Monster Hunter World è un gioco bellissimo, con ogni probabilità il migliore della serie, e la frequenza con cui viene aggiornato non fa che dimostrare quanto impegno Capcom abbia messo nel suo sviluppo e fino a che punto il successo avuto sia meritato. È impossibile però ignorare il fatto che l'assenza del gioco su Switch sia stata percepita da parte della fanbase del titolo come un piccolo tradimento della storica software house nipponica: ormai la casa del marchio erano le portatili Nintendo, e quasi tutti prima del reveal si aspettavano un nuovo capitolo per Nintendo Switch, non un episodio completamente rivoluzionato e pronto ad abbandonare del tutto gli hardware della casa di Kyoto. Capcom non ha però lasciato del tutto i fan della grande N a bocca sciutta, grazie a un port per Switch di Monster Hunter Ultimate Generations l'ultimo capitolo "classico" della serie. Ci è voluto un po' perché dal Giappone arrivasse anche in occidente, ma noi finalmente abbiamo potuto provarlo all'E3 2018. Ecco come ci è sembrato.
Contenuti e gameplay: mostri e stili per tutti i gusti
Partiamo dalle basi: Monster Hunter Generations Ultimate è una versione pompata del Generations, quindi come ben potrete intuire si tratta di un Monster Hunter contenutisticamente mostruoso, con dozzine di mostri da mettere al tappeto, missioni G rank (il rango più alto delle cacce), un numero smodato di draghi anziani, tutte le armi che si possano desiderare, e una discreta bordata di altre chicche a completare il pacchetto. In parole povere, se vi piace la serie, qui troverete contenuti in grado di impegnarvi potenzialmente per mesi, anche macinando missioni giorno dopo giorno. La principale novità dell'Ultimate rispetto al predecessore dal punto di vista del gameplay però risiede in due stili, Valore e Alchimia. Laddove infatti il normale Generations introduceva l'Aerial Style per gli amanti dei colpi in volo, lo Stile della Gilda per chi non vuole abbandonare le meccaniche classsiche, e lo Stile Adepto per gli esperti della schivata all'ultimo secondo, qua ci si concentra su uno stile difensivo costruito attorno alla previsione degli attacchi del mostro e su... uno stile dove si scuote un barile.
Ok, ok, c'è di più di questo dietro, ovviamente: lo Stile Alchimia permette, shakerando il succitato barile, di ottenere oggetti vari e anche di attaccare il nemico con bordate esplosive di varia tipologia. Il senso generale dell'introduzione di altre due possibilità resta infatti la varietà del gameplay, che in Generations è superiore rispetto a qualunque altro Monster Hunter con la sola esclusione del World. Non solo: gli stili arrivano armati di Mosse speciali equipaggiabili (in numero variabile a seconda dello stile selezionato, ovviamente) e rappresentano un gran modo di personalizzare il proprio approccio alla caccia, pur non essendo stati apprezzati da tutti i veterani del gioco per via di certe abilità davvero troppo poderose (alcune capaci di rendere per certi giocatori una passeggiata persino le terribili cacce G-Rank avanzate). Il giudizio sugli stili in verità è molto soggettivo, e noi preferiamo la scelta fatta con World di eliminarli per ampliare i set di mosse base; ciò però non significa che Generations non sia un piacere da giocare, anzi.
Davanti a un gameplay comunque solido, e a una massa di cose da fare mai viste nella serie non c'è molto da criticare, pertanto l'unica reale debolezza di Generations Ultimate risiede negli elementi "vecchi" ravvivati da World. Niente crafting automatizzato, farming (la continua eliminazione dei mostri per trovare i pezzi necessari) a tratti un po' troppo brutale, nessuna interazione degna tra i bestioni e caricamenti ad ogni entrata di zona: son tutte cose che rovinano in parte l'esperienza se si viene dall'ultimo capitolo, e non c'è davvero modo di girarci attorno. Anche dal punto di vista tecnico non è stato fatto moltissimo, peraltro: su Switch il titolo vanta una risoluzione più elevata (dovrebbe essere 1080p docked e 720p in modalità portatile, al solito) ma non vi aspettate enormi migliorie a livello tecnico al di fuori dell'immancabile upscaling e di un frame rate più solido. Con lo stile fuori di testa delle sue armature e dei suoi mostri, comunque, Ultimate riesce a fare la sua porca figura nonostante il motore chiaramente arretrato.
Tornare ai suoi elementi più antiquati dopo aver giocato decine di ore al World potrebbe essere traumatico, e gli stili non sono apprezzati da tutti i fan della serie, eppure Monster Hunter Generations Ultimate rimane uno dei titoli più mastodontici e divertenti della serie, che su Switch resta comunque consigliato ai fan. Non è certo il port più impegnato dell'universo, ma funziona a dovere e non sembra avere mancanze di sorta. Restate sintonizzati su Multiplayer per la nostra valutazione finale.
CERTEZZE
- Contenutisticamente è un Monster Hunter impressionante
- Gli stili aggiungono grande varietà al gameplay
- Il Valstrax è un mostro fenomenale
DUBBI
- Port non particolarmente impegnato
- Dopo il World è "difficile" tornare ai capitoli passati
- Gli stili non piacciono a tutti, per via di alcuni sbilanciamenti