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I 5 peggiori giochi di Spider-Man

Protagonista di tanti giochi memorabili, l'Uomo Ragno ha avuto anche qualche incidente di percorso nella sua carriera: scopriamo i 5 peggiori giochi di Spider-man

VIDEO di Diego Trovarelli   —   17/12/2021

Dottor Octopus, ok. Green Goblin, certo. Electro, e siamo a tre... E se parlando di videogiochi vi dicessimo che uno dei più acerrimi nemici di Spider-man a volte è stato... Spider-man stesso? Ci credereste?

L'acrobatico alter ego di Peter Parker è stato spesso e volentieri protagonista di titoli davvero riusciti, che hanno reso i giocatori felici di vestire la calzamaglia rossoblù del ragno di New York. Tuttavia, sono numerose le occasioni in cui il personaggio creato da Stan Lee è uscito con le ossa sbriciolate dal confronto con pixel e poligoni, e alcune davvero lontane nel tempo.

Infilate la maschera e preparatevi: nelle prossime righe toglieremo un po' di polvere e andremo alla riscoperta delle cinque avventure che l'Uomo Ragno non meritava proprio di vivere.

Spider-man 3 (2007)

In Spider-man 3 erano davvero poche le cose che funzionavano
In Spider-man 3 erano davvero poche le cose che funzionavano

Da gran brutti film derivano gran brutti giochi.

Ok, forse l'insegnamento del povero zio Ben non era proprio così ma questa versione è decisamente calzante quando si parla di Spider-man 3. Il capitolo conclusivo della trilogia cinematografica diretta da Sam Raimi è sicuramente il peggiore del lotto, tra momenti imbarazzanti e una storia che si sfarina come, ehm, sabbia.

La sua controparte videoludica evidentemente deve averla presa come una sfida: è l'unico modo per spiegare la fiera di bug e magagne tecniche che affliggeva la versione per Wii su tutte (quelle PS3 e Xbox 360 erano leggermente migliori). Una telecamera che si imbizzarrisce a ogni arrampicata di Spidey; passanti che scompaiono e riappaiono a sorpresa manco fossero il mago Silvan; compenetrazioni poligonali che sfidano e umiliano le leggi della fisica: Spider-man 3 era un carnevale di sviste tale da suscitare addirittura ilarità, oltre che frustrazione.

Se all'epoca del suo approdo nei negozi, nel lontano 2007, lo avete evitato vi facciamo i nostri complimenti: il vostro senso di ragno ha funzionato a dovere.

Spider-man 3: Invasion of the Spider-Slayers (1993)

Il level design di Spider-man 3: Invasion of the Spider-Slayers era davvero povero
Il level design di Spider-man 3: Invasion of the Spider-Slayers era davvero povero

Spider-man 3: Invasion of the Spider-Slayers è il classico esempio in cui gli sviluppatori volevano dimostrarci che se uno si impegna, lotta e tiene duro, gli errori si possono migliorare. Facendo errori ancora migliori, intendiamo.

Il prequel, uscito anch'esso su GameBoy, era già un'accozzaglia di problemi da mani nei capelli, ma fu con il terzo episodio della serie che il team di Bits Studios ridefinì il concetto di bruttezza. Il titolo era un autentico inno all'ingiocabilità, caratterizzato da un level design piatto e un sistema di controllo che metteva a dura prova il nostro di sistema. Ma quello nervoso.

I difetti di Invasion of the Spider-Slayers erano infiniti, e spaziavano tra un gameplay confusionario e obiettivi da completare tirando a indovinare cosa fare, senza contare una longevità ridicola che permetteva di arrivare ai titoli di coda in una mezz'ora circa. Ah no, ora che ci pensiamo: questo era un pregio.

Spider-man: Amici o Nemici (2007)

Spider-man: Amici o Nemici non è proprio un eccellente esempio di picchiaduro a scorrimento
Spider-man: Amici o Nemici non è proprio un eccellente esempio di picchiaduro a scorrimento

Partiamo dal presupposto che un videogioco dal titolo che sembra un programma condotto da Maria De Filippi non è che possa essere chissà quale capolavoro, ma Spider-man: Amici o Nemici si mise proprio d'impegno per far peggiorare le cose.

Eppure l'idea di base non era nemmeno troppo malvagia: un picchiaduro a scorrimento in cui l'Uomo Ragno e i suoi storici nemici si uniscono per fare fronte comune contro una minaccia aliena. Avete presente nomi epici come Double Dragon e Final Fight? Ecco, dimenticateli alla svelta perché Amici o Nemici prendeva il peggio dei picchiaduro che lo hanno preceduto e frullava tutto dentro un'avventura ripetitiva e priva di carattere, con meccaniche soporifere che dimostravano di non conoscere minimamente la parola "varietà".

Insomma: l'ennesimo KO da cui si è dovuto riprendere il nostro arrampicamuri preferito nel corso della sua carriera videoludica. Tuttavia in multiplayer le cose miglioravano non poco, c'è da ammetterlo: malmenare i cattivi in compagnia di un amico regalava momenti piacevoli, ma la noia era sempre dietro l'angolo, in agguato come il peggiore dei villain.

Spider-man: Return of the Sinister Six (1992)

Avremmo preferito un mondo dominato dal Dottor Octopus piuttosto che giocare a Spider-man: Return of the Sinister Six
Avremmo preferito un mondo dominato dal Dottor Octopus piuttosto che giocare a Spider-man: Return of the Sinister Six

Il Dottor Octopus era pronto a conquistare il mondo. Niente avrebbe potuto fermarlo. Come se non bastasse, con l'aiuto dei temibili Sinistri Sei il suo obiettivo sarebbe stato davvero a portata di mano.

Spider-man: Return of the Sinister Six era uno di quei casi in cui, davanti all'offerta di aiuto da parte dell'Uomo Ragno, avremmo preferito rispondere "Guarda, scegliamo la dittatura del Doc Ock; come se avessimo accettato, grazie lo stesso".

Il titolo uscito per NES nel 1992 era un'antologia di tutte quelle cose che non andrebbero fatte in un videogioco, dal level design scadente alla risposta dei comandi reattiva come un gatto morto. In sostanza, la strategia per il superamento di uno stage consisteva unicamente in un'indegna fuga continua, che se non altro aveva il merito di farci evitare combattimenti frustranti e mal calibrati.

Com'è normale, il comparto tecnico ormai trentennale appare ingiudicabile oggi, ma lasciateci almeno dire che l'andatura con cui Spider-man avanzava, piegato in avanti come un pensionato affetto da lombalgia, era qualcosa di meraviglioso.

Spider-man (1982)

Spiderman su Atari 2600 non sa nemmeno lui cosa sta facendo
Spiderman su Atari 2600 non sa nemmeno lui cosa sta facendo

Ok, piano con le parole: non starete mica pensando che ci piace infierire su titoli indifesi a causa dell'usura del tempo? Ci sembra quasi di picchiare un anziano inerme in perfetto stile "Arancia meccanica". Vi assicuriamo che non è divertente prendersela con un gioco uscito su Atari 2600 qualcosa come quarant'anni fa, ma qualcuno deve pur farlo, ci dispiace.

Trovare pecche allo Spider-man del 1982 è fin troppo semplice e allo stesso tempo dannatamente complicato. Si potrebbe azzardare che il suo vero, grande difetto è quello di essere... se stesso. Sì perché la meccanica era talmente basilare da non lasciare spazio ad altri elementi di gameplay e quindi ad altre potenziali lacune. Di contro, la meccanica era talmente basilare da annoiare con una velocità unica.

Nei panni di Spidey avevamo il compito di scalare i grattacieli della Grande Mela allo scopo di salvare poveri innocenti da ordigni esplosivi piazzati da Goblin, in una salita ripetitiva e snervante minata da ogni tipo di problema. Non era infatti raro avere l'impressione che la ragnatela si fosse attaccata al muro dell'edificio per poi scoprire che così non era, con risultati in termini di blasfemia che potete immaginare.

Il rispetto per i dinosauri videoludici rimane e rimarrà sempre, va anche detto però che pochi giochi hanno saputo intristirci e farci lacrimare sangue come Spider-man per Atari.

La scalata - o, se preferite, la discesa - è finalmente giunta al termine. Nonostante sia un supereroe davvero tosto, come avete potuto vedere, Spider-man di mazzate ne ha prese e parecchie nel corso del tempo.

E voi? Quali sono i vostri peggiori ricordi legati al tessiragnatele di New York? Diteceli nei commenti qui sotto.