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Le unicità di Paper Mario: il Portale Millenario

Ripercorriamo in breve la storia della serie di Paper Mario, scoprendo le unicità de Il Portale Millenario.

SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   01/06/2024
Paper Mario: il Portale Millenario
Paper Mario: Il Portale Millenario
Paper Mario: Il Portale Millenario
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Se Squaresoft non si fosse allontanata da Nintendo a metà anni '90, spostando Final Fantasy su PlayStation, Paper Mario probabilmente non sarebbe mai esistito. Questo perché a metà 1996, con Nintendo 64 appena uscito, a Kyoto c'era la volontà di creare un seguito di Super Mario RPG (recentemente ammodernato per Switch), sviluppato proprio da Squaresoft: sia perché il gioco era andato bene, sia perché su Nintendo 64, proprio per la migrazione di alcune software house verso la piattaforma Sony, c'era necessità di giochi di ruolo. Venne così incaricata Intelligent Systems, di cui vi abbiamo da poco raccontato la storia, di sviluppare Super Mario RPG 2.

Trasferiamoci quindi nel luglio del 1996, con Shigeru Miyamoto coinvolto nel ruolo di producer, quando emerge la forte volontà da parte di Intelligent Systems di distaccarsi sia dal progenitore, sia dagli standard dei giochi di ruolo delle altre aziende. L'aspetto che subito appare necessario differenziare è quello visivo: Intelligent Systems non è convinta di proseguire con lo stile adottato da Squaresoft per Super Mario RPG, ma non è nemmeno pronta ad abbracciare un approccio più realistico e totalmente poligonale. Perché rischierebbe di rendere il gioco anonimo, e perché la società è alle prime esperienze con la modellazione tridimensionale. A posare la stella polare che guiderà il cammino è l'artista Naohiko Aoyama, che inventa un'illustrazione in cui dei personaggi piatti, quasi cartacei, si muovono in un mondo poligonale. Lo stile è interessante e unico, al punto da dettare le coordinate non solo visive, ma per certi casi anche ludiche, del gioco.

PL'idea dei personaggi di carta è dell'artista Naohiko Aoyama
PL'idea dei personaggi di carta è dell'artista Naohiko Aoyama

Ad occuparsi della direzione di Paper Mario, in Giappone noto come Mario Story, è Ryota Kawade (che ricoprirà lo stesso ruolo anche nel seguito, Il Portale Millenario, e nel terzo episodio). In un'intervista dell'epoca, effettuata subito dopo la pubblicazione (avvenuta nel 2000), ci spiega che, a differenza di Squaresoft, Intelligent Systems ha deciso di non forzare i confini dell'universo mariesco. Personalizzandone comunque alcuni personaggi, ma senza le divagazioni, e senza trattare certe tematiche, adottate da Square in Super Mario RPG, considerate eccessive e avulse al Regno dei Funghi. Kawade dichiara anche che metà del tempo di sviluppo (ben quattro anni), è stato impiegato per il sistema di combattimento, molto interattivo e dinamico, pur fedele ai turni tipici dei giochi di ruolo giapponesi. Paper Mario viene acclamato dalla critica, vende 1,4 milioni di copie, e la creazione di un seguito è la naturale conseguenza.

L'evoluzione della saga

Paper Mario: il Portale Millenario esce su GameCube nel 2004. Ottiene un successo della critica notevole e vende più del predecessore (quasi due milioni di copie), tra l'altro su una console decisamente meno fortunata di Nintendo 64. Amplia l'originale da qualsiasi punto di vista, cementando i pilastri della serie: un gioco di ruolo giapponese speziato con elementi platform e puzzle, e con dei personaggi originali ma comunque rispettosi dei canoni dell'universo mariesco.

Quando Intelligent Systems sembra aver trovato uno stile da protrarre nel tempo, scrivendo nuove storie e ideando nuovi personaggi, Kensuke Tanabe sostituisce Shigeru Miyamoto alla produzione di Paper Mario. La prima mossa che compie, assecondando a quanto pare la volontà di Intelligent Systems, è quella di creare un titolo non più confinato ai giochi di ruolo: nasce così Super Paper Mario, un platform bidimensionale con forte influenze puzzle e JRPG. Viene recepito come una specie di spin-off della saga e, anche grazie all'enorme successo di Wii, diventa il Paper Mario più venduto, superando i quattro milioni di unità.

Super Paper Mario non rappresenta tuttavia una deviazione occasionale: per Tanabe, e anche per Intelligent Systems, la componente "gioco di ruolo" non sembra più fondamentale. Ed è buffo da dire per una saga nata con la finalità di creare Super Mario RPG 2. I motivi sono principalmente due: la priorità esistenziale di Paper Mario non è più quella di creare un gioco di ruolo, ma un'avventura ambientata nel mondo di Mario. Secondo: Mario & Luigi, sviluppato da Alpha Dream, è un JRPG puro, e Tanabe sente la necessità di differenziare le due serie. Paper Mario: Sticker Star esce nel 2012 su 3DS, e vende quasi due milioni e mezzo di copie. Le dinamiche da gioco di ruolo vengono ridotte all'osso, l'importanza della storia circoscritta, e i livelli dei personaggi addirittura eliminati. Il titolo viene comunque lodato per la qualità grafica - la riproduzione del "mondo di carta" raggiunge nuove vette, per coerenza stilistica e qualità tecnica - ma la nuova direzione intrapresa non convince tutti, soprattutto il sistema di combattimento con gli adesivi. Subisce la stessa sorte il seguito, che per direzione estetica potremmo definire diretto, e cioè Paper Mario: Color Splash. Esce su Wii U nel 2016, quando la console è ormai in procinto di essere tumulata, e vende meno di un milione di copie.

Paper Mario: il Portale Millenario: i primi due giochi della serie hanno combattimenti a turni da JRPG
Paper Mario: il Portale Millenario: i primi due giochi della serie hanno combattimenti a turni da JRPG

L'evoluzione di Paper Mario è quindi facilmente sintetizzabile. Nata per dare un seguito a Super Mario RPG, esordisce con due episodi criticamente acclamati, che propongono una variante di JRPG con uno stile grafico unico, e degli elementi d'interazione del tutto inusuali per il genere. A questo punto, arriva su Wii con un platform bidimensionale dalle forti sfumature da gioco di ruolo. Successivamente, un'altra coppia di titoli tenta di distaccarsi dagli originali, proponendo un approccio più action-adventure, eliminando il più possibile livelli e statistiche, e limitando l'importanza della storia. Un'ideale via di mezzo tra le due coppie è rappresentata dal capitolo uscito su Switch, Paper Mario: The Origami King, pubblicato nel 2020. Qui vengono riprese varie caratteristiche dei primi due giochi, senza tuttavia abbracciare del tutto le meccaniche JRPG. Sapremo soltanto tra qualche anno come continuerà l'evoluzione della saga, che vede ancora Tanabe al timone della produzione.

Le unicità de Il Portale Millenario

"Il tempo è galantuomo" è un adagio spesso veritiero, e il crescente apprezzamento per Il Portale Millenario, vista anche l'assenza di riedizioni (fino al 2024, ovviamente), ne sembra l'ennesima riprova. Eppure non è soltanto il valore del gioco ad averne accresciuto il prestigio col passare degli anni: il lento scomparire della serie Mario & Luigi, che per un certo momento ha rappresentato il gioco di ruolo di riferimento dell'universo mariesco - a livello qualitativo e commerciale - ha sicuramente contributo a rilanciare i primi due episodi di Paper Mario. Non per la scarsa qualità dei capitoli 3DS e Wii U - che sono stati comunque ben accolti dalla critica - ma per la maggior profondità, in particolare della trama e del sistema di combattimento, dei primi due.

Paper Mario: il Portale Millenario: la storia dei primi due giochi è più complessa rispetto ai successori
Paper Mario: il Portale Millenario: la storia dei primi due giochi è più complessa rispetto ai successori

Quello che Tanabe ha visto per anni come qualcosa da rimuovere dalla serie, e cioè livelli e combattimenti a turni "tradizionali", è proprio ciò che molti appassionati rimpiangono dei primi due capitoli. The Origami King ha tentato una mediazione tra queste due anime e, come detto, non sappiamo dove la saga andrà in futuro, ma spesso Nintendo è attenta ai feedback dei giocatori e, in questo senso, l'ammodernamento de Il Portale Millenario potrebbe avere una certa importanza al momento di stabilire la prossima svolta della saga. Una delle caratteristiche principali di questo titolo è proprio l'essere il punto apicale, per complessità e stratificazione, del legame tra Paper Mario e l'originale genere di appartenenza.

L'altro elemento che rende Il Portale Millenario unico all'interno della saga - tralasciando la componente visiva, che è propria della serie e non del titolo - è l'originalità dei personaggi. Ed è buffo da dire per una saga che, come abbiamo raccontato, è nata proprio tentando di aderire maggiormente agli stilemi marieschi (rispetto a Super Mario RPG). Finché Miyamoto ha prodotto i vari Paper Mario, Intelligent Systems - sotto la sua supervisione - era libera di sperimentare e creare personaggi bizzarri, sia a livello visivo che di scrittura. In seguito all'allontanamento di Miyamoto, questa libertà è stata ridotta: gli sviluppatori possono creare personaggi esterni alla saga (come l'origami Olivia in The Origami King), ma non possono personalizzare come prima i personaggi tipici di Mario (Goombella ne Il Portale Millenario, ad esempio, una goomba archeologa).

Paper Mario: il Portale Millenario: l'ultimo gioco della serie con una forte personalizzazione dei personaggi
Paper Mario: il Portale Millenario: l'ultimo gioco della serie con una forte personalizzazione dei personaggi

Questa politica volta a rendere il mondo di Mario più coerente e coeso non ha coinvolto soltanto Intelligent Systems, ma qualunque sviluppatore "esterno" che abbia a che fare con l'idraulico: non vi è dubbio tuttavia che certe limitazioni - caratteriali e visive - impattino maggiormente un gioco di ruolo, rispetto a un titolo sportivo. E quindi eccole, le unicità di Paper Mario: il Portale Millenario: è il capitolo della saga che maggiormente esplora il genere originale, il gioco di ruolo, ed è anche l'ultimo Paper Mario in cui Intelligent Systems ha potuto personalizzare liberamente i personaggi del Regno dei Funghi.