Facile dire "scrivi di Kingdom Come Deliverance 2, ma ricorda, questa non è una recensione" mentre sei a circa venti ore di gioco e, di conseguenza, in piena luna di miele. Ho le farfalle nello stomaco e sarà davvero dura non starle a sentire svolazzare mentre vi parlerò di quel che ho visto fino ad ora. Non voglio nemmeno ipnotizzarvi, non faccio il mentalista e non è questo il momento storico migliore per lasciarsi andare sulle ali dell'hype. Per ora si può parlare del gioco solo fino a una certa missione che sancisce ufficialmente la fine dell'introduzione di Kingdom Come Deliverance 2.
Il fatto che, dopo venti ore, sto ancora giocando per fare in modo che quella missione arrivi, rende però il mio lavoro molto più semplice: non devo nascondervi nulla perché quel che avviene dopo non l'ho visto nemmeno io.
La scintilla del fabbro
Kingdom Come Deliverance, gioco straordinario, uno dei primi grandi progetti nati sulla scia di Kickstarter. L'artefice di tutto fu Daniel Vavra che, dopo aver creato il meraviglioso Mafia, in contrasto con il publisher se ne andò dal team per fondarne uno tutto suo, i Warhorse Studios, dove avrebbe potuto perseguire la sua visione creativa in piena libertà. Buona parte del progetto fu realizzato con i soldi del pubblico, totalmente rapito dall'idea di un gioco di ruolo non fantasy, ma storicamente accurato, e dal gameplay all'altezza dei fabbisogni di un hardcore gamer senza macchia e senza paura.
Il risultato fu un'esperienza senza eguali, sicuramente acerba, chiaramente limitata dal budget - ricorderete che su console i primi mesi furono da mani nei capelli - ma così speciale da finire negli hard disk di otto milioni di appassionati. Parliamo chiaramente di un gioco per un pubblico che vuole un certo tipo di esperienza perché questo non è Skyrim, anzi ne è l'esatta antitesi. Il seguito prosegue imperterrito nella medesima direzione, si rivolge allo stesso pubblico, ma questa volta puntando a uno standard di qualità che in queste prime ore è da gioco di altissima fascia. Senza nulla togliere alla bravura del team, simili risultati li raggiungi solo se hai qualcuno che pompa soldi e quando accade si vede, si sente, si gioca.
Un altro livello
Kingdom Come Deliverance 2 è un gioco di ruolo dove se non si gioca di ruolo, semplicemente non vai avanti. Lo devi fare per forza, altrimenti ti bastonano a morte in una foresta, finisci a mangiare uova marce trovate per terra, ti ritrovi condannato al cappio e tanti saluti alla tua bella storyline ricca di avventure. Però è fatto davvero bene, non come il primo capitolo dove pure lavarsi in un trogolo si risolveva in un'operazione lenta e macchinosa, piena di animazioni superflue spesso pure malcalibrate.
Qui siamo proprio in un'altra categoria, non solo a livello di pulizia generale, ma anche come pura esperienza di gioco. In queste quattordici ore è accaduto di tutto: situazioni di puro gameplay emergente, storie che hanno preso direzioni totalmente inaspettate e in base alle nostre azioni e interazioni precedenti. Non voglio dilungarmi troppo su questo aspetto perché voglio ancora testarlo a dovere, ma dannazione se Kingdom Come Deliverance 2 sembra reagire alle nostre scelte. Svegliarsi la mattina e andare a nord, piuttosto che a sud, può cambiare completamente il corso di alcuni eventi, il modo nel quale potremo affrontare la prossima manciata di quest. In più di un'occasione, i vari personaggi hanno preso in considerazione cose che io stesso avevo dimenticato, o reagito in modo sorprendente a dei dettagli a cui solitamente, in altri giochi, non si dà peso. Come accadeva nel precedente, ma meglio, e di più.
Mutt, dove sei?
Henry è ancora il protagonista indiscusso del gioco ma, nonostante l'incidente che ad inizio avventura ne cancellerà buona parte delle abilità, è un personaggio molto diverso da quello che abbiamo conosciuto all'inizio del primo Kingdom Come Deliverance. Questo si riflette anche, se non soprattutto, sui combattimenti. Nonostante il gioco sia ancora estremamente pericoloso, fin da subito con un minimo di esperienza sarà possibile avere la meglio sui banditi meno attrezzati, specialmente se questi proveranno a fare i bulli senza amici nei dintorni.
Non è solo merito di Henry: il sistema di combattimento è stato ricostruito in modo da essere molto più intuitivo e reattivo che in precedenza. Il risultato sembra sia stato raggiunto brillantemente. In Kingdom Come Deliverance 2 il buon Henry è anche il proprietario di un cane chiamato Mutt, se lo ritroverete (scapperà dopo gli eventi iniziali) non solo vi farà compagnia durante le vostre avventure, ma si rivelerà ben presto un insostituibile compagno. Già intravisto nel primo gioco, Mutt può essere mandato all'attacco e se gli si mostra un oggetto importante può seguirne l'odore, inoltre sbloccando nuove abilità potrà darvi una mano anche nelle attività venatorie raccogliendo la selvaggina per voi e non solo.
Un grande inizio
Voglio però andarci cauto, evitare sviolinate prima del tempo. Anche se l'area introduttiva di Kingdom Come Deliverance 2 sembra un paradiso di scoperte e gameplay, potrebbe anche rivelarsi la parte migliore del gioco. Ammetto che sarebbe una delusione dal quale difficilmente mi riprenderei perché fino ad ora, l'ultima fatica Warhorse Studios è per me un sogno che s'avvera: il ritorno dei GDR in prima persona ad alto budget tutta immedesimazione e complessità come non si vedevano in giro dai tempi di Morrowind. Sono un po' come un orfano sul punto di ritrovare i genitori, però non è detto che questo avvenga.
Sicuramente quel che ho giocato sarà sufficiente per far felici gli appassionati del primo capitolo, ma Kingdom Come Deliverance 2 punta molto più in alto e lungo il percorso può rischiare di perdersi in diversi modi. La trama è ancora un grande punto interrogativo, il resto della mappa è ancora avvolta dalla nebbia e sono riuscito a intravederla solo aldilà delle colline che abbracciano la zona iniziale. Le abilità che possiamo sbloccare sono tantissime, non sembrano però interessanti come lo erano nel primo gioco, ma questa sensazione è anche legata alla mia inesperienza. Dubbi, incertezze, come è naturale che sia.
Tra forgia et augello
Mentre prendo le misure con i vari sistemi di gioco, sto passando una malsana quantità di ore nella forgia dove ho trovato lavoro. Nel primo gioco non era possibile fare il fabbro mentre in questo seguito può diventare un passatempo piuttosto remunerativo, inoltre il minigioco collegato alla creazione di asce, ferri di cavallo, spade e armature è anche molto appassionante, per non dire incredibilmente rilassante. È necessario scegliere la qualità dell'acciaio e dei diversi componenti, trovare pelle di maiale per l'elsa, scaldare per bene il metallo e batterlo per bene col martello. I colpi vanno dati con una certa potenza e un certo ritmo, e distribuiti su tutta la zona sia da un lato che dall'altro.
Se andremo bene, Henry inizierà a fischiettare un motivetto che insieme al numero di scintille provocate dalle martellate ci indicheranno la qualità del lavoro svolto. Alla fine, in base a come ci saremo comportati, ci ritroveremo tra le mani l'oggetto fatto e finito che potremo utilizzare o rivendere. C'è chi su questa roba ci passerà cento ore come se stesse giocando a Elite Dangerous, ve lo dico io. I soldi sono pochi, la merce scarseggia, soprattutto nelle prime ore di gioco lavorare del resto si rivelerà fondamentale.
Chi non ama passare il tempo in forgia, preferirà forse andare a cacciare: a seconda dell'abilità di Henry sarà possibile recuperare dagli animali uccisi diverse risorse come orecchie, pelli, denti, tagli di carne più o meno preziosi. Attenti però: il cibo marcisce, ma la sua durata potrà essere estesa utilizzando gli essiccatoi, o creando manicaretti negli appositi pentoloni.
Per chi se lo chiedesse, il sistema di salvataggio è lo stesso del primo gioco nella sua forma finale: è possibile salvare creando o comprando pozioni del salvataggio nel banco dell'alchimia (le migliori daranno anche dei bonus) e dormendo in un letto di vostra proprietà. In questo seguito sono però presenti anche dei salvataggi automatici che mi hanno salvato più volte.
Basta però, il resto lasciamocelo per la recensione. Che altro volete sapere? Poi vi fomentate e date la colpa al sottoscritto che sta messo peggio di voi. Davanti a me chissà quante ore di gioco ci sono ancora e c'è tutto il tempo per cambiare opinione e vedere con occhi diversi quel che adesso appare fulgido come l'oro. Senza alcun dubbio ci troviamo davanti a un progetto potenzialmente speciale, pensato però per quel pubblico che ancora apprezza scendere da cavallo per raccogliere un fiore. Perché vi avverto già da ora: questo è puro slow-gaming. Per chi se lo stesse chiedendo, lo stiamo giocando su PC e al momento abbiamo avuto un solo crash e una quantità davvero minima di bug, tutti di poco conto e le prestazioni con DLSS su qualità sono state ottime. Il gioco è completamente tradotto in italiano, ben doppiato in inglese, ma giocato in ceco è senza dubbio molto più figo. A presto per la recensione.
CERTEZZE
- Incredibile atmosfera
- Meccaniche realistiche e ben realizzate
- Mutt, dove sei finito?
DUBBI
- Le abilità sembrano meno e meno interessanti, solo una sensazione?
- Tranne l'incipit, la trama è ancora un grosso mistero
- Le missioni successive saranno altrettanto ben intrecciate?