Che il competitivo di Gears of War sia giocatissimo e a dir poco rinomato tra gli sparatutto (è, senza timor di esagerare, il TPS più adatto al competitivo) non deve certo sorprendere, ma, dal secondo capitolo di questa stranota serie, un bel pezzettone della community ha iniziato a dedicarsi anche all'Orda: una modalità cooperativa capace di segnare l'intero genere, ripresa in varie forme sia dai Gears successivi che da un'infinità di altri shooter (anche in prima persona). Il concept è sempre stato basilare ma cristallino: sopravvivere il più possibile a cinquanta ondate di nemici coprendosi al meglio, collaborando con furbizia, e spingendo al limite le proprie abilità; un misto di concept semplice e divertimento puro che si sposa alla perfezione a un marchio come quello di Microsoft in parole povere, e può venir apprezzato da giocatori a vari livelli di abilità senza alcun problema. Pur partendo da una base rustica e apprezzatissima, però, l'Horde Mode non si è mantenuto identico ad ogni capitolo, evolvendosi marginalmente di volta in volta, fino ad arrivare all'atteso Gears 5. Lo abbiamo testato allo showcase Xbox della Gamescom, ed è il caso di starci attenti, perché le novità non mancano assolutamente.
Come ti cambio l'orda
Quando è il tuo gioco ad aver posto le fondamenta per una modalità molto amata, non risulta facile metterci mano senza scatenare l'ira della fanbase, dunque di norma la "tattica" degli sviluppatori è quella di lasciare invariato il sistema, e aggiungere solo un po' di roba per ampliarlo (spesso senza considerare possibili incidenti legati all'equilibrio del tutto). Gears 5 ovviamente non va a toccare l'anima dell'Horde Mode, sfidando anzi i giocatori con gruppi di nemici sempre più poderosi e aggressivi, ma osa sperimentare prendendo idee da altri titoli, tra cui addirittura hero shooter e dota-like. Partiamo ad esempio dai secondi, considerando che il discorso sugli eroi è più ampio: le meccaniche mutuate non sono ovviamente negozi interni degli oggetti per i potenziamenti o rami delle skill, bensì un sistema di livelli dei personaggi basato su perk passivi selezionabili prima della partita (rigenerazione, potenza di fuoco con certe armi, etc), che permette di sviluppare ognuna di queste qualità a forza di giocare. Un bravo giocatore dovrebbe riuscire a portare ogni perk al massimo attorno all'ondata 43 stando agli sviluppatori, e lo sviluppo si azzera ad ogni partita come in una sorta di moba, appunto.
Già questa soluzione rappresenta un rischio non indifferente, perché quando un sistema è matematicamente impeccabile bastano poche variabili a far svalvolare il tutto. I The Coalition non si sono tuttavia fermati qui e, per tornare al discorso precedente, hanno iniettato un po' di "hero shooter" nel loro ultimo prodotto, andando ad offrire volti noti dotati di abilità passive e attive, equiparabili alle "classi" di sparatutto come Overwatch e simili (anche se molto meno diversificati, chiaramente). Ogni scelta fatta segue le stesse regole, vanta la stessa velocità in campo, e spara allo stesso modo, eppure i loro poteri sono abbastanza significativi da spingere a cambi di strategia importanti durante i match, e danno tutta un'altra freschezza a questo tipo di cooperativa. Non mancano peraltro anche gli "ospiti" nel gioco, quasi a voler sottolineare ancor di più tale nuova natura: due degli Spartan di Halo Reach (noi abbiamo usato principalmente Emile, ma è presente anche Kat), e Sarah Connor nell'attempata versione dell'ultimo Terminator in arrivo.
Do the robot
Giusto per farvi capire fino a che punto le abilità rappresentino un fattore capace di ribaltare una partita, considerate che JD ha a disposizione un attacco di artiglieria, l'appena citato Emile uno scudo energetico indistruttibile, e Marcus delle passive capaci di renderlo una sorta di tank davvero difficile da ammazzare. In una situazione drammatica tecniche simili possono salvarvi la pellaccia, e certe loro combinazioni in particolare aiutano enormemente quando ogni dieci ondate compare un qualche miniboss particolarmente ostico. Per controbilanciare la loro efficacia, tuttavia, l'aggressività degli avversari pare generalmente aumentata, e il tempo necessario a ricaricarle risulta lunghetto. Le cose non sono state facilitate più di tanto, non preoccupatevi (e infatti senza un team coordinato a dovere siamo andati giù attorno alla ventina di ondate).
La più grossa novità è però rappresentata da Jack: un drone fluttuante utilizzabile dai giocatori inesperti, e così utile da rappresentare una risorsa eccezionale nei match anche in mano a utenti completamente negati nella cooperativa. Jack infatti cura, fa uscire i nemici dalla copertura con delle scosse, ed è sempre invisibile se non agisce, dunque ne vorrete sempre uno in partita se possibile. Anche con lui in team ad ogni modo dovrete fare ben altro per sopravvivere: l'ultimo elemento d'ibridazione del nuovo Horde Mode infatti viene dai Tower Defense, ed è legato a dei convertitori che, se riempiti di energia caduta dai nemici, permettono di costruire armi molto potenti, barriere, torrette, e altre amenità utilissime per migliorare le proprie possibilità di sopravvivenza. Il recupero della valuta necessaria a queste costruzioni inoltre è abbastanza importante da forzare i giocatori ad uscire dal centro della mappa (quello più "difeso", durante la nostra partita), poiché spesso vale la pena scoprirsi un attimo per ottenere un aiuto extra nelle ondate successive.
Ora, detta così, la nuova orda potrà sembrarvi un minestrone di idee potenzialmente rovinoso, ma vi assicuriamo che nonostante le tante aggiunte il feeling non è poi molto lontano dalla versione classica, e ad essere aumentato è solo il divertimento. L'ombra delle microtransazioni incombe sui nuovi personaggi promessi per il futuro, ma se non altro pare che non ce ne saranno mai legate ai perk, quindi non dovrebbero esserci rischi da questo punto di vista. Di certezza ne abbiamo una sola: il gameplay di Gears 5 è sempre solidissimo, lo shooting davvero soddisfacente, e la gestione delle coperture di una fluidità e precisione spaventose, insuperata all'interno del genere. Speriamo davvero che nel complesso tutto quanto regga il colpo a dovere, e magari di vedere questa benedetta campagna singleplayer a breve.
Dopo aver provato la nuova orda, i dubbi sul nuovo Gears permangono solo per quanto riguarda la componente single player. La modalità sarà anche stata rinnovata quasi in toto, ma è sempre fedele a se stessa, divertente e solidissima. Gears 5 sembra insomma poter essere un capitolo validissimo per gli amanti della cooperativa; ora non resta che analizzare a dovere tutto il resto.
CERTEZZE
- Horde Mode ricco di novità e spassoso
- Le abilità e i perk non "rompono" l'equilibrio
- Gameplay sempre solidissimo, insuperato nel genere in vari aspetti
DUBBI
- Tutto il resto va ancora analizzato a dovere