suo ciclo vitale questa se ne sarebbe semplicemente andata dal mercato, tenendosi i suoi giochi ma senza poter offrire più nulla di nuovo dal punto di vista delle nuove uscite.

I temi del 2016 - Le generazioni di mezzo

Non ci potevano essere strascichi, né passaggi intermedi: l'essenza stessa delle console era questa, offrire una piattaforma certa e definita, in grado di offrire una base stabile allo sviluppo dei giochi e possibilmente qualche spunto particolare e unico, in grado di trovare possibilmente una speciale alchimia tra potenziale tecnologico e abilità creativa dei team che si sarebbero concentrati su questa. Questa fissità dell'hardware è sempre stata l'elemento caratterizzante anche nei confronti del mondo PC, oltre a rappresentare l'identità stessa delle diverse piattaforme, solitamente costruite in base a soluzioni e architetture diverse, appartenenti a particolari visioni e prospettive da parte dei diversi produttori. Queste caratteristiche si erano già incrinate all'inizio della generazione corrente, quando la scelta da parte sia di Sony che di Microsoft è ricaduta sulla medesima CPU con architettura x86/x64 e schede grafiche dalle radici comuni è apparso chiaro che il vecchio principio dell'originalità dell'hardware stava sfumando verso un futuro differente e decisamente vicino al mondo dei PC. Appurato questo, il resto è venuto di conseguenza e l'irrompere della generazione di mezzo risulta come una sorta di conseguenza logica delle scelte fatte alle origini di questa strana, e a questo punto storica, generazione di console.

La generazione di mezzo è un'evoluzione a metà, che tuttavia rappresenta una rivoluzione completa

Evoluzione a metà, rivoluzione completa

Tutto è cominciato con le prime voci sull'esistenza di una nuova versione di PlayStation 4, chiamata forse "Neo" o "PlayStation 4K", e da lì è stato un susseguirsi di notizie ufficiose e su certi aspetti contrastanti sul nuovo oggetto misterioso di Sony, con tutti i rumor che comunque sembravano concordare su un punto: un nuovo modello di PlayStation 4 si stagliava all'orizzonte, in grado di visualizzare contenuti in 4K e di conseguenza dotata di un incremento di qualche entità in termini di potenza computazionale e grafica.

I temi del 2016 - Le generazioni di mezzo

Non è passato molto tempo da lì alla diffusione di notizie simili su una nuova console da parte di Microsoft, nome in codice "Scorpio", destinata a sconvolgere lo status quo con un hardware di potenza inaudita, almeno sul fronte console. In quest'ultimo caso non è stato chiaro, fino alla presentazione ufficiale sul palco dell'E3 2016, se si trattasse di un nuovo modello di Xbox One o di qualcosa di completamente nuovo, ma i dubbi sono stati chiariti subito dalla casa di Redmond che si è affrettata a stabilire bene come il nuovo hardware avrebbe convissuto con la console attuale senza soppiantarla. Sony ha mantenuto un profilo più basso, evitando presentazioni a effetto fino a poche settimane dal lancio di quella che si è rivelata poi essere PlayStation 4 Pro e puntando dunque molto sull'effetto sorpresa, forse anche per non inficiare le sempre ottime vendite della versione standard di PlayStation 4 con l'ombra di una nuova console più performante all'orizzonte. L'approccio di Sony è stato più prudente, presentando una revisione dotata di una scheda grafica decisamente più avanzata rispetto al modello base ma una CPU sostanzialmente identica, cosa che può rappresentare un collo di bottiglia ma aumenta anche le garanzie di stabilità e compatibilità con il modello standard. Dall'altra parte, Microsoft si è presa un anno di tempo in più ma promette di abbattersi sul mercato con un mostro di console che dovrebbe agilmente surclassare le piattaforme viste finora, sempre però rimanendo all'interno della stessa famiglia di Xbox One, con compatibilità completa in termini di giochi e accessori.

La sicurezza della continuità

Non è facile prevedere l'andamento del mercato a lungo termine una volta introdotta la novità della generazione di mezzo, ma è lecito pensare che si tratti di un primo passo verso quella che potrebbe essere la norma, ovvero la continuità generazionale tra nuovi step evolutivi progressivi per l'hardware console. La compatibilità tra i sistemi comporta ovvi vantaggi, assicurando ai possessori della macchina standard di non essere tagliati fuori dalle future produzioni e agli acquirenti della nuova di poter contare comunque su una ludoteca già affermata e vasta, per quanto riguarda gli utenti.

I temi del 2016 - Le generazioni di mezzo

Lato sviluppatori e publisher, queste stesse caratteristiche si riflettono in un pubblico potenziale estremamente vasto, che si traduce in possibili guadagni più alti, un vantaggio di non poco conto rispetto agli investimenti sempre rischiosi da effettuare su una console completamente nuova e dall'impatto difficilmente prevedibile. Due prodotti posizionati diversamente sul mercato offrono peraltro soluzioni diverse agli acquirenti, con l'utente meno esigente e "casual" che potrebbe protendere facilmente per il modello dall'hardware più vecchio e meno costoso, mentre l'utente high-end sceglierebbe sicuramente la soluzione di più alto profilo tecnologico, che verosimilmente avrà un prezzo più alto e commisurato al valore superiore dell'hardware. È questo il principio di base dell'idea di PlayStation 4 Pro, dove il suffisso sta a indicare la distinzione fondamentale tra l'utenza che si viene a creare con la presenza contemporanea dei due sistemi. L'utilizzo del salto generazionale intermedio riduce i tempi di sviluppo e produzione di nuovo hardware e apre la strada a modifiche più frequenti dell'hardware, frammentando l'offerta di console presenti sul mercato ma mantenendo al contempo un equilibrio sistemico più stabile, ampliando la longevità delle macchine intese come "famiglie".

Crisi d'identità

"Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto", diceva Tyler Durden in Fight Club, e la sintesi sulla crisi identitaria degli uomini di fine millennio potrebbe applicarsi in qualche modo alla situazione delle nuove console, a cui è difficile applicare un profilo definito. Ci sono alcuni elementi oscuri derivanti da una riorganizzazione di questo tipo, che potranno essere chiariti soltanto nei prossimi anni, vivendo in diretta questo nuovo fenomeno della generazione di mezzo.

I temi del 2016 - Le generazioni di mezzo
I temi del 2016 - Le generazioni di mezzo

Il primo dubbio riguarda la riduzione del ciclo vitale delle piattaforme: PlayStation 4 Pro e Xbox Scorpio giungano a distanza di 4-5 anni dal lancio delle versioni precedenti, un intervallo di tempo non ancora preoccupante ma comunque più breve di quanto le generazioni precedenti ci avevano mostrato, e che potrebbe essere potenzialmente ridotto con le piattaforme future, innescando un circuito forzato di acquisto frequente di nuovo hardware che in questo settore non esisteva fino a un po' di tempo fa. La perdita del principio di fissità dell'hardware avvicina il mondo console a quello del gaming su PC, dove gli upgrade sono all'ordine del giorno, determinando una forte discrepanza con il senso stesso di scegliere la console come macchina da gioco principale, vista anche l'estrema vicinanza dell'offerta ludica e dell'architettura hardware. Il salto tecnologico ha un impatto che varia in base alla volontà degli sviluppatori di sfruttare le capacità peculiari dei nuovi hardware, per cui si può determinare un'evoluzione a rilento, con giochi ancorati ancora in gran parte sulle piattaforme meno avanzate, oppure una discrepanza nel supporto tutto sbilanciato verso le nuove piattaforme. Tutto potrebbe dipendere dalle disponibilità di risorse delle software house: assicurare il massimo supporto a quelle che di fatto sono piattaforme diverse presenti sul mercato può essere dispendioso, cosa che può generare un approccio prudente e conservativo, tutto impostato sulla scelta del massimo comune denominatore senza spingere sulle potenzialità tecnologiche delle nuove console per avere la certezza di un risultato ottimale su tutte le macchine, oppure una concentrazione massima sulle avanguardie. E l'estrema conseguenza di quest'ultimo approccio, nel caso in cui ci si trovasse di fronte a un progetto dal tasso tecnologico tanto alto da renderne complicato il corretto funzionamento sulle piattaforme precedenti, potrebbe portare alla comparsa di titoli esclusivi per le "generazioni di mezzo"? La continuità assicurata dalla medesima architettura non basta a fornire certezze, anche perché su console l'ottimizzazione minima garantita dovrebbe essere più profonda di quella prevista per tutte le diverse configurazioni del PC, dunque emerge la possibilità che alcuni sviluppatori possano avere un'effettiva difficoltà ad assicurare un corretto funzionamento di un gioco per tutti gli utenti di una stessa "famiglia" di console, altra situazione inedita per questo mercato.