Che cos'è Kingdom Hearts? Vi sono molti modi per rispondere, ma oggi vorremmo tornare alle radici della saga. Cos'era Kingdom Hearts? In che modo è stato un po' da tutti presentato quando il primo capitolo si accingeva a essere pubblicato su PlayStation 2, nel 2002?
Kingdom Hearts è Final Fantasy mescolato con i mondi e i personaggi Disney. Così veniva spiegato, in modo molto rapido e molto semplice. Era anche un modo corretto? In un certa misura sì. Lo è anche oggi? No, non più.
Non crediamo di stupire nessuno nell'affermare che Kingdom Hearts ha da tempo trovato il proprio spazio e si è allontanato enormemente dalla sfera d'influenza di Final Fantasy. Dopo una decina abbondante di giochi (di più, se volessimo contare le riedizioni, le remaster e i remake di certi capitoli), la saga di Tetsuya Nomura non ha più bisogno di essere associata a un altro grande nome per poter avere un valore e un'identità.
Esattamente, quindi, qual è stato il ruolo di Final Fantasy all'interno della saga e in che modo Nomura ha usato i personaggi delle varie fantasie finali? Scopriamolo in questo speciale intitolato Kingdom Hearts e i personaggi di Final Fantasy: passato, presente e futuro della serie Square Enix.
Kingdom Hearts, l’inizio del viaggio
Partiamo dalla base, da quel primissimo capitolo della saga: Kingdom Hearts, pubblicato nel 2002 su PlayStation 2.
L'avvio del gioco ci propone un particolare mix tra tutorial, personalizzazione del percorso di crescita del personaggio (a dir poco non chiara, ma questo è un altro discorso) e suggerimenti narrativi per quel che accadrà nel finale di gioco. In mezzo a tutto questo, vi è una sezione nella quale dobbiamo rispondere ad alcune domande per definire il livello di difficoltà del gioco nelle sue varie fasi. Chi pone queste domande? Tre personaggi di Final Fantasy, ovvero Tidus e Wakka da Final Fantasy X e Selphie da Final Fantasy VIII, tutti rappresentati sotto forma di ragazzini della stessa età di Sora. Come scopriremo poco dopo, i tre sono amici del nostro protagonista e vivono anch'essi sulle Isole del Destino.
Già qui, vediamo come i personaggi di Final Fantasy, anche se per ora narrativamente secondari, abbiano un forte valore simbolico. Sono loro che hanno diritto di porre a Sora domande "complesse" e definire quindi il tipo di difficoltà che dovrà affrontare nel gioco. Inoltre, viene subito detto che i nuovi personaggi di Kingdom Hearts e gli storici personaggi di Final Fantasy provengono dalla stessa isola, vivono assieme da sempre. Anche se in modo indiretto, Nomura e Square Enix stanno dando validità alla nuova opera, fondandola sul passato, affermando che le origini dei due franchise sono le stesse. Tidus, Wakka e Selphie sono però solo una piccola frazione della presenza di Final Fantasy all'interno di Kingdom Hearts. Più importante è il gruppo di personaggi che Sora incontrerà alla Città di Mezzo.
Narrativamente, la Città di Mezzo è un mondo nel quale vengono raccolte quelle persone che hanno perso la propria casa ma che non sono state catturate dall'Oscurità. Lì, infatti, troviamo gli esuli de La Fortezza Oscura (o Giardino Radioso, se preferite): Squall (rinominato Leon in Kingdom Hearts) da Final Fantasy VIII, Cid, Yuffie e Aerith da Final Fantasy VII. Il loro compito è molto semplice: sono la guida degli eroi.
Re Topolino, che rappresenta la figura massima nel lato "Disney" nel primo Kingdom Hearts, incarica Paperino e Pippo di trovare la "chiave", il Keyblade, e di conseguenza Sora. I due hanno ovviamente bisogno di aiuto e il Re dice loro di andare a cercare Leon.
Allo stesso modo, Sora - una volta arrivato alla Città di Mezzo - si ritrova perduto in un piccolo labirinto di strade, vicoli e stanze e non è in grado (in modo anche un po' comico) d'incontrarsi con Paperino e Pippo. Alla fine, quando sembra che non vi sia modo per proseguire nel gioco, il ragazzo si scontra con Leon e, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta, viene portato al sicuro e lì gli viene spiegato cosa sono gli Heartless, cos'è il Keyblade e qual è la missione (trovare i diari di Ansem).
Infine, quando Sora incontra Paperino e Pippo e deve decidere se unirsi a loro, Leon suggerisce (ma in pratica ordina) al ragazzo di unirsi ai personaggi Disney. "Sora, vai con loro. Specialmente se vuoi trovare i tuoi amici". Anche qui, Final Fantasy si propone come la guida di Kingdom Hearts. Leon e la sua squadra sono adulti, hanno già vissuto quello che è capitato a Sora (perdere il proprio mondo), sanno cosa deve essere fatto e come funzionano le cose.
In modo simile, nell'arco di tutto il gioco, Cid sarà la persona da incontrare per sbloccare nuovi mondi (dopotutto lui è il "pilota", chi altro potrebbe aiutare nell'esplorazione spaziale dell'universo di Kingdom Hearts?). E chi ci dà uno dei pezzi da portare a Cid? Cloud da Final Fantasy VII.
Avanzare in Kingdom Hearts è impossibile senza Final Fantasy. Di più, senza Final Fantasy, Kingdom Hearts non potrebbe esistere.
Kingdom Hearts 2, le cose iniziano a cambiare
Lo status quo, però, viene rapidamente scosso. Messo da parte Chain of Memories - che, pur se narrativamente importantissimo e ludicamente valido, perlopiù si basa sul ripetere quanto accaduto nel primo capitolo - poniamo la nostra attenzione su Kingdom Hearts 2.
Il secondo capitolo numerato della serie propone un avvio atipico con un "nuovo" personaggio, Roxas. In questa sezione troviamo subito vari personaggi provenienti da Final Fantasy: Vivi (dal IX), Seifer (dall'VIII) e Setzer (dal VI). I primi due fanno parte di un gruppo di teppisti, avversari del gruppo di Roxas, ma in fondo sono anche loro brave persone, pronte ad aiutare. Sono quindi dei pari di Roxas e del nostro personaggio. Setzer, invece, è solo un nemico di un torneo, praticamente ignorato dal gioco.
Similarmente a Sora, Roxas viene da un mondo nel quale sono presenti personaggi di Final Fantasy e, anche se sappiamo che in realtà non è così, l'idea è che sono cresciuti assieme o che, perlomeno, si conoscono da tempo. Anche in questo caso, quindi, Final Fantasy è compagno di Kingdom Hearts 2, ma in un modo diverso, più una sorta di amichevole rivale che può essere sconfitto e superato.
Finita la sezione di Roxas, abbiamo modo di riprendere i panni di Sora che, come conseguenza degli eventi di Chain of Memories, non ha alcun ricordo di quel che è accaduto dopo il finale del primo Kingdom Hearts. Il giovane e le sue due spalle hanno bisogno di una guida, di qualcuno che gli faccia capire cosa succede e cosa devono fare.
A differenza del primo capitolo, però, questa volta l'aiuto arriva nei panni di Disney, quasi letteralmente. Sarà infatti Yen Sid (leggetelo al contrario), lo stregone di Fantasia e maestro di Re Topolino all'interno di Kingdom Hearts, a spiegare a Sora chi sono i nuovi nemici (i Nessuno) e, con il supporto delle Tre Fate Buone (da La Bella Addormentata nel Bosco), a donargli un abito che sblocca un nuovo potere (la Fusione).
Questa sezione svolge lo stesso ruolo della fase della Città di Mezzo. In entrambe, Sora riceve la propria missione e tutte le informazioni fondamentali per partire, accede alla Gummiship e il giocatore ha modo di vedere che Malefica è pronta a dar battaglia con il proprio aiutante (Riku nel primo, Pietro nel secondo). La principale differenza è che in questo caso non è più Final Fantasy a porsi come guida.
Sora raggiunge il vecchio gruppo di amici nel mondo successivo, La Fortezza Oscura. Precisamente, rincontra Leon, Yuffie, Cid e Aerith, che stanno avendo alcuni problemi con la gestione della difesa della città. Più importante, però, è il primo approccio tra i due gruppi. Sora chiede ai personaggi di Final Fantasy se hanno qualche informazione su Re Topolino e Riku: la risposta è molto banalmente no.
I personaggi che nel primo capitolo avevano svolto il ruolo di guida, sono ora solo un altro gruppo di alleati relegati nel proprio mondo, che si preoccupa dei propri problemi e non hanno una chiara visione del quadro generale. Di più, sono loro che hanno bisogno dell'aiuto di Sora, questa volta, e sono loro che hanno bisogno che Sora spieghi cosa stia accadendo. Anche l'uscita dal mondo diventa quasi l'opposto di quanto avvenuto nel primo gioco. Se là era stato Leon a spingere Sora a partire, ora è il nostro eroe a dire a Leon che non può rimanere e deve raggiungere nuovi mondi. Inoltre, anche lo sblocco di nuove aree dell'universo è soggetto al potere di Sora, non all'aiuto di Cid.
Il rapporto tra Kingdom Hearts e Final Fantasy è già quindi cambiato. La fantasia finale è ancora una parte importante del gioco di Nomura, In Kingdom Hearts 2, visto che La Fortezza Oscura sarà al centro di molteplici eventi narrativi nel corso del gioco e i vari personaggi agiranno attivamente, ma il loro ruolo è cambiato definitivamente e il resto della saga non farà nulla per ripristinare il precedente equilibrio.
Kingdom Hearts, tutto il resto
Con Kingdom Hearts 2 ci troviamo nel 2006 e abbiamo di fronte a noi ben 13 anni, prima dell'arrivo di Kingdom Hearts 3, ultimo capitolo della Dark Seeker Saga (ovvero la saga della quale fanno parte tutti i giochi a oggi usciti). In realtà, in questi tredici anni il ruolo di Final Fantasy è stato fortemente depotenziato in Kingdom Hearts.
Andando in ordine di pubblicazione e ignorando le riedizioni, possiamo rapidamente citare i vari capitoli di Kingdom Hearts e il modo in cui utilizzano i personaggi di Final Fantasy, per comprendere quanto le cose siano cambiate nell'arco di pochi anni.
Nel 2008, Square Enix pubblica Coded (riproposto nel 2010 col remake Re:coded). Si tratta, al pari di Chain of Memories, di un gioco che fa quasi solo rivivere avventure passate e, di conseguenza, la presenza di personaggi di Final Fantasy è più un retaggio che una scelta creativa.
Nel 2009 arriva 358/2 Days, il quale si concentra su Roxas e l'Organizzazione XIII già nota dai tempi del secondo capitolo numerato. In questo caso, non ci sono personaggi di Final Fantasy se non la creature moogle (o moguri), presente in quasi tutta la saga come venditore e che, per l'occasione, indossa un abito dell'Organizzazione XIII.
Nel 2010 viene pubblicato Birth by Sleep, che ci porta circa dieci anni prima delle avventure di Sora e nell'arco dell'intera avventura ci permette solo di incontrare Zack Fair di Final Fantasy VII Crisis Core, il quale è unicamente un comprimario all'interno del Olympium Colosseum (il mondo di Hercules). Il giovane è stato scelto in quanto in tale mondo, nel primo gioco, è presente Cloud. Così come Birth by Sleep è un prequel di Kingdom Hearts, allo stesso modo Crisis Core è un prequel di Final Fantasy VII: la sua presenza è perlopiù frutto di un parallelo con l'altro personaggio di Final Fantasy, ma non svolge alcun ruolo rilevante. Prendiamo poi in esame Dream Drop Distance, del 2012, all'intero del quale appare un singolo Moogle, ma nessun vero personaggio con un nome o un cognome. Come nota a margine, segnaliamo che in questo capitolo Nomura inserisce personaggi di The World Ends With You, altra sua opera, dimostrando di non avere troppi problemi a mescolare i franchise all'interno del calderone Kingdom Hearts.
A seguire troviamo il gioco mobile Kingdom Hearts Union χ[Cross] (poi divenuto Union χ Dark Road, ma precedentemente noto come Unchained χ, versione mobile del gioco χ per browser esclusivo per il Giappone... ripetetelo tre volte di fila). In questo caso, i personaggi di Final Fantasy sono presenti nel gioco sotto forma di spille usate per attaccare, ma la loro rilevanza narrativa è nulla. Si tratta di puro fan service.
Infine, abbiamo Kingdom Hearts 3 (del 2019). Quest'ultimo gioco propone un gameplay ampliato, mondo più elaborati e soprattutto chiude la maggior parte delle trame e sotto-trame ideate da Nomura durante la lunga e stratificata (per non dire intricata) narrativa della Dark Seeker Saga. In tutto questo, però, non appare neanche un personaggio di Final Fantasy, almeno fino a quando non viene pubblicato il DLC a pagamento, Re:Mind, all'interno del quale Leon e i suoi amici fanno una veloce comparsa.
Se nei precedenti capitoli si poteva "giustificare" la mancanza di personaggi di Final Fantasy in quanto si trattava di capitoli alternativi, spesso con altri personaggi e cronologicamente posizionati fuori dall'epoca di Sora, la mancanza nel terzo capitolo ha un valore simbolico molto più grande. Nomura stesso spiegò che non c'era molto spazio in Kingdom Hearts 3 per i personaggi di Final Fantasy (avrebbero distratto i giocatori, a suo dire). Ancora più importante, però, è un'altra dichiarazione del director: "Non credo che i personaggi di Kingdom Hearts abbiamo bisogno dell'aiuto dei personaggi di Final Fantasy tanto quanto in passato".
Per dovere, chiudiamo citando Melody of Memory, capitolo a tema musicale che ci fa (per l'ennesima volta) rivivere in un formato alternativo le avventure dei vecchi capitoli della saga, aggiungendo un filmato finale che amplia leggermente la conclusione di Kingdom Hearts 3 e mette le prime basi per la nuova saga. Ancora una volta, qualsiasi presenza di personaggi di Final Fantasy è più un retaggio che un'introduzione volontaria.
Verum Rex e Final Fantasy Versus XIII
Dopo 20 anni, Kingdom Hearts non è più Final Fantasy mescolato a Disney. Con l'inizio di una nuova saga, però, le cose potrebbero cambiare. Anche se per il momento non abbiamo una chiara idea di quel che ci aspetta dopo la Dark Seeker Saga, Nomura ha iniziato a darci qualche indizio con Kingdom Hearts 3.
All'interno dell'ultimo capitolo, infatti, abbiamo la possibilità di vedere un nuovo personaggio, Yozora, che pare provenire da un altro mondo o da un altro universo. Mettendo da parte tutte le speculazioni narrative, che poco centrano con il nostro discorso attuale, possiamo notare i forti paralleli con il Noctis Lucis Caelum del mai nato Final Fantasy Versus XIII (Final Fantasy XV è molto diverso dall'idea originale di Nomura, in pratica ne è un reboot). Vediamo rapidamente in che modo i due titoli sono collegati.
L'aspetto e le pose nelle quali viene mostrato Yozora richiamano Noctis, prima di tutto. Il nome stesso significa "cielo notturno", al pari di Noctis Caelum. Anche le parole "Verum Rex" sono molto simili a "Versus XIII". Ancora, Verum Rex può essere tradotto come "il vero re", altro concetto che si lega molto facilmente ai concetti di Versus XIII (ma anche del XV, in questo caso).
Yozora ci viene introdotto in un mondo fantasy (magia e poteri di varia natura non mancano) ma profondamente basato su quello reale (Shibuya in particolar modo): ricordiamo che Versus XIII venne presentato con la frase "Questa è una fantasia basata sulla realtà". Volendoci spingere al limite, il personaggio femminile che appare nelle sequenze di Verum Rex all'interno del mondo di Toy Story in Kingdom Hearts assomiglia sufficientemente a Stella di Versus XIII (trasformata in Luna nel XV) e la richiama indossando un ciondolo di una stella.
Andiamo però al vero parallelo tra Noctis e Yozora: la sequenza in auto. In questo caso, è impossibile negare che Nomura abbia voluto creare un collegamento tra le due opere. In alcune sezioni, come potete vedere voi stessi nel video confronto qui sopra, i movimenti del personaggio e della telecamera riprendono appieno Versus XIII.
Come possiamo considerare quindi questi richiami? Nomura, all'interno della guida Ultimania per Kingdom Hearts 3, ha affermato: "So che vi sono richiami grafici che hanno spinto alcune persone a pensare che si tratti di un gioco al quale ho lavorato in passato, ma non lo è. Ci sono parti di un progetto mai pubblicato [ndr, non cita mai direttamente Versus XIII, ma di quello parla] che sono rimaste in un cassetto della mia mente, quindi c'è la possibilità che alcune idee si sovrappongano, ma Verum Rex è un progetto completamente diverso. Nessuno sa cosa ci fosse nel progetto mai pubblicato, e Verum Rex non esiste ancora, quindi magari è difficile capirlo attualmente, ma dirò solo che sono cose diverse e non aggiungerò altro".
La linea ufficiale, quindi, è che non si deve considerare Verum Rex come una sorta di ritorno di Versus XIII.
Il futuro
Kingdom Hearts, in conclusione, non è più in alcun modo legato a Final Fantasy e, come appena detto, ogni richiamo a Versus XIII non è più che una citazione e un riutilizzo di idee mai sfruttate da Nomura.
In una certa misura, questa indipendenza dall'altro grande franchise di Square Enix permette ai futuri Kingdom Hearts di osare in termini di ambientazioni e tematiche, senza timore di mettere personaggi amati dai fan in situazioni che non si sposano con la loro caratterizzazione e le loro origini. Andando in avanti, non crediamo che Nomura cambierà direzione.
Sia chiaro, tutto è possibile e Square Enix potrebbe decidere di forzare all'interno di nuovi capitoli di Kingdom Hearts la presenza di personaggi di nuovi Final Fantasy, così da pubblicizzarli, ma in linea di massima la saga di Nomura non ha più bisogno di puntare sul fan service (è essa stessa il fan service).
Probabilmente là fuori vi sono fan che lo vorrebbero, perché il loro avvicinamento a Kingdom Hearts è stato proprio merito della presenza di Squall, Cloud, Aerith e degli altri eroi ed eroine di Final Fantasy che hanno accompagnato i pomeriggi e le serata di fronte alla console. A quei fan consigliamo però di mettersi il cuore in pace e provare ad apprezzare Kingdom Hearts e il suo piacevolmente caotico mondo narrativo. Dopotutto, per chi ha fame di Final Fantasy, l'orizzonte videoludico sembra denso di giochi, dal sedicesimo capitolo fino alla parte due del remake di Final Fantasy 7.