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La Cina può davvero superare Taiwan e la Corea nella produzione dei chip? Forse sì, e prima del previsto

Secondo un rapporto del Yole Group, l'industria cinese potrebbe superare i leader globali nella produzione di chip in meno di cinque anni.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   30/06/2025
Chip

La corsa per la supremazia nella produzione di chip è diventata un priorità nell'agenda politica delle maggiori potenze mondiali. E se da una parte il presidente Trump ha portato gli Stati Uniti a concentrarsi sulle capacità di produzione interna, dall'altra parte sembra che la Cina stia rapidamente aumentando la sua produzione di fonderia.

Lo attesterebbe un rapporto del Yole Group, un'azienda internazionale che analizza i mercati tech. Qui si afferma che Pechino è attualmente al terzo posto proprio per quanto riguarda la capacità di produzione di fonderia, superata solo da Corea del Sud e Taiwan. Pare inoltre che anche questa supremazia non sia destinata a durare a lungo.

La crescita delle fonderie cinesi

Il punto centrale del rapporto di Yole Group è che la Cina starebbe rapidamente aumentando la capacità di produzione, tanto che la nazione sarebbe sulla buona strada per prendere il comando nella capacità di produzione di chip. Il sorpasso dovrebbe avvenire entro il 2030, anche se c'è da fare un distinguo importante. In termini di tecnologia di processo, infatti, la Cina è indietro di circa cinque-dieci anni rispetto al mondo, poiché si dice che la SMIC, sostenuta dallo stato, abbia completato con successo la produzione di 6 nm, e gli sforzi sono in corso per processi come 5 nm e oltre.

Huawei Kirin 9000S
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"Da quando gli Stati Uniti hanno avviato la guerra commerciale sui semiconduttori", si legge nel rapporto, "la Cina ha accelerato la creazione di un ecosistema indipendente. La Cina sta rapidamente emergendo come paese centrale nel mercato delle fonderie". La capacità di produzione cinese punta insomma verso l'autosufficienza, e sebbene il paese sia attualmente confinato a nodi maturi e non all'innovazione vera e propria, mostra che il paese sta mirando ad aumentare la sua influenza sui mercati globali dei semiconduttori, riducendo anche la disponibilità di materie prime.

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La capacità di produzione di chip della Cina raggiungerà insomma fino al 30% del mercato globale delle fonderie entro il 2030, superando gli attuali leader del settore, Corea del Sud e Taiwan. Voi che cosa ne pensate? Sarà un problema anche politico quando succederà? E che ne sarà di Taiwan? Diteci il vostro parere nei commenti qua sotto. Intanto Google passa a TSMC per i Pixel 10 e Samsung non la prende bene.