Visti i tanti misteri legati all'hardware di Nintendo Switch, si poteva pensare che la presentazione di oggi si sarebbe concentrata quasi esclusivamente su questo aspetto della console, invece c'è stato spazio per una grande quantità di giochi. Intendiamoci, qualche gimmick c'è, come dimostrato dalla prima parte della conferenza dedicata al concetto della portabilità e soprattutto dei Joy-Con, i nuovi controller modulari che consentono vari utilizzi grazie a motion sensing e simili, ma l'offerta software sembra sostanziosa e dedicata a diverse tipologie di giocatori.
La partenza ha un po' tratto in inganno, con quelle presentazioni di 1-2-Switch (soprattutto) e (in misura minore) Arms che sembravano presagire una nuova fiera di mini-game e giochi più o meno casual, e invece il prosieguo è stato tutto incentrato su prodotti evidentemente dedicati ai videogiocatori tradizionali. Non vengono chiaramente disdegnate le nuove demografie a cui Nintendo vuole guardare ancora, in una ripresa dello spirito Wii che sembra trasparire da alcune caratteristiche di Switch, ma comunque non al costo di togliere spazio a chi cerca nella casa di Kyoto i suoi titoli classici e il suo impegno sull'offerta ludica tradizionale. Piuttosto equilibrata sembra essere anche la provenienza dei giochi in termini geografici e stilistici, con le produzioni nipponiche a dominare la scena ma anche un impegno dichiarato da parte di publisher e team importanti in occidente, concretizzato nella presentazione di The Elder Scrolls V: Skyrim e nelle dichiarazioni di supporto da parte di Electronic Arts con i suoi titoli sportivi, a partire da FIFA. Insomma, pur trattandosi di una presentazione di un'ora, Nintendo è riuscita ad amalgamare una buona quantità di spunti diversi, e se riuscisse a mantenere questo eclettismo avrebbe probabilmente trovato un'ottima formula per il successo di Switch, con una sintesi tra giochi casual incentrati sulle particolarità dei Joy-Con e la portabilità della console e giochi tradizionali provenienti in misura proporzionata sia da oriente che da occidente.
C'è potenzialmente tanta roba nel piatto di Nintendo Switch, ma quanto si farà attendere?
Zelda, Mario e gli altri
Switch si è presentata subito con un massiccio apporto di giochi first party, da sempre la spina dorsale, e anche qualcosa di più, delle piattaforme Nintendo. L'offerta su questo fronte appare possente, anche se un po' dilazionata nel tempo, con The Legend of Zelda: Breath of the Wild a guidare la carica direttamente al lancio della console, il 3 marzo 2017, e a seguire Super Mario Kart 8 Deluxe ad aprile, Splatoon 2 in estate e Super Mario Odyssey verso la fine dell'anno. Il nuovo 1-2-Switch è previsto al lancio della console, essendo anche un titolo strutturato appositamente per sfruttare e mettere in mostra le caratteristiche dei Joy-Con e del multiplayer ovunque, con la sua collezione di mini-game incentrati su varie azioni da compiere in coppia con i controller, mentre l'altro titolo specificamente incentrato sul nuovo sistema di controllo, Arms, è atteso in primavera.
Insomma, i titoli first party ci sono e sono anche sostanziosi, il problema casomai è l'arco di tempo piuttosto esteso entro il quale arriveranno tutti, ma è fisiologico per una console al lancio. D'altra parte, un gioco come il nuovo Zelda rappresenta una vera e propria killer application da subito, una di quelle che si verificano con una certa rarità in questo mercato, ed è in grado di sostenere da solo il primo impatto sul mercato in attesa degli altri, senza considerare ovviamente i titoli third party che saranno comunque disponibili il 3 marzo. Considerata la sua natura di remaster vitaminizzato, sarebbe stato forse auspicabile trovare Super Mario Kart 8 Deluxe un po' più a ridosso del lancio di Switch, ma se le tempistiche annunciate saranno rispettate l'attesa di un mese o poco più non sarà certamente un problema, mentre Splatoon 2 rappresenta il titolo ideale per l'estate multiplayer della console. Un gioco dal peso di Super Mario Odyssey è giusto invece che si prenda il suo tempo: considerando che si tratta della sua prima apparizione ufficiale in assoluto (fatta eccezione per i brevi frammenti inseriti nel primo trailer di Switch), la lavorazione potrebbe essere ancora intensa e non stupirebbe nemmeno più di tanto un eventuale slittamento ulteriore del periodo di lancio, anche se speriamo di poterlo avere entro Natale. Stesso discorso anche per Xenoblade Chronicles 2, sempre particolarmente atteso dai fan ma il cui sviluppo potrebbe protrarsi per un po', con la produzione Monolith che rappresenta comunque sempre più uno degli eventi di maggior rilievo nella lineup delle console Nintendo.
I third party
Non è mancato nemmeno il supporto delle terze parti, nonostante la segretezza che ha circondato Switch finora. Si nota un certo entusiasmo soprattutto sul fronte nipponico, da dove sembra arrivare la maggior parte dei titoli, ma anche le etichette occidentali si sono mosse subito.
Koei Tecmo ha ribadito la sua collaborazione con Nintendo proponendo Fire Emblem Warriors, altro musou affidato a Omega Force e incentrato ovviamente sulla serie di RPG strategici in questione, mentre Square Enix si è presentata con il JRPG Project Octopath Traveler e le conversioni di I Am Setsuna e Dragon Quest Heroes I+II, oltre ai già annunciati Dragon Quest X, Dragon Quest XI e Xenoblade Chronicles 2, tutti titoli che dovrebbero coprire tranquillamente le necessità degli appassionati di RPG di stampo nipponico sulla console Nintendo, sebbene i periodi di lancio non siano ancora precisamente definiti. Atlus ha mostrato brevemente un nuovo Shin Megami Tensei di cui non si sa praticamente nulla e che probabilmente arriverà solo più avanti, mentre Capcom se n'è uscita a sorpresa con un Ultra Street Fighter II: The Final Challengers dal sapore decisamente nostalgico. Sul palco della conferenza, Suda51 ha assicurato il supporto di Grasshopper Manufacture a Switch, preannunciando in maniera velata un ritorno di No More Heroes, o almeno del suo protagonista, così come Toshihiro Nagoshi, producer Sega legato storicamente alla serie Yakuza, ha assicurato novità in arrivo da parte della storica etichetta rivale (a partire da Sonic Mania). In Giappone è stato annunciato anche Disgaea 5 Complete, mentre Bandai Namco ha riferito il prossimo arrivo di Dragon Ball Xenoverse 2. Rimanendo in ambito Giappone, dai materiali specifici per la versione nipponica di Switch sono emersi veramente molti titoli il cui arrivo in occidente non è ancora confermato: BlazBlue e New Frontier Days: Founding Pioneers a parte di Arc System Works, Super Bomberman R, Puyo Puyo Tetris, Story of Seasons, Nobunaga's Ambition e Romance of the Three Kingdoms tra gli altri. Sul fronte occidentale, Ubisoft ha confermato il forte interesse per la nuova console di Nintendo a partire dal lancio di Just Dance 2017, Rayman Legends: Definitive Edition e Steep. Electronic Arts ha fatto la sua comparsa nel corso della conferenza annunciando il suo supporto, in particolare con i titoli sportivi iniziando con EA Sports FIFA nel 2017, mentre un certo effetto, sebbene la sorpresa fosse stata mitigata da quanto visto nel primo trailer di Switch, ha fatto vedere Todd Howard di Bethesda mostrare The Elder Scrolls V: Skyrim per la console Nintendo.
Cosa manca
Dopo una sfilza di titoli a questo modo non è facile trovare spazi mancanti, quanto annunciato finora, mettendo insieme l'offerta occidentale e quella giapponese di Switch, copre veramente un'ampia gamma di generi, stili e gusti. Certo c'è da valutare quando questi giochi arriveranno effettivamente sul mercato e potrebbe trattarsi di un arco di tempo piuttosto lungo. In ogni caso, se dobbiamo valutare le intenzioni di publisher e sviluppatori c'è poco da lamentarsi, il piatto è ricco, anche se composto in parte dalle minestre riscaldate di remaster e conversioni varie, ma questo ormai è il trend del mercato videoludico.
Considerando anche le voci di corridoio e le aspettative diffuse, è sicuramente mancato un annuncio riguardante Retro Studios, il cui nuovo progetto è ormai leggenda, e collegato al team americano anche Metroid è rimasto un fantasma, così come il nuovo Luigi's Mansion che si sperava potesse essere annunciato al lancio. Anche F-Zero è comparso in qualche rumor pre-lancio, senza però lasciare traccia nella conferenza di presentazione di Switch, così come il nuovo Pikmin di cui non si sa praticamente più nulla, dopo essere stato considerato a lungo un progetto già maturo. Infine si poteva pensare a un Fire Emblem tradizionale, sfruttando la scia del successo dei capitoli su Nintendo 3DS e il prossimo approdo in ambito mobile, ma lasciamo tempo per portare avanti l'eventuale progetto vista la presenza già dello spin-off in stile musou. Guardando al di fuori dei first party, si è notata una certa carenza di titoli indie, ma in una conferenza di un'ora che doveva presentare tutto un nuovo mondo è comprensibile che alcune produzioni di calibro più piccolo siano rimaste necessariamente fuori, mentre in linea di massima gli sviluppatori occidentali sembrano più indietro rispetto ai giapponesi nell'impegno su Switch. Sarebbe stato interessante vedere anche sulla console Nintendo alcune grosse produzioni recenti o in arrivo, come Final Fantasy XV, Resident Evil 7 o altri titoli Bethesda, che avrebbero esteso ulteriormente il quadro di una console eclettica rendendola completa, ma su questo fronte resta forse da valutare ancora l'effettiva capacità dell'hardware di sostenere alcuni engine recenti e avanzati.