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Mina the Hollower, abbiamo provato il nuovo gioco dei creatori di Shovel Knight

Abbiamo provato una demo di Mina the Hollower, l'interessante nuovo gioco degli autori di Shovel Knight in arrivo su PC e console.

PROVATO di Andrea Maderna   —   29/04/2023
Mina the Hollower, abbiamo provato il nuovo gioco dei creatori di Shovel Knight
Mina the Hollower
Mina the Hollower
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A febbraio dell'anno scorso, dopo aver passato quasi dieci anni a costruire sul successo di Shovel Knight seppellendolo di contenuti extra, espansioni, DLC, modalità aggiuntive, lo studio Yacht Club Games ha finalmente annunciato un gioco completamente nuovo, scegliendo ancora una volta la via di Kickstarter. La campagna di raccolta fondi ha decisamente fatto il suo dovere, andando di quasi un milione sopra ai 300.000 dollari posti come obiettivo, e un anno dopo siamo qui a raccontarvi delle nostre impressioni sulla demo di Mina the Hollower provata nella sezione Day of the Devs della Game Developers Conference 2023.

The Legend of Mina

La frusta permette comodi attacchi dalla distanza
La frusta permette comodi attacchi dalla distanza

Non stupisce nessuno scoprire che la via scelta è ancora una volta quella del giocare sulla nostalgia da retrogaming attraverso un filtro estetico e meccanico moderno. Shovel Knight evocava memorie da giochi di piattaforme per NES come Mega Man e Castlevania, omaggiava i rimbalzi di Zio Paperone in DuckTales e riportava il tutto al presente con soluzioni estetiche impossibili sul vero hardware d'epoca e trovate di gioco assolutamente contemporanee.

Mina the Hollower compie a grandi linee la stessa operazione su una tipologia di gioco più accostabile a quella del primissimo The Legend of Zelda. Anzi, volendo essere precisi, sarebbe forse meglio caratterizzare l'afflato nostalgico come spinto verso la direzione di The Legend of Zelda: Link's Awakening, perché l'estetica e il feeling sonoro che Yacht Club Games ha provato a riprodurre è chiaramente quella del Game Boy Color. Ma anche in questo caso il taglio dell'operazione non mira alla filologia assoluta, quanto piuttosto a riprodurre le sensazioni che quei giochi davano all'epoca, rendendole comunque contemporanee. Se infatti da un lato vengono rispettate la natura bidimensionale della grafica Game Boy e la barriera dei quattro colori per tile, dall'altro si fa volentieri a meno di altre limitazioni tecniche e ovviamente si adotta il formato video widescreen, Ne viene fuori un'altra cosetta deliziosa, davvero irresistibile per chi ha quell'era del videogioco stampata nei ricordi ma comunque molto accattivante anche attraverso uno sguardo moderno.

Come detto, l'impianto di gioco segue il modello dettato da Shovel Knight, pescando da The Legend of Zelda ma trovando una personalità tutta sua e riempiendosi di soluzioni contemporanee, a cominciare dalla dinamica di morte, che torna in larga misura dal gioco precedente dello studio. In giro per i mondi di gioco si trovano infatti dei laboratori sotterranei a cui è possibile accedere e che fanno da checkpoint, negozio, zona di cura e in cui utilizziamo come valuta da spendere le ossa raccolte durante l'avventura. Quando si muore, si deposita a terra il carico di ossa inutilizzate che ci portavamo dietro, si riparte dal laboratorio e si prova a recuperare il tesoretto, tenendo conto che ad ogni ingresso nel laboratorio vengono ripristinati i nemici uccisi. Una dinamica, insomma, non troppo diversa da quella di Shovel Knight e che è sostanzialmente l'esempio più chiaro di come Mina the Hollower voglia essere assolutamente un gioco contemporaneo, a dispetto del look.

Topo o talpa?

Chiaramente non mancheranno boss giganti pronti a prenderci a calci
Chiaramente non mancheranno boss giganti pronti a prenderci a calci

Ancora una volta, va detto, le suggestioni da cui pesca Yacht Club Games non sono a senso unico. Certo, il modello principale è Zelda, con le sue schermate inquadrate dall'alto (talvolta fisse, spesso a scorrimento), i suoi enigmi ambientali da risolvere e le sue orde di nemici da affrontare. Ma per esempio il sistema di combattimento pesca molto da Castlevania, fra l'arma principale di partenza che è sostanzialmente una frusta e le armi secondarie che vanno usate consumando una risorsa apposita. Va comunque detto che l'arsenale a disposizione sembra piuttosto vario e accedendo al negozio sotterraneo abbiamo potuto provare armi principali diverse, che variano in maniera sostanziale l'esperienza di combattimento, perché molto differenti in termini di rapidità, potenza, raggio d'azione, necessità di caricare il colpo e così via. Inoltre, ci sono numerosi piccoli potenziamenti passivi da acquistare ed equipaggiare per migliorare in salute, attacco e altre caratteristiche. Insomma, le opportunità di personalizzazione non mancano.

Quest'arma si basa su un attacco da caricare, potente ma lento
Quest'arma si basa su un attacco da caricare, potente ma lento

Ma un elemento cardine del gioco è costituito dalla natura della protagonista, capace di scavare tunnel sotterranei con una rapidità disarmante. In qualsiasi momento, se si tiene premuto il tasto del salto, Mina si lancia sotto terra e diventa possibile muoversi in giro scavando, cosa che chiaramente ha diverse applicazioni. Tanto per cominciare, è un metodo di spostamento che tiene al sicuro dagli attacchi dei nemici (o quantomeno di quelli affrontati nella demo), permettendo quindi di tirare il fiato e, magari, trovare una posizione più vantaggiosa. Senza contare che è possibile riemergere sotto a oggetti che vengono raccolti e diventano quindi armi da lancio. In secondo luogo, è uno strumento di esplorazione, tramite cui superare ostacoli passandovi sotto o sfruttando l'impeto maggiore che uscire da sotto terra dona al salto per coprire distanze più ampie. Infine, la capacità di scavare tunnel, superando ostacoli o magari distruggendo dal basso elementi dello scenario, si integra con gli enigmi ambientali. Insomma, è una bella trovata, che caratterizza fortemente tanto il movimento, quanto il combattimento e la parte più esplorativa, contribuendo alla personalità forte del gioco.

Duro ma giusto

Ci sarà una grande abbondanza di potenziamenti passivi fra cui scegliere
Ci sarà una grande abbondanza di potenziamenti passivi fra cui scegliere

In generale, la nostra esperienza con Mina the Hollower è stata assolutamente positiva. A livello stilistico, si conferma la bravura di Yacht Club Games nel ricreare una sorta di deliziosa versione "mitizzata", più che storicamente corretta, del taglio old school. Sul piano del gioco ci sono diverse trovate interessanti e in termini di bilanciamento ci è parso un gioco piuttosto impegnativo ma onesto, corretto, che richiede semplicemente concentrazione, pianificazione e un occhio per le minuzie. Sembra insomma poter essere l'opera seconda che era lecito attendersi, in grado di portare avanti il discorso iniziato con l'esordio fulminante che fu Shovel Knight, senza però adagiarsi su un banale ripetere quanto fatto in precedenza. L'uscita è prevista per fine anno su PC, PlayStation, Switch e Xbox.

Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista ma Mina the Hollower sembra avere le carte in regola per non deludere chi ha amato l'approccio "retromodernista" di Shovel Knight. Le idee ci sono, lo stile anche, da giocare è già un piacere in questa forma incompleta.

CERTEZZE

  • Le dinamiche di gioco classiche e contemporanee si fondono bene.
  • Buona varietà di armi e abilità a disposizione del giocatore.
  • Gran lavoro sullo stile audiovisivo.

DUBBI

  • Se l'approccio retro vi ha stancato...