Si fa un gran parlare di Elden Ring e soulslike assortiti, ma se volete una vera sfida da lancio del controller assicurato allora fermatevi a leggere questa recensione di The Impossible Game 2, che rende qualsiasi altro discorso su difficoltà e frustrazione assolutamente insignificante. L'unico avviso che possiamo dare è che, in questo caso, il controller è in verità uno smartphone, dunque sarebbe meglio non abbandonarsi eccessivamente agli impulsi distruttivi, ma non sarà cosa semplice.
Nel caso non sappiate di cosa stiamo parlando, si tratta di una sorta di platform ritmico con elementi in stile endless runner, nel quale dobbiamo, essenzialmente, cercare di far arrivare un quadretto in fondo a intricati livelli attraverso un unico input che può trovare diverse applicazioni.
Il tutto è complicato dalla presenza di ostacoli di vario tipo e strutture a piattaforme piuttosto complesse, che rendono il trial and error praticamente la norma, in un continuo ritentare evidenziato anche da uno spietato contatore posto al centro dello schermo, che mostra la quantità di tentativi effettuati per completare i livelli (e che raggiunge regolarmente numeri assurdi).
The Impossible Game 2 è caratterizzato da una difficoltà feroce, ma ha quel particolare design che spinge a continuare a provare combattendo la frustrazione incombente: la struttura dei livelli è complicata ma non eccessivamente ingiusta e a ogni "morte" ci si rende conto di come avremmo potuto migliorare la performance spostando l'ultimo salto di un millimetro, o agendo una frazione di secondo prima. Il riavvio immediato dall'ultimo checkpoint innesca poi il classico automatismo da "ultimo tentativo e poi basta", che ci porta alla fine a schiacciare delle ore di fronte a questo implacabile distruttore del sistema nervoso.
Il gioco ancora più impossibile
Il minimalismo estremo che caratterizza l'estetica di The Impossible Game 2 si ritrova in ogni aspetto del gioco, a partire dal protagonista, che è effettivamente un quadrato. La figura geometrica in questione si limita a scorrere sulle piattaforme, ma sta a noi toccare lo schermo per farlo saltare, tenere premuto per saltare in successione oppure agire in diversi modi a seconda dei power-up che si trovano nei livelli. Al di là del salto basilare, con il progredire del gioco si incontrano continuamente variabili aggiuntive che modificano il gameplay standard: "pistole" che consentono di distruggere pezzi di scenario (ma con un singolo colpo a disposizione, dunque da valutare bene), doppi salti, interruttori che aprono o chiudono i passaggi, invertitori di rotta che ribaltano il movimento e altri elementi che modificano l'assetto delle piattaforme, sono tutte caratteristiche che arricchiscono il gioco e mantengono sempre l'attenzione perfettamente a fuoco sull'azione istantanea. Per aiutare a oltrepassare punti particolarmente impegnativi è possibile attivare alcuni booster consumabili come autopilota o slow-motion, ma sono disponibili in quantità molto limitata, a meno che non si voglia ricorrere agli appositi acquisti in-app.
Un'aggiunta fondamentale inserita in questo secondo capitolo è la possibilità di giocare in multiplayer: oltre alle partite in locale, organizzate ad hoc, la modalità più interessante è probabilmente il "battle royale", a cui partecipano fino a 60 giocatori. Questo è strutturato come una corsa a checkpoint, con la necessità di raggiungere vari traguardi progressivi entro certi limiti di tempo, pena l'eliminazione.
L'ultimo che rimane attivo ha vinto la partita e si tratta di una sfida veramente di alto livello: è un'aggiunta in grado di fornire un notevole stimolo per i giocatori più esperti e talentuosi, che possono così dedicarsi alla competizione diretta. Ad arricchire ulteriormente il pacchetto c'è anche un interessante editor dei livelli, che può espandere potenzialmente all'infinito i contenuti del gioco.
Il look minimalista si sposa perfettamente con l'azione di gioco ed emerge anche con uno stile accattivante: ovviamente la grafica non risulta proprio un elemento preponderante, ma riesce a creare una notevole coesione tra gameplay ed estetica grazie anche a una colonna sonora ritmica che sottolinea e incalza l'azione a tempo. The Impossible Game 2 è distribuito come free-to-play con microtransazioni.
Sebbene queste siano opzionali e non forzate (alcune riguardano la personalizzazione estetica del quadrato, altre invece consentono di acquistare alcuni booster aggiuntivi) ce ne sono alcune più significative che riguardano l'acquisto dell'Achievement Pass, il quale ha una certa importanza in quanto consente di sbloccare alcuni livelli bonus.
Conclusioni
Se il primo The Impossible Game introduceva - ben 13 anni fa - un particolare concept, possiamo vedere The Impossible Game 2 come lo sviluppo più completo di quell'idea. Questo nuovo capitolo prende il nucleo ancora grezzo del gioco uscito nel 2009 e ci costruisce intorno un prodotto molto più completo, dotato di una notevole quantità di contenuti e con un gameplay più sfaccettato e complesso. Tra le varianti applicate al single player, l'editor e il multiplayer, l'offerta è diventata alquanto ricca, pur rimanendo incentrata su una meccanica elementare. The Impossible Game 2 si basa su un precario equilibrio tra frustrazione e dipendenza ma, almeno per un buon primo periodo, è probabile che prevalga quest'ultima sulla prima, dunque il download è consigliato.
PRO
- Gameplay basilare e irresistibile
- Tante varianti aggiunte al gioco di base in questo seguito
- Multiplayer coinvolgente e editor dal grande potenziale
CONTRO
- Resta un gioco decisamente frustrante
- L'impostazione free-to-play blocca alcuni elementi interessanti dietro il paywall