Dobbiamo ammetterlo: la scorsa primavera il primo trailer di Atomic Heart ci aveva preso completamente in contropiede. In meno di due minuti quel filmato era riuscito a condensare tanti piccoli dettagli, mettendo in luce un progetto che pareva dotato di grande personalità. Atomic Heart è infatti un FPS con elementi ruolistici in cui sembrano dominare soprattutto i contrasti. Un'opera che già al primo sguardo ha il pregio di calamitare l'attenzione dello spettatore proiettandolo in una realtà alternativa densa di misteri, eventi inaspettati e potenti dissonanze estetiche.
Non è un caso, insomma, che siano stati scomodati paragoni impegnativi come quello con BioShock, perché effettivamente è quella la sensazione che si ha osservando per la prima volta i paesaggi, le strutture e più in generale l'atmosfera trasmessa dall'opera ideata dal team russo Mundfish. Rispetto al capolavoro di Irrational Games non possono non cogliersi analogie stilistiche ancor prima che interattive. Atomic Heart, a suo modo, può però considerarsi anche una sorta di mistero nel mistero: sebbene a prima vista il progetto sembri poggiare su basi produttive particolarmente elevate, lo studio che se ne sta occupando è sostanzialmente un volto nuovo nel panorama videoludico contemporaneo. Questo evidentemente lascia aperto più di un interrogativo circa l'effettiva solidità del progetto. Ma vediamo di andare con ordine.
Storia e mondo di gioco
Ambientata in una versione alternativa dell'Unione Sovietica, la storia di Atomic Heart scaturisce da presupposti diametralmente diversi rispetto alla realtà storica. In questo universo temporale la sperimentazione tecnologica messa in atto sul suolo russo ha dato i suoi frutti portando il Paese verso un'autentica rivoluzione. Internet è già una realtà, ma sono anche stati esplorati settori molto avanzati come quello della robotica e degli ologrammi, mentre sullo sfondo continua a stagliarsi lo scontro con il blocco Occidentale che ha caratterizzato la Guerra Fredda. Il protagonista del gioco è un ufficiale sovietico del KGB, incaricato di svolgere alcune indagini presso un misterioso centro di ricerca. Mundfish indica che il mondo di gioco di Atomic Heart sarà composto da differenti regioni dotate di una struttura free roaming e biomi differenziati. A quanto pare le mappe si svilupperanno sia in senso orizzontale che in verticale, perché alle strutture presenti in superficie si affiancheranno numerose ambientazioni collocate nel sottosuolo. Stando alle (poche) informazioni fornite dagli sviluppatori, il gioco dovrebbe offrire una parte single player basata sulla narrazione, affiancata da una componente multiplayer incentrata sugli incontri PvP. Nel primo caso verrà dato maggiore risalto all'impiego delle armi da mischia, mentre negli scontri con gli altri giocatori non ci sarà alcuna limitazione all'utilizzo delle armi da fuoco.
Il video gameplay
Nei giorni scorsi Mundfish ha pubblicato un video gameplay della durata di dieci minuti, estrapolato da una versione pre-alpha del gioco. Le sequenze confermano che Atomic Heart punterà in modo molto deciso sull'impatto visivo e sull'atmosfera, cercando di stupire il giocatore e di immergerlo in ambientazioni affascinanti, ricche di eventi apparentemente inspiegabili e di suspense. All'inizio del filmato il protagonista è impegnato a esplorare alcuni edifici immersi in una lussureggiante foresta dell'entroterra russo. Le strutture sembrano abbandonate da tempo, ma ben presto ci si rende conto della presenza di singolari anomalie. Pozze d'acqua sospese a mezz'aria con all'interno creature marine, strane entità non meglio identificate che procedono in fila indiana, e la minacciosa presenza degli androidi. Conciati per le feste ma ancora funzionanti, i robot si rivelano apertamente ostili nei confronti del giocatore. L'impressione che si fa strada è che le aree visitate dal protagonista siano in realtà luoghi di sperimentazione dove scienziati senza troppi scrupoli hanno portato avanti esperimenti su intelligenze artificiali avanzate e altre amenità tecnologiche sfociate in un disastro in piena regola. Che il programma sovietico non sia andato secondo i piani lo si intuisce a proprie spese, ad esempio quando una macchina apparentemente priva di energia coglie di sorpresa il protagonista alle spalle.
Nella scena presente all'interno della demo la telecamera ruota repentinamente all'indietro, proprio mentre il volto mezzo dilaniato dell'androide ci guarda di traverso minaccioso. Ancora una volta non si può fare a meno di ripensare a BioShock, dove la sensazione di precarietà e i frequenti cambi di ritmo erano proprio uno dei punti vincenti dell'esperienza di gioco. Dopo lo spiacevole primo incontro con le macchine si passa ad esplorare una delle strutture presenti nel sottosuolo. L'atmosfera si fa progressivamente più raccapricciante non appena ci si accorge dei cadaveri umani brutalmente trucidati: un grammofono abbandonato nelle vicinanze intona una solenne marcia russa che stride con la realtà che si presenta di fronte allo spettatore. Tra fiumi di sangue, pericolose cabine meccaniche che si muovono per i corridoi ormai prive di qualsiasi controllo e inquietanti tunnel scavati nel pavimento, il giocatore dovrà cercare di sopravvivere eludendo ogni minaccia. Durante la demo abbiamo avuto modo di intravedere alcune armi da fuoco come la pistola e lo shotgun, anche se una parte preponderante dei combattimenti si svolgerà attraverso dinamiche corpo a corpo. Interessante la presenza del binocolo, che potrebbe implicare l'implementazione di una componente tattica legata allo studio dell'ambiente circostante. Ma abbiamo avuto modo di constatare anche l'esistenza di alcuni oggetti che presumibilmente andranno raccolti e gestiti all'interno di un inventario. Un'altra caratteristica di gioco riguarderà le fasi esplorative alla ricerca di quei materiali che permetteranno di accedere a luoghi a prima vista fuori portata. Ma non mancheranno nemmeno gli scontri con i boss, come si evince dal massiccio robot che abbiamo visto irrompere nella stanza durante gli istanti finali del video.
Dalla Russia con furore?
Se dovessimo limitarci ad analizzare quel poco che si è visto finora, Atomic Heart sembrerebbe avere le potenzialità per diventare un titolo interessante nel panorama videoludico contemporaneo. Tuttavia, proprio in questi ultimi giorni, sono emerse una serie di indiscrezioni che sembrerebbero gettare più di una semplice ombra sulla realizzazione del progetto. Le informazioni sono state originariamente pubblicate su un canale Telegram russo intitolato "Gamedev that we deserve" ("Gli sviluppatori che meritiamo") e in seguito sono state riassunte, tradotte in inglese e condivise anche su Reddit. Basandosi sui racconti di una dozzina di sviluppatori, la pagina delinea un quadro abbastanza torbido sul progetto e le persone che se ne stanno occupando. Più nello specifico, nel documento si parla di alcune delle figure chiave di Mundfish, da cui emerge una struttura di comando poco preparata ad affrontare la creazione di un videogioco. Secondo la tesi prevalente, i vertici del progetto avrebbero più a cuore la campagna di marketing rispetto allo sviluppo dell'opera stessa, e sarebbe proprio per questo che praticamente dal nulla il titolo ha attratto il pubblico e la stampa specializzata. Stando alla ricostruzione, i vertici di Mundfish non sarebbero qualificati a dirigere un lavoro di questa portata, anche in virtù di un ambiente lavorativo poco coeso, caratterizzato da una cattiva gestione del personale e da frequenti licenziamenti che hanno modificato l'assetto del team. Atomic Heart sarebbe dunque un titolo molto interessante da un punto di vista prettamente stilistico, mentre risulterebbe decisamente meno appetibile in termini di gameplay.
Curiosamente BioShock non rientra tra le principali fonti d'ispirazione citate dalla fonte, che invece fa riferimento a titoli come DOOM, Prey (2017) e Dark Souls. Altri dettagli indicano che lo sviluppo del gioco sarebbe ripartito da zero all'incirca cinque mesi fa, quando il dipartimento che si occupava della programmazione ha abbandonato in blocco il progetto. A quanto pare, prima che i lavori ricominciassero, Atomic Heart non era altro che un semplice shooter a corridoi completabile nell'arco di 15 minuti. Insomma, prendendo per buona la ricostruzione emersa su Reddit, l'opera si troverebbe ancora in una fase embrionale, senza una direzione precisa con una componente narrativa del tutto impalpabile. Dalle indiscrezioni risulta inoltre che il primo trailer, pubblicato a maggio dello scorso anno, sarebbe stato inizialmente creato per conto di Electronic Arts, che però avrebbe preferito lasciar perdere l'affare dopo aver esaminato i contenuti di gioco. I contatti interpellati sono unanimi nel dire che in un modo o nell'altro il titolo sarà portato a termine, ma viene rimarcato il fatto che l'azienda si sia dovuta sobbarcare ingenti debiti con una serie di investitori, non essendo riuscita a siglare accordi con un publisher. Per questo il CEO si sarebbe messo nelle mani di un fondo di rischio assumendosi l'obbligo di restituire il denaro dopo l'eventuale pubblicazione del prodotto nel corso del 2019. In soldoni, la tesi sostenuta è che Mundfish abbia deciso di organizzare una beta - promessa entro il prossimo 31 dicembre - e di aprire i pre-order del gioco proprio per garantirsi la possibilità di incassare del denaro anche senza la sicurezza di riuscire poi ad ottimizzare o addirittura completare il lavoro stesso. Questo perché - sempre secondo quanto suggerisce la fonte - le prenotazioni effettuate sul sito ufficiale non sarebbero rimborsabili.
Ora, analizzando la vicenda nel suo insieme il beneficio del dubbio sembrerebbe legittimo, per lo meno tenendo conto del fatto che stiamo parlando di uno studio senza alcuna esperienza pregressa nel settore. D'altro canto Mundfish è già intervenuta pubblicamente al fine di replicare alle accuse che le sono state mosse, dichiarando che: "per quanto riguarda Atomic Heart, il nucleo del nostro team è composto da sviluppatori esperti che hanno preso parte a progetti tripla A per conto di aziende estere. La loro esperienza è la principale forza motrice e la locomotiva dell'azienda. A breve avvieremo una serie di stream in lingua inglese con gli sviluppatori. Saremo pronti a mostrare e raccontare di più sull'attività interna del progetto. Riguardo alle differenti soluzioni tecnologiche, discuteremo dell'implementazione delle tecnologie DLSS e ray tracing, e di molti altri aspetti complicati dello sviluppo in generale e di Atomic Heart in particolare. Queste informazioni verranno anche divulgate durante i meeting previsti per UE4 nei nostri uffici. Sicuramente non rivaluteremo i nostri piani e non anticiperemo i tempi solo perché qualcuno ci sta diffamando per farsi pubblicità". Gli sviluppatori rimarcano che l'autore dalla pagina originaria si sarebbe mantenuto anonimo e avrebbe come unico scopo quello di farsi pubblicità sfruttando il successo che Atomic Heart sta raccogliendo sul web. L'azienda sostiene anche di non essere stata contattata attraverso i canali ufficiali da chi ha raccolto le testimonianze dei presunti ex sviluppatori della società, sebbene il diretto interessato affermi esattamente il contrario. Mundfish dal canto suo ha concluso il proprio intervento sottolineando che darà mandato ai propri avvocati di prendere tutte le misure necessarie a tutelare gli interessi aziendali. Insomma, un bel pasticcio.
Tirando le somme non possiamo far altro che prendere Atomic Heart per quello che è, ovvero un progetto il cui potenziale andrà dimostrato con i fatti. I contenuti proposti nei trailer e nel primo video gameplay hanno dato adito a paragoni importanti, ma nel frattempo sono emersi alcuni dubbi sulla concretezza del progetto. Auguriamoci di saperne di più nei prossimi mesi; come sempre vi terremo aggiornati.
CERTEZZE
- Ambientazioni interessanti
- Atmosfera coinvolgente
DUBBI
- Integrità del progetto tutta da verificare
- La demo non ha offerto molto in termini di gameplay