Sono passati solo due anni da quando il nome di Outerloop Games si è ritagliato uno spazio sui grandi palchi dell'industria: nel 2023, infatti, lo studio indipendente ha pubblicato Thirsty Suitors, folle GDR dalla direzione artistica frizzante e fortemente radicato nella voglia di esplorare strati di cultura, le relazioni interpersonali e l'inevitabile intreccio che ne deriva. In quell'occasione, la storia della protagonista Jala riuscì a intrecciare l'elemento narrativo con un sistema di combattimento all'insegna del no-sense, aggiungendo alla ricetta un sistema d'esplorazione a bordo di uno skateboard e soprattutto un segmento dedicato alle sessioni di cucina: visto il successo riscontrato dalla formula, non è stata una sorpresa scoprire che gli autori si sarebbero limitati a imboccare qualche leggera deviazione.
In occasione dei Play Days della Summer Game Fest abbiamo provato Dosa Divas, un'opera che poggia ancora una volta sulla cucina quale medium per esplorare la cultura, se possibile raddoppiando sulle note di follia che caratterizzavano il suo predecessore spirituale. Stavolta, tuttavia, padelle e fornelli si trovano anche al centro della narrazione e soprattutto del sistema di combattimento da gioco di ruolo classico, fissando i punti fermi di un'avventura semplice e diretta che torna nuovamente a scavare nei rapporti famigliari.
Il ritorno del Dosa Divas
Dosa Divas ruota interamente attorno al legame e alla storia di Samara e Amani, due sorelle che si ricongiungono dopo un lungo periodo di separazione in seguito al ritorno a casa della maggiore, un tempo chef di quello che apparentemente era il ristorante di famiglia poi abbandonato in cerca di fortuna. Ciò che Amani non sa è che, durante la sua assenza, la terza sorella Lina ha avviato una catena di fast food chiamata LinaMeals che ha trasformato i piatti tradizionali in una sorta di pasta in tubetto simile a un dentifricio, guadagnando una quantità spropositata di denaro e sfruttando la forza economica della corporazione per mettere in ginocchio la regione in cui è ambientata l'avventura.
Così Samara e Amani, assieme al loro fedele mech Goddess, lanceranno il guanto di sfida a Lina, rispolverando i piatti della tradizione e soprattutto affrontando a muso duro i funzionari della LinaMeals. Gli avversari che ci si trova ad affrontare, infatti, sono proprio gli agguerritissimi avvocati e gli altri colletti bianchi della corporazione, che minacciano d'intentare cause a destra e a manca nel tentativo d'impedire alla concorrenza di cucinare con amore. Al di là di questa folle premessa, il titolo di Outerloop sembrerebbe ancora una volta mettere le connessioni umane davanti a tutto il resto, utilizzando la tradizione culinaria come espediente per raccontare la cultura e i rapporti umani.
Il gameplay piccante
Alla base Dosa Divas è un classico gioco di ruolo a turni che prende ispirazione da correnti molto specifiche: i combattimenti, quasi in stile JRPG, mutuano molte delle meccaniche basate sul tempismo da opere quali i Mario RPG, aggiungendo un ulteriore strato di profondità al di sotto di attacchi e tecniche speciali nonché trasformando Samara, Amani e Goddess in un party più che tradizionale nel quale ogni componente ricopre un ruolo e risponde a una circostanza ben specifici.
La cucina, ovviamente, si rivela un elemento pervasivo del sistema di combattimento: anziché poter fare affidamento sui classici danni elementali, come per esempio il fuoco o il fulmine, il sistema di debolezze e resistenze si basa interamente su gusti quali piccante, salato e dolce, tratteggiando interazioni che sembrano pescate a piene mani da dinamiche come la rottura della guardia elementale ideata da Acquire. Le battaglie, dunque, hanno un pizzico d'elemento strategico ma trovano la reale ragion d'essere nelle meccaniche leate al tempismo, perché una parata perfetta, in stile Clair Obscur, può fare e farà spesso la differenza fra la vittoria e la sconfitta, annullando completamente i danni in arrivo.
Oltre a contaminare il sistema di debolezze e resistenze, la tradizione culinaria si riflette anche nelle armi, negli equipaggiamenti e nelle abilità delle protagoniste, che non si limitano a impugnare forchettoni e spatole ma possono fare affidamento su tecniche ispirate a fornelli e stoviglie; il Wok-A-Rang, per fare un esempio, è un attacco che lancia una padella Wok contro i nemici per poi tornare verso Samara e, riuscendo a utilzzare l'input con il tempismo giusto, scagliarlo nuovamente contro il bersaglio per mettere a segno un numero di attacchi potenzialmente infinito.
In generale si tratta di meccaniche molto semplici e immediate che riescono a sposarsi molto bene con il pazzo universo narrativo di Dosa Divas, specialmente per quel che concerne gli avversari e le loro tecniche di combattimento interamente ricamate attorno all'idea del "viscidume" corporativo, tanto che i legali della LinaMeals si avvicinano alle protagoniste strisciando come serpenti in giacca e cravatta. La formula, inoltre, è anche arricchita da una colonna sonora al limite del funk e soprattutto dal fatto che alleati e nemici si muovono costantemente seguendo il ritmo dei bassi della musica, tratteggiando una cornice ancor più assurda del previsto.
In cucina
Quando non si combatte, per prima cosa, ci si muove liberamente per l'ambientazione a bordo del mech Goddess, interagendo con il mondo principalmente per ottenere i nuovi ingredienti alla base delle Dosa. Oltre alle varianti che crescono spontaneamente come il coriandolo, non manca la pesca per procurarsi qualche esemplare raro e bisogna anche fare affidamento sui mercanti per ottenere le spezie più esotiche. Tutti questi elementi, infatti, costituiscono la spina dorsale delle interazioni con i personaggi non giocanti, perché una volta che gli si è riempita la pancia diventeranno molto più collaborativi.
A questo proposito è possibile accedere in qualsiasi momento ai segmenti di gameplay dedicati alla cucina, composti da una serie di piccoli minigiochi che tengono conto degli ingredienti utilizzati e del risultato che si mira a ottenere per proporre diverse soluzioni originali, scherzando con il tempismo e con la prontezza di riflessi. Proprio come in Thirsty Suitors, anche su queste sponde il cibo ricopre un ruolo fondamentale, non solo per muovere gli ingranaggi della narrazione e al fine di stringere legami con i comprimari, ma anche per fornire al trio di eroine sostentamento e potenziamenti durante le battaglie.
Prime impressioni
Dosa Divas si presenta come un titolo estremamente semplice e immediato, certamente meno ambizioso sul fronte della narrazione e nella caratterizzazione delle protagoniste rispetto a Thirsty Suitors, ma comunque pervaso della stessa fantasia estremamente riconoscibile. È un videogioco ironico che arriva a scherzare anche con gli elementi del gameplay, sfruttando la cucina come fil rouge capace di legare ogni singola sfaccettatura del progetto e come anima del sistema di combattimento, sezionando il gameplay in due segmenti molto centrati nel loro minimalismo.
Al momento gli unici dubbi - e sono dubbi non da poco - riguardano la tenuta nel lungo periodo, perché nella sezione testata la carenza di varietà si faceva preso sentire come potenziale punto debole del progetto e al momento è difficile ipotizzare cambi di rotta improvvisi. Forse il tempo ci smentirà, ma la sensazione è che si tratti di una sorta di divertissment pensato per inseguire l'onda lunga di Thirsty Suitors, un progetto piccolo, agile e veloce che raccoglie il testimone del predecessore al fine di confezionare una piccola avventura senza particolari pretese.
Come già avevano fatto con Thirsty Suitors, gli Outerloop Games hanno scelto la cucina quale collante dell'intera esperienza Dosa Divas, stavolta rendendo padelle e fornelli protagoniste assolute della vicenda delle sorelle Samara e Amani. La lotta alla megacorporazione distopica incarnata dalla catena di fast food LinaMeals si risolve in un sistema di combattimento da gioco di ruolo classico che sostituisce le armi con gli attrezzi da cucina, gli elementi tradizionali con gusti come il dolce e il salato, prima di aggiungere dinamismo mutuando meccaniche dalle avventure GDR di Mario. Ma anche se la formula sa divertire e ha mantenuto l'ironia del passato, sembra trattarsi di un progetto meno profondo e ambizioso del predecessore, un titolo agile e immediato che dovrà dimostrare di saper reggere nel lungo periodo.
CERTEZZE
- Il combattimento basato sulla cucina è molto divertente
- Le sezioni di cucina sono ben riuscite
DUBBI
- Meno ambizioso di Thirsty Suitors
- Saprà reggere nel lungo periodo?