La nuova anteprima di Kena: Bridge of Spirits si propone come un approfondimento, seguendo il primo speciale che dedicammo al gioco lo scorso giugno 2020. Di questa nuova IP Sony, tutto sommato, ha finora mostrato appena un video: un video che però ha lasciato il segno, al pari di quelli di franchise ben più blasonati che sappiamo arriveranno in esclusiva su PlayStation 5. Kena no, non arriverà in esclusiva: approderà anche su PC e su PlayStation 4 entro la fine del 2020. Ma sarà uno dei videogiochi più importanti dei prossimi mesi, e non solo per la sua identità, ma anche perché rappresenterà uno dei primi esponenti della fase di transizione tra current e next gen. Soffermiamoci ora sulla produzione di Ember Lab, e scopriamone maggiori segreti.
Prima di Kena: storia e influenze dei fratelli Grier
Già dopo i primi istanti del trailer di Kena: Bridge of Spirits per PlayStation 5, alcuni giocatori hanno intuito quanto il videogioco sembrasse visivamente e stilisticamente simile ad un film Disney Pixar. Mai intuizione fu più corretta, e la conferma arriva direttamente dai fratelli Josh e Mike Grier, fondatori e membri a tutti gli effetti del team di Ember Lab.
Storia e influenze hanno radici lontane. Il padre dei due, quando erano più piccoli, lavorò per un certo periodo presso The Walt Disney Company, nei ben noti parchi di divertimento; ad un certo punto dovette trasferirsi dagli Stati Uniti a Parigi, e portò con sé la famiglia. Oltre alla visita di questi ambienti, i due fratelli (che avevano allora sei e quattro anni) ebbero così la possibilità di avvicinarsi al mondo dei videogiochi; di cartoni animati in TV non se ne parlava neppure, non conoscevano la lingua locale e non avevano amici subito dopo il trasloco. La loro cultura fu profondamente influenzata dal mondo dei videogiochi anche in seguito, tra i primi soprattutto Metroid e Zelda.
Lo sviluppo vero e proprio arrivò però solo diversi anni più tardi: mentre il padre veniva assunto presso Disney Tokyo, per Mike vi fu il tempo di studiare cinematografia alla Chapman University, e per Josh qualcosa di completamente diverso come economia e business alla Northwestern. Comunque i fratelli Grier non si separarono mai davvero l'uno dall'altro. Originali anche i primi progetti portati a termine con Ember Lab, tra i quali spot televisivi per Coca-Cola, Major League Baseball e KFC.
L’evoluzione di Kena
Kena: Bridge of Spirits iniziò a prendere forma sullo sfondo di progetti molto differenti, tra i quali anche qualche titolo mobile: ora si abbozzava il design della protagonista, ora si creava qualche sketch su un mondo di gioco generalmente "fantastico" e ancora non ben definito. Nessuno però sapeva bene che cosa fosse quel progetto né che cosa sarebbe diventato, neppure i Grier: avevano solo l'impressione che fosse destinato ad essere qualcosa di diverso rispetto al solito, e di più corposo.
Tra l'altro, almeno inizialmente, Kena: Bridge of Spirits avrebbe dovuto essere qualcosa di molto diverso da ciò che è stato mostrato negli scorsi mesi. Il team di sviluppo si era intanto arricchito di nuovi dipendenti, questa volta con esperienza specificamente nel settore gaming, a differenza dei fondatori. Kena, secondo le idee iniziali, avrebbe dovuto essere molto più giovane, praticamente una bambina; e i Rot, le buffe creature, sarebbero stati i cattivi.
Fondamentalmente il gioco passò dalla fase iniziale dei Rot cattivi, in cui avrebbero combattuto una Kena di circa 6-7 anni sfruttando il potere della corruzione (da qui anche il nome di "rot") ad una seconda versione in cui una Kena cresciuta avrebbe sfruttato dei Rot buoni come in A boy and his blob. Ma neanche questa seconda versione convinse appieno, perché la ragazza era priva di poteri e faceva esclusivamente affidamento sulle creature; si optò infine per la versione definitiva, lei la giovane guardiana degli spiriti, loro i non sempre coraggiosi aiutanti.
Le dimensioni di Kena: Bridge of Spirits
Adesso ovviamente Kena: Bridge of Spirits è praticamente terminato, e verrà lanciato nei prossimi mesi. Gli sviluppatori hanno ora un'idea ben precisa della propria produzione, e hanno voluto chiarire un aspetto che probabilmente farà discutere i potenziali acquirenti: le dimensioni.
Quanto sarà grande e quanto durerà Kena: Bridge of Spirits, lato monte ore di gioco? Ember Lab ha dichiarato che l'avventura della protagonista potrà essere vissuta nello spazio di un weekend. "Vogliamo davvero un'esperienza corposa, ma ci siamo ritrovati contornati da quelle che durano 100 ore, oppure anche solo 40. Quando abbiamo cominciato a pensare al gioco, ci siano dati dei limiti; volevamo la stessa sensazione di immersività, l'esperienza fantastica di un nuovo mondo, però su piccola scala".
Kena: Bridge of Spirits sarà dunque ricco di azioni da portare a termine, di ambienti da esplorare, di oggetti da trovare, ma su scala ridotta rispetto a produzioni ben più "importanti" presenti sul mercato. Insomma, pensate agli open world più famosi degli ultimi anni: ecco, Kena non sarà così grande, ma punterà tutto sulla concentrazione dei propri contenuti. Gli sviluppatori hanno anche chiarito che ovviamente ciò si rifletterà sul prezzo di lancio: anche su PlayStation 5, Kena: Bridge of Spirits non arriverà a costare 60 euro.
I Rot e il loro “capo” tutto speciale
I Rot sono delle creaturine simpaticissime, piccole e nere, che accompagneranno Kena nel corso del suo viaggio. Il trailer li ha mostrati in azione sufficientemente variegate: potranno spostare oggetti, interagire con determinati punti del mondo di gioco, aiutare Kena in combattimento trattenendo i nemici, e in vari altri modi, molti dei quali verranno resi noti soltanto più avanti.
Ma ecco un dettaglio importante che farà la felicità di parecchi giocatori: i Rot non possono morire. Via via che l'avventura prosegue, Kena incontrerà nuove piccole creature che si aggiungeranno al gruppo principale, ampliandolo: in combattimento nessun Rot morirà mai. Dunque una volta sbloccati saranno per sempre in possesso del giocatore.
Con l'aumentare dei Rot al seguito di Kena, aumenteranno anche le possibilità di interazione con il mondo di gioco: verranno sbloccate nuove abilità che prima non era possibile utilizzare, ad esempio. I Rot potranno anche essere personalizzati con degli accessori buffi (per esempio dei cappelli che in verità poco si adattano con il mondo fantasy di riferimento); è altamente probabile che tali accessori saranno legati a specifici obiettivi o collezionabili dell'avventura principale.
Infine, i Rot avranno un "capo" tutto speciale, e cioè la prima creatura che Kena incontrerà nel suo viaggio: quest'ultima riposerà sulla sua spalla e sarà in un certo modo il leader della truppa. Gli sviluppatori gli hanno dedicato un'attenzione speciale, perché in qualche modo rappresenterà il tramite tra la ragazza e le altre creature.
Inizialmente, prima di ogni combattimento, i Rot si comporteranno come dei veri e propri fifoni: correranno via lasciando Kena sola di fronte al nemico. Qui entrerà in gioco la meccanica nota come Rot Courage, cioè il Coraggio dei Rot: man mano che Kena dimostrerà di sapersela cavare contro il nemico di turno, i Rot torneranno indietro a darle una mano, rassicurati.
Il passaggio da PlayStation 4 a PlayStation 5
Benché Kena: Bridge of Spirits sia stato presentato per la prima volta come titolo di lancio di PlayStation 5, lo sviluppo in realtà è cominciato molto prima che gli sviluppatori avessero a disposizione il dev kit della nuova home console Sony. Anzi, praticamente la quasi totalità dello sviluppo del gioco è stata gestita proprio su PlayStation 4.
Il passaggio a PlayStation 5 ha rivestito però una tappa importantissima, ed è stato accolto con gioia dal team di sviluppo. "Per la maggior parte del progetto abbiamo dovuto fare riferimento a PlayStation 4, comprimendo e adattando affinché potessimo ottenere le performance che desideravano; è stato un incubo. Dopo aver fatto tutto ciò è stato fantastico poter passare a PlayStation 5 e avere a disposizione tutte quelle potenzialità aggiuntive".
A cambiare sono stati soprattutto la foresta e la presenza a schermo dei Rot. Dovendo scendere a compromessi, Ember Lab su PlayStation 4 aveva concentrato i propri sforzi sulle fasi di combattimento, affinché risultassero agili e fluide; la potenza aggiuntiva di PlayStation 5 ha permesso di tornare sull'ambiente di gioco, arricchendolo di dettagli. E così sulla nuova console ovviamente la foresta sembrerà più viva e pulsante, più credibile e dettagliata. Solo su PlayStation 5, inoltre, verranno mostrati tutti i Rot compagni di Kena man mano che quest'ultima li sbloccherà, anche fino a 100 Rot nello stesso momento; su PlayStation 4 ciò non sarà invece possibile.
L'esperienza di gioco ideale, per gli sviluppatori, sarà chiaramente quella offerta da PlayStation 5, anche in virtù delle possibilità offerte dal nuovo DualShock. Dato che però non tutti potranno passare da subito alla next gen, gli acquirenti di Kena su PlayStation 4 riceveranno automaticamente anche l'upgrade gratuito a PlayStation 5, da sfruttare in un secondo momento.
Passano i mesi, emergono nuovi dettagli sullo sviluppo e sulle possibilità legati a Kena: Bridge of Spirits. Difficile dubitare: l'ambizioso progetto di Ember Lab rappresenterà una delle prime vere esperienze next gen, mostrando cosa è in grado di fare PlayStation 5. Naturalmente lo farà con tutti i limiti legati al piccolo team di sviluppo, e con un'offerta complessiva che già da ora viene annunciata come contenuta. Tuttavia gli sviluppatori sembrano avercela messa tutta nello sfruttare le nuove possibilità offerte, ad esempio, dal controller di PlayStation 5, e la potenza aggiuntiva dell'hardware Sony ha concesso loro di tornare sul mondo di gioco, arricchendolo di dettagli. Manca ancora un po' all'arrivo di Kena: Bridge of Spirits, ma noi non vediamo l'ora di provarlo. E voi?
CERTEZZE
- Visivamente affascinante
- Nonostante le dimensioni contenute si annuncia denso e ambizioso
- Uno dei primi titoli a sfruttare il potenziale di PlayStation 5?
DUBBI
- La trama potrebbe rivelarsi davvero molto breve
- La gestione dei Rot in battaglia andrà valutata a fondo