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Flight Simulator provato con la realtà virtuale

Il primo contatto con la versione per realtà virtuale di Flight Simulator? Magnifico. Poi però emergono i problemi...

SPECIALE di Francesco Serino   —   14/01/2021

La realtà virtuale è perfetta per un simulatore di volo, peccato che l'ottimo Flight Simulator sia ancora troppo grosso per entrare all'interno di un visore. Una cosa però è certa, il primo impatto è indimenticabile.

Entrare, questa volta letteralmente, nelle diverse cabine degli aerei presenti, toglie davvero il fiato: finalmente ne puoi percepire la grandezza, le eventuali comodità e scomodità. Il colpo d'occhio che scuote pure l'anima quando esci dalla prima nuvola e ti ritrovi davanti un'immensa vallata abbracciata da altissime montagne. Con un visore in testa, l'immensità di questo simulatore circonda i sensi e l'intrappola dentro una costante meraviglia. Sbalorditivo poter osservare da vicino tutta la strumentazione semplicemente sporgendoci e sbalorditivo il primo atterraggio: la pista che si avvicina e questa volta puoi anche percepirne ad occhio la distanza, i leggeri vuoti d'aria che fanno sobbalzare quasi fossero reali, e infine il contatto finale. Le ruote che toccano la mescola rigida dell'asfalto aeroportuale. Un assaggio della nostra esperienza con Flight Simulator con la realtà virtuale, insomma.

Performance a metà

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Solo applausi dai passeggeri? Magari. Le performance non sono delle migliori, ed è necessario mettere mano ai setting grafici, cosa che proveremo a fare per un intero pomeriggio senza venire mai davvero a capo del problema. Flight Simulator in realtà virtuale sembra perdere costantemente frame. Già è difficilissimo farlo girare abbastanza bene e con molta probabilità dovrete comunque accontentarvi di un frame rate sotto gli standard della VR, ma almeno a questo ci si può abituare. Il problema vero è che l'esperienza non è eterogenea, ed è afflitta da un continuo sali e scendi nella fluidità da mettere a dura prova anche il più allenato con la realtà virtuale. Chi ama questa tecnologia è già abituato a scendere spesso a compromessi, ma qui il problema è di ben altro calibro e ci porta addirittura a sconsigliare sessioni più lunghe di trenta minuti. A tal proposito, una delle prime cose che ci farà fare il gioco è assegnare una shortcut che ci permetterà di saltare dalla versione 2D a quella 3D in un istante, in modo da entrare nella realtà virtuale soltanto dove l'esperienza merita di essere vissuta.

Grafica a metà

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Naturalmente la grafica subisce un colpo altrettanto duro. Anche tirando al massimo i nuovi settaggi introdotti e pensati proprio per la realtà virtuale, anche con i sistemi più potenti, al momento non c'è modo di avere una qualità visiva paragonabile a quella che si può ammirare senza visore. Ma questo è il costo dell'immersività, ed era una cosa che ci aspettavamo, al contrario dei problemi raccontati poco più su e sul quale speriamo vivamente Asobo trovi una soluzione. Uno sforzo in più sarebbe gradito poi nel supportare i diversi motion controller in circolazione, e che ora semplicemente non funzionano. Diviene così indispensabile, a meno di non voler lavorare al "buio" sulla tastiera, interagire col quadro comandi direttamente via mouse.

Work in Progress

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Per una volta quindi niente fanfare per Flight Simulator. La versione VR è ben accetta, naturalmente affine al tipo di esperienza che il titolo vuole replicare, ma ce n'è di strada da fare per renderla davvero giocabile. Ma prima di ottimizzare per i visori, Asobo deve completare i lavori sul gioco normale che ancora non ha trovato una quadra a livello tecnico. I nuovi contenuti, come i pacchetti grafici dedicati al Giappone e agli Usa, sono ben accetti, e le modifiche all'avionica introdotte patch dopo patch hanno reso il piacere di volare sempre più corposo, ma ci sono ancora pesanti problemi ai sistemi automatici e soprattutto nella gestione del traffico aereo da parte delle torri di controllo. Fortunatamente non avviene sempre, ma non c'è niente di più insopportabile, specialmente dopo un volo di diverse ore, sbriciolarsi su una montagna avvolta dalla nebbia solo perché i controllori ci hanno comunicato un altitudine da seguire sbagliata. Le stesse incertezze emergono, anche se sempre meno, in fase di avvicinamento alla pista, ma almeno in questi casi, quando c'è abbastanza visibilità, è possibile fare di testa propria portando comunque a casa la pellaccia.

Serve un po' di pazienza

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Anche Flight Simulator è uno di quei gioco che nonostante sia uscito ufficialmente da diversi mesi, resta in costruzione, le sue potenzialità in divenire. E la modalità VR sembra seguire la stessa filosofia. Speriamo solo di non dover attendere chissà quanto per sfruttarla al meglio, visto che quel poco che abbiamo avuto modo e stomaco di provare, ci ha davvero lasciato esterrefatti. Non c'è niente da fare, la realtà virtuale è il massimo a cui può aspirare un simulatore, non importa se di volo o di trivella sottomarina. Ma un prodotto che ambisce ad essere il più grande e spettacolare simulatore di volo di sempre, come Flight Simulator, non può accontentarsi dei risultati ottenuti fino ad ora. Anche se, va detto, Asobo Studios può fare grandi cose al riguardo, ma i miracoli non sono mai a portata di mano: per vedere un Flight Simulator in VR bello come meriterebbe di essere, ci vorranno ancora alcuni anni e diverse schede video. Non pretendiamo il futuro oggi stesso, ci accontentiamo facilmente, ma a malincuore fino a che le cose non verranno sistemate il nostro visore lo useremo per altri giochi...