Dopo una lunga attesa - il film ha fatto il suo esordio in Francia lo scorso febbraio, ma era già stato proiettato al Toronto International Film Festival di qualche mese prima - arriva nelle sale cinematografiche italiane Revenge. La pellicola di Coralie Fargeat riporta così in auge un genere di nicchia molto controverso, il cosiddetto "rape and revenge" che ha come più famoso esponente lo storico Non violentate Jennifer (I spit on your grave) del 1978. In questi film, originariamente considerati estremamente misogini ma in realtà mirati a riaffermare una forte propaganda femminista, il canovaccio segue generalmente uno schema preciso: la protagonista viene violentata e/o assassinata, quindi creduta morta, ma in qualche modo si riprende e dà la caccia ai suoi aguzzini, facendogliela pagare a carissimo prezzo. In Revenge, infatti, la giovane Jennifer (Matilda Lutz) sta trascorrendo un weekend insieme a un ricco spasimante - che neanche a dirlo è pure sposato - e ai suoi amici, ma quando uno di questi la stupra, Jen diventa una scomoda vittima da eliminare. Peccato che la giovane sia veramente dura a morire...
Revenge è un film violentissimo, a metà strada tra un thriller e un horror che non risparmia primi piani su ferite da taglio o da armi da fuoco, scene di nudo ed ettolitri di sangue, ma è anche un film provocatorio che purtroppo riflette uno dei tanti drammi della nostra società all'alba del 2018. "Perché voi donne dovete sempre opporre una cazzo di resistenza?" sbraita un aguzzino di Jennifer: sfortunatamente, la vita reale non funziona come il cinema e molte donne non hanno né le risorse né la fortuna della protagonista. In questo senso, i videogiochi nel corso degli anni ci hanno offerto sempre più eroine capaci di ispirare coraggio e determinazione, contribuendo a modernizzare e fortificare la figura della donna anche nel nostro medium preferito. Ne abbiamo scelte dieci ma non fraintendeteci: sono tantissime e ne abbiamo lasciate fuori parecchie, ma volevamo rappresentare vari generi e varie piattaforme. Jade, Regina, Mythra, Primrose, Evie, Faith, Bastila Shan, Yuna, Sylvanas, Morrigan, Chun-Li, Milla, Pharah, Aloy... ve ne vengono in mente altre?
Lara Croft
Sarebbe stato impossibile cominciare questa top ten (in ordine rigorosamente sparso, attenzione) senza nominare quella che probabilmente è diventata l'eroina più iconica nella storia dei videogiochi. Lara Croft ha cambiato tutto, è andata al cinema due volte con le fattezze di Angelina Jolie, poi un'altra volta, soltanto pochi mesi fa, sotto forma di reboot col bel faccino di Alicia Vikander. La prima Lara Croft era un'avventuriera adulta, la nuova una giovane donna, ma entrambe condividono una passione per i misteri e una determinazione impareggiabile. In una forma o nell'altra, Lara Croft ha affrontato e sconfitto nemici mortali e soprannaturali, salvato il mondo e fatto scoperte straordinarie: le sue gesta hanno fondamentalmente rivoluzionato il modo di rappresentare le eroine nei videogiochi.
Lightning
La protagonista di Final Fantasy XIII è entrata di prepotenza nell'immaginario videoludico: sebbene non sia amata universalmente - alcuni la trovano troppo fredda - è senza dubbio un personaggio di enorme carisma che ha conquistato abbastanza fan da convincere Square Enix a dedicarle ben due sequel, cioè Final Fantasy XIII-2, in cui peraltro non era neppure la protagonista, e Lightning Returns: Final Fantasy XIII, in cui invece dominava lo schermo dalla prima all'ultima scena. All'anagrafe Claire Farron, Lightning è agile e precisa come una saetta, ma nel corso della serie si rende conto che il suo atteggiamento freddo e distaccato funziona in combattimento, un po' meno nelle relazioni interpersonali: alla fine anche lei aprirà il cuore e si renderà conto che non c'è nulla di male ad abbassare la guardia se può sentirsi più felice.
Sarah Kerrigan
Ok, Kerrigan non è esattamente un'eroina, più che altro è una "villain" e probabilmente il personaggio più conosciuto della saga fantascientifica targata Blizzard. La saga di StarCraft racconta la storia di una bambina che scopre i propri poteri psionici uccidendo la madre per sbaglio e che quindi diventa uno spietato agente speciale, finendo poi con l'essere catturata e infettata dalla razza aliena degli Zerg. Questo le ha conferito poteri straordinari e il controllo di un ampio contingente della fazione che, autoproclamandosi Regina delle Lame, ha usato per mettere a ferro e fuoco la galassia e distruggere anche gli stessi Zerg che le remavano contro. Kerrigan è affascinante, potente e tormentata: impossibile non includerla nella nostra top ten.
Aya Brea
La cosa curiosa, in questo caso, è che Parasite Eve nasce prima di Aya Brea: nel romanzo originale di Hideaki Sena, Aya non esisteva. Fu infatti creata appositamente per il gioco omonimo da Takashi Tokita, Yoshinori Kitase e Tetsuya Nomura, diventando subito un personaggio di culto: un'eroina forte, tenace, sensuale e carismatica, protagonista di uno strano esperimento a metà tra un gioco di ruolo, un titolo d'azione e un film in computer grafica. Aya è una poliziotta che scopre di avere un legame particolare con una misteriosa forma di vita determinata a soppiantare il genere umano. Nel corso della trilogia, che comprende Parasite Eve II e The 3rd Birthday, Aya svela segreti inquietanti, viaggia nel tempo e trascende la vita stessa restando pur sempre fedele a sé stessa.
Elena Fisher
Elena non è propriamente la protagonista di Uncharted, ma esordisce nel primo episodio della serie e arriva fino all'ultimo ricoprendo un ruolo sempre più importante nella vita di Nathan Drake: i due alla fine si sposano e mettono al mondo una figlia, Cassie. Elena è una giornalista piena di grinta che cerca un grande scoop e finisce per imbattersi nei casini di Nate: la grande intuizione di Naughty Dog è stata proprio quella di inventarsi una specie di versione al femminile del vero protagonista, piuttosto che una "donzella in difficoltà" da salvare. Elena, infatti, sa badare benissimo a sé stessa e il suo contributo è stato determinante nelle avventure di Nathan Drake... anche perché, a dirla tutta, qualche volta è stata lei a salvare lui. Una donna moderna in cerca di avventure, insomma, ma anche una futura moglie capace di rompere col suo fidanzato quando la famiglia diventa più importante della gloria.
Velvet Crowe
La serie Tales di Bandai Namco ha proposto, nel corso della sua longeva esistenza, numerose figure femminili di primo piano: basti pensare a Rutee in Tales of Destiny, Farah in Tales of Eternia, Milla nel più recente Tales of Xillia e così via. Certo, i Tales sono praticamente anime in forma di videogioco che rispettano diversi stereotipi nipponici, sempre strizzando l'occhio al fanservice, però Velvet, protagonista di Tales of Berseria, in un certo senso ha rotto con la tradizione: tramutata in un demone, la giovane ha visto morire prima la sorella incinta, poi il fratellino, e a quel punto ha rinunciato a credere nell'umanità e ha cominciato un viaggio in cerca di vendetta. Sarà solo nel corso di questa lunga avventura che Velvet ricomincerà ad aprirsi in un modo per nulla scontato, facendo pace col prossimo e, prima di tutto, con sé stessa.
Bayonetta
Non sarebbe sbagliato definire Bayonetta una bomba del sesso: la strega concepita da Hideki Kamiya è un personaggio assolutamente controverso che inizialmente intende soltanto vendicarsi di suo padre a qualunque costo. Bayonetta è audace e menefreghista, sarcastica e micidiale, esperta nel combattimento in mischia, nell'uso delle armi da fuoco e nella magia nera, e non si fa nessuno scrupolo a usare il suo corpo per distrarre e sopraffare i suoi nemici. A ben guardarla, non sembrerebbe certo un personaggio poi così positivo... ma è una complicata antieroina nella quale è facile immedesimarsi proprio per come è umana nella sua unicità. E forse è per questo che ha affascinato i giocatori e le giocatrici di tutto il mondo.
Samus Aran
Come Lara Croft, anche Samus era una scelta imprescindibile nella nostra top ten. La protagonista di Metroid può vantare un curriculum da supereroe: è rimasta orfana quando i pirati spaziali hanno sterminato la sua famiglia, è stata poi adottata dai potentissimi alieni Chozo che hanno sperimentato su di lei, trasformandola in una guerriera, quindi è diventata una cacciatrice di taglie che lavora per la Federazione Galattica e indossa una tuta cibernetica che le consente di compiere imprese impossibili. La sua identità inizialmente è un mistero e non si dovrebbe stupire nessuno se nel 1986, una volta finito il primo Metroid, molti restarono sconcertati nello scoprire che Samus era una donna: all'epoca i protagonisti dei videogiochi erano praticamente tutti maschi e la scelta di Nintendo resta ancora oggi un vero e proprio punto di svolta.
Jill Valentine
Nel corso della sua storia virtuale, Jill ne ha passate di cotte e di crude. Appare per la prima volta sui nostri schermi con le fattezze di una certa Inezh, l'attrice che la interpreta nel filmato live-action che apre il primissimo Resident Evil: era il 1996. Jill comincia la sua carriera nell'esercito americano e si unisce alla squadra STARS di Albert Wesker per poi finire nella magione piena di zombi in cui inizia la saga. Agente speciale alle prime armi, Jill diventa sempre più esperta di gioco in gioco, viene rapita, condizionata e trasformata in un ibrido superumano per poi essere salvata e tornare nelle file dei buoni. Già nel primo Resident Evil, Jill dimostrava un coraggio da leoni a discapito delle sue capacità, ma è negli episodi seguenti, quando la componente narrativa assume una profondità sempre maggiore, che il suo personaggio assume sempre più sfaccettature, fino a diventare semplicemente iconico.
Ellie
La protagonista di The Last of Us è semplicemente esemplare: Ellie nasce dopo la diffusione del contagio e trascorre la sua infanzia in una zona di quarantena, appassionandosi a quel che resta della cultura pop e crescendo praticamente da sola dopo la morte dei genitori. L'incontro tra Ellie e Joel, il personaggio che il giocatore controlla per la maggior parte del tempo, è soltanto l'inizio di una tra le relazioni più genuine e coinvolgenti nella storia dei videogiochi. Ellie, in particolare, è una ragazza assolutamente credibile, una figura femminile moderna che ne ha passate di cotte e di crude, che non ha nessuna paura di sporcarsi le mani e che ha scoperto se stessa da sola, ma che ha comunque bisogno di quell'affetto e di quei legami che ci rendono umani nelle circostanze più disperate.