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Hyrule Warriors: L'era della calamità, perché i fan di Breath of the Wild dovrebbero giocarlo?

Abbiamo giocato la demo e analizzato i principali punti in comune col musou in uscita a novembre: cerchiamo ora di capire perché un fan di Breath of the Wild dovrebbe giocare Hyrule Warriors

SPECIALE di Christian Colli   —   03/11/2020

Mancano ormai pochi giorni all'uscita di Hyrule Warriors: L'era della calamità, titolo su cui Nintendo sta clamorosamente puntando il suo Natale 2020 e intorno al quale continuano a sollevarsi polemiche, dubbi e interrogativi. La demo pubblicata la scorsa settimana ha sicuramente confermato la bontà della realizzazione da parte di Koei Tecmo - al netto di qualche problema tecnico che andrebbe risolto in tempo per il lancio - ma al contempo ha gettato nella confusione molti giocatori, e soprattutto i fan di Breath of the Wild, il The Legend of Zelda cui si ispira e di cui dovrebbe essere un prequel. Il problema è sempre lo stesso: Hyrule Warriors è un musou, appartiene cioè a un genere controverso che in Occidente non è mai riuscito a ritagliarsi una grossa fetta di pubblico.

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Sebbene Hyrule Warriors rappresenti una spiccata evoluzione rispetto ai musou tradizionali, i giocatori che amano la serie Nintendo e, in particolare, il rivoluzionario capitolo uscito su Switch, continuano a chiedersi se valga la pena rischiare l'acquisto di un titolo che magari si allontana dalle loro preferenze e dalle dinamiche cui sono abituati. In questo senso, Hyrule Warriors per loro sarebbe un vero e proprio salto nel buio, e in un certo senso lo è anche per noi che abbiamo apprezzato la demo, ma abbiamo potuto testare soltanto il primissimo capitolo di una campagna che sarà molto più lunga. Insomma, dovremo aspettare il codice finale e la recensione per capire in quale direzione si sono mossi Nintendo e Koei Tecmo ma, nel frattempo, dopo aver soppesato i punti di contatto tra Breath of the Wild e il suo musou, abbiamo deciso di riflettere anche sugli aspetti che potrebbero interessare i fan del titolo originale.

Prequel, sequel o what if?

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Come ormai dovreste sapere, Hyrule Warriors: L'era della calamità si svolge cento anni prima di Breath of the Wild e racconta la battaglia contro le forze di Ganon. Se avete giocato Breath of the Wild, sapete anche che questa guerra si conclude nel peggiore dei modi: Ganon conquista il regno di Hyrule, muoiono praticamente tutti gli eroi a parte Link e Zelda, con quest'ultima che mette in salvo il protagonista in un santuario e si intrappola insieme al suo nemico nel castello di Hyrule. Link si svegliava cento anni dopo, senza ricordi e cominciava un'avventura alla ricerca del potere necessario a salvare Zelda e sconfiggere Ganon. Ecco, il nuovo Hyrule Warriors dovrebbe raccontare proprio quella epica battaglia tra le forze del bene e del male, approfondendo finalmente alcuni aspetti della narrativa grazie a un maggior numero di cinematiche completamente doppiate in italiano.

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Lungo la campagna, dovremmo scoprire di più sui Campioni e sul legame che hanno instaurato con Link e Zelda, ma anche su alcune sottotrame che Breath of the Wild, col suo peculiare storytelling, appena accennava. Per esempio, sappiamo che Urbosa e la madre di Zelda erano molto legate, perciò Hyrule Warriors potrebbe raccontare l'incontro tra le due, definendo meglio i caratteri dei Campioni, personaggi carismatici che abbiamo conosciuto brevemente dato che Breath of the Wild si concentrava soprattutto sui loro eredi. Sappiamo che i Campioni sono morti quando Ganon ha preso il controllo dei loro Colossi... ma cos'è successo veramente? Hyrule Warriors ci racconterà quegli ultimi, tragici momenti? Scopriremo chi o cosa ha evocato Ganon in quell'epoca? E che ruolo ha il clan Yiga che, a giudicare dai trailer, sembrerebbe avere una certa importanza nell'economia della storia?

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C'è poi un altro dettaglio che è trapelato attraverso la demo e che potrebbe avere risvolti importantissimi. Nel prologo, infatti, abbiamo visto il piccolo guardiano - che appare nei trailer e sulla copertina - viaggiare nel tempo dall'era di Breath of the Wild a cento anni prima. Durante il Capitolo 1, Link e Impa trovano il guardiano e, insieme a Zelda, lo portano al laboratorio di Pruna e Rovely che, analizzandolo, scoprono cosa succederà nel futuro e che per impedirlo Zelda deve riunire i Campioni e trovare la Spada Suprema. La linea temporale di Hyrule Warriors: L'era della calamità, insomma, sarebbe già stata alterata dall'inizio, e questo significa che la storia potrebbe svolgersi e concludersi in maniera diversa rispetto a quanto raccontato in Breath of the Wild. Ciò renderebbe il musou una specie di "what if", una storia alternativa che non andrebbe a sfiorare la narrativa di Breath of the Wild... ma che potrebbe gettare le basi dell'attesissimo Breath of the Wild 2. Chi ci dice, infatti, che quest'ultimo sia un sequel della storia che conosciamo? Magari Hyrule Warriors sta uscendo prima proprio perché è un prequel di Breath of the Wild 2.

Giocare nei panni dei Campioni

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Tra i tantissimi comprimari apparsi nella lunghissima carriera del franchise Nintendo, i quattro Campioni di Breath of the Wild sono indubbiamente alcuni tra i più carismatici, e il fatto che abbiamo interagito con loro pochissimo nel corso dell'avventura originale rimarca la cura che Eiji Aonuma e il suo team hanno riposto nella loro creazione. Non a caso, molti fan chiedono a gran voce e da tempo che almeno uno di loro sia aggiunto come combattente giocabile anche in Super Smash Bros. Ultimate. Nel frattempo, Hyrule Warriors potrebbe rappresentare un'ottima alternativa dato che sarà possibile controllarli tutti e quattro nel corso della campagna. Koei Tecmo, supervisionato da Aonuma e soci, ha disegnato i loro stili di combattimento ricorrendo a dinamiche di gameplay diverse che esaltano le loro peculiarità. Finora Nintendo ha svelato soltanto le meccaniche di Urbosa e Daruk: la prima combatte con spada e scudo e può incanalare il potere del fulmine nei suoi attacchi, mentre il secondo è in grado di rotolare per il campo di battaglia e proiettare la sua Egida per difendersi dai colpi nemici.

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Non sappiamo ancora come funzioneranno Revali e Mipha, ma nei trailer li abbiamo visti combattere per qualche istante: il primo sembra possa volare e scoccare più frecce contemporaneamente col suo arco, mentre la seconda impugna il tridente e controlla l'acqua, generando vortici e piccoli tsunami. Restando in tema di fanservice, i Campioni impugnano le loro armi iconiche - le stesse che Link trova anche in Breath of the Wild - e l'ultimo trailer del gioco ha suggerito che, a un certo punto, ci ritroveremo ai comandi dei loro Colossi: chi ha giocato il precedente Hyrule Warriors Definitive Edition ricorderà le missioni nei panni del Ganon mostruoso, e quindi non dovrebbe neanche stupirsi. Hyrule Warriors, insomma, potrebbe rendere giustizia a questi personaggi anche più di quanto abbia fatto il DLC La ballata dei Campioni, ma c'è di più: stando alle ultime indiscrezioni, diffuse dai giocatori che hanno scavato nei dati della demo, sarebbe possibile giocare anche nei panni dei loro eredi Sidon, Yunobu, Teba e Riju.

Il fascino (?) dei musou

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Lo abbiamo detto e ripetuto mille volte, ma quello dei musou è proprio un genere controverso, specialmente da quando hanno cominciato a prendere sempre più piede gli action game sofisticati e impegnativi come i cosiddetti soulslike. I musou, in un certo senso, sono la loro antitesi: ai cauti, riflessivi scontri uno contro uno, i musou preferiscono caotici combattimenti uno contro cento; alla scelta strategica degli attacchi e dei movimenti, i musou preferiscono uno sfrenato button mashing; alla sobrietà dell'azione che deve essere sempre leggibile e comprensibile, i musou preferiscono caotici campi di battaglia che gli attacchi speciali fanno scoppiare in una baraonda di colori ed esplosioni. Nato come un esperimento - il primo Dinasty Warriors di Koei e Omega Force era, effettivamente, un picchiaduro uno contro uno - il genere è diventato molto popolare in patria e nel corso degli anni è stato utilizzato per le licenze più disparate, da One Piece a Ken il guerriero, passando per Dragon Quest, Fire Emblem, Persona 5 e ovviamente Zelda.

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Ma che cos'ha di bello un musou? Questa è la domanda che tormenta molti giocatori. La verità è che per alcuni sono proprio i suoi "difetti" a rappresentare una vera attrattiva. I musou sono titoli semplici, immediati e intuitivi che appagano visivamente il giocatore casual in cerca di un po' di azione scacciapensieri: premi un tasto, il tuo personaggio tira un colpo di spada e decine di nemici volano via come foglie al vento. A volte basta poco per divertirsi dopo una stressante giornata di lavoro, e i musou offrono proprio quel tipo di intrattenimento. È anche vero che molti si fermano a un'analisi superficiale, vedono la semplicità del gameplay, i nemici comuni che non oppongono resistenza e l'intuitività degli obiettivi e credono che ogni missione sia uguale alla precedente in un circolo vizioso infinito. In realtà, i musou sanno diventare molto più impegnativi e chiunque abbia giocato a fondo Hyrule Warriors: Definitive Edition e abbia sbloccato le missioni avanzate in modalità Avventura potrà confermarlo.

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Dunque, che tipo di attrattiva può avere il musou di Breath of the Wild per un fan che ha giocato l'omonimo The Legend of Zelda? Bisogna premettere che Breath of the Wild è effettivamente uno dei primi Zelda a calcare la mano su una premessa narrativa dai toni epici, con questa guerra epocale che sconvolge il regno cento anni prima e che Hyrule Warriors ci dà l'occasione di affrontare in prima persona. C'è quindi l'opportunità di giocare nei panni di Link, Zelda e tutti gli altri con una prospettiva diversa rispetto al solito, un cambio di registro significativo che potrebbe piacere a chi cerca un action game insolito, ambientato però sempre nel mondo che ha amato ed esplorato per tante ore. L'introduzione nel sistema di combattimento di meccaniche ispirate a Breath of the Wild, come la tavoletta Sheikah di cui abbiamo parlato anche in un altro approfondimento, potrebbe essere un valido motivo per avvicinarsi a un musou che, effettivamente, vuole essere un punto di svolta nel genere.

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Hyrule Warriors: L'era della calamità, insomma, dovrà affrontare diverse sfide per imporsi nel complicato panorama videoludico delle prossime settimane. In primo luogo, dovrà rendere onore all'importante eredità di Breath of the Wild, rispettando il capolavoro di Nintendo e omaggiandolo in modo intelligente e significativo, senza precipitare nel fanservice fine a se stesso come hanno fatto molti altri musou prima di esso. Poi dovrà scavalcare i pregiudizi dei giocatori nei confronti del genere, dimostrando cioè di essere un musou per cui valga la pena fare il salto nel buio di cui parlavamo più sopra, e per riuscirci dovrà avere tutte le carte in regola per modernizzare il genere senza stravolgerlo, rivolgendosi quindi a chi cerca un action game immediato ma anche qualcosina di più. Infine, la proposta Koei Tecmo/Nintendo dovrà anche superare il giudizio della critica: tenendo a mente la sua natura e l'importante lignaggio, valuteremo gli aspetti più importanti come la varietà e la longevità dell'esperienza, prima di consigliarvi se acquistare oppure no questo coraggioso esperimento della grande N. Restate sintonizzati.

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