In una recente intervista pubblicata da GameSpark, Hideo Kojima ha svelato che tutti i cameo di cui è protagonista in Death Stranding 2 sono stati inseriti da lui stesso, poiché a quanto pare il team non aveva intenzione di raccogliere le sue indicazioni al riguardo.
"Ho messo io tutte queste cose", ha svelato Kojima a GameSpark, parlando dei riferimenti a sé stesso, perché "anche se chiedevo allo staff di inserire dei cameo di questo tipo loro rispondevano semplicemente Huh? e facevano finta di non capire".
Insomma, tutta la questione è stata una sorta di gioco a più livelli tra l'autore e il pubblico ma anche con il suo team, considerando che gli sviluppatori facevano finta di nulla, forse per l'imbarazzo di dover gestire un elemento così strano o per uno scherzo organizzato di comune accordo.
Uno scherzo a più livelli
Non è chiaro di preciso come mai la cosa sia andata a finire in questo modo, ma è probabile che le apparizioni di Kojima e i riferimenti alla sua persona all'interno di Death Stranding 2: On The Beach fossero oggetto di scherzi all'interno del team.
Non per nulla, spiegando nell'intervista come è andata la questione, Kojima ha riso ripensando alla reazione dei collaboratori che facevano finta di non capire la richiesta di inserire i riferimenti su Kojima all'interno del gioco.
Con l'occasione, l'autore ha anche svelato uno di questi che potrebbe risultare particolarmente difficile da vedere: nel cielo notturno visibile in Death Stranding 2: On the Beach c'è addirittura una costellazione che richiama il volto di Hideo Kojima.
"Alcune persone potrebbero trovarlo un po' inquietante", ha aggiunto il director ridendo, consapevole che alcuni scherzi di questo tipo possano risultare un po' strani ma mantenendo sempre una certa autoironia.
D'altra parte, kojimate di questo tipo sono praticamente una tradizione nelle sue produzioni: nel primo Death Stranding, l'autore può comparire nella stanza privata di Sam, tutto coperto di catrame, nel caso in cui si inquadrino i suoi piedi nudi, oltre ad apparire anche come ologramma nella storia.
In maniera simile, in Metal Gear Solid 5: Ground Zeroes e Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain ci sono missioni secondarie in cui ci troviamo a salvare Kojima dalla prigionia.