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Europa Universalis V: abbiamo provato il ritorno dello strategico più grande di tutti

Lo abbiamo giocato e stragiocato, e non abbiamo ancora visto nulla. E se Paradox con Europa Universalis V avesse esagerato?

PROVATO di Francesco Serino   —   08/05/2025
EUV

E finalmente si alza il velo su quello che fino ad oggi abbiamo conosciuto come Project Caesar. Benvenuto Europa Universalis V, seguito dei seguiti tra gli strategici di Paradox e senza dubbio il più atteso visto che il quarto capitolo è uscito la bellezza di dodici anni fa ed è ancora tra i più amati nell'ampia selezione del colosso svedese. Noi di Multiplayer.it non solo abbiamo provato in anteprima Europa Universalis V per diverse ore, ma siamo anche volati a Sitges, in Spagna, per conoscere il team di sviluppo e dare un'occhiata al loro ambiente di lavoro.

Gigante automatico

Il ritratto che riportiamo a casa è quello di un gruppo coeso, sorprendentemente giovane e con un obiettivo ben chiaro in testa: dare in pasto al pubblico uno degli strategici più profondi e malleabili mai realizzati, un Europa Universalis V capace di far tremare le gambe anche al più grande esperto del genere.

La mappa di Europa Universalis V come appare ad inizio del gioco: chi scoprirà per primo l'America?
La mappa di Europa Universalis V come appare ad inizio del gioco: chi scoprirà per primo l'America?

È grosso questo gioco, grosso da far paura, c'è così tanto da gestire che una delle nuove funzioni permette di automatizzare autonomamente i diversi aspetti che ne vanno a comporre il gameplay: se per esempio volete concentrarvi sul commercio e sullo sviluppo industriale potrete in ogni momento automatizzare la gestione militare, o solo quella politica e sociale. La gestione della IA ci sembrata è abbastanza standard, un vero e proprio pilota automatico senza particolari guizzi che però consente, specialmente nelle "prime ore", di focalizzare l'attenzione su elementi specifici facilitandone l'apprendimento. Ne avrete bisogno.

La storia: un parco giochi

Europa Universalis è tutto, col rischio anche di essere troppo. Crusader Kings 3 copre il medioevo con piglio morbido da gioco di ruolo, Stellaris è tutt'altra esperienza proiettata nello spazio, la Seconda Guerra Mondiale di Heart of Iron è in larghissima parte politica e strategia militare, con Victoria ci si concentra invece sulla rivoluzione sociale e industriale.

Il combattimento terrestre di Europa Universalis V ricorda quello di Crusader Kings 3, ma con maggiore enfasi sulle formazioni, con più dettagli su cui lavorare
Il combattimento terrestre di Europa Universalis V ricorda quello di Crusader Kings 3, ma con maggiore enfasi sulle formazioni, con più dettagli su cui lavorare

Europa Universalis V si espande in ciascuna di queste direzioni esattamente come i grandi imperi che raffigura, abbracciando una grandeur tipicamente rinascimentale che spiazza, addirittura confonde e, in alcuni casi, paralizza. Ogni nazione con la quale sceglierete di iniziare vi porterà in direzioni diverse offrendo esperienze di gioco a volte all'opposto. Abbiamo riavviato diverse volte rimanendo invischiati a Genova nella diatriba politica tra Guelfi e Ghibellini, come Norvegia ci siamo ritrovati a sfruttare economicamente un bel pezzo della Guerra dei Cent'anni tra inglesi e francesi, e a combattere strenuamente l'indipendenza come Cipro dai continui tentativi di farne una colonia da parte della IA. A volte la partita converge verso la politica interna, altre ci si ritrova subito invischiati in un disegno ben più grande e pericoloso.

Più industria, più commercio

Abbiamo fatto più partite possibili e la risposta del gioco alle nostre scelte è sempre stata netta, a volte brutale. Ma che soddisfazione quando le cose hanno iniziato finalmente a combaciare e ci siamo potuti permettere la prima spedizione che ha poi dato il via a una delle più ricche rotte commerciali della nazione. Dove ci siamo sentiti a casa è nel sistema di combattimento, non troppo dissimile da quello di Crusader Kings 3, ma con diverse opzioni in più fin dall'inizio, specialmente nella gestione delle formazioni qui completamente editabili.

Oltre a imparare nuove meccaniche e nuova UI (non ancora definitiva), il problema più grande con Europa Universalis V lo abbiamo avuto con la gestione non molto chiara dell'industria e delle numerose merci disponibili
Oltre a imparare nuove meccaniche e nuova UI (non ancora definitiva), il problema più grande con Europa Universalis V lo abbiamo avuto con la gestione non molto chiara dell'industria e delle numerose merci disponibili

Le opzioni politiche sono numerose sia in fase di proposta che di richiesta, ma è davvero troppo presto per capire come può reagire in situazioni di stress l'IA che ci è sembrata avere comunque un buon bilanciamento tra aggressività e capacità di gestire e costruire nel tempo un rapporto di fiducia con i giocatori. Europa Universalis V comunque non nasconde i suoi calcoli ed è sempre possibile capire con esattezza malus e bonus di ciascuna azione ed evento. La parte industriale è stata invece espansa notevolmente fino a ricordare da molto vicino quel che propone, sicuramente in forma più dettagliata, Victoria 3.

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Le merci che è possibile produrre, vendere e acquistare sono più che raddoppiate e ancora non abbiamo capito se questo si rivelerà un bene o un male. La suddivisione dei cittadini in diverse categorie, altra novità di questo seguito, è invece proprio la stessa di Victoria 3 che in qualche modo Europa Universalis V sembra inglobare al suo interno.

Segnare un'epoca

Mettersi al comando di una nazione equivale ritrovarsi al comando di una sorta di Titanic sempre in procinto di schiantarsi: rivolte sociali, nemici all'orizzonte, geopolitica sempre in movimento, trattati che diventano cartastraccia e altri che vengono firmati, guerre religiose e religiosi in guerra, embarghi asfissianti e rotte che stampano oro. I numeri che si porta dietro Europa Universalis V sono impressionanti: più di 60 nazioni potranno contare su contenuti unici, al lancio saranno presenti più di seimila eventi che è una cifra comparabile con quelle del quarto capitolo dopo la versione 1.37, un sistema di riforme politica più complesso e vario, centinaia di edifici e unità diverse.

La qualità dei volti è di ottimo livello e rende tutto più umano, interessante
La qualità dei volti è di ottimo livello e rende tutto più umano, interessante

Europa Universalis V non procede a turni, ma come tutti i giochi Paradox scorre ora per ora, giorno per giorno dagli inizi del 1300 fino ai primi anni del 1800. Ogni secolo corrisponde più o meno a una delle sei epoche in cui è frammentato il corso storico di questo gioco: l'epoca delle tradizioni, del rinascimento, delle scoperte, delle riforme, dell'assolutismo e infine quella delle rivoluzioni. Ciascuna epoca porta con sé nuove sfide, nuove rivoluzioni, ma nella versione in nostro possesso solo la prima era in una forma più o meno completa, giocabile con piena soddisfazione. Ogni epoca permette anche di selezionare un focus verso il quale muovere la nazione, permettendo di ricevere dei bonus in aree specifiche e più utili alla nostra strategia a medio termine.

Un salto grafico?

Notevole anche il lavoro svolto sull'interfaccia grafica, che abbiamo utilizzato in una forma ancora non definitiva ma che comunque ci ha garantito una piacevolissima esperienza. Più confusa l'area di produzione e di commercio, quest'ultima inoltre ora conta oltre 74 beni diversi contro i 30 del gioco precedente. Più importante che mai in questo seguito sarà costruire arterie stradali all'altezza: nel gioco ce ne saranno di quattro diverse tipologie, incluse le ferrovie. Se c'è qualcosa che non ti spiegano i miliardi di tooltip a scomparsa, c'è la cosiddetta Europedia che permette di ricercare davvero qualsiasi termine e argomento all'istante.

La mappa di gioco di Europa Universalis V da bidimensionale acquista man mano dettaglio e profondità più ci si avvicina con la telecamera
La mappa di gioco di Europa Universalis V da bidimensionale acquista man mano dettaglio e profondità più ci si avvicina con la telecamera

Si può fare di meglio, ma i passi in avanti rispetto ad Europa Universalis IV sono già notevoli. Questo nuovo Europa Universalis V non è da sottovalutare nemmeno dal punto di vista grafico: la mappa è tra le più belle e dettagliate di Paradox ed è pieno di piccoli dettagli che fanno una grande differenza, come per esempio la rappresentazione dei diversi centri abitati che nelle vignette vengono mostrati costruendo l'immagine a strati e in base ai dettagli necessari per rispecchiare la loro posizione sulla mappa. Un piccolo villaggio su un fiume apparirà proprio come tale, e se nel tempo questo crescerà il maggior numero di edifici apparirà di conseguenza.

Più umanità

Gli stessi personaggi sono costruiti con estrema cura, forse addirittura superiori nei dettagli a quelli già magnifici di Crusader Kings 3. Anche qui i nostri imperatori, sir e cancellieri potranno avere figli, organizzare matrimoni, prendere i voti e potranno dover fare delle scelte inerenti più al loro destino personale che all'impero condotto.

La quantità di scoperte su cui è possibile concentrare la ricerca è spiazzante. Speriamo che sia tutto ben bilanciato all'uscita
La quantità di scoperte su cui è possibile concentrare la ricerca è spiazzante. Speriamo che sia tutto ben bilanciato all'uscita

Europa Universalis V è più umano da questo punto di vista, ed è un elemento sul quale gli sviluppatori spingono molto perché avere dei personaggi con un volto e delle caratteristiche uniche aiuta i giocatori a creare delle connessioni anche affettive con loro, spinge a creare quelle storie che poi segnano indelebilmente una partita. E poi disastri naturali, vulcani che esplodono, terremoti che straziano un'intera economia, più di trentamila zone cliccabili, più di trecento religioni tra principali e folkloristiche. A rileggere gli appunti presi durante la presentazione, ci accorgiamo che di questo seguito, in fondo, ancora non abbiamo visto nulla...

Europa Universalis V non è affatto il seguito che prova a conquistare nuovo pubblico addolcendo le sue meccaniche, il suo scopo principale sembra invece quello di lasciare a bocca aperta chi è già suo fan scavando ancora più in profondità. Il codice messo a nostra disposizione era ancora in larga parte incompleto (solo la prima epoca era sufficientemente pulita) e mancava totalmente del tutorial e di alcune accortezze che avrebbero reso la UI più funzionale e bella. Ciò nonostante, ad ogni partita siamo caduti istantaneamente nel tunnel, immersi in questa valanga di numeri, statistiche, pericoli imminenti e scelte fondamentali che ti assorbono completamente, mentre tempo reale e virtuale avanzano imperterriti, ormai ininfluenti. Se la cura vista nelle prime fasi sarà la stessa anche alla fine del gioco, Europa Universalis V lascerà inevitabilmente il segno. C'è però il rischio che questo simulatore sia diventato troppo grande, troppo cerebrale, a discapito di quello che, a conti fatti, è il fattore più importante: il divertimento. Ma quando esce? C'è ancora molto lavoro da fare ma se tutto andrà bene potremo giocare alla versione definitiva di Europa Universalis V entro la fine dell'anno, al momento ma forse per sempre solo su PC.

CERTEZZE

  • Enorme e molto bello da vedere
  • Un Europa Universalis moderno e comprensibile, finalmente
  • Al lancio più contenuti di quanti ne aveva il precedente

DUBBI

  • Più prodotti, popolazione suddivisa in ceti... non sarà un po' troppo?
  • Il tutorial sarà sufficiente a spiegare buona parte del gioco?
  • L'IA ha ancora tutto da dimostrare