Ora che Kirby e la terra perduta è alle porte, il Batuffolo Rosa di Nintendo tornerà sotto i riflettori di prepotenza, e questa volta potrebbe restarci a lungo: in questo semestre così ricco di uscite, il nuovo titolo firmato HAL Laboratory resta uno dei più attesi dai possessori di Nintendo Switch. In primo luogo perché Kirby è sempre coloratissimo e irresistibile, ma anche perché le avventure del personaggio creato tanti anni fa da Masahiro Sakurai sono diventate praticamente un appuntamento fisso per ogni fan della grande N che si rispetti. E quando diciamo tanti, intendiamo trenta esatti: l'esordio di Kirby risale infatti all'aprile del 1992. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti... e se siete curiosi di sapere quali sono state le tappe più importanti nella carriera di Kirby, non dovete fare altro che continuare a leggere il nostro speciale Kirby e la terra perduta, storia di un eroe tutto rosa.
Le origini di Kirby
HAL Laboratory fu fondata nel 1980 con un nome che era già tutto un programma, dato che s'ispira ad HAL 9000, il famosissimo computer del film 2001: Odissea nello spazio. Masahiro Sakurai entra nella compagnia intorno al 1989 e nel '92 ha solo diciannove anni mentre disegna il protagonista di un nuovo platform pensato soprattutto per i più piccini. Il gioco - che avrebbe dovuto intitolarsi Twinkle Popopo - doveva avere un protagonista dell'aspetto tenero e fantasioso, così Sakurai disegna uno sprite temporaneo, senza una forma precisa, ma pian piano ci si affeziona al punto da preferirlo al design pensato originariamente: così nasce il batuffolo rosa che oggi conosciamo come Kirby.
In realtà l'origine del nome è ancora oggi incerta. L'ipotesi più accreditata è che Sakurai o chi per lui si sia ispirato alla Kirby Corporation, una società occidentale che a quei tempi costruiva aspirapolveri, strumento che richiama l'abilità di ingollare i nemici di Kirby. Un'altra teoria un po' più stravagante fa riferimento a John Kirby, un avvocato della Latham & Watkins LLP che difese Nintendo in tribunale durante la disputa sulla violazione del copyright di Donkey Kong accusata da Universal Studios. Ironicamente, oggigiorno nemmeno Sakurai in persona ricorda più da dove derivi il nome Kirby.
Anche il gioco cambia titolo e passa da Twinkle Popopo a Hoshi no Kabi, in Occidente un più comprensibile Kirby's Dream Land. Masahiro Sakurai ancora non lo sa ma sta dando vita a una delle mascotte più amate di tutti i tempi. In quel periodo, più o meno, diventa presidente di HAL Laboratory l'ex coordinatore dello sviluppo software, Satoru Iwata: lo stesso uomo che nel 2000 avrebbe cominciato a lavorare proprio in Nintendo, per diventarne presidente soltanto tre anni dopo al posto di Hiroshi Yamaguchi.
Ma torniamo a Sakurai: dunque, il nostro genio ha appena creato un nuovo platform per Game Boy in cui Kirby non ha ancora neanche la metà dei poteri che conosciamo oggi. Se per questo, non è neanche colorato dato che lo schermo del primo portatile Nintendo è monocromatico: Masahiro Sakurai l'aveva concepito di colore rosa, mentre Shigeru Miyamoto, il papà di Super Mario che aveva collaborato al progetto, l'aveva pensato in giallo. Nel dubbio, sulle confezioni e nelle pubblicità americane Kirby diventa completamente... bianco.
Kirby muove i primi passi
Kirby's Dream Land è solo il primo episodio di un franchise che riscuote un successo enorme e che genera una moltitudine di sequel: il primo, Kirby's Adventure per NES, viene rilasciato nel maggio 1993 e introduce la caratteristica principale del protagonista, chiamata abilità Copia, che gli permette di mimare i poteri dei nemici "aspirati" e che da quel momento in poi comparirà in praticamente ogni avventura tradizionale. Sì, perché dopo Kirby's Adventure, HAL Laboratory comincia a sperimentare vari spin-off che non rientrano nella categoria dei platform.
Il primo è Kirby's Pinball Land, un divertente flipper per Game Boy del 1993, a quale quale segue Kirby's Dream Course nel 1995, un gioco di golf isometrico sulla falsariga di Mario Golf. Kirby's Avalanche, sempre del 1995, è invece un puzzle ispirato al più classico Puyo Puyo di Compile, mentre Kirby's Block Ball è un arcade che deve tantissimo al Breakout di Steve Wozniak.
Intanto HAL Laboratory prosegue lo sviluppo della serie madre con Kirby's Dream Land 2 per Game Boy, che introduce nell'universo del Batuffolo Rosa i suoi primi alleati: in questo caso parliamo di Rick il criceto, Coo il gufo e Kine il pesce, tre animali che possono trasportare Kirby e modificare le sue abilità Copia. Pur sfruttata raramente negli anni a seguire, questa dinamica di gioco avrebbe ispirato alcune delle migliori avventure di Kirby, ma oggi quasi nessuno ricorda i suoi pelosi amici.
Il gioco successivo, datato 1996, è ancora oggi uno dei più amati nel nostro emisfero, complice anche una migliore distribuzione che lo portò nella stragrande maggioranza dei negozi. Stiamo parlando ovviamente di Kirby's Fun Pak, sulla cui scatola troneggiava lo slogan "otto giochi in uno": in realtà sono otto modalità di gioco che comprendono avventure vere e proprie - tra cui un remake a 16-bit del primo Kirby's Dream Land - e minigiochi che poi sarebbero diventati pressoché una presenza fissa nei titoli successivi della serie. Questa uscita consentì a HAL Laboratory di sperimentare tantissime soluzioni di gameplay su cui poi lavorare col passare degli anni.
Se potessimo dividere la storia di Kirby in ere, questa prima età della pietra si concluderebbe per forza con Kirby's Dream Land 3: ultimo gioco della serie d'esordio che usciva su SNES nel 1997, rappresentando l'evoluzione della serie anche a livello tecnico visto che si era passati da NES a Game Boy a SNES nel giro di pochi anni. Il gioco costruiva sulle solide basi dei titoli precedenti: tornavano gli alleati animali di Kirby - che però erano sei invece di tre - e la modalità cooperativa drop-in/drop-out sperimentata in Kirby's Fun Pak. Oltre a includere vari minigiochi, HAL Laboratory si inventò anche un altro sistema per prolungare la durata dell'avventura: soddisfacendo determinati requisiti, infatti, la storia non si chiudeva allo scontro con Dark Matter, ma proseguiva con un boss finale aggiuntivo, Zero. Kirby's Dream Land 3 fu importante anche per un altro motivo: da questo momento in poi, lo sviluppatore sperimenta nuovi stili grafici, cominciando con una deliziosa colorazione pastello.
Un'era di transizione
Nei primi dieci anni del duemila, HAL Laboratory non riesce a inquadrare la strada che Kirby dovrà percorrere. Perso nel suo labirinto di azzardi ed esperimenti, lo sviluppatore nipponico continua a tentare strade diverse mentre porta avanti un filone centrale non sempre riuscito. Il primo titolo a inaugurare il millennio è Kirby 64: The Crystal Shards per Nintendo 64. È anche il primo Kirby in 3D, o per meglio dire in 2.5D, e fa da sequel diretto a Dream Land 3, introducendo la possibilità di controllare Re Dedede, anche se indirettamente. In questo episodio, HAL Laboratory gioca con le abilità Copia: ce ne sono solo sei, ma in realtà si possono combinare nelle cosiddette abilità Copia Mix per un totale di ventotto risultati diversi.
Nello stesso anno esce anche Kirby Tilt 'n' Tumble per Game Boy Color, uno spin-off davvero unico perché sfrutta l'accelerometro montato nella stessa cartuccia. Lo scopo del gioco è guidare Kirby lungo percorsi a tempo sempre più complicati, semplicemente orientando o scuotendo l'intero Game Boy.
Passano tre anni e per Game Cube esce solo un titolo della serie, ma è un altro spin-off: Kirby Air Ride. Questa volta HAL Laboratory guarda in casa Nintendo, perché il gioco si ispira chiaramente a Mario Kart. Tutta l'attenzione è rivolta alle console portatili che si susseguono in quegli anni. Prima il Game Boy Advance, per cui escono Kirby: Incubo nella terra dei sogni - primo capitolo a essere tradotto in italiano - che è un remake del primissimo gioco per NES, e poi Kirby e il labirinto degli specchi, in cui lo sviluppatore si cimenta con la formula metroidvania dato che in quegli anni andavano fortissimo i Castlevania portatili.
Su Nintendo DS, invece, avremo innanzitutto lo sperimentale Kirby e l'oscuro disegno, in cui si sfruttava il touch screen per tracciare piattaforme, muri e deviazioni invece di controllare liberamente il Batuffolo Rosa. Seguono quindi due giochi più classici, che sono Kirby: Topi all'attacco e Kirby Mass Attack. Nel primo, si usa ancora il touch screen per attivare le abilità Copia e gli oggetti immagazzinati nello stomaco di Kirby; il secondo, invece, è una rivisitazione in salsa platform dell'iconico Lemmings in cui si controlla una moltitudine di Kirby usando sempre il touch screen.
Gli anni recenti
Tra il 2010 e il 2020 Kirby vive una seconda giovinezza, che comincia col pluripremiato Kirby e la stoffa dell'eroe, titolo che sarebbe dovuto uscire su Game Cube e che invece vedrà la luce su Wii - e poi su Nintendo 3DS - solo nel 2010. Caratterizzato da uno stile unico che trasforma Kirby e il suo mondo in stoffa e lana, è uno dei giochi principali a sacrificare le abilità Copia per dare a Kirby nuovi poteri. Nella fattispecie, il protagonista può assumere forme diverse e interagire con lo scenario in modi unici che intrecciano, è il caso di dirlo, lo stile grafico col gameplay.
Più tradizionale, e anche un po' banale, il titolo successivo per la stessa console: Kirby's Adventure Wii. Si tratta di un platform 2.5D vecchia scuola in cui il giocatore può controllare Kirby, anche se è possibile affrontare l'avventura in cooperativa con tre amici che prendono i comandi di Re Dedede, Meta Knight e Waddle Dee. Per la console casalinga successiva, Wii U, sarebbe uscito nel 2015 un titolo decisamente più originale, anche se spin-off: Kirby e il pennello arcobaleno è un sequel diretto di Kirby e l'oscuro disegno, infatti il giocatore usa il GamePad per disegnare sul touch screen delle linee colorate e così condurre Kirby alla fine di ogni stage. Anche in questo caso si tenta un nuovo stile grafico in cui Kirby e il suo mondo si trasformano in argilla!
Su Nintendo 3DS, invece, Kirby assume contorni più tradizionali. HAL Laboratory decide di tornare alle origini, limitando la sperimentazione a vari minigiochi che in alcuni casi saranno pubblicati singolarmente su eShop, per esempio Team Kirby Clash Deluxe. I due titoli a uscire per la console portatile Nintendo sono Kirby: Triple Deluxe e Kirby: Planet Robobot. In entrambi si torna alle origini della serie, con le abilità Copia e un'impostazione 2.5D lineare, ma HAL Laboratory sfrutta le capacità stereoscopiche dell'hardware Nintendo per coinvolgere nel gameplay anche la profondità di campo. Planet Robobot sfrutta un po' meno la terza dimensione, sostituendola con una dinamica esclusiva che permette a Kirby di pilotare dei veri e propri mech.
Questo ritorno alle origini ci conduce, infine, al passato più o meno recente, e a Kirby Star Allies per Switch: un platform tradizionale, coloratissimo e ispirato visivamente, che però pecca di una difficoltà veramente bassa. Nonostante questa mancanza, il titolo HAL Laboratory risulta particolarmente godibile in multigiocatore, visto che riprende la meccanica degli aiutanti originaria di Kirby's Fun Pak e permette di controllare una pletora di personaggi secondari. Uscito nel 2018, è stato l'unico gioco di Kirby a uscire per Nintendo Switch, se escludiamo alcuni minigiochi stand-alone per eShop. Almeno fino ad ora...
Il futuro prossimo
Annunciato in pompa magna durante il Nintendo Direct del settembre 2021, Kirby e la terra perduta ha attirato subito l'attenzione dei fan del Batuffolo Rosa perché rappresenta una vera e propria rivoluzione. Se avete letto attentamente le righe soprastanti, vi sarete accorti che HAL Laboratory non ha mai sconfinato veramente nella terza dimensione: se escludiamo alcuni spin-off, le principali avventure di Kirby si svolgono quasi sempre su due, due dimensioni e mezzo, mentre il suo collega Mario ci manca poco che sfondi pure la quarta e quinta dimensione. Ed è proprio all'idraulico che Kirby e la terra perduta si ispira: a metà tra Super Mario 3D World e Super Mario Odyssey, la nuova avventura del Batuffolo Rosa ci catapulterà in un mondo tutto nuovo che potrebbe avere più di qualche cosa in comune col nostro...
Ispirandosi a tutti i migliori giochi pubblicati in vent'anni e passa, lo sviluppatore giapponese ha lavorato a un gioco che rappresenta il meglio della serie, tra abilità Copia e minigiochi, e che trova spazio anche per due nuove dinamiche di gameplay: la Boccomorfosi, che consente a Kirby di trasformarsi in utensili e altri elementi dello scenario, e il potenziamento delle abilità Copia, che ci permetterà di evolvere i nostri poteri preferiti in forme ancora più distruttive. Tra pochi giorni vi diremo se Kirby e la terra perduta ha mantenuto le promesse dei suoi trailer: restate sintonizzati che la recensione sta arrivando!