Proprio mentre aspettiamo notizie sull'acquisizione definitiva da parte di Microsoft, è emerso un dettaglio che potrebbe portare a un ritardo di questa perché Bethesda deve affrontare le conseguenze di una class action legale mossa contro la compagnia a causa dei DLC di Fallout 4.
La questione riguarda il Season Pass di Fallout 4, annunciato nel settembre del 2015 al prezzo di 30 dollari con la promessa di consentire l'accesso a tutti i contenuti aggiuntivi e DLC previsti in seguito. Il prezzo è stato successivamente aumentato a 50 dollari ma ciò che ha fatto scatenare la causa è il mancato accesso al Creation Club per i possessori del Season Pass, cosa che per i legali contravviene a quanto era stato promesso agli acquirenti da Bethesda.
Non è una cosa da poco, almeno nel magico mondo del "legalese": in USA può essere considerata "false advertising", ovvero pubblicità ingannevole, cosa che può portare a un processo nel 2022 con richiesta di danni che può arrivare a 1,1 miliardi di dollari, nientemeno.
L'accusa è stata presentata dagli avvocati Filippo Marchino e Thomas Gray, appartenenti al gruppo chiamato (ironia del destino) "The X-Law Group", depositata nel 2019. La questione era dunque già nota quando è stata avviata la procedura di acquisizione da parte di Microsoft, dunque quest'ultima era sicuramente a conoscenza del problema e deve aver valutato di procedere in ogni caso.
Difficilmente una cosa del genere potrà bloccare l'acquisizione, ma c'è la possibilità remota che possa portare a un ulteriore rallentamento della procedura, già piuttosto complessa di suo. In effetti, sembra che gli avvocati abbiano intenzione proprio di fermare l'acquisizione e questo sembra essere un problema: "Quello che proveremo a fare è provare a chiedere al giudice di bloccare la vendita di Bethesda a Microsoft per preservare gli asset, ed è una manovra tipica per l'ingiunzione preliminare", questo è quanto è stato riferito dall'avvocato Marchino a GamesBeat, al riguardo.
Il Creation Club di Fallout 4 è composto da una serie di contenuti aggiuntivi in DLC creati in collaborazione da Bethesda con vari sviluppatori esterni e non venne incluso nel Season Pass, cosa che potrebbe dunque costare caro alla compagnia, sempre che tutta la questione vada veramente avanti come richiedono gli avvocati della class action.
Nel frattempo, restiamo tutti in attesa degli sviluppi sull'acquisizione, visto che al termine di questa, secondo varie voci, Microsoft potrebbe tenere un evento tipo Direct in cui presentare varie novità e in questo potrebbe esserci spazio per Starfield, The Elder Scrolls 6 e altri.