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Tra luchador e pollastri in Guacamelee! 2

Alla GDC 2018 abbiamo provato il seguito dell'apprezzato metroidvania di DrinkBox Studios

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   23/03/2018

Dopo la parentesi rappresentata dall'apprezzato Severed, il team di sviluppo canadese DrinkBox ha deciso di tornare nel vivace universo di Guacamelee con un seguito in grado di arricchire la formula del brawler originale. Un progetto sicuramente poco rischioso, che prova a riavvicinare i numerosi fan del vecchio episodio, e magari trovare nuovi appassionati introducendo qualche piccola novità. Tra polli indemoniati, comici luchador e folklore messicano, abbiamo provato una breve demo di Guacamelee 2 in occasione della Game Developers Conference 2018.

Tra luchador e pollastri in Guacamelee! 2

Ambientata qualche anno dopo gli eventi del primo Guacamelee, questa nuova avventura vede il ritorno di Juan, e lo affianca a un cast di personaggi vecchi e nuovi. La sostanza è rimasta pressoché immutata, con una struttura da metroidvania in cui combattere stanze piene di nemici, risolvere piccoli puzzle e ottenere nuove abilità che permettono di continuare l'esplorazione della mappa. Il tutto presentato con lo stesso, sgargiante stile artistico del vecchio Guacamelee e con gli immancabili scambi di battute carichi di humor. Introdotta in Guacamelee: Super Turbo Championship Edition, in questo seguito torna la possibilità di giocare in multiplayer locale fino a quattro amici, ma l'esperienza diventa forse troppo confusa quando a schermo ci sono più di due giocatori: tra scazzottate, esplosioni e nemici, capita in alcuni momenti di perdere di vista il proprio personaggio, e questo nonostante ogni eroe sia associato a un colore ben distinto. Non è un problema nelle fasi platform, ma lo diventa quando si cominciano ad affrontare gruppi di avversari o scontri coi boss.

Tra luchador e pollastri in Guacamelee! 2

Quando si gioca in cooperativa, Guacamelee 2 è comunque piuttosto permissivo. Ogni volta che si viene uccisi è possibile essere riportati in vita dai propri compagni, mentre basta che solo un membro del party raggiunge la fine della schermata affinché tutti vengano teletrasportati a quella successiva. I momenti più interessanti della breve demo erano quelli puramente platform: certe schermate vengono alterate in tempo reale da ondate di energia, che rivelano piattaforme nascoste o letali fiumi di lava; bisognava così saltare e scattare col giusto tempismo dentro e fuori queste porzioni di schermo. Va detto che, per tutta la sezione di gioco che abbiamo provato, l'unica interazione tra i vari giocatori era limitata al riportare in vita un compagno: per il resto del tempo, ognuno pensava a sé, intento a superare la schermata nel minor tempo possibile. Volendo è possibile anche stavolta afferrare un nemico, lanciarlo per aria e permettere a un altro giocatore di colpirlo al volo, ma è un'azione poco necessaria e che i nostri compagni di squadra smettevano di usare dopo breve tempo. In maniera simile a quanto visto nel primo Guacamelee, una delle abilità dei personaggi sarà quella di trasformarsi in un pollo con la pressione di un tasto, così da passare attraverso stretti cunicoli o planare verso piattaforme distanti. Vedere un quartetto di pollastri correre all'impazzata e attaccare qualsiasi cosa è un'immagine molto comica, ma anche in questo caso la speranza è che il design dei livelli possa offrire, come nel vecchio capitolo, delle sfide che stimolino a utilizzare quest'abilità per risolvere puzzle intriganti o sequenze platform interessanti.

Tra luchador e pollastri in Guacamelee! 2

Nel breve tempo passato assieme a Guacamelee! 2 abbiamo ritrovato tutto quello che più ci è piaciuto del primo capitolo: in particolare, lo stile artistico ispirato al folkrore messicano è sgargiante e perfettamente si sposa con la comicità della storia e dei personaggi. Fatta eccezione per un paio di piccole idee inedite, la formula resta assolutamente identica, riproponendo un'esperienza multiplayer che non sembra stimolare la cooperazione tra i giocatori. La speranza è di sbagliarci di grosso. Come dei polli.

CERTEZZE

  • Stile artistico esplosivo
  • Situazioni e personaggi sempre comici
  • Qualche nuovo spunto di level design

DUBBI

  • Il multigiocatore non sembra stimolare la collaborazione
  • In tre o in quattro rischia di essere abbastanza confusionario