Versione testata: Xbox 360
È ormai evidente che dopo l'uscita di Street Fighter IV, il genere dei picchiaduro sta finalmente (e per fortuna) tornando in voga. Dopo averci intrattenuto anni fa in sala giochi e su console con serie epocali, in due o tre dimensioni, per quasi due generazioni videoludiche ci eravamo praticamente rassegnati a dare per morta questa categoria; ma ecco oltre alla serie Capcom, il nuovo Marvel vs Capcom 3, Mortal Kombat o l'ultimo eccellente King of Fighters XIII a testimoniare il rinnovato entusiasmo per le botte virtuali. Ora la casa di Osaka sembra intenzionata a fare un ulteriore passo verso il pubblico proprio con Street Fighter X Tekken, un crossover potenzialmente epico, che unisce due tra le serie più famose di sempre per dare vita ad un prodotto per una volta rivolto non solo agli hardcore gamer, ma sufficientemente stratificato per rendersi godibile ad un'ampia fetta d'utenza. Un salto negli studi milanesi di Halifax ci ha permesso non solo di mettere le mani su una nuova build del titolo, ma di assistere alla presentazione condotta dall'eccentrico Yoshinori Ono in persona.
Il meglio dei picchiaduro
Come molti appassionati già sapranno, Street Fighter X Tekken è solo metà del progetto, nato dalla collaborazione tra Yoshinori Ono e Katsuhiro Harada che vede i due nella doppia veste di collaboratori ed acerrimi rivali, intenti a proporre una propria interpretazione del medesimo crossover. Il prodotto Capcom sceglie di partire dalle solide basi poste da Street Fighter IV per ospitare alcuni tra i lottatori più amati della serie Tekken.
Il tutto come descrittoci da Ono-san, in un'atmosfera da "festival". Per celebrare il venticinquesimo anniversario di Street Fighter ed il diciottesimo di Tekken, ma anche per proporsi al pubblico come un titolo facile ed immediato da prendere in mano, l'ideale per delle serate in compagnia. Questo quanto meno ad un primo approccio, visto che Street Fighter X Tekken non volta le spalle ai giocatori che amano fare sul serio, includendo numerose sfaccettature illustrateci proprio durante la presentazione.
In definitiva, il sorridente producer di Capcom definisce la sua ultima creatura come la somma di quanto di meglio è stato in grado di prendere dal genere picchiaduro. I punti chiave che hanno caratterizzato la scaletta di lavorazione del titolo, che ricordiamo essere atteso sugli scaffali per il prossimo 9 marzo, sono essenzialmente tre. Il primo è l'apertura del genere ai giocatori più casual o comunque non necessariamente agonistici, con un occhio di riguardo per tutti quegli appassionati che magari amavano prendersi a scazzottate fino a qualche anno fa, in attesa di una scusa per togliere la polvere dallo stick rimasto in soffitta troppo a lungo. Muoversi in questa direzione ha significato compiere decisioni importanti, a partire dal roster di lottatori.
I combattenti che sarà possibile impersonare sono infatti il frutto di una selezione fatta non solo con in mente il bilanciamento ma soprattutto al fine di schierare i personaggi più riconoscibili e amati. Vi è poi l'ovvia intenzione di attirare ed accogliere tutti i fan di Tekken, i quali troveranno i propri beniamini riadattati, ma le cui mosse principali saranno eseguibili sostanzialmente utilizzando i quattro tasti frontali del pad. Rimanendo in ambito gameplay, si segnala poi la potente combo di base detta Cross Rush, facile da eseguire (basta infatti concatenare in successione un colpo leggero, uno medio, uno potente ed un altro potente) che permette non solo di infliggere danni ma di richiamare a fine combinazione il proprio compagno di squadra.
Accessibile ma profondo
Sotto una facciata apparentemente semplicistica, Street Fighter X Tekken nasconde in realtà un'anima da picchiaduro profondo e denso di interessanti meccaniche tutte da scoprire ed apprendere, nelle intenzioni di Ono-san abbastanza da appassionare per ore i giocatori più smaliziati. Alla base del sistema di gioco troviamo una meccanica del tag decisamente punitiva, che vede il personaggio entrante completamente alla mercé degli attacchi avversari. Inoltre la morte di uno qualsiasi dei due combattenti significherà perdere il round, dettaglio che rende lo scambio tra personaggi da gestire con molta attenzione ed astuzia, limitando al contempo l'abuso della combo Cross Rush.
La Switch Canceling permetterà invece di interrompere una qualsiasi combinazione per far entrare in gioco il compagno di squadra. Vasta la rosa di colpi speciali a disposizione di ogni personaggio, alcuni dei quali dotati di variante Super Charge che permette, tenendo premuto il tasto a fine esecuzione, di caricare il colpo fino ad un massimo di tre livelli, trasformandola in questo caso in una Super Art che non consuma la barra di energia Cross. Quest'ultima, dotata di tre segmenti, servirà invece per eseguire le Ex, le Cross Art (combinazione di Super eseguite in successione da entrambi i personaggi) e, ovviamente, per eseguire la propria Super Art. Il giocatore potrà anche decidere di chiamare il secondo personaggio direttamente nell'arena grazie alla mossa Cross Assault, per farsi assistere dalla CPU in uno scontro due contro uno (o persino due contro due, nel caso l'avversario decida di rispondere con lo stesso attacco!). Tali meccaniche sono state implementate con in mente un altro aspetto importante, ovvero l'anima console di Street Fighter x Tekken, il quale una volta tanto non nasce come prodotto da sala giochi per poi essere convertito per i salotti dei videogiocatori e quindi perfettamente godibile con un pad.
Pandora Mode
Illustrate le meccaniche di gioco, Yoshinori Ono ha ben pensato di approfittare del nuovo incontro con la stampa per affrontare una feature molto discussa dalla community sin dal suo annuncio. A quanto pare Ono-san può vantare di essere una tra le cinque persone più seguite su Twitter in assoluto, principalmente per vedersi riempito di insulti e calunnie dagli utenti, sempre pronti a criticare praticamente ogni sua scelta fatta in veste di producer. L'ultimo motivo di discordia è il Pandora Mode, una tecnica definita inutile dagli esperti del genere, ma come illustratoci da Yoshinori Ono, tali affermazioni sono causate dalla mancanza di alcune informazioni fondamentali sul gameplay.
Il Pandora Mode è infatti una tecnica avanzata attivabile quando uno dei due personaggi si ritrova con il venticinque percento o meno di vita. Eseguita la combinazione, questi si sacrificherà per richiamare in campo il compagno di squadra, fortemente potenziato e con la barra Cross infinita, per esattamente dieci secondi, al termine dei quali se non avrà sconfitto l'avversario, perderà il round. La dimostrazione ci ha permesso di osservare il Pandora Mode utilizzato in combinazione con altre mosse, in particolare abbiamo visto Ryu lanciare l'avversario in aria e attivare la tecnica per evocare Juri. Questa eseguendo con il giusto tempismo la propria Super Art ha ridotto a meno della metà la barra vitale dell'avversario. Un semplice esempio volto a sottolineare la versatilità e complessità di tale tecnica, evidentemente tutt'altro che inutile nelle mani dei giocatori più abili, i quali avranno modo di ribaltare le sorti di uno scontro nel caso si ritrovassero con le spalle al muro. E preso possesso di una postazione di gioco, dobbiamo ammettere di aver trovato il titolo Capcom facile da prendere in mano quanto difficile da mollare. Gli elementi di gameplay sono dosati con sapienza, nascondendo sotto una facciata spettacolare dinamiche e tecniche intriganti, per dare vita ad un mix divertente ed esilarante. I tempi d'esecuzione sono decisamente più permissivi rispetto agli ultimi Street Fighter, sbilanciando l'esperienza di gioco in favore dell'accessibilità, ma acquisendo una maggiore dimestichezza col titolo concatenare le varie mosse e perfezionando il timing abbiamo scorto una profondità e complessità di gameplay promettenti.
Personalizzazione
Il terzo ed ultimo cardine di Street Fighter X Tekken è rappresentato proprio dalla fase di personalizzazione dei lottatori. Il team però, ha scelto di muoversi in una direzione abbastanza alternativa tralasciando le modifiche estetiche in favore del cosiddetto Gem System. L'obiettivo di Ono-san è infatti quello di permettere ad ogni giocatore di personalizzare la propria esperienza con il titolo, adattando il lottatore preferito alle proprie esigenze dotandolo di gemme. Queste, selezionabili nell'apposito menu, garantiscono alcune abilità speciali attivabili eseguendo determinate azioni durante il combattimento e, in base alla propria natura, garantiranno particolari potenziamenti.
Ad esempio bloccando cinque colpi si verrà ricompensati con un danno maggiorato. Altre gemme garantiranno un recupero dell'energia vitale o della barra Cross, oppure forniranno degli aiuti utili per i giocatori meno dotati i quali potranno contare su una facilitazione nell'esecuzione delle Super Art, sfruttare la parata automatica o altro, a costo di alcuni malus come attacco depotenziato o consumo maggiorato della Cross Gauge. Il Gem System permette di salvare alcuni preset, così che dal menu di selezione del personaggio sarà possibile caricare le tre gemme rapidamente. Yoshinori Ono è consapevole del rischio sbilanciamento dato da questa feature, ma il team sta lavorando affinché non esistano abilità più o meno potenti, così che l'utente possa realmente personalizzare la propria esperienza con Street Fighter X Tekken. Sarà poi anche possibile modificare l'aspetto estetico dei lottatori cambiandone i colori delle diverse parti del corpo e dei vestiti, anche se al momento dell'uscita nel menu saranno presenti poche opzioni, in attesa del rilascio di DLC gratuiti. Il titolo Capcom prevederà poi una vasta rosa di modalità, a partire dal multiplayer via rete che riproporrà quanto visto nell'ultima edizione di Street Fighter, arricchito da aggiunte inedite come il training giocabile in compagnia e altre ancora da annunciare. Per quanto riguarda l'offerta offline, saranno presenti, oltre al classico Arcade Mode, interessanti varianti del versus come il due contro due e lo Scramble Battle.
Il primo sarà il classico tag con la differenza che il secondo lottatore verrà controllato da un altro giocatore, mentre Scramble Battle permetterà a tutti e quattro i lottatori di affrontarsi contemporaneamente proponendosi come un'opzione ideale per serate spensierate con amici. L'offerta ludica sarà affiancata da importanti modifiche inserite ascoltando il feedback della community, volte a favorire l'utilizzo di Street Fighter X Tekken anche in ambiti più "pro". Gli amanti dei tornei troveranno alcune opzioni utili come il check della configurazione dei comandi direttamente nella selezione dei lottatori, ad esempio, mentre è stato già garantito il supporto post-lancio fatto di patch correttive ed aggiunte.
Sebbene per poter giugicare il comparto tecnico attenderemo di avere in mano la build finale del gioco, non possiamo negare di essere rimasti in parte interdetti da quanto mostrato e provato in sede d'anteprima. Il titolo propone un aspetto molto accattivante, che riprende il particolare stile visto in Street Fighter IV e relative edizioni, ma non altrettanto dettagliato, in particolar modo per quanto riguarda texture e fondali. I personaggi, modellati ed animati ottimamente, ad uno sguardo attento mettono in mostra dettagli poco rifiniti, così come gli stage (pieni di oggetti animati e di "easter egg") non nascondo texture slavate e altre cadute di stile. Il quadro generale rimane molto buono e sempre fluidissimo anche con quattro personaggi a schermo, speriamo che le prossime settimane possano servire anche per limare questi ultimi dettagli. Dopo questo nuovo incontro ravvicinato col titolo Capcom, le sensazioni sono decisamente positive, e presto avremo modo di tornare a parlarvi di Street Fighter X Tekken per approfondire diversi aspetti; restate su queste pagine.
CERTEZZE
- Accessibile
- Gameplay denso di possibilità
- Roster ampio
DUBBI
- Rischia di deludere i giocatori più pro
- Gem System interessante ma tutto da verificare
- Tecnicamente non eccelso