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GOG, come vivere il presente e il futuro senza dimenticare il passato

Sin dal 2008, GOG ha contribuito alla preservazione dei grandi classici del passato. Una missione che continua ancora oggi, nonostante gli inevitabili cambiamenti del settore.

INTERVISTA di Luca Mazzocco   —   26/11/2025
Il logo di GOG sospeso in mezzo a una galassia.

Quando si parla di videogiochi è normale focalizzarsi sul mercato attuale e su quello futuro. Dopotutto siamo costantemente bombardati da nuovi titoli, mentre le grandi aziende di tutto il mondo coltivano la cultura dell'hype per farci desiderare di mettere le mani sulle loro produzioni anni prima della loro reale pubblicazione. Eppure, per comprendere il mondo moderno è necessario conoscere il passato. Un passato fondato sulla libera proprietà dei giochi e sulla consapevolezza di ciò che è venuto prima.

È proprio attorno a questi valori che nel 2008 nasce GOG (Good Old Games), portale creato con lo scopo di commercializzare nuovamente le grandi opere del passato. Anno dopo anno, questa realtà di proprietà di CD Projekt (lo studio di The Witcher 3 e Cyberpunk 2077) si è evoluta, diventando una piattaforma valida anche per la vendita di produzioni più recenti. Il tutto, però, senza tradire le proprie origini. Ogni titolo acquistato su GOG, infatti, è definito DRM-free, ovvero privo delle restrizioni dettate dal Digital Rights Management. Acquistare un titolo DRM-free significa possederlo realmente. Poterlo copiare, spedire e installare su più dispositivi, come se si possedesse una copia fisica. Un discorso ben diverso da quanto fatto, per esempio, da Steam, che fornisce il "permesso" di poter giocare ai titoli acquistati sulla propria piattaforma, senza concederli in toto all'utenza.

Ricordiamolo sempre: avere un gioco su Steam non significa possedere davvero quel titolo, ma solo 'prenderlo in prestito a lungo termine'
Ricordiamolo sempre: avere un gioco su Steam non significa possedere davvero quel titolo, ma solo "prenderlo in prestito a lungo termine"

In occasione del Game Ground, celebre evento dedicato al mondo del gaming che si svolge ogni anno a Bolzano, abbiamo potuto parlare direttamente con due membri molto importanti di GOG. Per essere più specifici, abbiamo incontrato Marcin Paczynski, Senior Business Development Manager, e Piotr Gnyp, Senior PR della succitata azienda.

Il cuore dell'azienda

Da ormai diciassette anni GOG è sinonimo di preservazione culturale, rispetto e libertà. Quanto è importante, per voi, la distribuzione dei giochi liberi da DRM? Potrebbe esistere GOG senza questo enorme punto di forza?

Direi che per noi continuare a vendere videogiochi DRM-free è, a dir poco, fondamentale. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che quando si parla di DRM non può esserci preservazione. Ne siamo fermamente convinti e, per questo motivo, le cose in GOG non cambieranno in futuro. È stato davvero difficile far capire questa cosa a moltissimi sviluppatori, ma penso che piano piano ce la stiamo facendo.

Il paradosso è che molti sono convinti che sia più sicuro pubblicare i giochi su Steam o sulle altre piattaforme, ma sappiamo tutti che cinque minuti dopo la pubblicazione di un titolo è possibile trovarlo online su qualche sito. Ci sono interi sistemi di bot che pescano il gioco, ne realizzano una crack e buttano il tutto su torrent. Quindi, diciamo che è difficile far capire agli sviluppatori che, alla fine, non c'è alcuna differenza nella sicurezza. Soprattutto gli sviluppatori giapponesi. Quelli sono davvero difficili da convincere, ma anche in questo caso abbiamo dato vita a delle grandi collaborazioni con Capcom e Konami, che speriamo possano durare nel tempo.

Posso solo immaginare la difficoltà nel comunicare queste informazioni ai vari sviluppatori. È innegabile che l'utente medio sia poco informato sul vostro ruolo e su quanto sia importante.

Ce ne rendiamo conto. Per questo stiamo facendo il possibile per diffondere sempre di più il nostro lavoro, coinvolgendo realtà sempre più grandi e impegnandoci per portare sempre più titoli nel nostro negozio.

Lavorare per il futuro

Siete consci di quello che state facendo in questo settore, ovvero lottare per la preservazione e la diffusione del medium, oppure per voi è "solo un lavoro"?

Non è certo il lavoro più facile del mondo, ma allo stesso tempo è un mestiere in grado di darci davvero tante soddisfazioni. Mettere mano a giochi datati, constatare l'infinita quantità di problemi, fare centinaia di riunioni e affrontare tutte le problematiche tecniche sono tutte situazioni all'ordine del giorno. È una sfida costante, fatta di problem solving e di grandi doti di adattabilità, ma ne vale davvero la pena. Dopotutto, se ci si pensa, questo è l'unico modo per evitare che alcuni titoli vengano persi per sempre. E poi lo ammetto: sono un videogiocatore sin da che ho memoria. Poter parlare e interagire con quegli sviluppatori che mi hanno dato tanto è davvero un'esperienza fantastica. E credo di poter estendere questa sensazione a moltissimi dipendenti di GOG, che dimostrano ogni giorno una passione incredibile per questo mestiere.

Per quanto riguarda la seconda domanda, ci siamo resi conto di quanto stessimo facendo quando abbiamo lanciato GOG Dreamlist, la lista dedicata ai titoli che il pubblico vorrebbe vedere nel nostro negozio. A quel punto abbiamo visto l'interesse dell'utenza, la passione di alcune persone e come alcuni giochi significhino tanto per la gente.

Ogni giorno utenti di tutto il mondo contribuiscono con la loro opinione per decidere quale sarà il prossimo titolo a venire restaurato da GOG
Ogni giorno utenti di tutto il mondo contribuiscono con la loro opinione per decidere quale sarà il prossimo titolo a venire restaurato da GOG

Visto che il vostro pubblico sta aumentando, pensate che il fatto che Microsoft abbia riconosciuto il vostro launcher e abbia reso visibile i giochi comprati sulla vostra piattaforma tramite l'applicazione di Xbox sia qualcosa di utile? Pensate che possa spingere l'utenza ad acquistare con maggior semplicità da GOG Galaxy?

Assolutamente sì! Dopotutto stiamo parlando di ottenere una maggiore visibilità anche (e soprattutto) da coloro che non avviano quotidianamente GOG Galaxy. Speriamo di vederne gli effetti nei prossimi mesi, perché al momento non abbiamo ancora dati a riguardo, considerando che il tutto è stato lanciato da davvero poco tempo. In ogni caso, siamo sempre alla ricerca di collaborazioni con i grandi attori di questo settore. Poter lavorare con Microsoft in questa nuova direzione è senza dubbio qualcosa che ci fa molto piacere.

Anche la recente 'Full Screen Experience' fa parte del progetto di Microsoft di raccogliere tutte le piattaforme all'interno dell'applicazione di Xbox
Anche la recente "Full Screen Experience" fa parte del progetto di Microsoft di raccogliere tutte le piattaforme all'interno dell'applicazione di Xbox

Personalmente nasco come giocatore console, ma da qualche anno mi sono convertito quasi del tutto al PC. Ammetto, però, di essermi trovato stranito di fronte alla miriade di launcher che rendono la vita di un giocatore più caotica. Trovo che avere tutti i contenuti in un'unica app sia molto comodo, permettendomi di fruire i titoli acquistati su GOG con maggior facilità. Spero che, alla fine, sia qualcosa di utile anche a voi e non solo a me.

Lo speriamo anche noi, sì! Soprattutto se pensiamo ai vari PC handheld che si stanno diffondendo sempre più. Se pensiamo poi alla tipologia di giochi che è possibile trovare su GOG, ecco che c'è la possibilità di dare vita a qualcosa di unico. Dopotutto su GOG si trovano titoli del passato e, nel caso si apprezzino le mod, è possibile in alcuni casi scaricarle e installarle in modo non troppo dissimile da un gioco "normale". Chiunque voglia giocare facilmente, per fare un esempio, a Fallout: London, può ora farlo nel modo più semplice possibile. Non serve essere un tecnico informatico o qualcosa del genere.

Pirateria e preservazione

Ora tocchiamo un tema caldo: la pirateria. È davvero un reato scaricare titoli non disponibili da nessun'altra parte e impossibili da recuperare in formato fisico?

Legalmente? Sì, è un crimine! Questo però ci permette di fare un ragionamento un po' più profondo. Da diversi anni a questa parte, Netflix ha insegnato al mondo intero che un buon catalogo e un costo non eccessivo può effettivamente ridurre il numero di persone che cercano di recuperare questo o quell'altro prodotto illegalmente. Un discorso che può essere esteso anche ai videogiochi, con Steam che offre dei saldi davvero convincenti, che spingono l'utenza a investire i propri soldi per le proprie passioni. Cosa significa questo? Che il pubblico vuole acquistare nuovi videogiochi, ma che talvolta non può farlo perché questi giochi non sono più disponibili.

Sulla disponibilità si dovrebbe fare un discorso diverso per ogni videogioco pubblicato. Quello che possiamo dire che la possibilità di acquistare dei titoli DRM-free può aiutare per quanto riguarda i giochi già usciti. In questo modo, infatti, è possibile copiare, salvare e condividere i giochi, dividendo anche le spese con altri utenti.

GOG Galaxy è la piattaforma di GOG che permette di acquistare e lanciare tutti i titoli acquistati. Non sarà forse il launcher migliore in assoluto, ma è sicuramente uno dei più riusciti
GOG Galaxy è la piattaforma di GOG che permette di acquistare e lanciare tutti i titoli acquistati. Non sarà forse il launcher migliore in assoluto, ma è sicuramente uno dei più riusciti

E proprio riguardo questo argomento: come decidete quali titoli inserire nella GOG Dreamlist? I vari "extra" come GDD, colonne sonore e artbook influiscono sulla scelta dei giochi?

Si tratta ovviamente di un discorso molto elaborato. Diciamo che è un mix di fattori. Da un lato c'è la preservazione culturale di opere che meritano di essere salvate. Dall'altro c'è un ovvio ragionamento economico che siamo costretti a fare, data la mole di lavoro richiesta per riuscire a portare un titolo del passato nell'epoca presente. Per quanto riguarda gli "extra" sono costretto a darti la stessa risposta: in parte sono contenuti artistici da preservare, in parte materiale utile a convincere l'utenza ad acquistare su GOG.

Che poi, secondo i nostri dati possiamo affermare che gran parte dell'utenza è felice di aver ottenuto questi "extra", ma finisce poi per non scaricarli nemmeno. Per lasciarli fermi, consapevoli di poterli recuperare all'occorrenza, ma senza averne davvero bisogno. Il bello è che abbiamo fatto diversi sondaggi per capire cosa piacesse alle persone e tutti quanti hanno portato allo stesso risultato: questi "extra" sono importanti. Anche se non li scaricano, i giocatori li ritengono utili e interessanti. E, in fondo, credo che ci sia del valore in questo.

Senza piattaforme come GOG, titoli come Stranglehold rischierebbero di essere persi per sempre...
Senza piattaforme come GOG, titoli come Stranglehold rischierebbero di essere persi per sempre...

Finora abbiamo parlato dell'attuale situazione del mercato videoludico. Con quest'ultima domanda voglio spingerci un po' più in là: come vedete il futuro di questo settore? Cosa possiamo fare per renderlo migliore del presente?

Bisogna comprare i giochi! Voglio parlare direttamente alla vostra community: ragazzi, comprate i giochi! Dove volete, come volete e quelli che volete. Non ha importanza se acquistate su una piattaforma piuttosto che sull'altra o se siete innamorati di uno specifico genere videoludico. L'importante è che compriate i giochi!

Nel caso, invece, ci stia ascoltando qualche sviluppatore, possiamo suggerire di cominciare sin da subito a preservare le proprie opere. Archiviate e salvate tutto, perché non avete idea di quando vi sarà utile quell'elemento che ritenevate tanto insignificante. Vorrei chiudere questa chiacchierata con una storia: molti anni fa, stavamo lanciando un titolo su GOG e, per celebrare questa cosa, gli sviluppatori fecero una foto e ce la mandarono da caricare come "extra". Anni dopo ho incontrato uno di questi sviluppatori che mi disse di aver acquistato il titolo proprio su GOG solo per recuperare quella foto, che era andata persa da qualsiasi altro database.

Questa è "preservazione". Questo è quello che facciamo.