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Persona 5 e il romanzo picaresco

Cos'è il romanzo picaresco a cui gli autori di Persona 5 dicono di essersi ispirati per parte della trama e dei personaggi del gioco?

SPECIALE di Massimo Reina   —   31/03/2017

Persona 5 è un capolavoro del genere. E forse non solo di quello. Nella nostra recensione gli abbiamo attribuito un bel 9,6, voto meritato ampiamente non solo per le sue ottime meccaniche di gioco, ma anche per la sua storia e i suoi personaggi che ci hanno letteralmente conquistati. Un racconto digitale interattivo, di fatto, che ha avuto molte fonti di ispirazione, dal cinema alla realtà della società giapponese, fino a una tipologia di romanzi davvero particolare. In un'intervista pubblicata lo scorso anno sulla rivista Persona Magazine infatti, Katsura Hashino, storico game designer di Atlus, dichiarò che tra le sue fonti di ispirazione, ovviamente rielaborate e adattate al contesto dell'attuale Tokyo, c'era "Lazarillo de Tormes", un romanzo scritto da Andrea Pollini presumibilmente nei primi vent'anni del 1500, considerato il capostipite di quel genere poi conosciuto come "picaresco". Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

Persona 5 e il romanzo picaresco: un binomio azzeccato in un contesto narrativo adulto e moderno

Antieroi di successo

Il nuovo spin-off di Shin Megami Tensei esplora nuovi territori narrativi e tematici pur restando fedele alla quotidianità che caratterizzava i precedenti episodi della serie. La trama di Persona 5 racconta infatti di un gruppo di individui che si ribella alle costrizioni tipiche della società moderna e di quelli che sono i suoi falsi "valori". E lo fa attraverso una storia che passo dopo passo si rivela profonda e ben stratificata, una riuscita satira di alcuni aspetti negativi della società giapponese, forse troppo propensa a dare importanza a determinati aspetti materiali dell'esistenza piuttosto che ad altri più prettamente sentimentali, spirituali e morali.

Persona 5 e il romanzo picaresco
Persona 5 e il romanzo picaresco

Il protagonista e i suoi amici, che di giorno sono normali membri della comunità e la notte diventano i Ladri Fantasma, un gruppo che lotta contro il peggio della società, rappresentano quindi quelle persone che non ce la fanno più a subire e vogliono ribellarsi a determinati dogmi imposti da menti e cuori contorti che finiscono per controllare l'esistenza dei più deboli. In tal senso, ciascun personaggio è stato progettato per incarnare il concetto di "eroe picaresco", cioè una persona di bassa estrazione sociale, costretta a sopravvivere in un mondo ostile, cinico e spietato, dove è costretto a compiere delle cattive azioni per sopravvivere, come rubare o uccidere. Azioni, atti violenti e quindi non sempre eticamente condivisibili, che però non incidono sull'animo del personaggio o sulla considerazione che di lui hanno gli altri. Di fatto, egli resta agli occhi di chi lo osserva (o guida, come nel caso del videogioco) una persona buona, suo malgrado, obbligato dalle situazioni ad agire in un certo modo per ottenere qualcosa dalla vita e magari un riscatto sociale. Un esempio di quanto appena descritto possono essere le figure di Lazarillo e di Moll Flanders. Il primo, protagonista del già citato romanzo "Lazarillo de Tormes", è un giovane vagabondo che si serve di mille espedienti per procurarsi da vivere in una Spagna di metà cinquecento divorata da una grave crisi economica, mentre la seconda, protagonista di "Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders" di Daniel Defoe, è la figlia di una reclusa che viene abbandonata dalla madre. Per sopravvivere fin da piccola è costretta a ricorrere a mille espedienti, perfino a rubare e a prostituirsi, rischiando la pena di morte per le sue malefatte, fino a quando dopo varie vicissitudini raggiunge un discreto benessere in America. Non a caso il romanzo picaresco, ha fin dalle sue origini dato ampio risalto al punto di vista di un personaggio di umili origini o comunque "vittima" di qualcosa, di qualche tipo di difficoltà, anche psicologica, oltre che sociale. Come lo studente ribelle Ryuji Sakamoto e l'impopolare studentessa Ann Takamaki, o la povera Futaba Sakura, tipica hikikomori (un termine giapponese usato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento e confinamento) che vive reclusa in camera, di Persona 5, giusto per fare un parallelo. Moderni antieroi che nelle vesti in questo caso di Ladri Fantasma e in un contesto narrativo dove i giovani protagonisti sono rappresentati con quel sottile gusto per l'ironia e la satira tipica di certi autori giapponesi, sono costretti a lottare pur di non farsi sottomettere dai dogmi imposti dalla società e da una certa forma di cultura antiquata e opprimente, per ripulirla e migliorarla, costi quel che costi, per sé e per gli altri.