104

GeForce Now: una GeForce GTX 1080 in affitto

Abbiamo provato il servizio NVIDIA, ora disponibile anche in Europa, che permette di fruire in streaming della propria libreria di giochi

PROVATO di Mattia Armani   —   23/01/2018

La versione per Windows e MacOS del servizio GeForce Now ha attraversato l'oceano Atlantico per consentire anche a noi della vecchia Europa di fruire delle nostre librerie di giochi in streaming. Già disponibile per Shield, in questa versione il servizio è utilizzabile grazie a una beta gratuita che ci chiede però di sottostare a qualche limite e di superare una lista d'attesa necessaria a NVIDIA per prendere le misure con il traffico dati, la richiesta di mercato, le connessioni degli utenti e le inevitabili spese dovute alla necessità di piazzare server farm in punti strategici. D'altronde fattori come la latenza dei comandi, la qualità dell'immagine e la continuità dell'esperienza devono essere tutti al loro posto perché un servizio del genere possa competere con la fruibilità di un PC da gioco, e questo anche se l'obiettivo dichiarato di NVIDIA è quel miliardo di potenziali giocatori che non dispongono di un hardware in grado di gestire il gaming moderno. Utenti che spesso, almeno in determinate zone del pianeta, dispongono di una connessione buona ma non hanno una scheda video all'altezza del compito o non dispongono di un computer fisso. GeForce Now va loro incontro consentendo a chiunque di acquistare titoli massicci per giocarli su MacBook non troppo moderni, ultraportatili e computer di scarsa potenza, consentendo al contempo a NVIDIA di guadagnare sui giochi senza disturbare sviluppatori e distributori.

GeForce Now: una GeForce GTX 1080 in affitto

Tra dubbi, promesse e requisiti

Basata sul codec video H.264, la beta del servizio di game streaming GeForce Now mette ora a disposizione la potenza di una GeForce GTX 1080 che permette di passare dal 1080p a 60fps a al 1080p a 120 frame per secondo, anche se per ora in una modalità ancora provvisoria e soggetta ad alcuni problemi. Ma ci aspettiamo che le cose migliorino, tanto più che nei piani futuri c'è la risoluzione 4K, anche se per goderne prevediamo requisiti importanti in termini di connettività. Attualmente, infatti, è necessaria una capacità di trasmissione dati di almeno 25Mbit, con questi che superano quota 50 puntando alla massima qualità possibile. Poco, per una buona connessione in fibra, ma parecchio per molte linee italiane, ancora vincolate da infrastrutture vetuste. Cresceranno, inoltre, anche i requisiti hardware, a partire da un monitor da 120Hz per arrivare a un hardware comunque modesto ma in grado di gestire un flusso video Ultra HD. Per ora, infatti, GeForce Now si accontenta di un Intel i3 da 3.1GHz, 4GB di RAM e di GPU decisamente parche come quelle della serie GeForce 600, di quella integrata Intel HD Graphics 2000 e di quella, vecchiotta, composta dalle schede Radeon HD 3000.

GeForce Now: una GeForce GTX 1080 in affitto

Specifiche del genere sono quantomeno comuni, così come lo è un normale router capace di connettività WiFi a 5GHz nel caso in cui non ci sia modo di usare un cavo di rete, ma potrebbero non consentire di sfruttare il servizio al suo massimo quando questo andrà incontro alle già promesse evoluzioni future. Dovrebbe invece aumentare la compatibilità con le periferiche anche se il supporto per il DualShock 4 e per il joypad di Xbox 360, purtroppo un pizzico macchinoso su MacOS, dovrebbero soddisfare le necessità di chi non ama mouse e tastiera in termini assoluti o in combinazione con determinati generi di gioco. D'altronde il servizio ne include già a centinaia, inclusi tutti i pesi massimi tra cui fenomeni come League of Legends o PUBG, e oltre 150 di questi, sparsi tra varie piattaforme come Steam e il neointegrato Uplay, rientrano nella categoria di quelli pienamente supportati e quindi salvi, almeno in teoria, da qualsivoglia inconveniente legato ad aggiornamento delle patch, risposta dei comandi, singhiozzi, qualità del flusso video e impostazioni grafiche ottimali. La lista, è ovvio, è destinata a crescere, con la priorità che viene concessa ai titoli più recenti e a quelli più in voga. Non abbiamo invece idea di come abbia intenzione NVIDIA di gestire un argomento delicato, almeno per i giocatori PC, come quello degli editor, ma speriamo di restare sorpresi dalle future evoluzioni del servizio.

GeForce Now: una GeForce GTX 1080 in affitto

Potenza a distanza, con qualche compromesso

Installato il client, l'interfaccia nello stile del software GeForce Experience ci ha permesso di lanciare alcuni dei titoli in nostro possesso. Dopo aver selezionato l'installazione in remoto abbiamo aspettato qualche secondo di fronte a una schermata nera per ritrovarci infine a giocare con un hardware NVIDIA distante centinaia di chilometri. Ed è con un modesto Lenovo di qualche anno fa, combinato con una connessione in fibra ottica da 100Mbit, che siamo riusciti a giocare a The Witcher 3: Wild Hunt - Blood and Wine e The Division a 60fps inchiodati, con tutte le impostazioni grafiche al massimo e caricamenti decisamente rapidi. Purtroppo, pur probabilmente legati alla più vicina server farm tedesca, non abbiamo rilevato i 30ms promessi, nonostante la fibra di qualità piuttosto buona, ma ce la siamo cavata con 40 millisecondi di ping che ci hanno permesso di divertirci senza intoppi. Con titoli del genere, però, non abbiamo potuto valutare accuratamente la risposta dei controlli, cosa che ci ha spinto verso Overwatch. Quello Blizzard è un titolo che ha bisogno di parecchi frame per secondo, ma siamo partiti dalle impostazioni base con GeForce Now limitato a 60 e la scala di rendering portata al 150%. Come risultato, al netto di qualche piccolo artefatto visivo più facile da riscontrare rispetto a The Witcher visto lo stile grafico pulito, ci siamo trovati di fronte al titolo Blizzard al suo meglio, almeno fino a quando non abbiamo preso i controlli in mano. Nonostante il ping basso e la reattività molto elevata dei comandi abbiamo dovuto fare i conti con 60 frame per secondo, davvero pochi per la versione PC di Overwatch, oltre ad avvertire una certa pastosità nei controlli che ci ha fatto storcere il naso.

GeForce Now: una GeForce GTX 1080 in affitto

Per questo abbiamo attivato la modalità Ultra Streaming che ci ha dato qualche problema tornando su The Division, ma che nel caso del titolo Blizzard ha ridotto drasticamente la sensazione di impastamento e ha migliorato nettamente la giocabilità grazie a un framerate effettivo inchiodato a 120 e teoretico capace di sfiorare quota 240fps. Durante una partita, va detto, le immagini per secondo sono crollate fino a quota 80, ma possiamo dare la colpa alle inevitabili problematiche di quella che è una fase di test. Non possiamo certo lamentarci della potenza a disposizione e ci aspettiamo miglioramenti. I piani NVIDIA includono accordi con i provider internet e una nuova server farm o un miglioramento a un'infrastruttura esistente per ognuno dei mesi a venire. Potrebbe inoltre spuntare la possibilità di scegliere autonomamente i server da utilizzare e qualche altra novità per quello che è un servizio in divenire. Non a caso NVIDIA non ha parlato di prezzi che noi speriamo non eccedano i 9,99 euro necessari per fruire di GeForce Now su dispositivi Shield. Se questi dovessero essere elevati come quelli ventilati nel 2017, con 25 dollari per 10 ore di gioco su una 1080, fatichiamo a vedere la penetrazione del servizio di fronte alla necessità di spendere centinaia di dollari per finire un open world. Ma visti i ripetuti no comment di NVIDIA ci aspettiamo cifre riviste, alla portata di quel miliardo di potenziali utenti che in buona parte non hanno un computer da gioco per questioni puramente economiche.

GeForce Now: una GeForce GTX 1080 in affitto