L'annata videoludica appena conclusa ha rappresentato una grossa eccezione per l'industria moderna: costellata sin dai primi istanti di produzioni di straordinaria caratura, ha messo in scena alcuni dei più grandi capolavori emersi in epoca recente, alzando di riflesso il sipario su un'incalcolabile mole di figure interessanti. Se abbiamo già raccontato i migliori nemici dell'anno, è arrivato il momento di parlare dei migliori personaggi dei videogiochi del 2023. Dal momento che si è trattato di un periodo ricchissimo, è stata presa la difficile decisione di escludere i protagonisti: su queste sponde non troverete dunque Alan Wake, Saga Anderson, Link, Leon Kennedy, Peppino Spaghetti e gli altri eroi che hanno occupato il trono delle rispettive avventure.
Inoltre, visto l'argomento, viene da sé che questa selezione potrebbe includere spoiler anche pesanti riguardo i videogiochi presi in esame, che per completezza d'informazione sono:
- The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom
- Final Fantasy XVI
- Alan Wake II
- Diablo IV
- Lies of P
- Super Mario Wonder
- Armored Core VI: Fires of Rubicon
- Cyberpunk 2077: Phantom Liberty
- Slay the Princess
- Baldur's Gate III
Zelda (The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom)
Anche se molti appassionati speculavano sul fatto che la principessa Zelda potesse diventare un'entità effettivamente giocabile nel confine di Tears of the Kingdom, eventualità che alla prova dei fatti non si è concretizzata, il team di scrittura di Nintendo EPD ha scelto di riservarle un ruolo da protagonista assoluta, trasformandola tanto nel deus-ex-machina che innesca il motore della narrazione quanto in un ingranaggio fondamentale nel grande marchingegno della guerra contro Ganondorf. Di tutte le incarnazioni emerse dalle pieghe dell'omonima saga - forse alla pari della variante incontrata in Ocarina of Time - la Zelda sospesa nel tempo è quella maggiormente carica di responsabilità, nonché la figura al centro di un immenso sacrificio che getterà le basi per alcune fra le sequenze più sensazionali mai andate in scena sui fondali del Regno di Hyrule, se non addirittura le migliori in assoluto.
Tutto il Party (Baldur's Gate 3)
Astarion, Gale, Karlach, Wyll, Lae'zel, Cuorescuro, ma anche Minthara, Halsin, Jaheira e Minsc: Baldur's Gate III di Larian Studios è probabilmente la più grande fucina di personaggi memorabili ad aver preso forma nel corso del 2023. La qualità non risiede semplicemente sul fronte della narrazione - che mette ciascun membro del party al centro di una vicenda autoconclusiva capace di far impallidire qualsiasi altro GDR - ma anche e soprattutto in una serie di interpretazioni straordinarie, nel design impeccabile, nonché nella mole fuori dal comune di azioni e reazioni che rispondono in maniera convincente a qualsiasi soluzione adottata dal giocatore. Il più grande balzo in avanti compiuto da Larian Studios rispetto all'eredità di Divinity: Original Sin risiede proprio nell'orbita dei personaggi: i giochi di ruolo vivono e muoiono in base alle scelte, alle conseguenze, alle relazioni, alla profondità della caratterizzazione delle entità destinate ad animarli, e lo studio capitanato da Swen Vincke è riuscito a raggiungere uno standard che mai prima d'ora s'era incontrato nell'industria. Forse l'unica cosa che manca per migliorare ulteriormente è una maggior cura riservata ai personaggi puramente negativi.
Cid (Final Fantasy XVI)
Chad assoluto: non esiste una definizione migliore per dipingere la figura di Cid così come immaginata dalla Creative Business Unit III che ha realizzato Final Fantasy XVI. Non è un caso se la prima quindicina di ore dell'esperienza raggiunga picchi che difficilmente vengono eguagliati dal proseguo dell'avventura: l'amico e mentore di Clive Rosfield si colloca senza ombra di dubbio fra i migliori personaggi emersi dalle pieghe della saga, specialmente osservando le istanze più recenti. Dominante dell'Eikon del fulmine Ramuh, sulla carta è il criminale e terrorista più temuto dei continenti di Valisthea: la verità è che ha scelto di schierarsi contro l'ordine costituito, tentando di costruire un'oasi di pace priva di discriminazione nella quale marchiati e dominanti possano condurre una vita tranquilla e al riparo dalla guerra, "morendo in pace e alle proprie condizioni". Una missione, questa, che cederà come un testimone nelle mani di Clive Rosfield, donandogli un nuovo scopo nella vita e investendolo del titolo di Cid, nome che il giovane riuscirà a traghettare nel futuro dei Continenti Gemelli.
Song So Mi "Songbird" (Cyberpunk 2077: Phantom Liberty)
Il personaggio di Songbird nasce come lo specchio immaginato da CD Projekt RED per riflettere la caratterizzazione di V e riportarla all'interno degli originali confini ideati da Mike Pondsmith, trasformandola nel carburante capace di alimentare la vicenda di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, una delle migliori mai raccontate dai creativi dello studio. Song So Mi è probabilmente la Netrunner più versata dai tempi di Richard Bartmoss, senza dubbio la più pericolosa in assoluto ad aver mai calcato le strade di Night City, tanto che il suo talento l'ha portata a diventare una pedina fondamentale nelle mani della Presidente dei Nuovi Stati Uniti d'America Rosalind Myers. Ciò che la distingue dagli altri runner è la capacità di sfruttare delle backdoor per oltrepassare il Blackwall, interagendo così con le IA selvagge ed eseguendo hacking altrimenti impossibili per un essere umano. Un potere, questo, per cui deve pagare un caro prezzo: Songbird è un personaggio scritto in maniera magistrale che sa manipolare e far traballare i giocatori come pochi altri prima di lei, mentre il culmine della sua vicenda - in un senso o nell'altro - corrisponde all'apice assoluto del lungo viaggio di Cyberpunk 2077.
Il Fiore Parlante (Super Mario Bros. Wonder)
La storia di Nintendo è lastricata di personaggi di grande caratura creativa, talvolta perché sospinti dall'innegabile forza bruta del loro design estetico, e in altre occasioni semplicemente perché sono stati trasformati in icone intramontabili dall'incessante scorrere del tempo. In un contesto del genere diventa molto difficile presentare figure inedite destinate a lasciare il segno, ma è proprio quello che è successo dalle parti di Super Mario Bros. Wonder: i Fiori Parlanti potrebbero sembrare una mera appendice dell'esperienza, delle divertenti comparse e nulla più, ma il loro peso nella costruzione della meraviglia è in realtà fondamentale. I fiorellini sbucano nei luoghi più inaspettati, domandando a Mario come abbia fatto a trovarli, si lamentano della solitudine provata, magari lo attendono in fondo a un percorso commentando ciò che si è trovato ad affrontare, potrebbero decidere di dargli un suggerimento, di schernirlo, di diventare telecronisti delle sue gesta e della follia alla base di ogni singolo livello. A volte capita che una semplicissima pennellata di colore sia proprio quel che manca per rendere rotondo un quadro, e i fiori parlanti sono la spolverata di spezie che serviva per chiudere il cerchio di Super Mario Bros. Wonder.
Mr Door (Alan Wake II)
La prima apparizione di questo assurdo personaggio di Alan Wake 2 risale addirittura all'epoca di Control: nel corso dell'avventura, si scopre che Dylan Faden ebbe in sogno un incontro con un uomo oscuro noto come "Mr Door" che gli spiegò l'esistenza e le regole del multiverso; quando il giovane gli chiese come fare per diffondere l'Hiss - la forza oscura principale antagonista dell'opera - anche negli altri Piani Astrali, Door si rifiutò di dirglielo ponendosi come una figura fortemente legata al concetto di equilibrio. Warlin Door era un residente di Bright Falls scomparso nel 1988 in circostanze misteriose nei pressi di Cauldron Lake: secondo i testimoni oculari, fu colpito da un fulmine e svanì senza lasciare traccia. Allora è plausibile che Door acquisì il potere di viaggiare liberamente fra i mondi paralleli: la sua comprensione del tessuto del multiverso e della situazione del protagonista lo porterà a impersonare il conduttore dello show televisivo fittizio "In Between with Mr Door", alzando il sipario sulle sequenze più folli a scandire il grande viaggio di Alan Wake 2. Non avete capito niente di quello che abbiamo scritto? Vi sembra tutto privo di significato? Siete ancora sconvolti dalla performance musicale dei The Game Awards? Beh, forse è arrivato il momento di recuperare quel piccolo gioiello che è l'ultimo titolo di Remedy.
Garl (Sea of Stars)
In un mondo nel quale semidei camminano in mezzo agli uomini, dove la magia condiziona l'esistenza di tutte le specie senzienti e una terribile minaccia extradimensionale incombe sulla vita stessa, Garl è un semplice ragazzo appassionato di cucina. Cresciuto assieme ai Guerrieri del Solstizio Valere e Gale, con i quali stringe un fortissimo legame, si deve scontrare molto presto con la cruda realtà: mentre loro sono i combattenti prescelti dal destino, lui è un normale bambino privo di qualsiasi valore, tanto che finirà per perdere un occhio nel primo timido combattimento cui è costretto a prender parte. Ma spesso si dice che "il duro lavoro batte sempre il talento", e Garl è un'incarnazione di tale massima: desideroso di seguire in battaglia i suoi amici a qualsiasi costo, il cuoco-guerriero si dimostrerà un alleato insostituibile in ragione del coraggio e della stoica determinazione che lo caratterizzano, svelando una dote nascosta che lo porterà a trasformarsi nel grande mattatore dell'avventura di Sea of Stars, ovvero la capacità di vincere il cuore delle altre persone. Sarà proprio lui a diventare la chiave di volta di un'avventura, quella oltre il mare di stelle, che evita di scavare troppo in profondità per concentrarsi invece su emozioni semplici e genuine, proprio come quelle che animano la sua caratterizzazione.
V.IV Rusty (Armored Core VI: Fires of Rubicon)
Contro ogni aspettativa, l'Armored Core VI: Fires of Rubicon di FromSoftware si è rivelato una miniera di personaggi straordinari: il pilota del LIGER TAIL G1 Michigan, l'Handler Walter che accompagna Raven nell'interezza dell'avventura, nonché quel G5 Iguazu che, per alcuni appassionati, è stato uno degli avversari più memorabili del 2023. Fra tutte le figure immaginate dalla squadra di Masaru Yamamura, ce n'è tuttavia una che a nostro parere spicca sopra tutte le altre, ed è il grande "buddy" del protagonista, ovvero V.IV Rusty. Gli artisti della FromSoftware più recente hanno dimostrato un talento straordinario quando si tratta di erigere comprimari di spessore, ma le vicende di Rubicon hanno oltrepassato ogni possibile aspettativa: il personaggio di Rusty è un esempio perfetto di come si possa lavorare su una caratterizzazione efficace anche nei confini di un brand in cui è difficile forgiare solidi legami di natura umana, vista la mancanza di molti degli elementi sensoriali che, ad esempio, hanno fatto spopolare gli NPC di Elden Ring. L'amicizia e il rispetto che intercorrono fra il protagonista e V.IV Rusty sopravvivranno a qualsiasi scelta compiuta dal giocatore: comunque vadano le cose, il pilota dello STEEL HAZE non sarà mai dimenticato.
Solomon Reed (Cyberpunk 2077: Phantom Liberty)
A differenza di Songbird, che si presenta come una specie di riflesso del mercenario V, Solomon Reed è un personaggio fortemente caratterizzato e polarizzante, un uomo d'acciaio che non ha mai rinnegato il proprio codice d'onore, a prescindere dalla difficoltà emotiva della missione che gli è stata assegnata. Probabilmente il miglior agente sul campo degli NUSA, esegue qualsiasi ordine senza fiatare, arriva sempre a raggiungere l'obiettivo, è disposto a morire pur di non rinnegare quello che per anni è stato il motore della propria esistenza. Anzi, in un certo senso si potrebbe dire che arriverebbe ad accogliere la morte con il sorriso, svolgendo fino in fondo il proprio dovere, persino in caso si rendesse conto che ritiene sbagliata l'azione che sta per compiere. Sorretto dall'interpretazione magistrale di Idris Elba, Reed è stato presentato come il frontman dell'espansione Phantom Liberty di Cyberpunk 2077 e non ha assolutamente disatteso le aspettative, incarnando il perno centrale di una vicenda che non solo ha segnato la rinascita di CD Projekt RED, ma ha finalmente avvicinato l'universo di Night City alla visione originale concepita dall'autore Mike Pondsmith.
Ahti (Alan Wake II)
Ahti, altrimenti noto come Entità A-001 all'attenzione del Federal Bureau of Control, è un personaggio dell'universo espanso di Remedy che ha fatto il suo debutto proprio nei confini di Control: nonostante si presentasse come l'inserviente finlandese della Oldest House - la sede sovrannaturale del dipartimento - era evidente che fosse molto più di un semplice addetto alle pulizie. Se, assistendo la giovane Jesse Faden, ha dimostrato di saperne leggere i pensieri, di mantenere in piedi l'intera Oldest House, di potersi muovere liberamente nello spazio, nonché di essere totalmente immune ai poteri di una terrificante forza oscura come l'Hiss, le sue apparizioni dalle parti di Alan Wake 2 hanno mescolato ulteriormente le carte in tavola.
Ahti si rivela una sorta di angelo custode intento a guidare la coppia di protagonisti nel corso della rispettiva ricerca, fornendogli giusto la spintarella necessaria per traghettarli verso l'obiettivo del momento. Se il quadro non fosse già abbastanza affascinante, ha graziato i giocatori di Alan Wake 2 con la sua splendida interpretazione della canzone YÖTÔN YÕ (nel video sopra), lasciando a bocca aperta chiunque stesse affrontando tale segmento dell'avventura nei panni di Saga.
Dion Lesage (Final Fantasy XVI)
Dion Lesage ha segnato una straordinaria pietra miliare nello storico di casa Square-Enix: si tratta infatti del primo personaggio apertamente omosessuale emerso dal calderone del franchise, dal momento che l'ipotetica relazione tra Fang e Vanille risalente al tredicesimo capitolo non è mai stata confermata né attraverso le immagini né tanto meno per mezzo di dichiarazioni ufficiali. Se già questa, specialmente per uno studio di base giapponese, rappresenta l'apprezzabile frattura di un antico tabù, la Creative Business Unit III ha scelto di raddoppiare trasformandolo in uno dei personaggi più apprezzati in assoluto del sedicesimo capitolo. Fra i pochi dominanti dotati di sale in zucca, Dion Lesage ha a cuore solo ed esclusivamente la salvezza e le condizioni della sua gente: proprio per questa ragione troverà la forza di opporsi al padre e all'influenza di Ultima, salvo poi divenire l'inconsapevole responsabile della distruzione dell'impero cui aveva dedicato la propria esistenza. Lui e il suo devastante Eikon Bahamut saranno gli unici a unirsi a Clive Rosfield nella grande battaglia contro le divinità, affrontando la morte a viso aperto nel tentativo di ripagare il grande debito maturato nei confronti del popolo.
Lorath Nahr (Diablo IV)
Il punto di forza più grande di Lorath Nahr, l'uomo che indossa le vesti di Virgilio per guidare nell'universo infernale il protagonista di Diablo 4, non risiede certamente nel suo design estetico, così come difficilmente si potrà trovare nelle avventure che affronta all'ombra dei maligni, o magari nell'unico atto eroico che compie per consentirci di attaccare la fonte del potere di Lilith. Lorath è un personaggio eccezionale perché ha respirato per decenni la violenza insensata che muove Sanctuarium, trasformandosi nel cinico risolutore di cui l'umanità ha estremamente bisogno: non crede nemmeno per un istante che l'avatar del giocatore sia in grado di sopravvivere, non versa mai una singola lacrima, neppure di fronte alla morte dei suoi commilitoni, non sembra in grado di provare paura, così come amore, affezione ed empatia. Il risultato? Lo storico ruolo ricoperto da Deckard Cain è finito nelle mani di un personaggio tanto rassegnato quanto depresso: convinto che il male non possa essere mai eradicato, che gli esseri umani siano troppo deboli, che gli ignavi siano dei vigliacchi, e soprattutto che l'adorazione acritica di Inarius sia paragonabile a follia, finisce inevitabilmente per disprezzare anche sé stesso. Ciò, tuttavia, non gli impedisce di aggrapparsi anche al più minuto barlume di speranza facendo tutto quanto in suo potere per dare una sferzata alla guerra eterna.
La Principessa (Slay the Princess)
La donna conosciuta come "la Principessa" di Slay the Princess - opera la cui struttura si può pacificamente accostare a quella di The Stanley Parable - è al tempo stesso un alter ego del protagonista, una salvatrice, una minaccia, un interesse amoroso, nonché l'antagonista fondamentale del titolo di Black Tabby Games. All'inizio dell'avventura, tuttavia, si tratta solamente dell'obiettivo che è richiesto sconfiggere in modo da salvare il mondo intero. Se da una parte il Narratore - altra figura centrale del progetto - avverte il giocatore che la Principessa mentirà e farà tutto quanto in suo potere per ostacolare la missione, la realtà è molto diversa, perché i suoi comportamenti saranno invece strettamente legati all'effettiva intenzione che guida la mano del giocatore: avvicinandola come un salvatore ci si imbatterà in una figura condiscendente, tranquilla e cortese, mentre scegliendo di sguainare la lama toccherà incrociarla con un'entità violenta, sprezzante e minacciosa. La caratteristica più importante, tuttavia, è che l'aspetto e l'indole della Principessa nei capitoli successivi sono strettamente legati alle decisioni compiute nei precedenti: proprio come il giocatore - e a differenza del Narratore - ricorda infatti tutti gli eventi del primo capitolo e delle seguenti diramazioni dell'anello temporale alla base dell'opera. I contorni caratteriali della Principessa e il trionfo di metanarrazione offerto da Black Tabby Games sono solo un'ulteriore testimonianza dell'arma più potente quando si cerca di creare un grande personaggio: la pura e semplice scrittura.
Sophia Monad (Lies of P)
Da quando Hidetaka Miyazaki ha prima ideato attraverso Demon's Souls e successivamente codificato tramite Dark Souls le regole di un genere inedito, la figura della cosiddetta "Maiden", ovvero una donna misteriosa che assiste i protagonisti, si è sempre ritagliata una posizione di fondamentale importanza tra le pieghe dell'esperienza dei soulslike. Se Lies of P ha avuto dei meriti particolari nella sua reinterpretazione della ricetta di FromSoftware, questi si nascondono senza dubbio sul fronte della narrazione, e il personaggio di Sophia Monad - vero motore alle spalle della vicenda di Pinocchio - è un esempio lampante di quanto sia possibile realizzare scavando un pizzico più in profondità. Sophia non è semplicemente il deus-ex-machina che consente al protagonista di diventare più forte utilizzando l'Ergo, esattamente come le diverse guardiane immaginate da Miyazaki, ma un perno centrale nella vicenda di Krat, nonché una spiegazione ambulante a tutto ciò che accade per le vie della città: la presenza degli Stargazer, la capacità del protagonista di tornare dopo ciascun fallimento, persino l'intero complotto che porta alla resurrezione del burattino, sono spiegati in maniera dettagliata attraverso la caratterizzazione di Sophia. Da quella che avrebbe dovuto rivelarsi una semplice incarnazione della Fata dai capelli turchini sarebbe stato pacifico aspettarsi molto meno, invece gli artisti dello studio hanno scelto di percorrere il miglio in più che ha consentito a Lies of P di discostarsi dalle opere a cui offre tributo.
Il vostro personaggio preferito
In un anno come il 2023 è estremamente difficile limitare una selezione di questo genere a poche figure essenziali, ed è proprio per questa ragione che abbiamo scelto di escludere tutti i principali attori delle più importanti vicende virtuali, ma anche diversi personaggi che hanno lasciato impronte profonde come la Mineru di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, il folle cast di comprimari al centro di Hi-Fi Rush, nonché dozzine di altre figure di grande spessore creativo. Adesso tocca a voi: quali sono i personaggi dei videogiochi che maggiormente vi hanno colpito nel corso dell'ultimo anno?