Di Far Cry 6 si erano davvero perse le tracce. Annunciato quasi un anno fa all'interno della cornice digitale degli Ubisoft Forward, in piena pandemia da Covid-19, lo aspettavamo sul mercato addirittura all'inizio del 2021, il 18 febbraio per la precisione. Ma da quel lontano luglio 2020, se escludiamo qualche voce di corridoio e qualche timido riferimento all'interno delle varie conferenze finanziarie del publisher francese, il nulla più assoluto.
Problemi di sviluppo? Dubbi legati alla particolare situazione mondiale? Ricollocazione temporale per lasciare più spazio ai vari Assassin's Creed, Watch Dogs e Immortals? Probabilmente non lo sapremo mai, ma ciò che conta è che finalmente Far Cry 6 è tornato a mostrarsi agli occhi di tutti i giocatori con una sorta di re-reveal, se ci passate il termine, dove è finalmente il gameplay a guadagnarsi i riflettori.
Certo, non possiamo nascondere che ci saremmo aspettati una bella sessione di gioco libera, magari lunga e commentata in tempo reale dallo sviluppatore, ma in questa fase di ritorno sulle scene possiamo assolutamente "accontentarci" del corposo filmato di gameplay che Ubisoft ha mostrato durante l'evento dedicato al sequel. 20 minuti abbondanti che abbiamo potuto vedere in anteprima e che ci hanno permesso di prendere confidenza con l'ambientazione, i personaggi principali, il protagonista ai nostri comandi, il carismatico antagonista a cui ha dato i connotati fisici Giancarlo Esposito e, soprattutto, con un quantitativo sterminato di dettagli sul gameplay.
Seguiteci che cercheremo di riepilogare tutti gli elementi più interessanti emersi durante la presentazione Ubisoft in questa nuova anteprima di Far Cry 6, ma prima un'informazione cruciale: il gioco arriverà su PC, PlayStation 5 e 4, Xbox Series X|S e Xbox One il 7 ottobre 2021, in pieno clima autunnale.
Yara: l'ambientazione
Far Cry 6 è interamente ambientato a Yara, un'isola fittizia con un clima tropicale, colma di violenti contrasti e in grado di ricordare a colpo d'occhio la Cuba castrista. Paesaggi rigogliosi e un clima splendido sono affiancati da un progresso tecnologico cristallizzato alla fine degli anni 60, mentre la popolazione deve arrabattarsi nella sua quotidianità sperando di non finire al centro delle attenzioni di Anton Castillo, lo spietato dittatore che governa con il pugno di ferro questo amaro paradiso da più di 50 anni.
Completamente tagliata fuori dal resto del mondo, Yara sarà lo scenario di una rivoluzione strisciante che dapprima lentamente, poi con rapidità inevitabile, sarà scatenata dal giocatore nel tentativo di rovesciare il regime salito al governo con un colpo di stato, e restituire l'agognata libertà a tutti gli yarani terribilmente vessati e sempre più insofferenti nei confronti del loro carismatico leader.
Gli scenari che siamo riusciti a intravedere durante il filmato mostrano numerose ambientazioni che spaziano dalla vegetazione più rigogliosa, ai campi coltivati, fino a tutta una serie di costruzioni e fortificazioni militari che permettono al regime di tenere sotto scacco le comunicazioni, l'economia e la forza lavoro dell'isola. Chiaramente un elemento cardine dello scenario è rappresentato dalla capitale, Esperanza, una città ispirata a L'Avana e che dovrebbe fungere da background per buona parte delle azioni più importanti del giocatore.
D'altra parte Far Cry 6 è a tutti gli effetti un open world, mantenendosi assolutamente fedele al passato della serie e ai suoi elementi più caratteristici, e per cercare di offrire la massima varietà di ambientazioni è fondamentale garantire il coinvolgimento del player e fornire un elevato grado di sfida e immedesimazione. E su questo fronte, quanto abbiamo visto sembra dimostrare ancora una volta la grandissima competenza dei team di Ubisoft nel ricreare scenari credibili ed estremamente diversificati.
Yara è in bilico tra due realtà: da un lato c'è l'esercito comandato dalla famiglia Castillo, spietato e ligio al dovere, fondamentale per sedare nel sangue ogni rivolta; sull'altra sponda c'è invece una popolazione insofferente, mantenuta in un costante stato di povertà e ignoranza e pronta a ribellarsi alla morsa del governo ogni volta che capita l'occasione. Nel mezzo ci sono i guerriglieri: voi e i vostri compagni, pronti ad accendere la miccia che farà saltare in aria questa instabile polveriera.
I personaggi
Ubisoft ha investito moltissime risorse per farci capire chiaramente che il nostro antagonista, Anton Castillo, è stato realizzato a partire dalla fisicità e dalla voce di Giancarlo Esposito, attore salito alla ribalta con Breaking Bad, ma in grado di caratterizzare negli ultimi anni tutta una serie di personaggi spietati ed estremamente ingegnosi nel mondo del cinema e delle serie. E sembra che anche il suo alter ego digitale prosegua sulla stessa strada.
Le sue reali motivazioni ci saranno chiare solo nel corso del gioco ed è evidente come il suo legame con il figlio Diego rappresenti alla perfezione la doppia personalità di un dittatore spietato ma compassionevole, che applica il pugno di ferro quasi a fin di bene, per proteggere maldestramente la popolazione di Yara e instaurare la sua personale visione di progresso.
E da quello che il filmato di presentazione sembra suggerire è che probabilmente anche il protagonista di Far Cry 6, il nostro avatar, potrebbe avere un qualche legame con la famiglia Castillo: un ordine spietato l'ha portato a un passo dal perdere la vita ed è per pura sete di vendetta che vuole a tutti i costi rovesciare il regime e arrivare ad un confronto con Anton e Diego. Ma non ci stupirebbe assistere a un qualche colpo di scena a metà gioco o in prossimità del suo finale, anche in questo caso rispettando alla perfezione alcuni dei momenti più iconici della serie.
Il nostro avatar risponderà al nome di Dani Rojas, venticinquenne nata e cresciuta nella capitale di Yara, arruolata nelle fila dell'esercito nazionale che ha ben presto abbandonato ritrovandosi coinvolta, suo malgrado, in una rivoluzione più grande di lei. Non è un caso che, rivolgendoci a Dani, parliamo al femminile visto che nella presentazione Ubisoft ha mostrato ripetutamente questa versione del protagonista, ma sarà possibile giocare anche in panni maschili, mentre risulta meno chiaro se potremo configurare esteticamente il personaggio o se saremo obbligati ad accettare i connotati disegnati dallo sviluppatore.
Chiaramente non sarebbe un Far Cry (e probabilmente neanche una produzione Ubisoft recente), senza il consueto nugolo di comprimari che ci affiancheranno nel corso del gioco. Anche in questo caso il publisher francese è stato particolarmente bravo durante la presentazione a offrirci solo un assaggio di figure che, ci auguriamo, sapranno dimostrarsi interessanti, stratificate e credibili. C'è Clara Garcia, la leader dei guerriglieri rivoluzionari Libertad che, dopo un primo approccio evidentemente negativo e burrascoso, ci accoglierà tra le fila dei suoi soldati offrendoci incarichi sempre più aggressivi e pericolosi che metteranno ulteriormente in evidenza le nostre capacità di combattenti in grado di mescolarsi nella folla per colpire violentemente il regime e fuggire indisturbati.
Clara è un personaggio dall'animo combattuto: figlia di una famiglia benestante di Yara, ha scelto di abbandonare gli affetti per schierarsi al fianco della popolazione povera della sua isola, creando un piccolo gruppo militare che lotta per rovesciare Anton e il suo regime sfruttando ogni risorsa che la sua piccola nazione può offrirle. La sua conoscenza profonda della geografia del territorio che le ha dato i natali le ha permesso di sviluppare il movimento rivoluzionario Libertad nell'ombra e grazie all'arruolamento di Dani è finalmente pronta a compiere il violento passo successivo: portare la guerra tra le strade della capitale fino alle porte dei palazzi governativi della famiglia Castillo.
Accanto a Clara troviamo un altro personaggio cruciale per il prosieguo della narrativa di Far Cry 6: Juan Cortez. Spia, profondo conoscitore dei giochi di potere di Yara, è stato uno spietato guerrigliero dell'era pre-Castillo specializzato nel rovesciare i regimi dittatoriali con le sue tattiche di guerriglia urbana e la sua profonda conoscenza delle armi e, più in generale, dei mezzi di offesa creati attraverso l'uso di oggetti comuni.
Cortez è colui che ha strutturato Libertad, ne ha creato le regole d'ingaggio e di gestione e che ha letteralmente armato il movimento. Per Dani, e chiaramente per il giocatore, sarà un vero e proprio mentore che l'aiuterà a prendere confidenza con le meccaniche del gioco, con l'armamentario in continua evoluzione e con le vicende narrative del sequel firmato Ubisoft.
Il gameplay
E arriviamo ovviamente al succo di questo nostro articolo e a quello che Ubisoft ha mostrato nella fase centrale della sua presentazione: il gameplay di Far Cry 6: per quanto siamo chiaramente costretti a basarci su uno splendido filmato montato ad arte e praticamente ineccepibile sul fronte del ritmo, è comunque possibile notare tutta una serie di dinamiche che rappresenteranno l'ossatura di questo sequel.
Innanzitutto Far Cry 6 rimane uno shooter in prima persona, fortemente votato all'esplorazione e con questa mappa enorme tipica di ogni open world che si rispetti. Ci sono veicoli di terra di svariate tipologie su 2 e 4 ruote, ci sono i mezzi navali e ci sono persino gli animali da cavalcare, probabilmente per muoversi più agilmente tra le zone boschive dell'isola. Non mancano anche carri armati, aerei ed elicotteri che dovrebbero permetterci di sorvolare Yara e colpire dall'alto o agire con un maggiore grado di corazzatura. E, con uno splendido tuffo nel passato della serie, tornano anche i pet. Nel trailer se ne possono ammirare due: Guapo, il coccodrillo mangia soldati e Chorizo, il piccolo cagnolino con le rotelle, perfetto per distrarre i nemici e agire indisturbati nell'ombra.
La nostra protagonista non sarà però sola nella sua lotta al regime dei Castillo e, come abbiamo già detto, si unirà ben presto alle file dei guerriglieri Libertad, avendo accesso a tutta una serie di insediamenti e accampamenti dove potrà interagire con i compagni del movimento, dedicarsi ad attività di svago e anche pianificare le mosse successive della sua battaglia all'insegna della libertà di Yara. Come si può notare nel trailer, l'esplorazione di queste zone avverrà con la telecamera posizionata in terza persona per consentirci di ammirare meglio lo scenario visto che probabilmente non sarà possibile combattere in questi frangenti. Aspettiamoci numerosi mini-giochi, tra cui il domino, tutta una serie di vendor che ci permetteranno di rifornirci, potenziare l'armamentario e acquistare nuovo equipaggiamento, e una trafila di personaggi non giocanti che ci offriranno, probabilmente, missioni primarie e secondarie per portare avanti la trama e approfondire la conoscenza e il controllo di Yara.
Proprio i veicoli, ma soprattutto le armi e l'equipaggiamento e in particolare il loro elevato grado di personalizzazione, rappresentano l'anima di Far Cry 6 e del suo loop di gameplay. All'interno degli insediamenti infatti, potremo passare una fetta del nostro tempo a personalizzare il mezzo di trasporto preferito scegliendo tra le numerose soluzioni estetiche e di funzionalità che si possono intravedere nel trailer, e lavorando sulle bocche da fuoco. Accanto al classico armamentario militare nemico che potremo raccogliere durante le nostre scorribande (aspettatevi 49 diverse bocche da fuoco, ognuna con i suoi accessori), una parte cruciale del gioco ci vedrà utilizzare gli strumenti di offesa creati utilizzando oggetti e attrezzi della vita quotidiana. Dovremo insomma dar fondo all'arte dell'arrangiarsi, in pieno stile cubano.
Fucili spara-chiodi ricavati dalle scatole di sardine, armi che sfruttano le batterie dei veicoli, gatling gun che utilizzano motori di motociclette per la rotazione delle canne, piccole contraeree portatili, e persino un'assurda arma lancia CD caricata a colpi di dischi della Macarena che ci intratterrà con la sua musica tra una sparatoria e quella successiva. Davvero la fantasia degli sviluppatori sembra non aver avuto alcun limite durante lo sviluppo del gioco.
E per concludere troviamo gli zaini Supremo: una sorta di abilità ultimate che potremo utilizzare durante i combattimenti più affollati per portare morte e distruzione intorno a Dani. Ne avremo soltanto uno per volta con noi e, probabilmente, li potremo sbloccare avanzando con la storia, ma il loro utilizzo sarà probabilmente decisivo per cambiare le sorti in battaglia. Nel trailer si vedono chiaramente le bombole di un lanciafiamme, una sorta di jetpack in grado di creare un'area infuocata intorno alla protagonista e un lanciarazzi che promette già di diventare l'arma iconica di questo Far Cry 6. Tutti questi zaini Supremo, una volta utilizzati, attivano una sorta di animazione con visuale in terza persona. Alla Deus Ex, se ci passate il confronto audace.
L'open world
Come abbiamo già detto in più riprese, Far Cry 6 prosegue nel solco della tradizione della serie e prende spunto a più riprese dalle ultime introduzioni viste nella trilogia moderna di Assassin's Creed e in Watch Dogs Legion. Possiamo quindi aspettarci tutta una serie di elementi di gameplay che andranno a strutturare l'open world del gioco offrendo al player una lunga sequela di attività che potranno essere svolte più o meno liberamente e in modo slegato dalla quest principale. In questo modo potremo conquistare aree sempre più vaste di Yara garantendoci il passaggio sicuro tra le sue strade e riducendo l'accesso nemico a risorse e rinforzi.
Da quello che siamo riusciti a captare durante la presentazione (e in funzione di quanto intravisto nel trailer), l'enorme vastità dello scenario del gioco sarà suddiviso in svariate aree paesaggistiche e con differenti presenze nemiche. In tutti i casi dovremo però sfruttare la nostra inferiorità numerica per adottare tattiche di guerriglia mordi e fuggi così da conquistare le strutture avversarie.
Ci saranno checkpoint che ci impediranno di muoverci liberamente a bordo del nostro veicolo, pena la foratura di tutti gli pneumatici; ci saranno i cannoni della contraerea che proteggeranno le aree militari più ricche e fortificate dai nostri attacchi aerei; ci saranno gli avamposti: strutture ad alta specializzazione, come scuole, raffinerie ed edifici dediti alla produzione di armi, che consentono ad Anton Castillo di tenere in scacco la popolazione dell'isola e che dovranno essere catturate, una ad una, per renderle parte integrante del moto rivoluzionario Libertad.
Chiaramente al giocatore verrà data massima libertà d'azione potendo propendere per attacchi frontali e fortemente sbilanciati verso l'azione pura, oppure puntando ad assalti stealth, nell'ombra, con pochissimi assalti mirati, seguiti da fughe rocambolesche. Proprio per stimolare quest'ultimo stile di gioco, Far Cry 6 introdurrà un paio di interessanti meccaniche. Da un lato avremo tutta una serie di percorsi segreti risalenti alla precedente rivoluzione della fine degli anni 60, che dovremo prima scoprire e che ci permetteranno di entrare e uscire dalla capitale e dalle principali aree limitrofi, senza rischiare di essere colti in flagrante dalle forze militari.
Inoltre sarà finalmente possibile rinfoderare l'arma così da poter girovagare per le strade di Yara senza "attivare" costantemente gli avversari, ma rimanendo tranquillamente nascosti tra la folla per studiare il prossimo attacco e le zone da conquistare. Chiaramente possiamo aspettarci dinamiche classiche del genere, come l'impossibilità di accedere liberamente alle zone riservate anche se privi di armi o il pericolo collegato all'eccessiva vicinanza a guardie e mezzi corazzati anche quando utilizziamo questa modalità.
E connessa a questa libertà totale di azione, troviamo la rinnovata possibilità di personalizzare l'equipaggiamento indossato dal giocatore per determinare le sue caratteristiche e abilità. Mettendo da parte per una volta quell'evoluzione dal sapore ruolistico che abbiamo visto in svariati action open world recenti (compresi quelli firmati Ubisoft), in Far Cry 6 la caratterizzazione di Dani dovrebbe essere dipendente soltanto dall'armatura indossata. Ogni singolo pezzo di equipaggiamento (gli slot saranno 5), permetterà infatti di accedere ad abilità e talenti diversi così da determinare la nostra potenza in battaglia e venire incontro all'approccio in combattimento che vogliamo adottare.
Se vogliamo puntare tutto sullo stealth e sul sabotaggio, dovremo vestirci in un determinato modo, mentre se al contrario il nostro obiettivo è andare in giro ad armi spianate, dovremo trovare e utilizzare l'equipaggiamento più consono a questo scopo. In questo modo estetica e funzionalità andranno di pari passo e ci permetteranno di avere una Dani Rojas personale e visivamente credibile.
Abbiamo assistito alla presentazione nutrendo la speranza di poter vedere concretamente Far Cry 6 in azione, giocato in tempo reale davanti ai nostri occhi, ma ci siamo ugualmente accontentati di un lungo filmato di gameplay, colmo di dettagli e informazioni su questo sequel. E quello che abbiamo visto ci ha convinto: il gioco sembra essere davvero interessante, ha un'incredibile atmosfera e propone tutta una serie di dinamiche e personalizzazioni che dovrebbero offrire una brezza di novità all'interno delle meccaniche consolidate a cui ci ha abituato questa serie. Ora non ci resta che attendere fino al 7 ottobre per giocare il titolo ma, magari, riusciremo a provarlo prima di quella data così da potervi dare impressioni più precise e di prima mano.
CERTEZZE
- Yara sembra offrire un'enorme varietà di ambientazioni
- L'atmosfera che si intravede nel trailer è credibile e affascinante
- La personalizzazione di armi ed equipaggiamento tocca vette di eccellenza
DUBBI
- Rimane tutto da verificare sul campo: intelligenza artificiale, feeling del combattimento, profondità delle missioni...