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Blighted: dopo Guacamelee! e Nobody Saves the World arriva un western postapocalittico

Abbiamo provato Blighted, nuovo gioco d'azione isometrico dagli autori di Guacamelee! e Nobody Saves the World che cambia completamente la direzione dello studio.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   22/06/2025
Un'immagine di Blighted

Nonostante il caos che caratterizza l'industria dei videogiochi contemporanea, ogni tanto riescono a emergere piccoli studi di sviluppo di successo che si occupano sileziosamente del proprio orticello, coltivando una comunità di appassionati che gli consente di coniugare lavoro e passione. Questo è indubbiamente il caso di Drinkbox Studios, la bottega canadese che nel 2013 è finita sulla bocca di tutti grazie alla pubblicazione del metroidvania Guacamelee!, per certi versi l'antesignano del rinascimento del genere che avrebbe caratterizzato gli anni successivi. Dopodiché, in seguito al lancio di Severed, alla produzione del sequel di Guacamelee! e al recente esperimento di Nobody Saves the World, è maturata in una realtà molto prolifica che non ha assolutamente paura di reinventarsi.

Il processo di cambiamento, tuttavia, non era mai stato evidente come oggi: dopo aver esplorato mondi colorati e sfumature narrative cariche di comicità no-sense, attraverso il prossimo progetto, Drinkbox ha imboccato una direzione molto diversa, optando per un racconto decisamente più serio e oscuro, prima di incorniciarlo in un genere molto più inflazionato del solito. In occasione dei Play Days della Summer Game Fest abbiamo provato Blighted, la nuova opera del team di Toronto che mira ancora una volta a cambiare completamente la dimensione artistica della casa.

Corruzione

Nel cuore di un'ambientazione western che strizza l'occhio alla mitologia dei nativi americani, c'è un popolo che ha un rapporto speciale con i morti: un tempo le persone defunte venivano seppellite con un seme della memoria nel cervello, dunque i loro resti si sarebbero trasformati in alberi - i cosiddetti Alberi della Memoria - i cui frutti custodivano tutti i ricordi e le tradizioni della comunità; in poche parole, mangiando un frutto si poteva assimilare la conoscenza della persona scomparsa, preservando secoli di storia. Questa tradizione è stata profanata da un'entità di nome Sorcisto, che ha iniziato a divorare cervelli ancora caldi fino ad accumulare un potere e una conoscenza senza paragoni, racchiudendo il mondo nella morsa di una piaga e portando alla quasi completa estinzione dell'antico popolo.

Blighted ha una storia molto più oscura di quel che potrebbe sembrare
Blighted ha una storia molto più oscura di quel che potrebbe sembrare

Così ha inizio Blighted, un metroidvania con visuale isometrica ambientato in un universo western postapocalittico nel quale gli ultimi superstiti del villaggio si lanciano all'inseguimento di Sorcisto: esplorando il mondo ed entrando in contatto con frutti della memoria e cervelli, il protagonista dovrà reclamare e ricostruire i ricordi del suo popolo, svelandone i segreti più nascosti e fronteggiando le derivazioni più terribili della misteriosa Piaga. Per riuscire nell'impresa, tuttavia, sarà costretto a immergersi nella corruzione, magari arrivando addirittura a divorare cervelli per accumulare il potere necessario...

Struttura e gameplay

Blighted è un videogioco d'azione con visuale isometrica che mutua molte delle sue meccaniche dalla recente tradizione dei soulslike: c'è un attacco leggero e una variante pesante, c'è una schivata in capriola, c'è una barra della stamina da gestire con molta attenzione, c'è un sistema di cure limitate, infine ci sono dei meccanismi di parata e contrattacco che premiano i riflessi dei giocatori più arditi, e l'intero arsenale si mette al servizio di combattimenti al cardiopalma contro ogni genere d'entità corrotte.

La struttura del gioco è quella del metroidvania isometrico
La struttura del gioco è quella del metroidvania isometrico

Il mondo, dal canto suo, ha una struttura da metroidvania isometrico, dunque è possibile esplorare liberamente l'ambientazione nel tentativo d'individuare Sorcisto, navigando lungo i fondali d'ispirazione western e scendendo nei meandri dei dungeon che ospitano i luogotenenti corrotti dalla Piaga. Questo genere d'architettura sembrerebbe avere molto in comune con opere come Tunic di Andrew Shouldice ma ancor di più con Death's Door di Acid Nerve, dal momento che alza il sipario sì su mappe costellate di piccoli segreti nascosti in mezzo alle prospettive, ma soprattutto ricche di scontri, perché le battaglie rappresentano senza dubbio il cuore del progetto.

A differenza delle passate opere dello studio, Blighted si presenta per certi versi come la meno ambiziosa e ispirata - del resto non può vantare l'originalità di Guacamelee! o Severed - ma ciò non significa che non sia stata confezionata con la medesima attenzione: il sistema d'azione è estremamente preciso e responsivo, i combattimenti riescono a funzionare a meraviglia risultando sempre fluidi e dinamici, e anche nella dimensione delle battaglie contro i boss riescono a mettere in scena un ottimo grado di sfida fondato su meccaniche tanto soddisfacenti quanto studiate al millimetro.

Anche gli scontri con i boss sono molto ben caratterizzati
Anche gli scontri con i boss sono molto ben caratterizzati

Una delle meccaniche distintive sta nel "Blight", ovvero il grado di corruzione, legato a un indicatore che si riempie lentamente eliminando i nemici con successo senza curarsi: l'accumulo porta un incremento sostanziale dei danni inflitti ma anche di quelli ricevuti, realizzando una sorta di bilanciamento dinamico dell'esperienza che, nella versione definitiva, sarà anche legato ad altre dinamiche. Per il resto l'offerta ricalca in maniera piuttosto precisa quella dei titoli d'azione di questo genere, limitandosi ad aggiungere un sistema di attacchi dalla distanza legati a un revolver - che si può ricaricare solamente in seguito all'esecuzione dei nemici in fin di vita - e una serie di "super mosse" che si ottengono sconfiggendo i boss e che, proprio come accade con i classici power-up dei metroidvania, consentono anche d'interagire con lo scenario per sbloccare nuove strade.

Prime impressioni e modalità cooperativa

La sensazione è che gli sviluppatori di Drinkbox abbiano voluto realizzare un titolo più quadrato, non tanto sul fronte della narrazione e dell'immaginario ma nell'approccio alla formula di gameplay: opere come Guacamelee e Nobody Saves the World avevano sì una nota di follia nella messa in scena e degli sprazzi d'ironia dei dialoghi che nel caso di Blighted sembrano aver ceduto il posto a un'ispirazione molto più seriosa, ma era proprio dalle sezioni giocate che traspariva quel pizzico di follia che qui sembra mancare per accomodare la nuova narrazione.

Difficilmente un universo postapocalittico di questo tipo può risultare gioioso
Difficilmente un universo postapocalittico di questo tipo può risultare gioioso

Viene da sé che l'ambientazione western postapocalittica, nonché l'intera costruzione del mondo ricamata attorno ai ricordi del popolo scomparso, sembrano avere tantissimo potenziale per arricchire la nuova avventura, ma non vi nascondiamo che questi primi minuti di gameplay ci hanno fatto percepire una sorta di "standardizzazione" che non ci aspettavamo dallo studio, fosse anche solo derivante dalla scelta di abbracciare l'action isometrico con meccaniche da soulslike, che proprio nei confini dei grandi eventi estivi del medium si è dimostrato estremamente inflazionato.

Ma è una dimensione, questa, in cui Blighted funziona senza intoppi: non è facile realizzare un videogioco di questo tipo che risulti preciso, sfidante e appagante, e non solo gli autori sono riusciti in quest'intento, ma hanno anche spianato la strada per una modalità cooperativa molto interessante. Abbiamo giocato la demo assieme a uno sviluppatore ed è evidente che l'intera esperienza sia stata pensata fin dall'inizio con un occhio di riguardo per la co-op in schermo condiviso - accessibile semplicemente con la pressione di un tasto sul secondo controller - e tale fattore potrebbe contribuire a far brillare parecchio la cura che è stata riservata alle dinamiche d'azione.

Queste sono le due anime che sono emerse dal primo confronto con Blighted: da una parte c'è un videogioco d'azione soulslike realizzato con grande consapevolezza e con grande precisione, cosa davvero rara in questo specifico sottobosco, mentre dall'altra sembra trattarsi di un'opera parecchio distante dalla scintilla creativa di Drinkbox e conseguentemente più vicina alle correnti contemporanee, cosa che da un lato - alla luce della situazione del mercato - è assolutamente comprensibile ma non può far altro che far provare almeno un pizzico di rammarico.

In Blighted di Drinkbox Studios, casa nota per l'ironica follia che caratterizzava opere come Guacamelee! e Nobody Saves the World, la scintilla creativa sembra aver ceduto il passo alla concretezza: si tratta di un metroidvania con inquadratura isometrica interamente ricamato attorno a dinamiche d'azione d'ispirazione soulslike e fondato su una narrazione cupa, ragion per cui risulta piuttosto distante dai suoi predecessori. L'ambientazione western corrotta dalla piaga e l'universo narrativo si presentano molto interessanti, il sistema di combattimento è stato realizzato con un altissimo grado di precisione e la modalità cooperativa sembra funzionare a meraviglia, ma non si può non provare un pizzico di rammarico per la "standardizzazione" che ha toccato uno degli studi più al di fuori delle righe della corrente indipendente.

CERTEZZE

  • Immaginario western molto interessante
  • Sistema di combattimento fluido e preciso
  • Si può giocare tutto in cooperativa

DUBBI

  • L'ispirazione di Drinkbox si sente davvero poco
  • Lo sviluppo sembra ancora in alto mare