Ci sono giochi che sembrano divertenti da giocare anche solo guardando i trailer. Spine, il nuovo action game di Nekki in sviluppo per PC e console, è uno di questi: spettacolare da vedere, stiloso e con coreografie marziali elaboratissime. Una lettera d'amore ai film d'azione di Gun Fu, di quelli dove scene di kung fu alla Jackie Chan si mescolano a pistolettate e sparatorie che diventano quasi una danza mortale.
L'ispirazione degli sviluppatori non solo è palese, ma ci è stata ribadita continuamente mentre provavamo la versione alpha. L'obiettivo è prendere il sistema di combattimento della serie Batman Arkham e costruirci sopra un'esperienza quanto più simile a un film di John Wick: pad alla mano, è esattamente quello che ci si trova a giocare, ma le ambizioni del team di scornano con un'esperienza ancora parecchio acerba.
Il pugno e la pistola
Spine ci catapulta in un mondo cyberpunk dove la protagonista, Redline, è un'artista di strada, abile nelle arti marziali e dotata di una tecnologia sperimentale che le permette di controllare le armi con la mente. Chiaramente vuole essere un gioco tamarro, che non si prende troppo sul serio e che parte da una semplice idea: combinare il combattimento corpo a corpo ispirato alle arti marziali con sparatorie acrobatiche alla Matrix, in modo da far sentire il giocatore potente come Neo.
Per gli sviluppatori di Nekki è il progetto più ambizioso realizzato finora: la cosa più simile a cui avevano lavorato prima è la serie Shadow Fight, fatta di giochi mobile con valori produttivi decisamente più contenuti, ma che dimostravano già una certa fissazione del team verso la coreografia dei combattimenti e la cura, in primis, delle animazioni.
La premessa narrativa è vista e rivista: siamo in un futuro prossimo dove corporazioni corrotte controllano la società, e Redline si trova coinvolta in una cospirazione di una di queste. Parte così una caccia all'uomo tra i palazzi, i tetti e le strade di una città dall'estetica tecnofuturista che strizza l'occhio a classici come Ghost in the Shell, pur restando per ora abbastanza anonimo.
Almeno nella demo, non si ha mai l'impressione che il suo aspetto sfrutti appieno l'ispirazione alla street art e la passione per i graffiti di Redline, se non per qualche schermata di caricamento e per sporadici tag qua e là nei livelli. Lo spine, ovvero l'innesto futuristico che amplifica la sua forza e le conferisce le sue abilità, sarà anche il compagno senziente che Redline avrà appresso durante l'avventura, anche se l'impressione è che si limiterà tutto a qualche siparietto e interazione nelle scene d'intermezzo.
Una demo molto grezza
Se da spettatore il gioco impressiona con le sue sequenze d'azione fluide e coreografate, controllare Redline è un'altra storia. Il sistema di combattimento vuole essere accessibile (si attacca principalmente con un tasto, mentre un altro permette di sparare) e l'enfasi è tutta sulle animazioni e su movimenti di telecamera cinematografici: tra calci rotanti, prese acrobatiche, proiettili schivati e colpi deviati con le mani nude, il freeflow della serie Arkham è stato replicato senza mezzi termini proprio per trasformare ogni incontro in un balletto di mazzate e proiettili tra Redline e suoi nemici.
La protagonista ha anche una tecnica che le permette di spruzzare una bomboletta spray tutti i nemici che la circondano, così da intontirli (e colorarli) per qualche istante. Quando ci si sforza di alternare tutte le (poche) tecniche di Redline in mezzo ad attacchi e schivate, il gioco riesce a essere anche coinvolgente. Non mancano neppure momenti esaltanti o guizzi di varietà, con l'aggiunta di violente finisher che cambiano a seconda dello scenario (un po' come nella serie Yakuza), oppure cambi di telecamera che provano a omaggiare i classici film d'azione.
In un chiaro omaggio a John Wick 4, per esempio, l'inquadratura passa a volo d'uccello riprendendo l'azione dall'alto mentre Redline si fa strada a suon di fucile a pompa. Il problema è che questa varietà visiva non si traduce in varietà di gameplay e molto presto ci si rende conto che non c'è bisogno di ingegnarsi troppo per superare un gruppo anche numeroso di nemici; che volendo puoi cavartela semplicemente martellando lo stesso tasto o tenerti sempre sulla distanza e sparacchiare ai nemici; che l'abilità con le bombolette, tutto sommato, non è così utile come sembrava.
Gli scontri coi boss, almeno sulla carta, dovrebbero riuscire ad aggiungere un po' di varietà, costringendo a usare delle strategie particolari. Anche su questo fronte, però, la demo ha dimostrato più di qualche problema: la telecamera, che già nelle sezioni normali fatica a stare al passo con l'azione frenetica, durante le boss fight diventa una palla al piede, inceppandosi dietro a muri e pilastri, facendo fatica a seguire l'avversario o costringendo a combattere in angolazioni stranissime.
La ninja Edda Kopp si nasconde e salta a destra e sinistra, mentre il suo esercito di droni-ragno cade dal soffitto per inseguire Redline e farsi esplodere: è una battaglia sicuramente diversa da tutto quello che si è provato prima, ma non per questo più divertente, e alla fine il tutto si riduce a schivare al momento giusto e contrattaccare, cercando di imprecare il meno possibile contro la telecamera e i robot-kamikaze.
Purtroppo tutto è confuso e raffazzonato e manca quella tensione e quella sfida che si prova ad esempio in un gioco come Sifu, dove la spettacolarità dei combattimenti va di pari passo con la capacità di conoscere e usare tutti gli strumenti a disposizione del proprio alter-ego e del suo avversario.
L'alpha di Spine dà un'idea di quelle che sono le ambizioni di Nekki, ma per realizzare quella che è la visione dietro al progetto lo sviluppatore ha chiaramente bisogno di più tempo per costruire su un'esperienza ancora parecchio acerba. Il team ne è evidentemente consapevole, e per questo il gioco - che all'inizio era previsto per quest'anno - non uscirà prima del 2026. Non è detto che un gioco di Gun Fu debba essere per forza tecnico, punitivo e preciso come Sifu, e c'è assolutamente spazio per un'esperienza alla John Wick che sia più leggera e tamarra: la speranza è che Spine possa evolvere in un gioco molto più coinvolgente e meno ripetitivo, divertente da giocare tanto quanto lo è da guardare.
CERTEZZE
- Un John Wick cyberpunk?! Dove si firma?
- Ottime animazioni e coreografie
DUBBI
- Rischia di essere ripetitivo e superficiale
- Speriamo in boss migliori