Spot pubblicitari sdolcinati, cioccolatini e ansiose ricerche di un regalo appropriato: San Valentino è tornato con tutte le incognite del caso. Il ristorante avrà posto? Il cioccolato è meglio dolce o fondente? Il negozio a che ora chiude? Oggi siamo qui per farvi dimenticare tutte queste assillanti preoccupazioni e invitarvi alla più totale pigrizia: voi assieme al o alla vostra partner, naturalmente. Cosa c'è di più invitante che una serata Netflix, divano e coperta? Lasciatevi dunque viziare e coccolare da questi sette anime scelti per voi, da vedere con la vostra dolce metà. Incredibile a dirsi, si può essere romantici anche senza muoversi dal salotto di casa propria.
Your Name
Tecnicamente splendido ed emozionante, Your Name è un anime diretto da Makoto Shinkai che non poteva essere escluso da questa lista. Shinkai ci ha sempre abituato a scenari e animazioni di altissimo livello, mantenendosi fedele ai suoi standard anche qui. Peraltro, grazie alla doppia ambientazione il regista è in grado di mettere in scena e raccontare i suoi scenari prediletti: la vita della metropoli in contrapposizione a quella in comunione con la natura. La storia racconta infatti di due personaggi ben diversi tra loro: Taki, studente liceale di Tokyo che si divide tra la passione per il disegno e il lavoro da cameriere, e Mitsuha, sua coetanea intrappolata nella monotonia di un paesino di campagna. All'improvviso, senza un'apparente motivazione, i due ragazzi si risvegliano nei corpi l'uno dell'altra: uno scambio che dura una giornata al termine della quale, il mattino seguente, non hanno ricordi di cosa sia successo.
Cosa stia succedendo è il motivo per cui dovete guardare l'anime ma non soffermatevi al fatto che sia una semplice commedia degli equivoci, come di fatto è nella prima metà: Shinkai, piuttosto autocritico verso la sua opera, sfrutta infatti la seconda metà di Your Name per una riflessione sul disastro del terremoto del 2011 e su Fukushima - tanto intrecciati alla natura e al pensiero shintoista da rendere difficile credere si tratti di una trama a modo suo fantascientifica. È proprio qui che la vostra scorta di fazzoletti calerà rapidamente ma potete sempre fingere vi sia entrato qualcosa nell'occhio.
Carole & Tuesday
Cinque anni dopo Terror in Resonance, il tanto atteso ritorno di Shinichiro Watanabe si concretizza con uno dei migliori anime dedicati alla musica dai tempi di Nana. Carole & Tuesday parte subito con una premessa: cinquant'anni dopo che l'umanità ha colonizzato Marte, siamo tanto tecnologicamente avanzati che tutta la cultura è prodotta dall'intelligenza artificiale. L'unica eccezione sono due ragazze che vogliono andare controcorrente, cambiare la storia. Seguiamo dunque Carole e Tuesday, due giovani destinate a esibirsi in una performance musicale talmente epica da essere per sempre ricordata come un miracolo.
Come ci si può aspettare da Studio Bones, l'animazione e lo stile artistico di Carole & Tuesday sono mozzafiato: le città futuristiche, i design del palcoscenico e persino dettagli minimi sono curati in modo impeccabile. Laddove la storia sembrerà familiare a chiunque abbia visto una serie o un film basati su musicisti che cercano di realizzare il proprio sogno, Carole & Tuesday ha molto da dire sul tentativo di iniziare una carriera musicale al giorno d'oggi e in giovane età, sfruttando il contesto fantascientifico per gettare uno sguardo concreto su cosa voglia dire essere se stessi in un settore occupato e preoccupato soltanto di fabbricare e le tendenze. Una piccola chicca che distingue Carole & Tuesday è l'uso di madrelingua inglesi per quanto concerne gli spettacoli musicali: una dimostrazione, di nuovo, della cura posta nell'intera serie. Per non parlare della colonna sonora.
Food Wars
Tratto dall'omonimo manga, Food Wars è prevedibilmente un anime che ruota attorno al cibo: racconta la storia di Sōma Yukihira, un quindicenne che sogna di diventare in futuro un grande chef nella tavola calda di famiglia, dove lavora assieme al padre Jōichirō che non perde occasione di sfidare ogni qualvolta è possibile. Perdendo malamente. Dopo il diploma di scuola media, tuttavia, il padre di Sōma chiude la tavola calda per trasferirsi a lavorare in America: prima di andare sfida il figlio a sopravvivere nella prestigiosa accademia culinaria d'élite Tōtsuki, dove solo il 10% degli studenti riesce a ottenere il diploma di anno in anno.
L'anime segue dunque la vita del ragazzo alla Tōtsuki e considerando che l'accademia è piena dei più narcisistici ed egoriferiti aspiranti chef di tutto il Giappone, la vita di Sōma non sarà semplice. Tuttavia il suo atteggiamento spensierato e un talento davvero innato per la cucina lo porteranno a farsi presto degli amici... e dei nemici. Divertente ed esilarante, la serie conta quattro stagioni con una quinta già annunciata: se amate il cibo, Food Wars è l'anime che fa per voi. L'unica controindicazione è che potrebbe venirvi voglia di mangiare qualcosa a ogni episodio.
Violet Evergarden
Non sorprende trovare in questa lista Violet Evergarden, fosse anche solo per il suo comparto artistico. Dopotutto, la serie è prodotta da Kyoto Animation, i cui studi come ricorderete sono stati dati alle fiamme lo scorso luglio causando diversi morti e feriti. Violet Evergarden racconta la storia della titolare protagonista, Violet appunto, un'adolescente orfana che non ha mai saputo cosa significasse provare emozioni: ex bambina-soldato vista unicamente come strumento, tranne dal suo comandante Gilbert Bougainvillea, si ritrova improvvisamente a vivere una vita normale, o almeno cercare di capire come farlo. Per avvicinarsi di più alle emozioni e al loro significato, diventa una bambola di scrittura automatica - ovvero qualcuno che scrivendo a macchina mette su carta i sentimenti di persone incapaci di esprimerli, in modo che arrivino al cuore dei destinatari.
L'anime si divide in due: da una parte ci sono gli sforzi di Violet per scrivere lettere ricche di emozioni quando lei per prima non è in grado di provarle né comprenderle; dall'altro, il suo viaggio introspettivo per riconciliarsi con il suo tragico passato. Il ritmo lento della serie mette davvero in risalto il meticoloso stile artistico e l'animazione di Kyoto Animation, che trasforma persino l'atto di usare una macchina da scrivere in una forma d'arte.
Bugie d'aprile
Adattato dalla serie manga di Naoshi Arakawa, Bugie d'aprile è una serie di musica, amore, perdita e vita. Kōsei Arima, un bambino prodigio che eccelleva nel pianoforte, subisce un trauma profondo alla morte della madre (sua insegnante di musica) tanto da non riuscire più a sentire il suono del suo stesso pianoforte, nonostante l'udito non riportasse alcun problema. Agli occhi del ragazzino, il mondo diventa dunque monotono, privo di colore, fino a quando due anni più tardi incontra Kaori Miyazono: violinista di talento dallo spirito libero, alla quale non interessa la perfezione bensì raggiungere il suo pubblico facendo trasparire dalla musica la propria personalità, farà innamorare Kosei e lo spingerà a voler tornare a suonare il pianoforte. Bugie d'aprile è una serie musicalmente e visivamente bellissima, valorizzata da splendide sequenza musicali alle quali si affianca una più seria, drammatica esplorazione degli effetti che una perdita traumatica può avere sui bambini.
Si sente il mare
Se c'è una realtà, nel panorama della produzione di anime, che non ha bisogno di presentazioni è quella dello Studio Ghibli: da sempre distintosi per le sue storie avvincenti e appassionanti, ma anche per aver prodotto soltanto film dei registi fondatori, nel 1993 rompe la tradizione con il lungometraggio Si sente il mare, diretto da Tomomi Mochizuki. Il film, tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice Saeko Himuro, è stato pensato direttamente per la televisione giapponese e per lo Studio Ghibli è una sorta di esperimento, un modo per produrre di produrre anime in breve tempo con costi relativamente bassi, lasciati in mano a un team di soli giovani. Pur non avendo superato il test per quanto riguarda tempo e budget, non si può discutere della sua qualità, perché Si sente il mare è innegabilmente un film targato Studio Ghibli - un prodotto di cuore che mira a coinvolgere lo spettatore in un vortice emotivo, ancora una volta, legato al ricordo. La storia si concentra sullo studente universitario Taku Morisaku, che un giorno intravede sulla banchina del treno opposta alla propria Rikako Muto, sua ex compagna di liceo.
Un incontro fugace, che tuttavia riporta la mente del ragazzo al primo incontro con Rikaku, soprattutto allo scompiglio che la "nuova arrivata" ha portato non solo a scuola ma anche in lui stesso. Sebbene non manchino gli stereotipi, Si sente il mare viene raccontata con quella delicatezza da sempre pregio dello Studio Ghibli, in cui a volte i silenzio trasmettono molto più delle parole. A dispetto della sua semplicità e del fatto che sia quasi agli antipodi rispetto a produzioni più note e affermate dello Studio Ghibli, il film vi trascinerà in un viaggio del quale non vorreste vedere la fine.
Flavours of Youth
Prodotto da CoMix Wave Films per Netflix in collaborazione con lo studio d'animazione cinese Haoliners, Flavours of Youth è un anime cinese che strizza l'occhio ai lavori di Makoto Shinkai come Your Name e 5 cm al secondo ma riesce comunque a mantenere una propria originalità. Ambientato, ovviamente, in Cina, in tre distinte città con altrettanti diversi protagonista, Flavours of Youth si compone di tre cortometraggi tutti legati al tema dei ricordi, che viene affrontato con un approccio molto romantico, a tratti disilluso. Nella loro apparente semplicità, lo sviluppo delle trame si aggroviglia tra passato e presente andando a creare un'antologia su ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarebbe potuto essere. "Gli spaghetti di riso", "Una piccola sfilata di moda" e "Amore a Shangai" sono i tre capitoli di questa narrazione corale capace di regalarvi un coinvolgimento emotivo sincero, risultando in un film nostalgico ma anche rivolto verso il futuro.