ASUS ha sfruttato il palco della GamesCom 2019 per presentare, durante l'evento Intelligent Evolution, una serie di nuovi prodotti dedicati ai giocatori, comprese due schede madri pensate per sfruttare al massimo i processori HEDT con socket X299 di Intel. Ma prima di snocciolare dati tecnici i dirigenti della compagnia, tutti vestiti con le magliette della linea ROG, hanno ripercorso alcune fasi della storia della compagnia, celebrando l'appena raggiunto traguardo dei 30 anni raggiunto a cavallo di un'ulteriore crescita, nonostante i problemi del mercato PC. Ma sappiamo che mentre le macchine da ufficio in questi anni hanno perso terreno, quelle da gioco lo hanno guadagnato, anche con soluzioni enthusiast, i cui prezzi non sono stati ancora comunicati, come la ROG Rampage VI Extreme Encore e la ROG Strix X299-E Gaming II.
Rampage VI Extreme Encore: lusso sfrenato per overclock senza limiti
La ASUS ROG Rampage VI Extreme Encore rappresenta il culmine dell'evoluzione delle schede X299 Intel, una terza incarnazione della linea Rampage VI Extreme resa possibile dalla lunga vita del socket Intel e dall'evoluzione di tecnologie come l'AI Overclocking, una funzionalità che è stata introdotta nel 2018 con la ROG Maximus XI e che secondo ASUS rappresenta uno dei traguardi più importanti raggiunti dalla compagnia dopo il primo firmware con interfaccia grafica introdotto con la Maximus IV Extreme, immessa nel mercato nel 2011, e dopo l'auto overclocking della Z87 Deluxe, commercializzata nel 2014. Oggi invece abbiamo componenti dedicate all'intelligenza artificiale che sono capaci di valutare le capacità della CPU e del sistema di raffreddamento utilizzato, modificando i voltaggi in tempo reale in modo da garantire la massima ottimizzazione. Ma parliamo di schede pensate per lasciare comunque spazio di manovra agli overclocker, con la ASUS ROG Rampage VI Extreme Encore che vanta un'alimentazione a 16 fasi Infineon TDA21472 da 70A ciascuna, senza phase doubler per garantire la massima stabilità anche con CPU con un gran numero di core.
Non a caso troviamo ben due connettori ausiliari da 8 pin per la CPU mentre il VRM è raffreddato attivamente con due ventole Delta che sono capaci di garantire, assieme a raffreddamento passivo, la dissipazione di ben 650W, in modo da poter spingere qualsivoglia CPU senza alcun problema e senza costringere l'utente a riempire il case di ventole. Un buon raffreddamento, però, non guasta di certo, considerando che la scheda dispone anche di una scheda verticale di espansione con due slot M.2 che si sommano ai due già disponibili e coperti da un'armatura che fa anche da soluzione di raffreddamento, separata dalla copertura del chipset che sfoggia un'articolata illuminazione RGB, composta da una serie di fregi cangianti e da un logo ROG di dimensioni generose. L'illuminazione fuoriesce poi dalla parte destra della scheda e la ritroviamo anche sulla copertura del backpanel, sotto alla scritta Rampage VI, dove spunta anche un schermo OLED a colori, in questo caso da 1.77 pollici, che può mostrare informazioni dettagliate sul funzionamento della scheda, temperature incluse. Sulla parte opposta, invece, troviamo un backplate che garantisce il massimo della robustezza completando un corredo opulento che include audio SupremeFX con DAC di alta qualità, USB 3.2 Gen 2, tutti i controlli per bios e alimentazione disponibili direttamente sulla scheda, 8 porte SATA, connettività Intel WiFi e una porta LAN Aquantia da 10Gbps che si aggiunge alla classica porta Ethernet targata Intel. Non manca nulla, insomma, per una scheda che presumiamo costerà all'incirca quanto le precedenti, superando i 600 euro di prezzo.
Strix X299-E Gaming II: fascia estrema ma funzionale
Con la ASUS ROG Strix X299-E Gaming II, anche in questo caso terza evoluzione della serie, ci troviamo di fronte a una soluzione che cerca di garantire buona parte delle funzioni delle schede madri di fascia alta ASUS, mantenendo un costo più contenuto. L'obiettivo del brand Strix, infatti, è il videogiocatore ed è un qualcosa che ASUS ha deciso di ribadire nel nome stesso di una scheda madre che non punta ai record ma alla funzionalità, seppur condita con un po' di lusso. In questo caso l'alimentazione è a 12 fasi, ma il VRM viene comunque raffreddato attivamente da una ventola dal diametro di 40 millimetri che garantisce un raffreddamento superiore a quello delle soluzioni passive comunemente utilizzate anche su modelli di fascia decisamente alta. Inoltre le porte M.2 direttamente disponibili sulla scheda sono ben tre, con le due frontali che godono di raffreddamento dedicato in modo da allungare anche la longevità delle unità SSD NVMe, mentre ritroviamo le stesse 8 porte SATA, l'AI Overclocking, tre slot PCIe tutti rinforzati, la connettività WiFi 6 AX200, l'audio di alta qualità SupremeFX e la doppia porta LAN, con la seconda che però si ferma a 2.5Gbps contro i 10 delle soluzioni di lusso.
Spariscono inoltre i connettori di alimentazione ausiliari per la CPU e spariscono anche parecchi pulsanti dalla scheda, sempre rispetto a modelli come la Encore, ma non manca di certo il BIOS Flashback mentre il tasto reset è di tipo Flexkey ed è quindi programmabile in modo da poter incorporare qualsivoglia funzione sia utile all'utente. Ed è una soluzione che contribuisce a delineare il carattere di una scheda più essenziale della precedente, ma comunque pluriaccessoriata ed elegante, nonostante la copertura del chipset non preveda logo o fregi RGB. Spuntano però dettagli un po' ovunque mentre l'illuminazione la troviamo sul backpanel, con una sezione triangolare tutta illuminata con sfondo cybertext e logo ROG inciso al centro. Infine ritroviamo anche lo schermo OLED LiveDash, più piccolo e modesto di quello dei modelli superiori, ma comunque molto utile per tenere sott'occhio il funzionamento di una scheda madre che non punta ai record o all'overclock da competizione, ma si pone come base eccellente per una configurazione HEDT da gioco.