Dopo avervi raccontato in un precedente articolo quelli che per noi sono i cinque personaggi principali "buoni" più rappresentativi della serie Resident Evil, abbiamo pensato di proporvi anche la loro controparte negativa, scegliendo i cinque cattivi, intesi come singolo personaggio o specie, più temuti e per certi versi iconici della saga. Precisiamo fin da subito, onde evitare sterili polemiche, che in nessun modo questo speciale si prefigge di essere una "bibbia" da seguire alla lettera, né vuole essere una qualsivoglia forma di classifica. Per cui eventuali dimenticanze possono essere volute o casuali, ma mai discriminatorie nei confronti di un personaggio piuttosto che di un altro, visto che siamo consapevoli del fatto che anche nemici come Hunk, Lisa Trevor, Alex Wesker o Alexia Ashford, giusto per citarne alcuni, o creature del calibro dei Cerberus, degli Hunter o di altri esseri mutati, non sfigurerebbero in elenco. Ma lo spazio è quel che è, così come lo sono i gusti personali e altri aspetti che hanno condizionato le nostre scelte.
Abbiamo scelto i cinque cattivi più temuti, per certi versi amati e iconici della serie Resident Evil
Morti irrequieti e lingue lunghe
Cominciamo con loro, i protagonisti assoluti, in qualità di nemici, di tanti capitoli della serie, cioè a dire i nostri cari, amatissimi, zombi. Per loro Shinji Mikami, il papà di Resident Evil, si ispirò stilisticamente a quelli del maestro cinematografico del genere, George Romero, senza però disdegnare i morti viventi dei primi film di Lucio Fulci, almeno per quanto concerne l'aspetto fisico di quelli più putridi e consumati. Il primo incontro che il videogiocatore faceva nella serie, all'interno di villa Spencer, era proprio con un morto vivente, impegnato a divorare il volto e il corpo del povero Kenneth J. Sullivan, membro storico del Bravo Team della S.T.A.R.S. La sua testa pelata, il suo sguardo spento e il suo voltarsi lentamente verso lo spettatore diventeranno tra l'altro una delle scene più famose della storia dei videogiochi e una delle immagini icona della saga di Resident Evil.
Lenti, goffi ma estremamente letali se incontrati in grande numero o in spazi chiusi e ristretti, queste creature come da tradizione romeriana erano (e sono) spinti da una forte quanto primordiale voglia di carne umana, e bastava un loro morso o in certi casi il loro "vomito" acido per venire infettati (in questo caso dal T-Virus) o per essere uccisi se "colpiti" alla gola e in altri punti vitali. Dopo di che la vittima diventava il loro pasto o si trasformava a sua volta in zombi se riusciva a sopravvivere all'assalto, morendo magari dopo per le ferite, tra atroci sofferenze. Come per molti personaggi, siano essi protagonisti che antagonisti, anche i morti viventi hanno poi subito alcune modifiche nel corso degli anni, ospitando per esempio tra le proprie fila una variante più aggressiva chiamata Crimson Head, più veloci e furiosi dei morti viventi "normali", e frutto di una mutazione improvvisa del virus T all'interno del corpo di una delle vittime umane degli esperimenti. Il nuovo ceppo, denominato V-ACT, nella sua forma più virulenta e alterata era capace evolvendosi di dare vita a un'altra creatura icona della saga, vale a dire i Licker. Questi mostri non hanno più nulla di umano: sono ciechi, ma possiedono un udito particolarmente sviluppato e il loro cervello è esposto così come la carne del loro corpo; camminano indifferentemente per terra, sui tetti e sulle pareti a quattro zampe, alle cui estremità sono presenti dei grossi artigli. La loro lingua, inoltre, presenta delle dimensioni innaturali, e può allungarsi tantissimo agendo come una frusta capace di staccare di netto la testa alle vittime. Spesso la loro presenza è rivelata dal terrificante sospiro che rilasciano, oltre che dal suono caratteristico che emettono quando si muovono. Come nel caso del primo incontro con la prima specie di queste creature, che avvenne in Resident Evil 2: per chi ha avuto modo di viverlo in prima persona giocando, fu certamente uno di quelli abboccamenti più affascinanti e spaventosi in assoluto probabilmente tra quelli che si possano fare in un titolo. Ancora più letali dei Licker sono sicuramente i Tyrant, in qualunque forma. Si tratta di una tipologia di creature che variano, appunto, in base al ceppo e al codice di virus utilizzato dai ricercatori. Secondo una ricerca condotta dalla Umbrella Corporation, solo una cavia umana su dieci milioni, una volta esposta al T-Virus, possiede i requisiti per trasformarsi in una creatura di questo tipo. Un essere caratterizzato da una forza, una velocità e una resistenza sovrumane, e da un aspetto quasi sempre orrendo, reso tale dalla deformazione dovuta all'aumento delle dimensioni del corpo ospitante, che vede le sue ossa modificarsi fino al punto da assumere forma di grossi artigli e protuberanze, e di fuoriuscire dal corpo al pari di certi organi interni, specie il cuore, che talvolta risulta anch'esso esposto, dal torace. Un esempio classico di questa specie è il modello T-002 che i videogiocatori, nei panni di Chris Redfield o Jill Valentine, affrontarono nel finale del primo episodio della saga. Ma non c'è solo lui, come detto: tra i Tyrant più conosciuti e iconici della serie c'è anche il T-103, soprattutto quello con codice T-00 denominato Mr X, che tormentò i protagonisti di Resident Evil 2 per gran parte del gioco. Una creatura alta, robusta, ma non deforme o mostruosa come gli altri Tyrant (almeno nella sua forma principale), vestito da un lungo cappotto che gli dava un aria più sinistra, resistente ai colpi e agli attacchi. Una vera e propria macchina da guerra praticamente inarrestabile.
Emuli di Terminator e mutati con gli occhiali scuri
Nulla però al confronto di quel rompiscatole del Nemesis di Resident Evil 3. Anche questo enorme essere appartiene alla famiglia dei Tyrant, solo che al modello "base" veniva "aggiunto" un organismo parassita artificiale per renderlo un tantino più intelligente e capace di obbedire a degli ordini specifici. Il Nemesis veniva inviato dalla Umbrella Corporation per eliminare tutti i membri della S.T.A.R.S. eventualmente rimasti in vita a Raccoon City durante l'apocalisse zombi , e come il Terminator dell'omonima pellicola, avanzava passo dopo passo imperterrito e inarrestabile verso le sue prede. La sua apparizione nel gioco, spesso preceduta dai tonfi dei suoi passi e dalla sua voce cavernosa che esclamava "S.T.A.R.S.!", ha provocato non pochi momenti d'ansia ai videogiocatori. Anche perché, oltre a essere estremamente potente fisicamente e resistente ai colpi, aveva la capacità di saper sparare utilizzando una mitragliatrice Gatling.
Dunque era quindi capace di infliggere gravi danni se non addirittura morte quasi istantanea alle sue vittime. Ultimo personaggio della nostra lista, ma non per questo il meno importante, visto che è il nemico numero uno della serie, nonché un altro personaggio simbolo della saga, tra i più amati nonostante tutto dai fan, è Albert Wesker. Albertone, come lo chiamavano gli amici più intimi, era un autentico psicopatico con manie di grandezza, al punto che il suo sogno era quello di dominare sul mondo come un Dio. Manipolatore, furbo, carismatico, pronto a tradire anche se stesso se ciò gli avesse procurato un guadagno, Albert Wesker era nato da un progetto di eugenetica chiamato Project W, dal nome dello scienziato che per primo lo aveva portato avanti, cioè a dire il dottor Wesker. Il tutto ideato dal presidente nonché fondatore della Umbrella Corporation, Oswell E. Spencer, che mirava alla creazione di una razza umana superiore che avrebbe dato il via a un nuovo ordine mondiale. In che modo? Selezionando e rapendo dei bambini con un'intelligenza superiore alla media, a cui fare il lavaggio del cervello per renderli fedeli alla causa e infettare col virus Progenitore, oppure modificandoli geneticamente prima della nascita, sempre con quest'ultimo. Cresciuto a pane e Umbrella, divenne presto il pupillo di Lord Spencer (che poi in futuro ucciderà) e uno degli uomini chiave nella creazione delle armi biologiche per l'azienda, ma anche uomo di punta della polizia di Raccoon City dove si era infiltrato e aveva fatto carriera fino al punto di diventare il leader della S.T.A.R.S. Nel corso dei vari episodi, Wesker ha cambiato spesso aspetto, pur mantenendo i tratti iconici della sua figura, compresi un bel paio di occhiali scuri che raramente toglie da sopra al naso, la capacità di agire nell'ombra e di manipolare gli altri, e la sua indole da traditore. Albert infatti a un certo punto abbandonò la società che lo aveva "cresciuto" per unirsi a una misteriosa organizzazione, salvo poi abbandonare anche quest'ultima per unirsi alla Tricell Corporation. Dal punto di vista dei poteri, invece, era cresciuto parecchio al punto da risultare così forte e veloce da riuscire a impalare un uomo a mani nude e da poter schivare senza difficoltà i proiettili, specie quando poi si contamina anche con il virus Uroboros, che tenta di sfruttare a suo vantaggio nello scontro decisivo contro Chris Redfield.