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La VR portatile di Oculus Go

Durante la Game Developers Conference abbiamo provato il nuovo visore stand-alone di Oculus e alcuni dei giochi in arrivo

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   25/03/2018

Per qualcuno, la realtà virtuale è in calo. Almeno, è quello che emerge da un sondaggio prima della Game Developers Conference di San Francisco, secondo cui l'interesse degli sviluppatori di videogiochi nei confronti della VR sarebbe diminuito rispetto all'edizione precedente. Quale sia davvero il trend, all'evento californiano è stato comunque dedicato ampio spazio ai visori della realtà virtuale, tra nuove demo, presentazioni di tecnologie e annunci dai maggiori produttori hardware. HTC ha approfittato della fiera per annunciare un taglio di prezzo di Vive, il costo ufficiale della versione Pro, e qualche dettaglio su Vive Focus. Si è tornato a parlare poi di ray-tracing e dei vantaggi che la tecnologia avrà in ambito VR. Alla GDC 2018, molte delle novità più interessanti sono arrivate tuttavia da Oculus, che al suo stand ci ha permesso di provare la nuova versione portatile Oculus Go e una manciata di nuovi giochi in arrivo nei prossimi mesi.

La VR portatile di Oculus Go

Oculus Go

Oculus Go è il primo passo della compagnia californiana nel mercato dei visori completamente wireless e indipendenti, e probabilmente il primo serio tentativo di proporre un dispositivo che possa avere un appeal nel pubblico di massa. Previsto per quest'anno a un prezzo di mercato di 200$, Go ha l'accessibilità e la comodità di Gear VR senza la necessità di utilizzare uno smartphone o qualsiasi altro hardware esterno. Nonostante tutto il necessario sia all'interno del dispositivo, ci ha stupito notare quanto sia leggero, confortevole e facile da usare (anche indossando occhiali dalla montatura particolarmente ingombrante). Le cinghie attorno alla testa possono essere facilmente regolate grazie alle parti in velcro, e in generale abbiamo avuto un'esperienza nettamente più gradevole rispetto a quando lo scorso anno provammo Google Daydream. Oltre alla possibilità di collegare un paio di cuffie, Oculus Go è dotato anche di speaker interni e di tasti per regolare il volume: purtroppo, con tutta la confusione in fiera era impossibile farsi un'idea sulla qualità effettiva del suono, ma di sicuro è una caratteristica che fa piacere avere (e che manca in molti visori ben più costosi). Il piccolo controller in dotazione non si discosta molto da quello di Gear VR, con un trackpad cliccabile, un grilletto sul retro, sensori di movimento e un paio di pulsanti frontali. Lo si può utilizzare come puntatore, e in generale è più ergonomico del controller di Gear VR. Il più grosso limite di Oculus Go è però nella libertà di movimento: a differenza dei visori di fascia alta, Go ha solo tre gradi di libertà, e proprio come Gear VR non rileva i movimenti in profondità o in altezza. Per questo, le uniche esperienze di gioco possibili su Oculus Go sono quelle in cui si resta seduti oppure fermi all'impiedi, un ostacolo che la compagnia acquisita da Facebook dovrebbe superare con il futuro Oculus Santa Cruz.

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Settlers of Catan

Quando applicata a un contesto multiplayer, la realtà virtuale ha la capacità di far sentire tutti i giocatori presenti fisicamente nella stessa stanza. È quello che rende VRChat e Rec Room esperienze sociali tanto affascinanti, ma diversi sviluppatori hanno colto il potenziale per creare versioni in VR di giochi da tavolo più o meno famosi. Lo ha fatto Ubisoft con Werewolves Within (chiaramente basato su giochi come Werewolf e Mafia), mentre l'apprezzato Tabletop Simulator ha da tempo il supporto al VR. Presto però arriverà anche Settlers of Catan, versione in realtà virtuale sviluppata da Experiment 7 in collaborazione con l'autore del gioco originale, Klaus Teuber. Le regole sono quelle del classico boardgame, ma è nel modo in cui è stato ricreato l'ambiente di gioco e l'esperienza con gli altri giocatori che questa potrebbe diventare la migliore versione digitale di Catan realizzata finora. È possibile personalizzare la stanza in cui si gioca, scegliendo tra una location d'ispirazione giapponese o una vichinga, oppure si possono indossare maschere differenti per il proprio avatar: un mago, un vichingo, un gatto, una maschera tribale, e così via. Utilizzando Oculus Touch si può comunicare con diversi gesti, dal classico pollice in su al segno di vittoria, dal gesto delle corna a quello della pistola con pollice e indice (che volendo può diventare una L di loser). L'interfaccia è curata in modo da essere facilmente leggibile, poco intrusiva e permetta di eseguire tutte le azioni in maniera veloce. Appena pubblicato per Oculus Rift e Gear VR, Settlers of Catan supporterà il crossplay con Oculus Go. Sfortunatamente è proprio in giochi come questo che si notano i limiti di Oculus Go e Gear VR, data l'impossibilità di eseguire molti gesti con le mani e, soprattutto, di sporgersi in avanti per apprezzare da vicino i tantissimi dettagli della splendida tavolta da gioco.

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They Suspect Nothing

Come da tradizione, anche Oculus Go arriverà accompagnato dalla sua immancabile raccolta di minigiochi. Sviluppato da Coatsink Games, They Suspect Nothing mette il giocatore nei panni dell'ultimo umano sopravvissuto in un mondo dominato dai robot. Per infiltrarsi nella base dei droidi deve superare una serie di prove di abilità e manualità così da dimostrare di essere uno di loro. La versione finale del gioco dovrebbe contenere 12 sfide che utilizzano le caratteristiche di Oculus Go (o Gear VR) e del rispettivo controller. Quello che abbiamo provato era piuttosto banale: bisognava inclinare il controller per spostare un braccio magnetico all'interno di una discarica allo scopo di acchiappare i robot funzionanti e schiacciare quelli difettosi. Tutti i minigiochi dovrebbero essere piuttosto semplici, anche se lo sviluppatore ci ha assicurato a prove di abilità manuale come questa si affiancheranno puzzle un minimo più ragionati. A spiccare è però la qualità dell'immagine, che su Oculus Go appare estremamente nitida e vivace.

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Anshar Online

Senza dubbio la più debole tra le demo che abbiamo provato, Anshar Online è il nuovo capitolo nella serie di shooter spaziali Anshar Wars. I due Anshar Wars si erano distinti su Rift e Gear VR per l'azione veloce e adrenalinica, eppure la demo single-player provata alla GDC permetteva di giocare una sequenza decisamente soporifera. La situazione dovrebbe migliorare nelle sfide multigiocatore, elemento caratteristico di Anshar Online: la versione finale permetterà infatti di affrontare missioni di caccia assieme ad altri quattro compagni, oppure ci si potrà sfidare in deathmatch online fino a otto giocatori. Spostando la testa si controlla la nave e si prende la mira, mentre con il touchpad del controller si cambia la velocità o si utilizza l'arma secondaria. Sfortunatamente non c'è alcun tasto che permette di virare di 180°, e così bisogna costantemente ruotare su se stessi. Da una parte ha senso, visto che l'esperienza è pensata per dimostrare a un pubblico casual la praticità di Oculus Go (e Gear VR) e la possibilità di girare senza l'intoppo dei fili. Eppure c'è chi vorrebbe solo giocare stando comodamente seduto sul divano.

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Vacation Simulator

Sviluppato dal team texano Owlchemy Labs, Job Simulator rappresenta ancora oggi uno dei giochi in VR di maggior successo: un sandbox in cui viene chiesto di portare a termine piccoli obiettivi e minigiochi, ma soprattutto che lascia il giocatore libero di interagire con qualsiasi oggetto nello scenario, facendolo sentire davvero immerso in quel mondo virtuale. Vacation Simulator riprende esattamente la stessa formula e lo stesso spirito goliardico e demenziale, ma lascia la scrivania dell'ufficio per proporre un'ambientazione più vacanziera. La spiaggia in cui è ambientato il gioco è una miniera di elementi e oggetti con cui interagire, e nella breve demo abbiamo costruito un castello di sabbia, giocato a pallanuoto con un robot e scattato qualche fotografia in giro. Tra i giochi provati, Vacation Simulator è l'unico a non essere compatibile con Oculus Go e Gear VR, proprio perché necessita della maggiore libertà di movimento assicurata dagli Oculus Touch (e, come Job Simulator, sarà giocabile anche con HTC Vive e PlayStation VR). Quello che abbiamo provato è forse ancora troppo poco, ma abbastanza per avere un assaggio di quello che, promettono gli sviluppatori, sarà un gioco molto più ricco di attività e che dovrebbe celare una divertente storia di fondo.