Dopo avervi raccontato il percorso di rilascio di Destiny 2: Oltre la Luce e dei contenuti della sua prima stagione, ovvero la Stagione della Caccia, il titolo è entrato nella sua seconda fase di quattro, in attesa della prossima grande espansione autunnale. La Stagione degli Eletti è iniziata e dopo un paio di settimane siamo pronti a offrirvi qualche considerazione preliminare, tenendo bene a mente che la stagione è agli albori (iniziata il 9 febbraio, terminerà l'11 maggio) e dunque come sempre abbiamo fatto, i giudizi definitivi li daremo a percorso concluso. Ora però tuffiamoci nelle nostre prime impressioni di Destiny 2: Oltre la Luce - Stagione degli Eletti.
L'Imperatrice Caiatl
Le premesse narrative, nonostante mettano al centro dell'attenzione i Cabal, restano ancora una volta interessanti. Caiatl, figlia di Calus, è sempre stata una figura misteriosa che affascinava gli appassionati della lore del titolo Bungie. Il fatto che compaia e che agisca come le vediamo fare nella cinematica iniziale della Stagione degli Eletti è sicuramente affascinante e gli eventi che ne conseguono e che fanno da apripista alle attività da svolgere, sono ben congegnati.
L'idea di un nuovo scenario di guerra in cui noi siamo la truppa d'élite pronta a svolgere anche i compiti più ardui, e non gli unici salvatori della patria, non è certo originalissima, ma sicuramente è una variazione sul tema che rende meno pesante il tutto. Il fatto di veder coinvolti Saladin e Osiride in prima linea ad esempio, garantisce dialoghi freschi che arricchiscono la loro caratterizzazione.
Il Corvo, dopo gli eventi della Stagione della Caccia ha poi assunto una importanza cruciale e le sue azioni sono sempre ben pianificate. Bungie gioca con gli appassionati e con la loro consapevolezza di chi è stato il Corvo. Consapevolezza che spinge i giocatori a tenere gli occhi aperti e a porsi delle domande. Uno degli aspetti che a gran voce chiedemmo anche noi in questa sede (e che ponemmo come quesito agli sviluppatori in una recente intervista) fu proprio la maggiore profondità delle Stagioni dal punto di vista della trama e la maggiore interazione degli eventi con i personaggi di contorno.
Le premesse narrative della Stagione degli Eletti non sono sicuramente le più strabilianti e ricche di effetto sorpresa, ma sono le più interessanti (paragonate ad altre stagioni) a livello di interazione e proseguimento nella caratterizzazione di alcuni personaggi. Sottolineiamo poi, la volontà di Bungie di mettere le basi per The Witch Queen, la grande espansione autunnale. In quest'ottica, la software house di Bellevue ha iniziato a muovere le sue pedine sulla scacchiera e se per caso vi fosse sfuggita la prima mossa dei pezzi bianchi, beh ve la suggeriamo noi: i'm on the moon, it's made of cheese.
La stagione del grinding, ma non solo
Per quanto riguarda la componente ludica invece, l'inizio della Stagione degli Eletti ha offerto due spunti di discussione: uno positivo e uno che invece fa riflettere.
Per quanto riguarda il primo, ci troviamo di fronte finalmente a un proseguimento dell'ottima strada intrapresa con Oltre la Luce. I settori perduti leggendari, le missioni esotiche e di trama e anche l'attività stagionale hanno di fatto nel loro schema il mordente e il livello di sfida giusti per quello che vuole offrire Destiny 2. Il picco di eccellenza è ovviamente la nuova missione esotica, ancora una volta magistralmente orchestrata e ricca di spunti memorabili. Anche il nuovo hub, l'H.E.L.M. è una nota positiva. Offrire ogni tanto una location differente in cui gestire le quest della trama e contestualizzare le vicende (nella situazione attuale un tavolo di guerra è oggettivamente ciò che ci si aspettava) può sembrare un'inezia, ma nel ciclo di vita di un gioco come Destiny 2 è invece una scelta saggia e lungimirante.
Non prenderemo in esame il Pass (ormai è un sistema affermato, funziona in ogni gioco-servizio e anche in Destiny ha trovato ormai la sua dimensione) e le Prove di Osiride (almeno fino a quando non avremo tutto il set di armi e armature). Queste ultime, finalmente mostrano nuove armi e un nuovo set, scelta che già di per sé è più che positiva per stimolare i giocatori. Abbiamo però citato un elemento di riflessione all'inizio di questo paragrafo. Ebbene, la nota "dolente" di questo inizio di Stagione è il grinding. Il sistema ludico che fa ruotare gran parte delle settimane tra i contenuti più stimolanti è da sempre proprio questo. Rimodulato e riadattato nelle stagioni da ormai qualche anno, il farming della Stagione degli Eletti ci è sembrato eccessivo, più pesante rispetto al passato, e ormai caricato di un peso che il sistema del manufatto da caricare si porta dietro.
La nostra impressione, ad oggi, è che nonostante ormai ogni manufatto sia contestualizzato nella narrativa della stagione ci sia bisogno, nella pratica, di almeno un'alternativa a questo sistema da utilizzare a "targhe alterne" nelle stagioni. Siamo consapevoli che questo sforzo produttivo sposterebbe il focus da altri elementi che ad oggi risultano positivi (la maggiore narrativa e qualità delle quest ad esempio), ma l'espansione della forza lavoro annunciata in questi giorni potrà nel breve periodo garantire agli sviluppatori di potersi concentrare sulle espansioni maggiori e allo stesso tempo variare alcuni elementi delle stagioni. Siamo dunque sicuramente dubbiosi sull'effettiva efficacia di questo sistema di grinding, ma allo stesso tempo fiduciosi per il futuro.
La Stagione degli Eletti è appena cominciata e la road map dei contenuti ha sicuramente alcune cartucce da sparare. Per quanto abbiamo visto finora, la Stagione degli Eletti è in linea con quanto proposto da Oltre la Luce e dalla Stagione della Caccia, con alcuni picchi di eccellenza e molti aspetti positivi. Rimangono comunque alcuni dubbi sull'effettiva efficacia e futuribilità del sistema ludico alla base delle stagioni (il griding e il manufatto) anche in vista dell'importante stagione 14 (la prossima) che prima della grande espansione dell'autunno dovrebbe portare con sé le novità maggiori (ad esempio la trasmogrificazione).